Teamwork is dreamwork! ... I guess.

Makoto Hirase & Shinobu Hanyuu | 12/05/2021, dalle 9:30 | soleggiato, 21°C

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  1. yumæchu`
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    Lasciò a Makoto il tempo di riflettere sulla risposta più corretta, sistemandosi a gambe incrociate e premendo con le mani sull'incrocio tra le caviglie e, una volta che il ragazzo ebbe modo di rispondere, gli mostrò un sorriso solare, allontanando la mano destra dalla caviglia per fargli il segno dell'okay.
    «Risposta corretta! Più una kagune rinkaku, in realtà, ma è giusto~»

    [ ... ]

    Il tempo era trascorso decisamente in fretta. Shinobu, per quanto fosse una ragazza molto studiosa a cui piaceva mettere il muso sui libri per imparare cose nuove, non apprezzava particolarmente quando arrivava il momento dello studio. Era più una persona che si crogiolava nel senso di tranquillità e pace che la lettura poteva darle, ma quando doveva applicarsi per imparare le nozioni accademiche, partiva sempre controvoglia e il tempo non volava mai come ogni volta sperava che accadesse.
    Tuttavia aveva appena scoperto che studiare in compagnia di qualcun altro era tutt'altro che noioso. Anzi, a dire il vero lo aveva riscoperto. Quella sensazione di pace e benessere non l'aveva più provata da quando Maya era scomparsa, perché l'unica compagna di studio che avesse mai avuto era proprio stata la sua migliore amica. Ma ora poteva dire di aver riaffrontato il problema, riprendendo un'attività che aveva smesso di praticare da diverso tempo, dandosi una nuova possibilità grazie a quel piccolo, breve progetto delle coppie-studio. Si trattava di una cosa troppo intima e personale per farne parola con una persona come Makoto, con cui al momento condivideva solo il fatto di essere entrambi cadetti in quell'accademia, ma anche solo aver avuto il modo di riaffrontare un problema che per un po' aveva deciso di lasciare da parte la rendeva felice. E, ovviamente, più leggera.
    Quando erano venuti a sollecitarli di abbandonare la stanza che avevano affittato per quel tempo di studio, Shinobu si sorprese al punto da guardare più volte l'orario, sia dall'orologio che portava al polso, sia dal cellulare, che sfilò rapidamente dalla tasca della divisa.
    Una volta raccolto tutto ciò che avevano usato e rimesso ogni cosa al loro posto, quindi, i due s'incamminarono fuori dall'aula, imboccando il corridoio e diretti... beh, non sapeva di preciso dove, per "abitudine" aveva semplicemente seguito Makoto fuori dall'aula.
    Era quasi ora di pranzo, quindi avrebbe volentieri fatto sosta alla mensa per mettere sotto i denti qualcosa: lo studio prosciugava un sacco di energie, a differenza di chi invece lo negasse.
    «Permettimi di offrirti qualcosa per ringraziarti, c’è un localino non male non troppo lontano da qui. Ti va un po’ di ramen, o hai voglia di altro?»
    Aaaaah, ora era tutto più chiaro. L'idea non le dispiacque affatto, al punto da annuire energicamente, sistemandosi con vigore lo zaino che portava con sé sulle spalle. Il sorriso che le spuntò in volto poco dopo anticipò quanto l'idea le avesse messo il buon umore.
    «Molto volentieri! Mi affido a te, allora» replicò, stringendo tra le mani le cinghie dello zaino e camminando di gran carriera in direzione dell'uscita della struttura. Da quando era a Tokyo e viveva lontana dai genitori aveva imparato come fosse più economico intrufolarsi in un modesto ristorante e ordinare qualcosa al volo, piuttosto che cucinare il proprio cibo in casa, perciò si era abituata all'idea di mangiare fuori anziché preparare da mangiare in casa. La mensa dell'accademia le veniva incontro sulle spese mensili, mantenendo nel portafogli quanti più soldi poteva, da dedicare a qualche sfizio ogni tanto, per cui l'aveva sempre trovata una manna dal cielo, seppur il cibo non fosse decisamente al livello di un buon pasto fatto dalle sapienti mani di chi nel settore della ristorazione ci lavorava da anni.
    Per questo motivo, Shinobu era al settimo cielo per quell'offerta. Normalmente non apprezzava farsi offrire le cose, ma comprendeva le motivazioni di Makoto, per cui aveva deciso di rispettare la sua decisione ed accettare di buon grado la gentilissima offerta.
    «Anzi, ti ringrazio~ alla prossima occasione ti offrirò qualcosa io!» aggiunse con il tono di chi non avrebbe accettato un «no» come risposta.
    E così, dopo il solito tragitto nei corridoi dell'accademia, finalmente furono fuori dall'edificio. Shinobu inspirò a pieni polmoni, contenta di non respirare più solo l'aria dei condotti dei condizionatori e, dopo aver tirato un sospiro felice, rivolse lo sguardo a Makoto, in attesa di sapere quale sarebbe stato questo locale di cui le aveva accennato.

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