Teamwork is dreamwork! ... I guess.

Makoto Hirase & Shinobu Hanyuu | 12/05/2021, dalle 9:30 | soleggiato, 21°C

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. yumæchu`
        +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    7,274
    Power-up
    +438
    Location
    Outer space.

    Status
    Ghost
    Shinobu Hanyuu
    Hx9Ygki
    «Dipende dalla domanda, e se posso anche rigirartela, ma chiedi pure.»
    O Makoto era un tipo particolarmente introverso, oppure era semplicemente guardingo. Qualunque fosse il caso, Shinobu non poté far altro che ridacchiare, mescolando la risata al sorriso sornione che le fu rivolto, prima di rispondere prontamente «non sono sicura tu possa rigirarmela, ma va bene.»
    Shinobu volle cullarsi in quella leggerezza per un po'. Inspirare l'aria non esattamente piacevole che si respirava in una metropoli come Tokyo, così diversa dall'aria delicatamente sporcata dall'odore sulfureo dell'onsen gestita dai suoi genitori, era sempre terapeutico. Anche solo il processo di avvertire l'aria passare dal naso e riempirle i polmoni era in grado di rilassare ogni muscolo del suo corpo, scacciando qualsiasi timore o nervosismo.
    In quell'istante, però, l'odore della sigaretta accesa da Makoto le arrivò al naso, mescolandosi distrattamente con l'odore naturale che si respirava in una città grande e trafficata come quella. Alla ragazza non diede fastidio, ma in un primo momento l'impatto fu strano e, accortasi del modo in cui Makoto cercò di tenere il fumo quanto più lontano possibile da lei, non poté far altro che sorridere intenerita, ringraziando mentalmente il ragazzo per la premura dimostratale.
    Gli occhi di Shinobu si puntarono sulla strada davanti a loro. Osservava ogni mattonella del marciapiede, ogni alberello piantato, ogni palo della luce come se fossero le cose più interessanti del mondo, mentre cercava nei meandri della sua mente le parole adatte per formulare quella domanda senza risultare offensiva o fuori luogo.
    «Cosa si prova?» decise di chiedere, di getto, senza pensare alle conseguenze. Rimanere con il tarlo di come fosse giusto formulare la domanda non avrebbe aiutato per nulla, perciò tanto valeva essere diretta e senza fronzoli. «A fumare, intendo. È una domanda stupida, me ne rendo conto, però non ho mai provato e ammetto di essere sempre stata curiosa. Sai, genitori apprensivi, il fatto che fossi un'atleta, essere una sorella maggiore e dover essere d'esempio ai miei fratellini, la paura di veder bollata ogni possibilità di fare carriera... ho sempre avuto questo genere di timori che mi hanno impedito di provarci.»
    Non capì perché sentisse la necessità di giustificarsi. Ma lo aveva fatto e ora era un po' difficile rimangiarsi quel piccolo monologo sul perché fosse così curiosa di sapere che sensazioni si provassero a fumare ― oltre al fatto che quella valanga di giustificazioni sembravano involontariamente pitturare Makoto come un delinquente. Fu facile realizzare di essere stata indelicata a domandare ad una persona, che non conosceva poi così bene, che cosa si provasse a fumare. Non sapeva perché lo facesse, non sapeva come si sentisse a riguardo, magari era schifato da se stesso ma troppo legato a quel gesto per smettere dall'oggi al domani, fosse mera dipendenza o qualcosa di affettivo.
    Resasi conto della possibilità di essere stata delicata quanto un elefante in un negozio di gioielli di cristallo, Shinobu si diede un pugnetto in testa, per poi tirare un sospiro, al quale seguì il naturale afflosciarsi delle spalle.
    «Scusa. Sei libero di non rispondere, se non vuoi farlo» aggiunse quindi, lasciandosi andare ad una risata imbarazzata. «E puoi ricambiare con una domanda altrettanto stupida e personale.»
    A quel punto cercò di riprendersi, accennando un sorriso cordiale. Per rassicurare lui o, molto più probabilmente, se stessa.

    «Parlato»
    "Pensato"
    HUMAN
    19 Y.O
    CCG academy's student
    ex-volleyball player
     
    Top
    .
22 replies since 17/4/2022, 15:57   418 views
  Share  
.