[QUEST] Elementary, my dear Ouroboros! [1B]

[MAIN QUEST 01] 17/02/2019 22:00 circa @Tunnel della 16°

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    FINE TURNO 24 > Inizio turno 25

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    Neko Xiao

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    Nonostante tutte le “buone” intenzioni del suo assalitore, Neko si era aspettato quella mossa da parte di Xiao. Anzi, ne era certo perché, infondo, tolto lui di mezzo (nonostante in quel momento non fosse poi una grande minaccia, ferito com’era) gli altri non avevano molte chance di cavarsela in condizioni migliori. Tranne per, ovviamente, una botta di fortuna. E quella ebbero vedendo che tutti e tre riuscirono a schivare i suoi attacchi in un modo o in un altro.
    Comunque sia, Neko aveva appurato sulla sua stessa pelle che le abilità del ghoul erano nettamente superiori rispetto a quelle che fino a quel momento aveva mostrato a tutti di avere ed erano quasi pari alle sue. Anche se era palese che fino a quel momento non aveva ancora usato tutte le sue carte. Se solo in precedenza non fosse stato colto di sorpresa da un improvviso 2vs1 e non fosse stato di conseguenza ferito gravemente, avrebbe potuto tenergli sicuramente testa senza grossi problemi. Un po’ lo confortava, il pensiero che non fosse stato il solo ad essere stato ingannato da lui in quel modo, lo erano stati tutti gli altri gruppi presenti a Tokyo poiché infondo sapeva che Xiao si era infiltrato un po’ ovunque, viscido come aveva dimostrato di essere. Aveva giocato bene le sue carte e ora doveva scoprire se quello che credeva di sapere fosse vero o meno. Per quanto ne sapeva tutte le informazioni da lui passate potevano essere false. Che pensiero agghiacciante.
    In seguito alla loro brillante e pronta difesa i tre decisero di attaccare: Rouge cercò di afferrargli e ferirgli dei tentacoli mentre Echo tentò di reciderli. Se il primo non andò in porto, il secondo ebbe un po’ più di successo nonostante i tentacoli si rigenerano poco dopo diventando, se possibile, un po’ più massicci. Per quanto riguarda Neko, invece, anche lui riuscì nel suo intento andando a perforare con un attacco preciso della sua bikaku biforcuta la spalla destra di Xiao che digrignò di dolore saltando indietro per mettere distanza tra loro e cercare di recuperare. Da sotto la maschera il gatto sorrideva sornione.
    Tuttavia nessuno fece in tempo a fare altro che con quegli istanti di quiete, i presenti poterono finalmente notare il rumore di passi veloci che si stavano facendo sempre più vicini. Non erano pesanti ma facevano abbastanza baccano che era facile intuire che il proprietario andasse un bel po’ di fretta e la direzione in cui stavano andando era proprio la loro. Neko lanciò uno sguardo a Xiao, la cui espressione sembrava confusa. Chiunque fosse era qualcuno che non si aspettava o non conosceva. Non appena i passi si fermarono dall’altra parte della kagune-muro, di cui si vedeva poco attraverso qualche spiraglio, giunse loro una voce femminile e giovanile, a Neko e Xiao più che famigliare, che urlò in quello che chi conosceva la lingua poteva facilmente identificare come russo, confermando possibilmente dove la sua alleanza cadeva «Pa-papa! Sei lì?» disse lei all’insaputa di tutti i presenti con quella sua esclamazione, senza contare giustamente lei stessa e Neko, la ragazzina aveva quasi commesso uno scivolone enorme ma grazie al cielo che si era corretta subito, eh, Neko?
    Neko, allo stesso tempo grato e sorpreso, si ritrovò dunque a rispondere con un «Topolina?» a cui lei replicò prontamente con «Neko!» proseguendo poi, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, con un annuncio particolare «La CCG è a qualche isolato di distanza! Un ghoul ha attacco delle colombe!» fece una pausa borbottando poi un «Ugh, cos’è questo muro? Stai bene? Ho la tua borsa!» a cui Neko controbatté con un allarmato «Stai lontana dal muro!» infondo nessuno conosceva bene quali proprietà avesse ed era meglio non toccarlo avventatamente. Si udirono qualche altro rumore di passi come se la ghoul stesse cercando di saltellare in qualche maniera «Okay? Ho la tua borsa!».
    Alle orecchie di Xiao, che di russo non ne capiva un accidente (a parte qualche parola che aveva appreso col tempo interagendo con i membri del nucleo del clan Zeiva), quel breve scambio di battute tra i due non aveva un minimo di senso ma riuscì comunque a distinguere chiaramente la sigla della CCG. La reazione di Neko, che aveva esclamato in giapponese un allarmato “La CCG?!”, non appena aveva udito quelle parole, confermò il pensiero che si era andato a creare nella sua testa e così perse tutto l’interesse che aveva nutrito in quella situazione che era andato a creare con meticolosità (ora che ci pensava nemmeno lo era meticolosa, considerando l’errore commesso). Ritrasse dunque da sotto gli sguardi degli altri la sua disgustosa kagune nel kakuhou e senza dire niente o aggiungere qualche altra battutina, appoggiando una mano sulla kagune-muro che aveva dietro d aprendola così a comando giusto per far passare la sua figura, si girò verso sinistra e prese a correre via in quella direzione non prima, però, di aver spintonato la nuova arrivata che lo stava osservando sbigottita e aver esclamato un «Zaijian!*». In pochi istanti di lui non vi erano più tracce. Non serviva nemmeno seguirlo, Neko sapeva che conosceva la 24° meglio di lui e lo avrebbe comunque perso di vista dopo poco. Senza contare le sue condizioni attuali. Si promise, tuttavia, che lo avrebbe trovato e gliela avrebbe fatta pagare non prima di aver risposto a tutte le sue domande. La caccia all’uomo era aperta e non solo per lui.
    La testa della nuova arrivata fece capolino dalla fessura appena stata formata, per poi entraci dentro e raggiungere gli altri ancora in piedi e per lo più inermi ghoul, addocciando con diffidenza i compagni Neko. “Topolina”, così l’aveva chiamata Neko, era bassa di statura ed era palesemente un’adolescente. I capelli erano verdognoli e legati in due trecce al momento un po’ spettinate e la parte superiore del suo volto era coperta da una maschera di colore grigio scuro e decorata da quelle che non si capivano fossero delle orecchie estremamente appuntite o delle corna.
    Una volta che ella arrivò loro vicino, Neko borbottò in giapponese un «Chi sarebbe il tuo papa?» a cui lei inclinò solo la testa come risposta, come a star ad indicare che non avesse capito. Lui scosse solo la testa con estrema esasperazione. L’occhio di lei poi cadde sulle sue ferite e la sua voce gracchiò nelle orecchie dei presenti, sempre in russo, con un «Oh, ma sei ferito!» per poi andare a scoprire una parte della sua stessa spalla «Prendi un pezzo del mio giovane e vergineo corpo!» continuò con l’espressione più innocente che riuscì a richiamare. Neko andò solo a colpirle la testa (con delicatezza, sia mai le facesse veramente male) ma lei continuò comunque con ostinazione «Non puoi tornare in sede ferito, chi li sente poi gli altri! Non ti faranno più andare in missione da solo!» cercò di ragionare lei nel mentre gli afferrò il braccio iniziandolo a scuoterglielo. Nonostante la furia di Neko stesse recedendo ora che il motivo della sua rabbia fosse ormai lontano dal suo campo visivo, irritato comunque lo rimaneva per cui sbottò con un «Topolina, fai silenzio». Lei si zittì subito dopo aver esclamato un «Ah scusa» ma la quiete durò poco vedendo che lei riprese con un «Ma cosa è successo? Non era Xiao quello? Non era andato via? Ah questo dopo, prima andiamo via!».

    *再见 (zài jiàn): addio, arrivederci, ciao, alla prossima, ci vediamo


    qdo45Gu
    CITAZIONE
    TURNO 25.

    Fine evento 2B.

    Oggetti trovati:
    - Echo: Chiavi "203";
    - Rouge: Taccuino bruciato; Scatola con tarocchi;

    Inventario generale (tutti): Maschera, guanti, ricetrasmittenti.

    Status: Noctis (K.O); Neko (50%);

    Lancio di dadi (attacco):
    Echo: 4 (Success - il colpo al segno, provocando una leggera lacerazione ad alcuni tentacoli)
    Neko: 6 (Success - il colpo va a segno andando a perforargli la spalla destra)
    Rouge: 3 (Fail - l'attacco non va a segno vedendo che la kagune di Xiao è riuscita a "scivolare" via)

    Corridoio SX.

    Corridoio DX.





    Edited by alyë - 18/8/2020, 23:03
     
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    Se Echo aveva scelto di morire, la dea bendata aveva decretato che Echo dovesse vivere. La sua kagune calò impietosa sui tentacoli di Xiao e, come uno stelo in trappola tra le lame di un paio di forbici, li recise di netto.
    Non gli era mai capitato di tagliare una kagune, ma ora sperava sinceramente di non ripetere quell’esperienza tanto rivoltante da fargli venire la pelle d’oca.
    Ma Echo non ebbe neanche il tempo di godersi lo spettacolo delle cellule RC che si disintegravano: la kagune entrò immediatamente nello stadio formativo, sostituendo le cellule perdute con una vagonata di nuovi tentacoli addirittura più robusti.
    Quel tizio era un orribile ibrido insetto-lucertola. Davvero, kill it with fire.
    E adesso si ritrovava al punto di partenza, ovvero con un piede nella fossa. Sebbene l’attacco di Neko fosse andato a segno, costringendo Xiao ad arretrare momentaneamente, quello scontro cominciava a sembrare interminabile. Al contrario delle sue energie. Scoccò uno sguardo a Rouge e a Noctis, assicurandosi che fossero ancora vive - non per forza vegete, ma almeno vive.
    Allora un topo entrò di corsa nella tana.

    Ad Echo si gelò il sangue nelle vene: new challenger approaching? Santo cielo, no. Nei brevi secondi in cui l’attenzione di tutti fu rivolta alla misteriosa presenza in arrivo, Echo riuscì a passare in rassegna tutti i peggiori scenari possibili: se si trattava un nuovo nemico, un alleato di Xiao, erano definitivamente morti. Fortunatamente Xiao sembrava colto alla sprovvista quanto loro.
    “Pa-papa! Sei lì?”
    … Quello era russo, ed era una femmina, ed era una voce da ragazzina. Era un sacco di cose, tutte irrimediabilmente fuori luogo.
    “La CCG è a qualche isolato di distanza! Un ghoul ha attacco delle colombe!”
    “Ma ci vogliamo mettere pure un’invasione aliena?!”
    In effetti forse preferiva la CCG a Xiao, piacevole quanto un cactus delle dimensioni di un pugno infilato su per il setto nasale.
    Gli eventi presero una piega del tutto inaspettata e Xiao, capita l’antifona, tagliò la corda come il ratto di fogna mezzo insetto e mezzo lucertola che era.
    Addio, Xiao, insegna agli angeli a bruciare all’inferno - ammiriamo la sportività di Echo.

    La giovane chiamata Nezumi-chan gli ricordò i personaggi loli degli anime, quelli capaci di dire le cose più sporche senza perdere un briciolo di innocenza. In un altro contesto Echo si sarebbe fatto una risata, ma al momento la scena, per quanto ci fosse chiaramente stato un malinteso, sembrava il preludio di una daddy Gatto x Topo a cui non voleva assistere.
    Mentre i due continuavano a discutere - ed Echo li ascoltava, inutile nasconderlo -, ne approfittò per passare a fianco a Rouge e avvisarla sottovoce.
    «Recupero Noctis.»
    Poteva solo immaginare quanto furiosa e affamata fosse, non si sarebbe stupito se a prendere un pezzo del giovane e vergineo corpo di Nezumi-chan fosse stata lei invece che Neko. Raggiunto il punto in cui aveva lasciato Noctis, se la caricò in spalla.
    Non erano riusciti ad esplorare l’ultima stanza, ma quella era l’ultima delle sue preoccupazioni: se la CCG era nei paraggi, dovevano sbrigarsi ad andarsene.
    Evitò appositamente le chiacchiere: Rouge era l’unica lì dentro a sapere che lui il russo lo capiva eccome, magari Nezumi-chan si sarebbe fatta scappare qualche informazione interessante credendo di non essere capita.


    «Parlato.»
    "Pensato."


    Edited by Yukari - 8/6/2020, 18:56
     
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    Breve analisi della situazione: di negativo c'era che l'antagonista-traditore-viscido-kagunesmontabile riusciva a schivare un po' troppo spesso per i gusti di Rouge; di positivo c'era che almeno essere in tre ad attaccare portava almeno qualche colpo a segno. Persino lei, fervente sostenitrice del concetto "chi fa da sé, fa per tre", in situazioni simili e con un avversario poteva accettare che "l'unione fa la forza". Quel tanto che bastava a sopravvivere, per lo meno.
    La situazione però era in uno stallo destinato a lunga durata, almeno finché l'ennesima piroetta non fosse finita con il tranciare a metà Neko, lei ed Echo, tingendo le pareti sporche di un bel colorito "sangue di ghoul". Gli imprevisti stavano, per fortuna o purtroppo, dietro l'angolo, stavolta in forma di graziosa topolina.
    Oh... Mon Dieu!

    Nuova breve analisi: di positivo c'era il fatto che qualcosa del chiacchiericcio aveva fatto scattare via Xiao come un tarantolato; di negativo... ANCORA RUSSO?!
    Ecco una lingua che al Magnolia avrebbero dovuto inserire nel corso, quasi alla pari con il giapponese. A saperlo prima che Tokyo era invasa dai russi! Però lei era parte della prima infiltrazione in quel paese, a lei stava comunicare quella informazione per le future Lauraine inviate nel territorio. Quelle nuisance!
    Sorvolando sul fatto che non capiva praticamente nulla, al massimo se nel mezzo erano usati termini universalmente noti, voleva levarsi dalla situazione da terzo incomodo nella scenetta sentimentale di ricongiungimento. Erano giusto i toni di ansia e urgenza ad aumentare il desiderio di andare via. Ora!
    Era rimasta quasi impietrita, dopo essersi civilmente ricomposta e rimessa in piedi a seguito delle bellissime scivolate e rotolate nello schifo durante lo scontro, fissando i due presunti Zeiva parlarsi e annuendo alla frase di Echo. Sì, recupera Noctis e andiamocene.
    Semmai in seguito si sarebbe fatta dire da Echo se c'era qualcosa di significativo nelle parole scambiate tra la ragazzina e Neko in quella lingua incomprensibile, ma al momento era di sicuro di importanza primaria andare via di lì e trovare qualcosa di commestibile per recuperare le forze sprecate. Oh, certo, era importante anche portare Noctis in un ospedale formato ghoul, naturalmente. Motivazioni queste che la spinsero ad aiutare Echo nel trasporto della svenuta e ripercorrere a ritroso la via nelle gallerie, ringraziando l'attenzione prestata all'entrata, dovuta alla sfiducia ben riposta nella loro guida.
    Questo il programma, salvo intromissioni (che si sarebbero beccate sguardi da folle cannibale, regalati con gioia a chiunque si metteva tra Rouge e il suo prossimo pasto).


    Edited by #Lynx - 19/8/2020, 13:53
     
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    FINE TURNO 25 > Inizio turno 26

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    Neko sospirò di nuovo, forse per la millesima volta quella sera (anche se era una reazione più che normale quando si era in compagnia della giovane ghoul) per poi borbottare con aria stanca, sempre in russo un «Ora ti spiego» per poi scambiare una veloce occhiata con la sua interlocutrice, che lo fissava con concentrazione, e cambiare completamente registro, passando a quello che era il loro particolare e strano dialetto: non era facile da comprendere per chi non fosse a conoscenza della chiave di registro e considerando anche il fatto che si erano messi a parlottare abbastanza velocemente, beh, si capiva ben poco tranne forse qualche nome e luogo o qualche frase che presa da sola non aveva molto senso. Neko non ha forse detto “Ha accoltellato un’anguria”?
    Fatto sta che il loro discorso durò brevemente, con l’intenzione di riprendere una volta ritornati in uno dei loro covi, in special modo quando Topolina notò del movimento dietro Neko. Dunque si mise nel bel mezzo del corridoio, mani ai fianchi, per poi guardare in cagnesco Rouge e Echo che stavano solo recuperando la povera e svenuta Noctis, bloccando il loro avanzamento per poi dichiarare con un forte accento in quello che poteva essere solo una scusa del giapponese «Ehi! Voi seguire me... follow me!». Si, certo, come se riuscisse ad intimidire qualcuno in quel modo.
    Nel mentre Neko era andato a recuperare la sua mantella che aveva precedentemente gettato contro Xiao. La guardò con disgusto, tenendola lontana da sé, per poi lanciarla contro la giovinetta e ordinarle di dargli la sua di mantella (rivelando anche che era vestita in un modo quasi identico a Neko ma con le maniche più lunghe; stava iniziando a diventare chiaro quale fosse la vera “uniforme” del clan Zeiva; Xiao, spostati con quelle tue orrende felpe!). Lei non batté ciglio e anzi, fece a cambio senza la minima esitazione e si inchinò pure in avanti, come se fosse un qualche principe reale, per consegnarli la mantella pulita e recuperare quella lurida che si mise poi sotto braccio. Lui la guardò di traverso nel mente si sistemava la mantella sulle spalle che giustamente gli stava più corta ma, beh, non è che avesse altra scelta.
    Dopo di ché si rivolse di nuovo a lei, sempre in russo, riguardo il suo vano tentativo di fermare i due con un sarcastico «Da quando hai tutta questa autorità?» a cui lei rispose con un «Da ora?».
    Neko scosse la testa, per poi ridacchiare con un «Continua a sognare» pronunciato in giapponese e una pacca sulla testa della ghoul.
    Una volta cambiato con qualcosa di più pulito e uno swish di lunghi capelli color pesca dopo, si rivolse agli sfigati (giustamente nella lingua che sapeva per certo capissero) che erano finiti in quella situazione con lui «Voi due, se non volete diventare materiale per le quinque seguiteci. La CCG è fuori, l’entrata che avete usato e quelle nella stessa zona sono tutte, beh, off-limits» fece una pausa, mettendosi a braccia conserte, la fedele Topilina al sua fianco come una statua (dalla parte bassa e scoperta della sua maschera, il suo broncio era visibile) «Tuttavia c’è da camminare per un po’» aggiunse poi, indicando con un cenno della testa il “pacco” che dovevano trasportare. Ovviamente lui non avrebbe alzato mano, nel caso avrebbe ordinato a Topolina di dare loro una mano.
    «Perché dovremmo aiutarli?» fu la domanda che lei gli fece, di nuovo in russo, e sottovoce per cercare di non farsi sentire.
    «In un certo senso sono finiti in questa situazione per mano nostra. Beh, anche se si erano offerti volontari» fu quello che gli rispose Neko, tuttavia a tono di voce normale, lei in risposta lo guardò solo strano.
    Sospirando, Neko fece segno di seguirlo per poi rivolgersi nuovamente agli altri «Intanto raccontatemi cosa è successo da quando vi siete incontrati con il falso Neko» quell’ultima parte la disse tuttavia digrignando i denti «Se vi serve, un posto sicuro dove sostare, sono sicuro che il Boss sarà felici di accogliervi» finì per poi iniziare a mormorare tra sé e sé “Se passiamo dal settore… dovremmo...” nel momento in cui iniziò ad incamminarsi nella stessa direzione in cui era fuggito via Xiao, ovvero il corridoio opposto da quello da dove erano entrati ormai ore prima.


    qdo45Gu
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    TURNO 25.

    Oggetti trovati:
    - Echo: Chiavi "203";
    - Rouge: Taccuino bruciato; Scatola con tarocchi;

    Inventario generale (tutti): Maschera, guanti, ricetrasmittenti.

    Status: Noctis (K.O); Neko (50%); Topolina (100%);

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    Edited by alyë - 18/8/2020, 23:04
     
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    Quella cosetta russa poteva forse essere troppo striminzita e poco succulenta, ma quando Rouge se la trovò parata davanti un mezzo pensierino sul potenziale sapore lo fece senza alcuna vergogna. Mai si era vergognata di fare determinati pensieri alimentari guardando qualcuno, sicuramente non avrebbe cominciato ora e tantomeno avrebbe condiviso il pensiero.
    Troppe parole, troppe pause, troppe teatrali mosse e necessità da soddisfare. Le sue contavano sul mangiare, farsi una doccia e riposare, dopo aver buttato a lavare felpa e pantaloni che ormai erano ridotti allo schifo totale tra sangue, strappi e lerciume raccattato dagli obbligatori rotolamenti per evitare le zampe-tentacolo di Xiao. Era cresciuta con una concezione di importanza nettamente diversa da almeno una parte dei presenti, visto che di parlare non sentiva la necessità, soprattutto non lì. Le mancava il punto della situazione di Echo, rimasto parecchio in silenzio e forse un'idea sul perché se lo era fatta... e anche lo ringraziava mentalmente, almeno non aveva palesato il suo accento e non aveva così ridotto il tutto ad una conversazione in unica lingua straniera non comprensibile a tutti i presenti.
    Era seriamente necessario imparare almeno un briciolo di russo.
    A seguito della intromissione sulla loro strada della Topolina piantò i piedi a terra e, dopo uno sguardo sbieco a Neko, cercò di incrociare lo sguardo con Echo per capire le sue intenzioni. Chissà perché, ma aveva la sensazione che la pensassero esattamente nello stesso modo sulla fiducia verso quel clan.
    Il marcato accento francese e il tono basso non mascherarono la frustrazione che non aveva senso nascondere.
    «In sintesi? Ci siamo presentati con discreta puntualità nel luogo fissato dal tuo capo, la presunta guida da lui scelta si è divertita a guardare mentre finivamo vittime di trappole probabilmente da lui piazzate. »
    Sorvolò cautamente sul rivelare ogni cosa scoperta, trovata o ipotizzata, anche se era quasi certa che anche annebbiato dall'ira Neko avesse colto l'interesse di Xiao nel taccuino che ancora Rouge aveva con se. Una volta fuori di lì glielo avrebbe pure consegnato, non le serviva, ma sperava Echo tenesse nascosto il resto.
    «Abbiamo scoperto poi che era un infiltrato, siamo stati usati come bersaglio aggiunto per spirito collaborativo, visto che prendiamo sul serio gli impegni... Non so lui, ma seriamente credi che mi voglia fidare e venire in un vostro rifugio? No, merci, mi basta uscire da qui sotto per stanotte.»
    Fiume di parole finito, l'essenziale lo aveva detto e sperava non tanto che i due Zeiva non si offendessero, quanto che fossero sufficientemente integri e svegli dal comprendere come, dopo la meravigliosa avventura, credere ciecamente ad ogni loro parola - considerato quanto parlavano in russo poi! Chissà che cavolo si stavano dicendo e quale piano malefico stessero elaborando - fosse pura utopia.
    Per il fatto che ci fosse strada da fare e avevano Noctis a pesare sulle loro spalle, per una volta Rouge era disposta a collaborare con Echo nel salvare la DID, dopotutto lei era il terzo moschettiere in quella storia.


    Edited by #Lynx - 19/8/2020, 13:56
     
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    Tra idiomi sconosciute ed angurie accoltellate, la conversazione tra Neko e Nezumi-chan divenne praticamente incomprensibile nella breve finestra temporale impiegata da Echo per caricarsi in spalla Noctis e tornare al fianco di Rouge.
    Nessuno di loro voleva rimanere lì un minuto di più, motivo per cui accolse più che volentieri la proposta di spostarsi. Un po’ meno volentieri invece accettò di seguire il sedicente Neko, conscio tuttavia che quella era la loro unica possibilità di uscire da un labirinto nel quale avrebbero altrimenti potuto fare la muffa. Avevano tentato la sorte fin troppe volte quella notte.
    “Ehi! Voi seguire me... follow me!”
    D’accordo, ma persino nonna Khabarov si esprimeva in un inglese migliore. Da dietro la maschera Echo, scrutando dall’alto del suo quasi metro e novanta la topolina di nome e di fatto, prima scambiò uno sguardo con Rouge e poi sogghignò.
    «’mkay, Mousie.»
    Qualcosa di tanto in tanto doveva dirla, stare in completo silenzio lo avrebbe altrimenti reso sospetto, ma mascherando il suo accento con l’inglese non avrebbe dovuto essere riconoscibile.
    Comunque applausi per lo spilungone che si era appena preso gioco di una mocciosetta con una citazione di South Park del tutto fuori luogo.
    Neanche il tempo di godersi la sua reazione che un mantello invase il campo visivo di Echo per afflosciarsi nella morbida presa di Nezumi-chan; a lanciarlo era stato Neko, che le ordinò di scambiarlo col proprio, ottenendo in cambio nient’altro che esaltata adorazione e assoluta ubbidienza. L’inchino in particolare diede ad Echo da pensare… non stava esagerando con la reverenza? Dopotutto si trattava solo di uno dei fidati di Nekomata. O forse no?
    Se aveva imparato qualcosa da quell’esperienza, era non fidarsi.
    Da quel che poté comprendere mentre si mettevano in marcia, infatti, Neko si sentiva leggermente in dovere di rimediare al pessimo lavoro svolto dal clan Zeiva. Ovviamente però i due continuarono a trattarli coi piedi: non la migliore delle idee per accattivarsi la simpatia di chi aveva passato un sacco di guai a causa di un traditore impunito.
    «Idem.» sospirò alla fine del discorso di Rouge, sistemandosi meglio la ragazza in spalla.
    Erano tante le domande che avrebbe voluto porre a Neko e Nezumi-chan, anche semplici conferme a fatti che aveva già ricostruito da solo. Tuttavia dubitava che avrebbe ricevuto alcunché: finora nessuno si era dimostrato collaborativo a parte Noctis e Rouge, persino la nanetta aveva esordito con la pretesa di trattarli come vermi. C’era però una domanda che valeva la pena fare. Almeno avrebbe potuto dire di averci provato.
    «Sapete per chi lavori veramente Xiao?»
    Di nuovo, parlare era stato faticoso: reprimere l’inflessione, mantenere un tono piatto e basso, in un sussurro appena udibile. Per fortuna era perfettamente giustificabile che parlasse a voce bassa. Doveva fare un bel corso di dizione, oh sì.


    «Parlato.»
    "Pensato."


    Edited by Yukari - 8/6/2020, 18:56
     
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    Dopo che fu certo che gli altri lo stessero seguendo, Neko accelerò un po’ il passo per poi rallentare poco dopo e mugugnare con frustrazione. La ferita era assai fastidiosa e il fatto che fosse stata riaperta dopo che si era richiusa con enorme fatica, non aiutava di certo. Così riprese a coprirla con una mano, usando poi una parte che strappò dal mantello per avvolgersi la vita. Topolina rilasciò un verso sorpreso e sdegnato quando lo vide fare ciò, a cui lui replicò con un sbrigativo “Te ne compro uno nuovo” placando le sue polemiche sul nascere.
    Quando Rouge iniziò a spiegare il più brevemente possibile quello che era successo loro fino a quel momento (lui avrebbe preferito un rapporto più dettagliato ma al momento era palese che doveva accettare quello che stava venendo dato), ricevette tuttavia una reazione prima dalla ragazzina che dalla loro effettiva guida: una volta che ebbe riconosciuto il suo accento, lei le si parò davanti, saltellando un po’ esaltata, per poi iniziare a parlarle in un francese con un fortissimo accento russo «Je vécus en france- uhhh... quelques années, eh, quand j’étais petite?» comunque sia, più parole pronunciava più il suo entusiasmo calava, considerando anche l’incertezza nella sua voce. Neko richiamò la sua attenzione con un autoritario richiamo e lei decise di lasciar stare il tutto, per poi tornare al suo fianco.
    «Avevo intuito» fu dunque la sua risposta, per poi ridacchiare spensieratamente alla sua insinuazione «Mi pare giusto, non fidarsi è sempre meglio anche quando tutto sembra infallibile, no?» commentò con l’amaro in bocca, seguito da uno sbuffo, prima di proseguire in un tono che poteva sembrare iniziamento canzonatorio -versò chi, però, non era ben chiaro- per poi farsi sempre più serio «Tuttavia, dopo che vi siete ripresi, sono sicuro che il nostro caro, benevolo e sfuggente Pakhan* vorrà ascoltare con le proprie orecchie la vostra storia, tenete la vostra schedule libera».
    Comunque sia l’ipotesi che si era fatta mentalmente proprio Rouge non poté che essere più che corretta, vedendo che dopo una breve pausa chiese proprio a lei «Quello che Xiao voleva, cos’è? Mostrami» girandosi nella sua direzione per guardarla meglio.
    Dopodiché allungò un braccio a Topolina che dopo un attimo di esitazione mise mano nella borsa che stava trasportando per passargli una semplice maschera di color nero da indossare nelle emergenze. Come in quel caso.
    «Facile» fu con quell’esclamazione che Neko rispose alla domanda sussurrata di Echo proseguendo con inconfutabile e naturale come se gli avesse chiesto il tempo «Ouroboros. Era insieme a lui ore fa» andando poi a borbottare tra sé e sé, con quella che era chiaramente profonda irritazione, un “come se avesse potuto buttarmi giù da solo”.
    Scosse la testa facendo poi un gesto alla ragazzina che gli stava accanto, ordinandole di andare a dare una mano ai due che stavano trasportando la loro compagna priva di sensi «Prima riusciamo ad uscire, prima mi sentirò meglio» fu quello che disse in generale ai presenti, in giapponese e poi di nuovo in russo, per poi prendere la prima svolta della serata.

    Pakhan=Boss


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    TURNO 25.

    Oggetti trovati:
    - Echo: Chiavi "203";
    - Rouge: Taccuino bruciato; Scatola con tarocchi;

    Inventario generale (tutti): Maschera, guanti, ricetrasmittenti.

    Status: Noctis (K.O); Neko (50%); Topolina (100%);

    Corridoio SX.

    Corridoio DX.





    Edited by alyë - 18/8/2020, 23:05
     
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    Neko che accusava dolore era un ottimo monito per ricordare quanto erano stati fortunati a sopravvivere allo scontro con Xiao. Quanto erano stati fortunati ad incrociare le lame con uno Xiao che non li voleva morti: era lapalissiano che non avesse puntato sin da subito ad eliminare ogni testimone, altrimenti non sarebbero durati più di qualche minuto. Bastava guardare cos’era accaduto a Neko, ben più forte di loro - e no, per una serie di fattori Echo non trovava rilevante l’ipotesi che nello scontro fossero stati in due contro uno, Neko ne era uscito mezzo morto e questo era il punto.
    Probabilmente aveva un modo fin troppo severo di ragionare, ma il loro era un mondo cane mangia cane.
    Si augurava che il peso morto che portava in spalla non decidesse di svegliarsi per un bel po’, lei e quella sua lingua lunga avrebbero vanificato ogni tentativo suo e di Rouge di non farsi rigirare come calzini. Non troppo, almeno.
    Fu in quel frangente che Nezumi-chan si avvicinò a Rouge, lasciando scorrere un fiume copioso di parole francesi dal marcato accento russo. Oh, quindi era arrivato il suo turno di raccontare la barzelletta del francese che al bar incontra un russo, un cinese e un giapponese. Nezumi-chan aveva finora dato prova di parlare un ottimo russo, il linguaggio in codice degli Zeiva, un inglese raffazzonato e ora il francese. Il giapponese, almeno per il momento, sembrava quasi del tutto fuori dalle sue corde.
    “E allora qual è il tuo ruolo qui a Tokyo, Nezumi-chan?” subito dopo aver formulato quella silenziosa domanda, le iridi azzurre di Echo si spostarono dalla ragazzina al suo superiore, il quale aveva praticamente confermato che non fidarsi di loro fosse una buona idea.
    “Tuttavia, dopo che vi siete ripresi, sono sicuro che il nostro caro, benevolo e sfuggente Pakhan vorrà ascoltare con le proprie orecchie la vostra storia, tenete la vostra schedule libera”
    L’aveva chiamato Pakhan. E per quanto non fosse inaspettato, non era neanche incoraggiante. Avrebbe voluto ricordare ad un comprensibilmente spossato Neko che il Pakhan degli Zeiva non era il Pakhan di Rouge, Noctis ed Echo, ma per ovvi motivi non era il momento adatto ad essere poco collaborativi.
    “Ouroboros. Era insieme a lui ore fa”
    A quel punto era abbastanza chiaro chi lo avesse lasciato a stramazzare per terra con un buco nello stomaco.
    “Oh… quindi non è solo Xiao ad aver mosso scacco agli Zeiva. Ouroboros ha mosso scacco agli Zeiva.”
    Ammesso che Neko stesse dicendo il vero, quella conferma apriva le porte ad una valanga di ragionamenti che non era il caso di affrontare ora, con la CCG alle calcagna e due tipi di un clan assolutamente poco sospetto a guidarli verso una meta ignota. Tuttavia c’era altro che voleva chiedere, e che gli fornissero delle risposte valide gli sembrava solo corretto, se si aspettavano a loro volta collaborazione. Che lo prendessero per un cretino che faceva domande ovvie gli andava più che bene.
    «E le lettere X, Z, V all’ingresso dei tunnel?»
    Anche se avessero significato letteralmente “Hey, Zeiva pezzenty, guardate qui!” avrebbe voluto saperlo; stando a Xiao si trovavano lì da prima della scoperta del hideout.


    «Parlato.»
    "Pensato."


    Edited by Yukari - 8/6/2020, 18:55
     
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    Quello che le mancava era proprio lo storpiamento della sua lingua madre ad opera di una Topolina russa. Fortunatamente il suo capo si intromise, interrompendo sul nascere una conversazione che in ogni caso si sarebbe fermata in fretta. Altre cose necessitavano della loro attenzione, altri erano i discorsi veramente significativi e soprattutto i chiarimenti necessari, come relativamente alla destinazione finale dei loro passi, ovvero l'uscita più vicina e il dirsi addio.
    Arrivederci, in realtà, visto che sembrava necessario esattamente qualcosa che suonò come un déjà-vu alquanto spaventoso. Con il falso Neko aveva lei richiesto quel genere di incontro e ora era il vero Neko a parlarne. Storse la bocca in una smorfia, sperando che non fosse l'intro di nuovi avvenimenti spiacevoli, decisamente non ce l'avrebbe fatta a reggere ad un'altra dose di trappole e ferite.
    «Immagino che il vostro benevolo Pakhan saprà anche come rintracciarci, non ho molta voglia di dare il mio numero personale a sconosciuti.»
    Peccato che i sospetti sull'udito fine dei gatti si erano rivelati fondati e di nuovo le veniva chiesto di dare quanto era ancora in suo possesso.
    «Ciò che resta di un taccuino bruciato, ma penso capirai se attendo di uscire prima di dartelo.»
    La sfiducia quasi certamente doveva essere reciproca, lei con Xiao lo aveva usato come moneta di scambio o in un fallimentare tentativo di distrazione o... qualcosa. Come non fosse importante, ma averne memorizzato il contenuto rilevante lo rendeva meno importante per lei.
    «E mal che vada ho un appuntamento segnato sull'agenda con il capo.»
    Salve, sono Rouge e sono venuta a Tokyo per farmi più nemici possibile. Questo probabilmente non sarebbe piaciuto molto a nonna Mori, anzi proprio per niente, ma per lei il discorso sull'oggetto bruciato si poteva concludere lì per il momento.
    Più interessante era invece ascoltare domande e risposte, quesiti che in realtà lei avrebbe rimandato o forse neppure posto. Zuccheri, il suo cervello necessitava dei dolci zuccheri di un buon pasto.
    Dunque la presenza di Ouroboros da quelle parti sembrava confermata. Sembrava, perché la fiducia era dura a tornare e le ipotesi invece erano sempre estremamente facili a formarsi e perdurare finché non si vedevano prove concrete. No, il fatto che Neko fosse ridotto in condizioni più pietose delle loro, fatta eccezione per Noctis, non era una garanzia di verità.
    Sulle lettere però decise di fare uno spontaneo commento a voce alta.
    «Sempre se non sono in qualche altro alfabeto.»
    Tipo il cirilico, che lei non conosceva. Ipotesi, solo e sempre ipotesi.


    Edited by #Lynx - 19/8/2020, 13:57
     
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    FINE TURNO 27 > FINE QUEST

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    Alla nuova domanda posta da Echo, Neko si girò a guardarlo per qualche secondo andando poi a sospirare «Non lo so, erano già lì» rispose dunque con schiettezza. Si era fatto anche lui quella stessa domanda qualche ora prima quando aveva notato quelle scritte sul muro ma una risposta, almeno per quello, non l’aveva.
    Si fermò dopo un po’ nel bel mezzo di un crocevia, per controllare che la direzione in cui stessero andando fosse quella giusta, per poi riprendere il tragitto dopo qualche secondo di contemplazione. In fondo, la 24° non era nient’altro che una rete di tunnel, un labirinto, e se non si sapeva bene come potersi muovere al suo interno, beh, era facile perdersi. Non che lui fosse un esperto ma questo non è che gli altri ghoul presenti potessero saperlo.
    Scosse la testa, sbuffando all’ipotesi di Rouge «Per quanto ne sappiamo, possono anche essere segni strani che sembrano delle stupide lettere latine. A Xiao piace fare giochi senza senso» bofonchiò con una punta di irritazione al solo pensiero di quel viscido ghoul, accelerando leggermente il passo per poi andare a rallentare, dopo aver sospirato di nuovo e aver trattenuto una smorfia che comunque gli altri non avrebbero potuto vedere, in modo da mettersi quasi in pari con i membri di quel simpatico gruppetto, quelli che stavano trasportando con le loro preziose forze l’elemento incosciente.
    La piccola Topolina aveva ben deciso di starsene zitta zitta anche perché, aveva già deciso, che a continuare a prendere in giro e a dare fastidio al suo compare, per una volta che poteva farlo, avrebbe continuato a farlo dopo. Ci aveva preso gusto, doveva ammetterlo, ma sapeva se ne sarebbe pentita dopo, lui si sarebbe vendicato dando invece più fastidio a lei. Avrebbe pensato alle conseguenze più avanti, per il momento voleva solo aiutare quei ghoul.
    Quando Rouge aprì nuovamente bocca, Neko le lanciò un’occhiata da sotto la maschera prima di parlare anche lui «Avere occhi ovunque torna utile» le disse quindi «Un modo per rintracciare qualcuno, beh, c’è sempre» aggiunse poi, il tono di voce monocorde. In fondo avevano i loro mezzi, ogni membro aveva i suoi agganci e sapeva bene come poterli sfruttare al meglio «Segreto professionale, sunshine» finì, alzando le spalle con quel pizzico di presa in giro.
    Il suo interesse fu destato di nuovo quando ella gli rivelò cosa Xiao sembrasse così ossessionato dal voler avere, o riavere, se aveva tirato le giuste conclusioni. Aveva fatto dunque un errore a cui aveva voluto rimediare? Cosa aveva da nascondere? «Come vuoi, basta che non fuggi via» le disse, lanciandole un’occhiata. Fino a quanto non si sarebbero separati l’avrebbe dunque tenuta sott’occhio, per poi passare la fiaccola a chi li stava già aspettando.
    «Un appuntamento, si» si ritrovò a commentare ridacchiando tra sé e sé al commento della ragazza «Se proprio vuoi definirlo così».
    In seguito passarono svariati minuti di silenzio interrotti ogni tanto da un «Quanto manca?» chiesto in russo dalla Topolina che stava aiutando gli altri a trasportare Noctis, la cui risposta era, ogni volta, uno scocciato «Ancora un po’» dal gatto.


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    FINE QUEST.

    Oggetti trovati:
    - Echo: Chiavi "203";
    - Rouge: Taccuino bruciato; Scatola con tarocchi;

    Inventario generale (tutti): Maschera, guanti, ricetrasmittenti.

    Status: Noctis (K.O); Neko (50%); Topolina (100%);

    Corridoio SX.

    Corridoio DX.

    Neko guidò dunque il gruppetto fino all’uscita più vicina e sicura, secondo i suoi calcoli al limitare della 16° Circoscrizione, al punto di contatto tra la 4° e la 14°. Il tragitto durò circa un’oretta ma difficile dire di preciso, senza nessun mezzo a portata di mano per poter controllare l’ora. O sapere di preciso la direzione. Una volta fuori ricordò loro di farsi vedere nei giorni successivi nella 13°, nello stesso magazzino in cui era avvenuto l’incontro della sera prima. Qualcuno li avrebbe aspettati, sempre di sera. Dopodiché, dopo essersi fatto dare il taccuino da Rouge, si allontanò con la sua compare.

    Tuttavia, il Clan Zeiva non li lasciò andare via tranquillamente. Ad attenderli all’uscita della 24° c’era già qualcuno nell’ombra pronto a pedinarli a debita distanza. Li seguiranno per un po’, per controllare dove stessero andando e accertarsi che non fossero delle minacce. Dopo qualche ora, li avrebbero comunque lasciati andare così da poter tornare nella loro base principale a Shibuya, per unirsi alla riunione interna che sarebbe avvenuta quella sera stessa.

    Alcuni membri del Clan Zeiva, sotto gli ordini di un Nekomata rifocillato, ritornarono il giorno dopo sul posto ma, tuttavia, controllando di nuovo tutte le stanze, non trovarono nient’altro degno di nota che non fosse stato già trovato dal gruppetto d’investigazione la sera prima.

    La stanza il cui ingresso era stato bloccato da delle macerie, dopo essere riusciti a renderla agibile, non rivelò altro rispetto a quello che Neko stesso aveva riferito loro: svariati segni di colluttazione, pozze di sangue ormai secche e pezzi di cadaveri in putrefazione; anche una parte del soffitto era crollata, come una parte del pavimento. Quest’ultimo, tuttavia, a quanto pare era già presente prima del crollo che aveva chiuso la stanza. Passando per il buco nel pavimento, approdarono in un corridoio sotterraneo in cui scorre dell’acqua fognaria (trovarono anche altri rimasugli di corpi) mentre l'apertura sul soffitto, portò ad un’altra serie di stanze, tutte vuote.

    Fu scoperchiata anche la porta posizionata sul muro opposto ai due corridoi. Ciononostante, la sua apertura non portò a niente di nuovo a parte altri segni strani, alcune scale che portano ad altri vicoli e corridoi. Senza nessuna nuova informazione, le investigazioni si conclusero.

    Sempre il giorno dopo, la notizia del tradimento di Xiao e, specialmente, la sua partnership con Ouroboros diventò nota al resto della società ghoul. A fare ancora più scalpore fu, tuttavia, il suo apparente coinvolgimento simultaneo con diverse associazioni di Tokyo, specialmente quelle più importanti. Il panico crebbe come lo scompiglio e la diffidenza tra i ghoul stessi.

    Una settimana dopo, tramite un passa parola tra le varie associazioni originato da La Coltre delle Nuvole, viene deciso di tenere una riunione verso l’estate, a data da decidersi, tra tutte le associazioni coinvolte e non. I mesi precedenti sono stati utilizzati per riportare ordine internamente.

    Tuttavia, dopo questa vicenda, non si sono più sentite notizie di Ouroboros per parecchi mesi. Nessun avvistamento, niente di niente. Una cosa è però diventata chiara alla comunità ghoul: anche la CCG era stata colpita quella sera stessa. Il bersaglio di Ouroboros, in fondo, non erano solo loro.




    Edited by alyë - 18/8/2020, 23:06
     
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