Richiesta modifiche alle schede

Volete apportare modifiche ad una scheda? Chiedete qui!

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    fearful necromancer
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    Richiesta modifiche alle schede

    In questo topic potete richiedere che la scheda di un vostro PG venga di nuovo aperta per apportare modifiche ad essa, come per aggiornamenti al carattere, aspetto fisico o background dopo un evento significativo avvenuto in una role o in una quest.

    Per modifiche minori come il cambio di grado del PG o il voler utilizzare altre immagini, una volta da voi segnalato in questo stesso topic, sarà lo staff a cambiarlo per voi mentre, invece, per modifiche più grandi come la riscrittura di una delle varie descrizioni, la scheda verrà appunto aperta per permettere di apportare modifiche da parte vostra. Una volta finito il vostro lavoro, non dimenticatevi di segnalare di nuovo il completamento e dopo un controllo dello staff, se tutto è nella norma, la scheda verrà di nuovo chiusa e le vostre modifiche verranno accettate.

    CODICE
    <b>Nickname</b>: Il vostro nickname
    <b>PG</b>: Nome e cognome del pg + link alla sua scheda
    <b>Modifiche:</b> In generale dove avete intenzione di apportare modifiche o cosa volete aggiornare




    Edited by alyë - 16/12/2018, 23:04
     
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    PG: Katsuo Kawasaki
    Modifiche: Vorrei cambiare l'immagine che ho usato nella sezione dell'aspetto fisico ("Maschera con visore") con questa
     
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    Novità! Da adesso in poi nelle schede deve essere inserito nel sottotitolo il rank del PG se ghoul o investigatore! Non vi preoccupate, tutte le schede al momento approvate sono state sistemate <3
     
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    Nickname: alyë
    PG: Yuka Shimizu
    Modifiche: Avendo cambiato PV, ho sostituito le immagini.

    (Mi auto-approvo perché posso 😎)
     
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    PG: Sunhye Kang
    Modifiche: Alla parte dell'alias debbo aggiungere di seguito quanto ci siamo dette: "SunHye fa anche parte dell'organizzazione la Coltre delle Nubi nel ruolo di spazzina, quindi quando esce nei panni di una Nube, oltre alla maschera da cui non si separa mai, aggiunge la tipica mantella blu scuro con la spilla a forma di nuvola dal contorno giallo e la lettera M da lei scelta come alias."
     
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    CITAZIONE (attoooh @ 29/4/2020, 10:03) 
    Nickname: Attoooh
    PG: Sunhye Kang
    Modifiche: Alla parte dell'alias debbo aggiungere di seguito quanto ci siamo dette: "SunHye fa anche parte dell'organizzazione la Coltre delle Nubi nel ruolo di spazzina, quindi quando esce nei panni di una Nube, oltre alla maschera da cui non si separa mai, aggiunge la tipica mantella blu scuro con la spilla a forma di nuvola dal contorno giallo e la lettera M da lei scelta come alias."

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    Allor, con Aika ci siamo rese conto di alcune incongruenze di ambientazione e vedendo che la scheda di Yuya è tra le più vecchie (ovvero di quando alcune cose non erano state ben definite fin dall'inizio), beh, è l'unica delle mie stata colpita dalla maledizione di quale colori sono considerati naturali o meno lol

    Nickname: alyë
    PG: Tetsuya Azusa
    Modifiche: Cambiata questa parte:
    CITAZIONE
    [...] ma di un inusuale lilla. Ha le ciglia lunghe di color verdognolo, lo stesso colore dei suoi capelli al naturale.

    Con questa:
    CITAZIONE
    L'iride è di un inusuale celeste anche se, sotto particolari luci o in ombra, può sembrare quasi lilla. Ha le ciglia lunghe di colore biondo scuro mentre i suoi capelli sono tinti di verde muschio nonostante al naturale siano di un inusuale silver blonde.

    (che ci sta, vedendo che ora è effettivamente come nei miei design. Non ricordo perché non lo avessi già descritto così, vedendo che ci sono già pure dei dettagli che il PV ovviamente non ha lol)



    E yup, approvato già e aggiornato!
     
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    fearful necromancer
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    Piccola aggiunta vedendo che mi sono appena accorta che non c'era lol

    Nickname: alyë
    PG: Tetsuya Azusa
    Modifiche: Aggiunto nella parte del nome:
    CITAZIONE
    Tetsuya in kanji è scritto 鉄也 ("ferro, acciaio; figurativamente: qualcosa di estremamente forte, lama, pugnale" e "essere") mentre Azusa 梓 (Betulla giapponese o catalpa gialla) è invece usato raramente come cognome, vedendo che normalmente è un nome femminile. Mentre il suo vero nome, Mikhail, deriva dal nome ebraico מִיכָאֵל (Mikha'el) che corrisponde alla domanda retorica "Chi è come Dio?", la cui risposta è "Nessuno è come Dio".


    Edited by alyë - 25/9/2021, 14:41
     
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    PG: Sunhye Kang
    Modifiche: Nella descrizione dove parla dei piercing aggiungere in coda alla frase "[...] sia poi a Tokyo" anche "presso il Ghosted,"

    Graciaas
     
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    I could be so much worse and I don't get enough credit for that.
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    PG: Alexandre
    Modifiche: Helloooo! Vengo in pace i swear, ma ho aggiornato lo scheletro scheda di Alex con quello nuovo e volevo cambiarlo! Ne ho approfittato anche per riscrivere alcune frasi e correggere i typo che ho trovato anche se ce ne saranno ancora, ma in sostanza non è cambiato nulla.

    Lascio qui sotto il codice:
    HTML
    <div class="schedav2" style="border-left: 10px solid lightsalmon; border-right: 10px solid lightsalmon"><div class="sv2car"><div style="overflow: auto; height:285px; padding-right: 5px; font-size: 12px;"><div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left;">CARATTERE</div> A primo impatto Alex assomiglia davvero al ragazzo che ogni padre vorrebbe vedere a fianco della propria figlia: leale, generoso e ligio al dovere, una persona buona dal cuore d’oro. Molto emotivo e sempre disposto a farsi in quattro per aiutare gli altri. Il classico archetipo <i>amico di tutti</i> che nessuno sarebbe in grado di odiare nemmeno volendo e con cui pressoché chiunque sarebbe capace di andare d'accordo.
    Alex però, è molto molto lontano dall'essere il figliol prodigo, quello che suo padre avrebbe realmente desiderato. Non è impeccabile, né tanto meno perfetto: è una persona profondamente ferita e fragile, soffocata e oppressa dal suo passato e dal suo rapporto con il padre, uomo che ha fatto nascere in lui la consapevolezza, errata, di essere nato sbagliato, e dal quale si è sempre sentito tradito ed usato.
    Radicalmente realista, sembra aver paura di legarsi in modo permanente agli altri. La sua è una reazione involontaria, proprio per via dell'enorme dolore che cova nel petto, quasi come se volesse proteggersi. Allontanandosi dalla Francia e da quel legame nocivo, è nettamente migliorato, rimanendo tuttavia molto riservato. Per via di questo, generalmente le persone lo conoscono, ma non sanno molto di lui. Viaggia costantemente con quell'aura di mistero attorno che incuriosisce, ma che pochi sono in grado di superare, come fosse una vera e propria barriera. Quella stessa aura che, quando succede qualcosa, fa dire alle persone "non so perché, ma credo sia colpa di Alexandre". Forse anche perché, quando viene tirato in mezzo ad una discussione o ad un dilemma, ha la cattiva abitudine di finire per scegliere di limitarsi a compiere delle osservazioni neutre senza prendere alcuna decisione o di astenersi totalmente in modo che "lo status quo sia preservato".
    Non bisogna tuttavia confondere questa sua indole con un essere menefreghista o, in qualche modo, remissivo; caratteristiche che non gli appartengono assolutamente.
    Spesso e volentieri si lascia guidare dai sentimenti e dalle emozioni, in grado di prendere e surclassare facilmente la ragione, portandolo a compiere gesti ed azioni anche assurdamente irrazionali.
    Soprattutto se qualcuno a cui vuole bene finisce nei guai.
    In aggiunta, sembra sempre essere lo zimbello di tutti, quella persona che si lascia prendere in giro senza protestare, ed effettivamente... è così. Si guadagna molto facilmente questa fama ed è piuttosto difficile che faccia qualcosa per correggere questa simpatica visione che gli altri sviluppano di lui: ha, tuttavia, anche una forte morale, ed in situazioni problematiche non si farebbe mai mettere i piedi in testa da nessuno, preferendo seguire l'ideale di ciò che è giusto "secondo lui". È estremamente devoto al suo lavoro e consuma gran parte delle sue energie impegnandosi al massimo per svolgerlo. Al di fuori di esso, è una persona estremamente pigra e disordinata. Capita spesso che faccia tardi perché dorma più del dovuto o che passi le sue giornate stravaccato sul divano a non fare nulla.
    </div></div><div class="sv2img">[img]https://i.imgur.com/C1QUFOS.png[/img]</div>
    <div class="sv2asp"><div style="overflow: auto; height:135px; padding-right: 5px; font-size: 12px;"><div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left;">ASPETTO</div> Per l'aspetto fisico, sembra aver ereditato tutto da suo padre. Sua madre era la donna giapponese perfetta, capelli lisci e neri come la pece, occhi a mandorla e scuri come la notte. Anzi, mettendoli uno a fianco all'altra sembra quasi che Alexandre non sia figlio suo. Alto un metro e ottantuno, che per la media giapponese è abbastanza, Romain ha una corporatura magra dalle spalle robuste, con una muscolatura accentuata e tipica di un nuotatore. Ha la pelle bianchissima, che si scotta facilmente al sole ed è notevolmente sensibile al tatto.
    I suoi occhi sono il suo punto di forza. Grandi e luminosi, hanno le iridi di un particolare verde smeraldino, come due gemme preziose, costellate di piccole pagliuzze color oro intenso, che possono essere viste solo se le si guarda attentamente da vicino. Dicono che abbia uno sguardo particolarmente magnetico ed in grado di trasmettere tranquillità.
    Per il resto, il suo viso non ha caratteristiche eccessivamente particolari: le labbra sono abbastanza carnose, gli zigomi alti e il viso dalla forma leggermente ovale. I capelli sono lunghi, rossicci, tendenti all'arancione, e perennemente arruffati, sicuramente uno dei primi particolari che risaltano agli occhi quando lo si guarda. Li ha lasciati crescere fino ad oltre le spalle e, nonostante le apparenze, se ne prende una cura maniacale, portandoli spesso raccolti in una coda.
    Ha anche una bella voce, ma non canta quasi mai, quindi poche persone conoscono questa sua qualità.
    Di solito tende a vestirsi con le prime cose che gli capitano a tiro, ma ama i colori accesi e le cose semplici, indossando maglioni o felpe molto larghe, insieme a jeans piuttosto aderenti che sembra indossare senza imbarazzo. Nella maggior parte dei casi, le sue t-shirt hanno delle stampe molto nerd, con citazioni prese dal web o dalle sue serie preferite. Non disdegna nemmeno le camice o gli abiti un po' più eleganti, ma li indossa più quando "deve" per lavoro o alcune occasioni importanti.
    </div></div>
    <div class="sv2na"style="background: lightsalmon; color: #000; font-family: georgia">Alexandre Romain De Lacroix<div class="sv2bla" style="background: green; color: #eee;">HUMAN</div><div class="sv2bla">27 Y.O</div><div class="sv2bla">RICERCATORE CCG</div></div>
    <div class="sv2img2">[img]https://i.imgur.com/trIzXto.png[/img]</div><div class="sv2info"><div style="overflow: auto; height:180px; padding-right: 5px; font-size: 12px;"><div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left">NAME & SURNAME</div> <b>Alexandre <i>Romain</i> De Lacroix.</b> — De Lacroix è il cognome del ramo paterno della famiglia, semplice, elegante ed, in Francia, piuttosto diffuso. Il nome, Alexandre, deriva dal Greco (<i>Aléxandros</i>) e significa "Difensore del popolo". A sceglierlo è stato suo padre, già al tempo aveva le idee molto chiare su quello che il ragazzo sarebbe dovuto diventare. Per il secondo, invece, bisogna ringraziare il nonno che, ostinato con le tradizioni di famiglia, ha voluto dare al nipote lo stesso nome del proprio padre e quindi suo bisnonno. Lui di solito si presenta solo come "Alex", e si fa chiamare così da amici, parenti ed anche in ambiente lavorativo. Solo i suoi contatti più intimi sanno dell'esistenza di Romain come intermezzo.

    <div class="blapgv2" style="margin-left: 5px; float:right">GENDER & AGE</div> Alexandre è un giovane ragazzo di 27 anni. O almeno, dovrebbe. Non fraintendiamoci, fisicamente li ha tutti, il punto è che non li dimostra nemmeno per scherzo. Molto spesso lo scambiano per una persona più piccola e lo ringiovaniscono di due o tre anni. Non che la cosa lo ferisca particolarmente. Si è offeso molto di più quella sera, quando a diciannove anni, mentre camminava per strada, un tipo gli ha gridato alle spalle "bella rossa", scambiandolo per una ragazza.

    <div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left">DATA DI NASCITA</div> 24 febbraio 1993, è del segno zodiacale dei Pesci, e per via dell'ora in cui è nato si è trovato anche sotto l'ascendente della Bilancia. Insomma, due dei segni più complessati dell'intero zodiaco, e se li è beccati lui.

    <div class="blapgv2" style="margin-left: 5px; float:right">LUOGO DI NASCITA</div> Parigi, la bellissima e caotica capitale francese.


    <div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left">RESIDENCE</div> Già da anni vive, ormai, in Giappone, città natale della madre. Più precisamente a Tokyo, nella 3° circoscrizione (Minato), in un appartamento poco distante dalla baia e dal mare. Non è enorme, ma per una persona sola basta e avanza, si trova all'ultimo piano di un condominio, ed ha una grande terrazza invasa da qualsiasi genere di pianta. Nonostante sia una perfetta abitazione in stile giapponese, presenta molti richiami occidentali, tanto da assomigliare più ad un loft. Le uniche stanze separate sono infatti la camera da letto - già, è totalmente incapace di usare i futon per dormire - ed il bagno, mentre un piccolo divisore separa un cucinotto dal resto della casa.

    <div class="blapgv2" style="margin-left: 5px; float:right">STATUS</div> Molto alto. No, ovviamente si scherza. Nonostante entrambe le famiglie, di suo padre e di sua madre, fossero di estrazione sociale molto alta da generazioni, e Alex, sia da bambino sia da ragazzo abbia sempre avuto più del necessario, non è mai cresciuto viziato. Ora è perfettamente nella norma, tanto che da quando vive da solo, si mantiene senza alcun problema grazie al suo lavoro ed i soldi gli bastano anche per concedersi qualche sfizio.

    <div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left">OCCUPATION</div> Alexandre è... un investigatore "mancato". Mancato non perché gli siano mai mancate le capacità per diventarlo o simile, semplicemente perché, ad un certo punto, ha preso in mano le redini della sua vita opponendosi al padre e mostrandosi fermamente contrario nell'uccidere i ghoul. Dopo ciò, ha continuato il suo percorso di studi ed è diventato un ricercatore specializzato nei ghoul. Tutt'ora lavora come dipendente della CCG giapponese, nella divisione che si occupa dello studio delle cellule RC e della fisiologia dei Ghoul, partecipando allo sviluppo di svariati progetti, tra cui la ricerca di un cibo alternativo per gli stessi.

    <div class="blapgv2" style="margin-left: 5px; float:right">ORIENTATION</div>&#10023; <b>Sessuale</b>: [size=0]Disperatamente[/size] omosessuale. Non ci convive molto bene con questa sua condizione: cresciuto con il padre, che considerava l'essere gay alla stregua di essere malato di ebola, ha sempre preferito tacere il suo interesse per i ragazzi. Davvero, ci ha provato a farsi piacere le donne, ma non ha mai funzionato.
    &#10023; <b>Politico</b>: Non se ne intende di politica, proprio per niente, e non sembra nemmeno interessargli in modo particolare; quindi apolitico sembra decisamente la definizione più adatta per lui.
    &#10023; <b>Religioso</b>: Suo padre ha sempre parlato della religione come una grande cavolata creata per otturare il cervello, Romain tuttavia, è cristiano. Non va in chiesa molto spesso, perché è dell'idea che se uno crede in qualcosa non ha bisogno di dimostrarlo compiendo dei gesti abitudinari. È una cosa poco comune, per uno scienziato, credere in un Dio, lui lo fa perché si è ritrovato ad averne bisogno dopo la morte di Julian, come per appoggiarsi a qualcosa. Per via della madre, conosce anche i fondamenti dello shintoismo.
    &#10023; <b>Allineamento</b>: Caotico Buono (Chaotic Good).

    <div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float:left">TRIVIA</div> &#9658; Ha un tatuaggio sul braccio sinistro. Una scritta medio piccola, con una calligrafia elegante che recita "Ars Nova". Lo ha fatto insieme a Julian, poco dopo aver scoperto il suo essere ghoul. Lo avevano uguale, proprio nello stesso punto, come una specie di codice d'onore. In latino significa Arte Nuova, e nonostante il termine dovrebbe essere sinonimo di un periodo musicale medievale, nel loro gergo assunse il significato di "speranza profana", per rappresentare la loro relazione e sperare nel futuro. Quando è nervoso o stressato ha l'abitudine di stringerselo o poggiarci sopra il palmo della mano destra, sembra esercitare uno strano effetto calmante su di lui.

    &#9658; Gli piace da morire l'acqua, nuota da quando è piccolo ed ha persino fatto agonismo. Ora ha smesso, ma continua regolarmente ad andare in piscina per praticare nuoto libero almeno tre volte la settimana. Questa passione, aggiunta all'influenza della madre biologa marina, lo ha portato a diventare anche un sub ed a prendere svariati brevetti, incluso quello per esercitare la professione da bagnino. Non ha tuttavia mai fatto immersioni in mare aperto o lontano dalle barriere coralline.

    &#9658; È un patito di dolci, ed è rarissimo vederlo mangiare altro o bere qualche bevanda che non contenga zucchero o cioccolata, tanto che spesso la gente si chieda come faccia a sopravvivere - e più che altro a rimanere in forma, e senza un singolo brufolo in faccia. Adora in particolar modo le fragole, se sono sopra una torta è anche meglio, ed i dango.

    &#9658; Ha un enorme gatto di razza Maine Coon dal pelo fulvo, che pesa all'incirca sette chili e mezzo. Risponde, non ironicamente, al nome di Julian. Alexandre lo chiama affettuosamente anche il "suo tesoro".
    </div></div>
    <div class="sv2quote" style="background: lightsalmon; color: #000; font-family: georgia">« THE BEST BLAZE BURNS BRIGHTEST WHEN CIRCUMSTANCES ARE AT THEIR WORST. »</div>
    <div class="sv2img3">[img]https://i.imgur.com/hie1jHf.png[/img]</div><div class="sv2bg"><div style="overflow: auto; height:280px; padding-right: 5px; font-size: 12px;"><div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left">BACKGROUND</div> Romain, all'apparenza, sembra proprio quel tipo di persona normale, con niente più che qualche divertente storiella di vita vissuta da raccontare. Tristemente, non è così.
    La sua, di storie, comincia 27 anni fa, in Francia, figlio unico di una rispettabile coppia, Elias De Lacroix, ispettore di prima classe della CCG francese, e Miyuki Sawashiro, una biologa marina giapponese. Una realtà che aveva tutte le carte in regola per assumere la forma di una tranquilla quotidianità, piega che tuttavia, non prese mai.
    I suoi genitori divorziarono quando lui aveva appena sette anni: Miyuki voleva delle certezze che Elias non poteva darle, avrebbe preferito che si ritirasse dal lavoro sul campo, diventando investigatore d'ufficio, e la donna, dopo aver perso la causa per l'affidamento del figlio, incapace di restare con la paura di vederlo crescere come investigatore, uguale all'ex-marito, se ne tornò nella terra del sol levante.

    Al piccolo Alexandre, il padre era sempre sembrato una persona distinta ed impeccabile, al contempo schiva e distante, con quelle espressioni fredde come il ghiaccio e dure come il marmo che pareva, inspiegabilmente, rivolgergli. Nella sua mente da bambino, ne era affascinato, ma al tempo stesso lo temeva e lo rispettava senza rendersene conto. Con l'allontanarsi della madre, questa condizione non fece che accentuarsi. Elias s'immerse nel lavoro, rincasando spesso tardi, ed il rapporto con suo figlio prese ad assottigliarsi via via, fino a divenire quasi inesistente, riducendosi, negli anni della sua adolescenza, ad un solo, e spesso silenzioso, incontro per la cena.

    Con il passare degli anni, Alex si arrese e accettò la sua condizione, decidendo che quella fosse l'unica soluzione per poter vivere serenamente e smise di soffrirne: gli bastava stare da solo nella sua camera, senza disturbare quell'uomo che lo vedeva come una scocciatura, giocare ed immaginare storie fantastiche che lo facevano sognare ad occhi aperti. A prendersi cura della casa ci pensava Elora, una sorta di "domestica", che seppur in origine era stata assunta solo come donna delle pulizie, con il passare del tempo divenne prima una babysitter e poi quasi una seconda madre. Oltre lei, solo la solitudine era sua compagna fidata.

    Quando iniziò le elementari, tuttavia, divenne tutto più difficile: il suo atteggiamento era fin troppo neutro, e non lo aiutò a farsi degli amici. Era bravo a scuola, riportava sempre voti eccellenti e questo sembrava bastargli, nonostante la convivenza con gli altri bambini fosse superficiale e ridotta al minimo. Gli altri lo vedevano come uno snob antipatico, nonostante Alexandre fosse proprio all'antitesi di tutto questo. Al tempo stesso, così facendo, attirò l'attenzione di Julian, il ragazzino più popolare della sua classe che, decidendo di entrare in competizione con lui che era il primo della classe, si auto-proclamò suo rivale senza un apparente motivo per poterlo sconfiggere in qualsiasi cosa facesse. E se Romain all'inizio era fortemente infastidito da quell'atteggiamento, alla fine si ritrovò a provare un gradevole piacere in quella rivalità, ed iniziò ad impegnarsi, arrivando persino ad iscriversi al suo stesso corso di nuoto, con l'obiettivo di poter vincere il suo avversario.

    I due poi, finirono in classe insieme sia alle medie che al liceo ed il loro rapporto divenne decisamente più strano e ambiguo. La loro rivalità era sempre accesa, ma assumeva al tempo stesso toni più morbidi e pacati. A volte si trovavano a studiare insieme, o ad uscire nello stesso gruppo, prendendosi in giro, e Alex arrivò persino a chiedersi se davvero potessero dire di odiarsi così tanto come affermavano di continuo.
    Lui aveva compreso da tempo di non essere eterosessuale, tuttavia si domandava se davvero non provasse nei confronti di Julian qualcosa di più di una semplice e stupida rivalità.

    Spaventato da questa consapevolezza, nei primi tempi tentò di reprimere questo suo sentimento, per paura di non essere corrisposto, ma soprattutto perché non era in grado di accettarsi per primo, suo padre non era mai stato di mentalità aperta, e lui ne temeva la reazione. Ma Julian era bello, e vederlo di continuo, in piscina, con quella sua pelle ambrata bagnata dall'acqua, i suoi occhi scuri e con quell'atteggiamento da sbruffone, gli faceva precipitare il cuore tutte le volte.
    Aveva sedici anni quando, durante la festa di compleanno di una loro compagna di classe, si ritrovò da solo in una camera con Julian. Fu il loro primo bacio, quello. Entrambi ubriachi, in una camera di sconosciuti, non molto romantico, vero? Ma si baciarono, sì, un bacio intenso e carnale, che costrinse i due ragazzi a mettere da parte l'orgoglio per la prima volta, forzandoli ad ammettere che fossero attratti l'uno dall'altro.

    La loro relazione durò due anni, Romain la tenne segreta al padre, o almeno, fino al loro diploma. Dopo il liceo Elias iscrisse il figlio, nella speranza che quello servisse, un giorno, a fargli prendere la sua stessa strada, all'accademia della CCG. Il ragazzo intraprese quel percorso un po' a malincuore. Aveva chiesto a Julian di venire con lui, ma il suo fidanzato aveva rifiutato energicamente, cercando invece di dissuaderlo in tutti i modi. L'esistenza dei ghoul, per lui, aveva sempre fatto parte della vita di tutti i giorni, eppure i suoi pensieri al riguardo erano solo... confusi e caotici. Tuttavia non se la sentì di metter bocca nella decisione del padre. Quelli furono i primi mesi in cui la relazione con Julian parve incrinarsi. Scoprire il motivo di quel comportamento, per lui fu un colpo al cuore.
    Non era mai stato stupido ed iniziò a rendersene conto da solo, studiando. Julian non mangiava mai in sua compagnia, quando lo faceva mangiava poco ed andava subito in bagno, era sempre stato fisicamente più resistente di lui, per giunta non aveva mai conosciuto i suoi genitori, il ragazzo aveva sempre vissuto da solo con uno zio che, inspiegabilmente, non c'era mai. Tanti piccoli particolari, a cui prima non aveva mai fatto caso, e che piano piano sembravano andare ad incastrarsi in un piccolo e terrificante puzzle.

    Alla fine, incapace di tenere tutto per sé, il futuro investigatore si espose, e glielo chiese, ottenendo la sua tanto agognata risposta. Julian lo aggredì, erano in casa del ragazzo, e fu la prima volta in cui Romain ebbe davvero paura di morire. Ancora non era un investigatore, non aveva una sua quinque, a dirla tutta era anche la prima volta che vedeva una kagune dal vivo. E che se la trovava stretta intorno al collo. Era anche la prima volta che vedeva gli occhi della persona di cui avrebbe dovuto fidarsi di più al mondo completamente neri e ostili. Incapace di parlare, cominciarono a scendergli soltanto delle lacrime lungo le guance, poi successe. Gradualmente, sentì allentarsi la presa che gli serrava il collo, fino a ritrovarsi a terra in ginocchio, soffocando i singhiozzi fra qualche colpo di tosse. Julian non l'aveva ucciso, e sollevando lo sguardo Alex riuscì a vederlo nella sua stessa identica condizione: ferito e tremendamente solo.

    Dopo quell'evento, il loro rapporto rinacque più forte di prima, fra tutti i detti e non detti, Alexandre e Julian riuscirono ad instaurare una convivenza pacifica e sofferta, l'unica culla di salvezza per entrambi, rifugio per dimenticarsi della vita che nessuno dei due voleva. Julian gli rivelò persino di aver finto di essere ubriaco la famosa sera del compleanno. Si fecero un tatuaggio e Romain continuò la scuola, promettendo a Julian di mantenere il segreto, e che un giorno sarebbe diventato un investigatore capace di far scendere la pace su quel mondo in guerra. Julian, sorrideva, annuiva, ed evitava il più possibile di parlare del suo modo di nutrirsi.

    Eppure non c'era altro modo che chiamarla una tragedia annunciata. Ottobre, la sera del ventesimo compleanno di Julian: Alexandre lo stava aspettando, una busta sottobraccio, con l'ultimo CD del gruppo preferito del ragazzo. Il suo regalo di compleanno.
    Julian era sempre stato puntuale, forse, la mezz'ora di ritardo e la segreteria telefonica avrebbero dovuto insospettirlo sulla via del ritorno.
    Suggerirgli di affrettarsi.
    Ma lui era sempre stato fiducioso, probabilmente si era addormentato, gli capitava spesso. Fu solo quando giunse al suo appartamento, e vi trovo la porta aperta che capì che qualcosa non andava.
    Spalancò la porta, e si precipitò nelle stanze. Una scia di sangue copriva tutto l'ingresso, fino alla loro camera, unica stanza con la luce accesa.
    Quattro colombe, di cui una era suo padre. Julian era sdraiato sul pavimento in un bagno di sangue, lo stomaco perforato, e respirava a fatica. Entrambe le sclere nero pece e le iridi scarlatte. Si sentì crollare il mondo addosso, incapace di comprendere cosa avesse sbagliato e come tutto quello fosse possibile.
    Le uniche parole che suo padre riuscì a rivolgergli furono: <i>"Sai che proteggere i ghoul è un crimine? Adesso mi tocca coprirti."</i>
    Romain, dal canto suo, urlò a tutti di sparire da quella stanza, tentò di correre verso Julian, piangendo, solo per vedersi fermare dagli altri membri della squadra del padre. A forza di dimenarsi riuscì a raggiungerlo, ma l'emorragia del ghoul era ormai troppo massiccia: Julian perse la vita lì, tra le braccia dell'amante, facendosi rinnovare la promessa del futuro investigatore. Un giorno le persone come loro non avrebbero più dovuto soffrire.

    Dopo quell'episodio, per settimane, Alexandre si chiuse in un silenzio tombale, barricato nella sua camera. Permettere alle sue ferite di risanarsi faceva un male terribile, non aveva una tomba sulla quale piangere, e nemmeno la possibilità di sapere cosa ne era stato del corpo di Julian. Forse era meglio così. Alla fine il giovane decise di tagliare qualsiasi rapporto con il padre, e la Francia con lui. Non terminò mai il percorso di studi all'accademia. Si trasferì, invece, in Giappone, da sua madre, che sentendo la sua storia lo accolse a braccia aperte, come se non si fossero mai separati, scusandosi per non essere mai stata presente. Romain, ormai ventunenne, decise di continuare a studiare lì per mantenere fede alla promessa fatta a Julian. Si laureò con quasi sei mesi d'anticipo, nonostante le difficoltà con la lingua, specializzandosi in Biologia Molecolare dei Ghoul e cominciò subito a lavorare come ricercatore, alla CCG giapponese, proponendo e portando avanti svariati progetti, ponendosi come principale obiettivo quello di cercare una fonte alternativa di cibo per i ghoul.

    Ovviamente Alexandre non racconta molto volentieri questa storia, perché spesso non viene visto di buon occhio, soprattutto dalle colombe nere.
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    <div class="sv2pv"><div class="blapgv2" style="float:right;">PV</div> ROMANI ARCHAMAN (FATE/GRAND ORDER)</div></div>



    Sotto questo spoiler invece lascio il vecchio codice + la vecchia scheda per eventuali controlli o robe future idk
    pWmxRxu
    Nome & Cognome
    Alexandre "Romain" De Lacroix. — De Lacroix è il cognome del ramo paterno della famiglia, semplice, elegante ed, in Francia, piuttosto diffuso. Il nome, Alexandre, deriva dal Greco (Aléxandros) e significa "Difensore del popolo". A sceglierlo è stato suo padre, già al tempo aveva le idee molto chiare su quello che il ragazzo sarebbe dovuto diventare. Per il secondo, invece, bisogna ringraziare il nonno che, ostinato con le tradizioni di famiglia, ha voluto dare al nipote lo stesso nome del proprio padre e quindi suo bisnonno. Lui, di solito si presenta solo come "Alex", e si fa chiamare così da amici, parenti ed anche in ambiente lavorativo. Solo i suoi contatti più intimi sanno dell'esistenza di Romain come intermezzo.

    Genere & Età
    Romain è un giovane ragazzo di 27 anni. O almeno, dovrebbe. Non fraintendiamoci, fisicamente li ha proprio tutti, il punto è che non li dimostra nemmeno per scherzo. Molto spesso lo scambiano per una persona più piccola e lo ringiovaniscono di due o tre anni. Non che la cosa lo ferisca particolarmente. Si è offeso molto di più quella sera, quando a diciannove anni, mentre camminava per strada, un tipo gli ha gridato alle spalle "bella rossa", scambiandolo per una ragazza.

    Data di Nascita
    24 febbraio 1993, è del segno zodiacale dei Pesci, e per via dell'ora in cui è nato si è trovato sotto l'ascendente della Bilancia. Insomma, due dei segni più complessati dell'intero zodiaco, e se li è beccati lui.

    Luogo di nascita
    Parigi, la bellissima e caotica capitale francese.

    Residenza
    Già da anni vive, ormai, in Giappone, città natale della madre. Più precisamente a Tokyo, nella terza circoscrizione (Minato), in un appartamento poco distante dalla baia e dal mare. Non è enorme, ma per una persona sola basta e avanza, si trova all'ultimo piano di un condominio, ed ha una grande terrazza invasa da qualsiasi genere di pianta. Nonostante sia una perfetta abitazione in stile giapponese, presenta molti richiami occidentali, tanto da assomigliare più ad un loft. Le uniche stanze separate sono infatti la camera da letto - già, è totalmente incapace di usare i futon per dormire - ed il bagno, mentre un piccolo divisore separa un cucinotto dal resto della casa.

    Status sociale
    Molto alto. No, ovviamente si scherza. Nonostante entrambe le famiglie, di suo padre e di sua madre, fossero di estrazione sociale molto alta da generazioni, e Alex, sia da bambino sia da ragazzo abbia sicuramente sempre avuto più del necessario, non è mai cresciuto viziato. Ora è perfettamente nella norma, tanto che da quando vive da solo, si mantiene senza alcun problema grazie al suo lavoro.

    Occupazione
    Alexandre è... un investigatore "mancato". Mancato non perché gli siano mai mancate le capacità per diventarlo o simile, semplicemente perché, ad un certo punto, ha preso in mano le redini della sua vita opponendosi al padre e mostrandosi fermamente contrario nell'uccidere i ghoul. Dopo ciò, ha continuato il suo percorso di studi ed è diventato un ricercatore specializzato nei ghoul. Tutt'ora lavora come dipendente della CCG giapponese, nella divisione che si occupa dello studio delle cellule RC, partecipando allo sviluppo di svariati progetti, tra cui la ricerca di un cibo alternativo per i Ghoul. Fa spesso la spola fra gli uffici delle svariate circoscrizioni.

    Orientamento
    ♦ Sessuale: Disperatamente omosessuale. Non convive molto bene con la sua condizione: cresciuto con il padre, che considerava l'essere gay alla stregua di essere malato di ebola, ha sempre preferito tacere il suo interesse per i ragazzi. Davvero, ci ha provato a farsi piacere le donne, ma non ha mai funzionato.
    ♦ Politico: Non se ne intende di politica, proprio per niente, e non sembra nemmeno interessargli in modo particolare; quindi apolitico sembra decisamente la definizione più adatta per lui.
    ♦ Religioso: Suo padre ha sempre parlato della religione come una grande cavolata creata per otturare il cervello, Romain tuttavia, è cristiano. Non va in chiesa molto spesso, perché è dell'idea che se uno crede in qualcosa non ha bisogno di dimostrarlo compiendo dei gesti abitudinari. È una cosa poco comune, per uno scienziato, credere in un Dio, lui lo fa perché si è ritrovato ad averne bisogno dopo la morte di Julian, come per appoggiarsi a qualcosa. Per via della madre, conosce anche i fondamenti dello shintoismo.
    ♦ Allineamento: Caotico Buono (Chaotic Good).

    PARTICOLARITà
    ► Ha un tatuaggio sul braccio sinistro. Una scritta medio piccola, con una calligrafia elegante che recita "Ars Nova".
    Lo ha fatto insieme a Julian, poco dopo aver scoperto il suo essere ghoul. Lo avevano uguale, proprio nello stesso punto, come una specie di codice d'onore. In latino significa Arte Nuova, e nonostante il termine dovrebbe essere sinonimo di un periodo musicale medievale, nel loro gergo assunse il significato di "speranza profana", per rappresentare la loro relazione e sperare nel futuro.
    Quando è nervoso o stressato ha l'abitudine di poggiarci sopra il palmo della mano destra, sembra esercitare uno strano effetto calmante su di lui.

    ► Gli piace da morire l'acqua, nuota da quando è piccolo e questa passione lo ha portato a diventare un sub provetto. Non ha tuttavia mai fatto immersioni in mare aperto o lontano dalle barriere coralline.

    ► È un patito di dolci, ed è rarissimo vederlo mangiare altro o bere qualche bevanda che non contenga zucchero o cioccolata, tanto che spesso la gente si chieda come faccia a sopravvivere - e più che altro a restare in forma, e senza un singolo brufolo in faccia.
    Adora in particolar modo le fragole, se sono sopra una torta è anche meglio, ed i dango.

    ► Ha un enorme gatto di razza Maine Coon dal pelo fulvo, che pesa all'incirca sette chili e mezzo.
    Risponde, ironicamente, al nome di Julian. Alexandre lo chiama affettuosamente anche il "suo tesoro".

    ALEXANDRE "ROMAIN" DE LACROIX
    HUMAN

    CARATTERE
    A primo impatto, Romain assomiglia davvero a quel ragazzo che ogni padre vorrebbe vedere al fianco della propria figlia: leale, generoso e ligio al dovere, una persona buona e dal cuore d’oro. Molto emotivo, e sempre disposto a farsi in quattro per aiutare qualcun altro. L'archetipo "amico di tutti" che nessuno sarebbe in grado di odiare, nemmeno volendo, e con cui chiunque è in grado di andare d'accordo.
    Alex però, in realtà, è molto lontano dall'essere il figliol prodigo, quello che suo padre avrebbe realmente desiderato. Non è impeccabile, tanto meno perfetto: è una persona profondamente ferita e fragile, soffocata e oppressa dal suo passato e dal suo rapporto con il padre, uomo che ha fatto nascere in lui la consapevolezza, errata, di essere nato sbagliato, e dal quale si è sempre sentito tradito ed usato.
    Radicalmente realista, sembra aver paura di legarsi in modo permanente agli altri. La sua è una reazione involontaria, proprio per via dell'enorme dolore che cova nel petto, quasi come se volesse proteggersi. Allontanandosi dalla Francia e da quel legame nocivo, è nettamente migliorato, rimanendo tuttavia molto riservato. Per via di questo, generalmente le persone lo conoscono, ma non sanno molto di lui. Viaggia costantemente con quell'aura di mistero attorno che incuriosisce, ma che pochi sono in grado di superare, come fosse una vera e propria barriera. Quella stessa aura che, quando succede qualcosa, fa dire alle persone "non so perché, ma credo sia colpa di Alexandre". Forse anche perché, quando viene tirato in mezzo ad una discussione o ad un dilemma, ha la cattiva abitudine di finire per scegliere di limitarsi a compiere delle osservazioni neutrr senza prendere alcuna decisione o di astenersi totalmente in modo che "lo status quo sia preservato".
    Non bisogna tuttavia confondere questa sua indole con un essere menefreghista o remissivo; caratteristiche che non gli appartengono assolutamente.
    Spesso e volentieri si lascia guidare dai sentimenti e dalle emozioni, in grado di prendere e surclassare facilmente la ragione, portandolo a compiere gesti e azioni assurdamente irrazionali.
    Sembra sempre essere lo zimbello di tutti, quello che si lascia prendere in giro senza protestare, ed effettivamente... è così. Non ha mai fatto niente per correggere questa simpatica visione che gli altri hanno di lui: ha, tuttavia, anche una forte morale, ed in situazioni problematiche non si farebbe mai mettere i piedi in testa da nessuno, preferendo seguire l'ideale di quello che è giusto "secondo lui".
    È estremamente devoto al suo lavoro e consuma gran parte delle sue energie impegnandosi al massimo per svolgerlo. Al di fuori di esso, è una persona estremamente pigra e disordinata. Capita spesso che faccia tardi perché dorma più del dovuto o che passi le sue giornate stravaccato sul divano a non fare nulla.

    ASPETTO FISICO
    Per l'aspetto fisico, sembra aver ereditato tutto dal padre. Sua madre era la donna giapponese perfetta, capelli lisci e neri come la pece, occhi a mandorla e scuri come la notte. Mettendoli uno a fianco all'altra sembra quasi che Alexandre non sia figlio suo.
    Alto un metro e ottantuno, tanto per la media giapponese, Romain ha una corporatura magra, caratterizzata da una muscolatura appena accentuata, tipica di un nuotatore. Ha la pelle bianchissima, che si scotta facilmente al sole ed è notevolmente sensibile al tatto.
    I suoi occhi sono il suo punto di forza. Grandi e luminosi, hanno le iridi di un colore particolare, verde smeraldino come due gemme preziose e costellate di piccole pagliuzze color oro intenso, che possono essere viste solo se le si guarda attentamente da vicino. Dicono che abbia uno sguardo particolarmente magnetico ed in grado di trasmettere tranquillità.
    Il suo viso per il resto non ha caratteri eccessivamente particolari: le labbra sono abbastanza carnose, gli zigomi alti e il viso dalla forma leggermente ovale.
    I capelli sono lunghi, rossicci, tendenti all'arancione e perennemente arruffati, sicuramente uno dei primi particolari che risaltano agli occhi quando lo si guarda. Li ha lasciati crescere fino alle spalle e, nonostante le apparenze, se ne prende una cura maniacale, portandoli spesso raccolti in una coda.
    Ha anche una bella voce, ma non canta quasi mai, quindi poche persone conoscono questa sua qualità.
    Di solito tende a vestirsi con le prime cose che gli capitano sottomano, ma ama i colori accesi e le cose semplici, indossando maglioni, felpe molto larghe, insieme a jeans piuttosto aderenti, che sembra indossare senza imbarazzo. Nella maggior parte dei casi, le sue t-shirt hanno delle stampe molto nerd, con citazioni prese dal web o dalle sue serie preferite. Non disdegna nemmeno le camice, ma le indossa più quando "deve" per lavoro o alcune occasioni importanti.

    «The best blaze burns brightest when circumstances are at their worst.»

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    BACKGROUND
    Romain, all'apparenza, sembra proprio quel tipo di persona normale, con niente più che qualche divertente storiella di vita vissuta da raccontare.
    Tristemente, non è così.
    La sua, di storie, comincia 26 anni fa, in Francia, figlio unico di una rispettabile coppia, Elias De Lacroix, ispettore di prima classe della CCG francese, e Miyuki Sawashiro, una biologa marina giapponese. Una realtà che aveva tutte le carte in regola per assumere la forma di una tranquilla quotidianità, piega che tuttavia, non prese mai.
    I suoi genitori divorziarono quando lui aveva appena sette anni: Miyuki voleva delle certezze che Elias non poteva darle, avrebbe preferito che si ritirasse dal lavoro sul campo, diventando investigatore d'ufficio, e la donna, dopo aver perso la causa per l'affidamento del figlio, incapace di restare con la paura di vederlo crescere come investigatore, uguale all'ex-marito, se ne tornò nella terra del sol levante.

    Al piccolo Alexandre, il padre era sempre sembrato una persona distinta ed impeccabile, al contempo schiva e distante, con quelle espressioni fredde come il ghiaccio e dure come il marmo che pareva, inspiegabilmente, rivolgergli. Nella sua mente da bambino, ne era affascinato, ma al tempo stesso lo temeva e lo rispettava senza rendersene conto. Con l'allontanarsi della madre, questa condizione non fece che accentuarsi. Elias s'immerse nel lavoro, rincasando spesso tardi, ed il rapporto con suo figlio prese ad assottigliarsi via via, fino a divenire quasi inesistente, riducendosi, negli anni della sua adolescenza, ad un solo, e spesso silenzioso, incontro per la cena.

    Con il passare degli anni, Alex si arrese e accettò la sua condizione, decidendo che quella fosse l'unica soluzione per poter vivere serenamente e smise di soffrirne: gli bastava stare da solo nella sua camera, senza disturbare quell'uomo che lo vedeva come una scocciatura, giocare ed immaginare storie fantastiche che lo facevano sognare ad occhi aperti. A prendersi cura della casa ci pensava Elora, una sorta di "domestica", che seppur in origine era stata assunta solo come donna delle pulizie, con il passare del tempo divenne prima una babysitter e poi quasi una seconda madre. Oltre lei, solo la solitudine era sua compagna fidata.

    Quando iniziò le elementari, tuttavia, divenne tutto più difficile: il suo atteggiamento era fin troppo neutro, e non lo aiutò a farsi degli amici. Era bravo a scuola, riportava sempre voti eccellenti e questo sembrava bastargli, nonostante la convivenza con gli altri bambini fosse superficiale e ridotta al minimo. Gli altri lo vedevano come uno snob antipatico, nonostante Alexandre fosse proprio all'antitesi di tutto questo. Al tempo stesso, così facendo, attirò l'attenzione di Julian, il ragazzino più popolare della sua classe che, decidendo di entrare in competizione con lui che era il primo della classe, si auto-proclamò suo rivale senza un apparente motivo per poterlo sconfiggere in qualsiasi cosa facesse. E se Romain all'inizio era fortemente infastidito da quell'atteggiamento, alla fine si ritrovò a provare un gradevole piacere in quella rivalità, ed iniziò ad impegnarsi, arrivando persino ad iscriversi al suo stesso corso di nuoto, con l'obiettivo di poter vincere il suo avversario.

    I due poi, finirono in classe insieme sia alle medie che al liceo ed il loro rapporto divenne decisamente più strano e ambiguo. La loro rivalità era sempre accesa, ma assumeva al tempo stesso toni più morbidi e pacati. A volte si trovavano a studiare insieme, o ad uscire nello stesso gruppo, prendendosi in giro, e Alex arrivò persino a chiedersi se davvero potessero dire di odiarsi così tanto come affermavano di continuo.
    Lui aveva compreso da tempo di non essere eterosessuale, tuttavia si domandava se davvero non provasse nei confronti di Julian qualcosa di più di una semplice e stupida rivalità.

    Spaventato da questa consapevolezza, nei primi tempi tentò di reprimere questo suo sentimento, per paura di non essere corrisposto, ma soprattutto perché non era in grado di accettarsi per primo, suo padre non era mai stato di mentalità aperta, e lui ne temeva la reazione. Ma Julian era bello, e vederlo di continuo, in piscina, con quella sua pelle ambrata bagnata dall'acqua, i suoi occhi scuri e con quell'atteggiamento da sbruffone, gli faceva precipitare il cuore tutte le volte.
    Aveva sedici anni quando, durante la festa di compleanno di una loro compagna di classe, si ritrovò da solo in una camera con Julian. Fu il loro primo bacio, quello. Entrambi ubriachi, in una camera di sconosciuti, non molto romantico, vero? Ma si baciarono, sì, un bacio intenso e carnale, che costrinse i due ragazzi a mettere da parte l'orgoglio per la prima volta, forzandoli ad ammettere che fossero attratti l'uno dall'altro.

    La loro relazione durò due anni, Romain la tenne segreta al padre, o almeno, fino al loro diploma. Dopo il liceo Elias iscrisse il figlio, nella speranza che quello servisse, un giorno, a fargli prendere la sua stessa strada, all'accademia della CCG. Il ragazzo intraprese quel percorso un po' a malincuore. Aveva chiesto a Julian di venire con lui, ma il suo fidanzato aveva rifiutato energicamente, cercando invece di dissuaderlo in tutti i modi. L'esistenza dei ghoul, per lui, aveva sempre fatto parte della vita di tutti i giorni, eppure i suoi pensieri al riguardo erano solo... confusi e caotici. Tuttavia non se la sentì di metter bocca nella decisione del padre. Quelli furono i primi mesi in cui la relazione con Julian parve incrinarsi. Scoprire il motivo di quel comportamento, per lui fu un colpo al cuore.
    Non era mai stato stupido ed iniziò a rendersene conto da solo, studiando. Julian non mangiava mai in sua compagnia, quando lo faceva mangiava poco ed andava subito in bagno, era sempre stato fisicamente più resistente di lui, per giunta non aveva mai conosciuto i suoi genitori, il ragazzo aveva sempre vissuto da solo con uno zio che, inspiegabilmente, non c'era mai. Tanti piccoli particolari, a cui prima non aveva mai fatto caso, e che piano piano sembravano andare ad incastrarsi in un piccolo e terrificante puzzle.

    Alla fine, incapace di tenere tutto per sé, il futuro investigatore si espose, e glielo chiese, ottenendo la sua tanto agognata risposta. Julian lo aggredì, erano in casa del ragazzo, e fu la prima volta in cui Romain ebbe davvero paura di morire. Ancora non era un investigatore, non aveva una sua quinque, a dirla tutta era anche la prima volta che vedeva una kagune dal vivo. E che se la trovava stretta intorno al collo. Era anche la prima volta che vedeva gli occhi della persona di cui avrebbe dovuto fidarsi di più al mondo completamente neri e ostili. Incapace di parlare, cominciarono a scendergli soltanto delle lacrime lungo le guance, poi successe. Gradualmente, sentì allentarsi la presa che gli serrava il collo, fino a ritrovarsi a terra in ginocchio, soffocando i singhiozzi fra qualche colpo di tosse. Julian non l'aveva ucciso, e sollevando lo sguardo Alex riuscì a vederlo nella sua stessa identica condizione: ferito e tremendamente solo.

    Dopo quell'evento, il loro rapporto rinacque più forte di prima, fra tutti i detti e non detti, Alexandre e Julian riuscirono ad instaurare una convivenza pacifica e sofferta, l'unica culla di salvezza per entrambi, rifugio per dimenticarsi della vita che nessuno dei due voleva. Julian gli rivelò persino di aver finto di essere ubriaco la famosa sera del compleanno. Si fecero un tatuaggio e Romain continuò la scuola, promettendo a Julian di mantenere il segreto, e che un giorno sarebbe diventato un investigatore capace di far scendere la pace su quel mondo in guerra. Julian, sorrideva, annuiva, ed evitava il più possibile di parlare del suo modo di nutrirsi.

    Eppure non c'era altro modo che chiamarla una tragedia annunciata. Ottobre, la sera del ventesimo compleanno di Julian: Alexandre lo stava aspettando, una busta sottobraccio, con l'ultimo CD del gruppo preferito del ragazzo. Il suo regalo di compleanno.
    Julian era sempre stato puntuale, forse, la mezz'ora di ritardo e la segreteria telefonica avrebbero dovuto insospettirlo sulla via del ritorno.
    Suggerirgli di affrettarsi.
    Ma lui era sempre stato fiducioso, probabilmente si era addormentato, gli capitava spesso. Fu solo quando giunse al suo appartamento, e vi trovo la porta aperta che capì che qualcosa non andava.
    Spalancò la porta, e si precipitò nelle stanze. Una scia di sangue copriva tutto l'ingresso, fino alla loro camera, unica stanza con la luce accesa.
    Quattro colombe, di cui una era suo padre. Julian era sdraiato sul pavimento in un bagno di sangue, lo stomaco perforato, e respirava a fatica. Entrambe le sclere nero pece e le iridi scarlatte. Si sentì crollare il mondo addosso, incapace di comprendere cosa avesse sbagliato e come tutto quello fosse possibile.
    Le uniche parole che suo padre riuscì a rivolgergli furono "Sai che proteggere i ghoul è un crimine? Adesso mi tocca coprirti."
    Romain, dal canto suo, urlò a tutti di sparire da quella stanza, tentò di correre verso Julian, piangendo, solo per vedersi fermare dagli altri membri della squadra del padre. A forza di dimenarsi riuscì a raggiungerlo, ma l'emorragia del ghoul era ormai troppo massiccia: Julian perse la vita lì, tra le braccia dell'amante, facendosi rinnovare la promessa del futuro investigatore. Un giorno le persone come loro non avrebbero più dovuto soffrire.

    Dopo quell'episodio, per settimane, Alexandre si chiuse in un silenzio tombale, barricato nella sua camera. Permettere alle sue ferite di risanarsi faceva un male terribile, non aveva una tomba sulla quale piangere, e nemmeno la possibilità di sapere cosa ne era stato del corpo di Julian. Forse era meglio così. Alla fine il giovane decise di tagliare qualsiasi rapporto con il padre, e la Francia con lui. Non terminò mai il percorso di studi all'accademia. Si trasferì, invece, in Giappone, da sua madre, che sentendo la sua storia lo accolse a braccia aperte, come se non si fossero mai separati, scusandosi per non essere mai stata presente. Romain, ormai ventunenne, decise di continuare a studiare lì per mantenere fede alla promessa fatta a Julian. Si laureò con quasi sei mesi d'anticipo, nonostante le difficoltà con la lingua, specializzandosi in Biologia Molecolare dei Ghoul e cominciò subito a lavorare come ricercatore, alla CCG giapponese, proponendo e portando avanti svariati progetti, ponendosi come principale obiettivo quello di cercare una fonte alternativa di cibo per i ghoul.

    Ovviamente Alexandre non racconta molto volentieri questa storia, perché spesso non viene visto di buon occhio, soprattutto dalle colombe nere.
    PV
    Romani Archaman (Fate/Grand Order)




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    <div class="scheda" style="height: 634px;"><div class="img1">[IMG=pWmxRxu]https://i.imgur.com/pWmxRxu.png[/IMG]</div><div class="infopg"><div style="overflow: auto; padding-right: 5px; height: 175px"><div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">Nome & Cognome</div> <b>Alexandre "Romain" De Lacroix.</b> — De Lacroix è il cognome del ramo paterno della famiglia, semplice, elegante ed, in Francia, piuttosto diffuso. Il nome, Alexandre, deriva dal Greco <i>(Aléxandros)</i> e significa "Difensore del popolo". A sceglierlo è stato suo padre, già al tempo aveva le idee molto chiare su quello che il ragazzo sarebbe dovuto diventare. Per il secondo, invece, bisogna ringraziare il nonno che, ostinato con le tradizioni di famiglia, ha voluto dare al nipote lo stesso nome del proprio padre e quindi suo bisnonno. Lui, di solito si presenta solo come "Alex", e si fa chiamare così da amici, parenti ed anche in ambiente lavorativo. Solo i suoi contatti più intimi sanno dell'esistenza di Romain come intermezzo.

    <div class="blapg" style="margin-left: 5px; float:right">Genere & Età</div>Romain è un giovane ragazzo di 27 anni. O almeno, dovrebbe. Non fraintendiamoci, fisicamente li ha proprio tutti, il punto è che non li dimostra nemmeno per scherzo. Molto spesso lo scambiano per una persona più piccola e lo ringiovaniscono di due o tre anni. Non che la cosa lo ferisca particolarmente. Si è offeso molto di più quella sera, quando a diciannove anni, mentre camminava per strada, un tipo gli ha gridato alle spalle "bella rossa", scambiandolo per una ragazza.

    <div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">Data di Nascita</div> 24 febbraio 1993, è del segno zodiacale dei Pesci, e per via dell'ora in cui è nato si è trovato sotto l'ascendente della Bilancia. Insomma, due dei segni più complessati dell'intero zodiaco, e se li è beccati lui.

    <div class="blapg" style="margin-left: 5px; float:right">Luogo di nascita</div>Parigi, la bellissima e caotica capitale francese.

    <div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">Residenza</div> Già da anni vive, ormai, in Giappone, città natale della madre. Più precisamente a Tokyo, nella terza circoscrizione (Minato), in un appartamento poco distante dalla baia e dal mare. Non è enorme, ma per una persona sola basta e avanza, si trova all'ultimo piano di un condominio, ed ha una grande terrazza invasa da qualsiasi genere di pianta. Nonostante sia una perfetta abitazione in stile giapponese, presenta molti richiami occidentali, tanto da assomigliare più ad un loft. Le uniche stanze separate sono infatti la camera da letto - già, è totalmente incapace di usare i futon per dormire - ed il bagno, mentre un piccolo divisore separa un cucinotto dal resto della casa.

    <div class="blapg" style="margin-left: 5px; float:right">Status sociale</div>Molto alto. No, ovviamente si scherza. Nonostante entrambe le famiglie, di suo padre e di sua madre, fossero di estrazione sociale molto alta da generazioni, e Alex, sia da bambino sia da ragazzo abbia sicuramente sempre avuto più del necessario, non è mai cresciuto viziato. Ora è perfettamente nella norma, tanto che da quando vive da solo, si mantiene senza alcun problema grazie al suo lavoro.

    <div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">Occupazione</div> Alexandre è... un investigatore "mancato". Mancato non perché gli siano mai mancate le capacità per diventarlo o simile, semplicemente perché, ad un certo punto, ha preso in mano le redini della sua vita opponendosi al padre e mostrandosi fermamente contrario nell'uccidere i ghoul. Dopo ciò, ha continuato il suo percorso di studi ed è diventato un ricercatore specializzato nei ghoul. Tutt'ora lavora come dipendente della CCG giapponese, nella divisione che si occupa dello studio delle cellule RC, partecipando allo sviluppo di svariati progetti, tra cui la ricerca di un cibo alternativo per i Ghoul. Fa spesso la spola fra gli uffici delle svariate circoscrizioni.

    <div class="blapg" style="margin-left: 5px; float:right">Orientamento</div><b>&#9830; Sessuale:</b> [size=0]<i>Disperatamente</i>[/size] omosessuale. Non convive molto bene con la sua condizione: cresciuto con il padre, che considerava l'essere gay alla stregua di essere malato di ebola, ha sempre preferito tacere il suo interesse per i ragazzi. Davvero, ci ha provato a farsi piacere le donne, ma non ha mai funzionato.
    <b>&#9830; Politico:</b> Non se ne intende di politica, proprio per niente, e non sembra nemmeno interessargli in modo particolare; quindi apolitico sembra decisamente la definizione più adatta per lui.
    <b>&#9830; Religioso:</b> Suo padre ha sempre parlato della religione come una grande cavolata creata per otturare il cervello, Romain tuttavia, è cristiano. Non va in chiesa molto spesso, perché è dell'idea che se uno crede in qualcosa non ha bisogno di dimostrarlo compiendo dei gesti abitudinari. È una cosa poco comune, per uno scienziato, credere in un Dio, lui lo fa perché si è ritrovato ad averne bisogno dopo la morte di Julian, come per appoggiarsi a qualcosa. Per via della madre, conosce anche i fondamenti dello shintoismo.
    <b>&#9830; Allineamento:</b> Caotico Buono (Chaotic Good).

    <div class="blapg" style="margin-left: 5px; float: right">PARTICOLARITà</div>&#9658; Ha un tatuaggio sul braccio sinistro. Una scritta medio piccola, con una calligrafia elegante che recita "<i>Ars Nova</i>".
    Lo ha fatto insieme a Julian, poco dopo aver scoperto il suo essere ghoul. Lo avevano uguale, proprio nello stesso punto, come una specie di codice d'onore. In latino significa <i>Arte Nuova</i>, e nonostante il termine dovrebbe essere sinonimo di un periodo musicale medievale, nel loro gergo assunse il significato di "speranza profana", per rappresentare la loro relazione e sperare nel futuro.
    Quando è nervoso o stressato ha l'abitudine di poggiarci sopra il palmo della mano destra, sembra esercitare uno strano effetto calmante su di lui.

    &#9658; Gli piace da morire l'acqua, nuota da quando è piccolo e questa passione lo ha portato a diventare un sub provetto. Non ha tuttavia mai fatto immersioni in mare aperto o lontano dalle barriere coralline.

    &#9658; È un patito di dolci, ed è rarissimo vederlo mangiare altro o bere qualche bevanda che non contenga zucchero o cioccolata, tanto che spesso la gente si chieda come faccia a sopravvivere - e più che altro a restare in forma, e senza un singolo brufolo in faccia.
    Adora in particolar modo le fragole, se sono sopra una torta è anche meglio, ed i dango.

    &#9658; Ha un enorme gatto di razza Maine Coon dal pelo fulvo, che pesa all'incirca sette chili e mezzo.
    Risponde, ironicamente, al nome di Julian. Alexandre lo chiama affettuosamente anche il "suo tesoro".
    </div></div>
    <div class="infopg2"><div class="nomepg" style="background: Lightsalmon">ALEXANDRE "ROMAIN" DE LACROIX</div><div class="tipopg" style="background: green">HUMAN</div></div>
    <div class="carattere"><div style="overflow: auto; padding-right: 5px; height: 100px"><div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">CARATTERE</div>A primo impatto, Romain assomiglia davvero a quel ragazzo che ogni padre vorrebbe vedere al fianco della propria figlia: leale, generoso e ligio al dovere, una persona buona e dal cuore d’oro. Molto emotivo, e sempre disposto a farsi in quattro per aiutare qualcun altro. L'archetipo <i>"amico di tutti"</i> che nessuno sarebbe in grado di odiare, nemmeno volendo, e con cui chiunque è in grado di andare d'accordo.
    Alex però, in realtà, è molto lontano dall'essere il figliol prodigo, quello che suo padre avrebbe realmente desiderato. Non è impeccabile, tanto meno perfetto: è una persona profondamente ferita e fragile, soffocata e oppressa dal suo passato e dal suo rapporto con il padre, uomo che ha fatto nascere in lui la consapevolezza, errata, di essere nato sbagliato, e dal quale si è sempre sentito tradito ed usato.
    Radicalmente realista, sembra aver paura di legarsi in modo permanente agli altri. La sua è una reazione involontaria, proprio per via dell'enorme dolore che cova nel petto, quasi come se volesse proteggersi. Allontanandosi dalla Francia e da quel legame nocivo, è nettamente migliorato, rimanendo tuttavia molto riservato. Per via di questo, generalmente le persone lo conoscono, ma non sanno molto di lui. Viaggia costantemente con quell'aura di mistero attorno che incuriosisce, ma che pochi sono in grado di superare, come fosse una vera e propria barriera. Quella stessa aura che, quando succede qualcosa, fa dire alle persone "<i>non so perché, ma credo sia colpa di Alexandre</i>". Forse anche perché, quando viene tirato in mezzo ad una discussione o ad un dilemma, ha la cattiva abitudine di finire per scegliere di limitarsi a compiere delle osservazioni neutrr senza prendere alcuna decisione o di astenersi totalmente in modo che <i>"lo status quo sia preservato"</i>.
    Non bisogna tuttavia confondere questa sua indole con un essere menefreghista o remissivo; caratteristiche che non gli appartengono assolutamente.
    Spesso e volentieri si lascia guidare dai sentimenti e dalle emozioni, in grado di prendere e surclassare facilmente la ragione, portandolo a compiere gesti e azioni assurdamente irrazionali.
    Sembra sempre essere lo zimbello di tutti, quello che si lascia prendere in giro senza protestare, ed effettivamente... è così. Non ha mai fatto niente per correggere questa simpatica visione che gli altri hanno di lui: ha, tuttavia, anche una forte morale, ed in situazioni problematiche non si farebbe mai mettere i piedi in testa da nessuno, preferendo seguire l'ideale di quello che è giusto "secondo lui".
    È estremamente devoto al suo lavoro e consuma gran parte delle sue energie impegnandosi al massimo per svolgerlo. Al di fuori di esso, è una persona estremamente pigra e disordinata. Capita spesso che faccia tardi perché dorma più del dovuto o che passi le sue giornate stravaccato sul divano a non fare nulla.</div></div>
    <div class="aspetto"><div style="overflow: auto; padding-right: 5px; height: 100px"><div class="blapg" style="margin-left: 5px; float: right">ASPETTO FISICO</div>Per l'aspetto fisico, sembra aver ereditato tutto dal padre. Sua madre era la donna giapponese perfetta, capelli lisci e neri come la pece, occhi a mandorla e scuri come la notte. Mettendoli uno a fianco all'altra sembra quasi che Alexandre non sia figlio suo.
    Alto un metro e ottantuno, tanto per la media giapponese, Romain ha una corporatura magra, caratterizzata da una muscolatura appena accentuata, tipica di un nuotatore. Ha la pelle bianchissima, che si scotta facilmente al sole ed è notevolmente sensibile al tatto.
    I suoi occhi sono il suo punto di forza. Grandi e luminosi, hanno le iridi di un colore particolare, verde smeraldino come due gemme preziose e costellate di piccole pagliuzze color oro intenso, che possono essere viste solo se le si guarda attentamente da vicino. Dicono che abbia uno sguardo particolarmente magnetico ed in grado di trasmettere tranquillità.
    Il suo viso per il resto non ha caratteri eccessivamente particolari: le labbra sono abbastanza carnose, gli zigomi alti e il viso dalla forma leggermente ovale.
    I capelli sono lunghi, rossicci, tendenti all'arancione e perennemente arruffati, sicuramente uno dei primi particolari che risaltano agli occhi quando lo si guarda. Li ha lasciati crescere fino alle spalle e, nonostante le apparenze, se ne prende una cura maniacale, portandoli spesso raccolti in una coda.
    Ha anche una bella voce, ma non canta quasi mai, quindi poche persone conoscono questa sua qualità.
    Di solito tende a vestirsi con le prime cose che gli capitano sottomano, ma ama i colori accesi e le cose semplici, indossando maglioni, felpe molto larghe, insieme a jeans piuttosto aderenti, che sembra indossare senza imbarazzo. Nella maggior parte dei casi, le sue t-shirt hanno delle stampe molto nerd, con citazioni prese dal web o dalle sue serie preferite. Non disdegna nemmeno le camice, ma le indossa più quando "deve" per lavoro o alcune occasioni importanti.</div></div>
    <div class="citapg" style="background: Lightsalmon">«The best blaze burns brightest when circumstances are at their worst.»</div>
    <div class="img2">[IMG=UZ69WfZ]https://i.imgur.com/UZ69WfZ.png[/IMG]</div><div class="bg"><div style="overflow: auto; padding-right: 5px; height: 135px"><div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">BACKGROUND</div>Romain, all'apparenza, sembra proprio quel tipo di persona normale, con niente più che qualche divertente storiella di vita vissuta da raccontare.
    Tristemente, non è così.
    La sua, di storie, comincia 26 anni fa, in Francia, figlio unico di una rispettabile coppia, Elias De Lacroix, ispettore di prima classe della CCG francese, e Miyuki Sawashiro, una biologa marina giapponese. Una realtà che aveva tutte le carte in regola per assumere la forma di una tranquilla quotidianità, piega che tuttavia, non prese mai.
    I suoi genitori divorziarono quando lui aveva appena sette anni: Miyuki voleva delle certezze che Elias non poteva darle, avrebbe preferito che si ritirasse dal lavoro sul campo, diventando investigatore d'ufficio, e la donna, dopo aver perso la causa per l'affidamento del figlio, incapace di restare con la paura di vederlo crescere come investigatore, uguale all'ex-marito, se ne tornò nella terra del sol levante.

    Al piccolo Alexandre, il padre era sempre sembrato una persona distinta ed impeccabile, al contempo schiva e distante, con quelle espressioni fredde come il ghiaccio e dure come il marmo che pareva, inspiegabilmente, rivolgergli. Nella sua mente da bambino, ne era affascinato, ma al tempo stesso lo temeva e lo rispettava senza rendersene conto. Con l'allontanarsi della madre, questa condizione non fece che accentuarsi. Elias s'immerse nel lavoro, rincasando spesso tardi, ed il rapporto con suo figlio prese ad assottigliarsi via via, fino a divenire quasi inesistente, riducendosi, negli anni della sua adolescenza, ad un solo, e spesso silenzioso, incontro per la cena.

    Con il passare degli anni, Alex si arrese e accettò la sua condizione, decidendo che quella fosse l'unica soluzione per poter vivere serenamente e smise di soffrirne: gli bastava stare da solo nella sua camera, senza disturbare quell'uomo che lo vedeva come una scocciatura, giocare ed immaginare storie fantastiche che lo facevano sognare ad occhi aperti. A prendersi cura della casa ci pensava Elora, una sorta di "domestica", che seppur in origine era stata assunta solo come donna delle pulizie, con il passare del tempo divenne prima una babysitter e poi quasi una seconda madre. Oltre lei, solo la solitudine era sua compagna fidata.

    Quando iniziò le elementari, tuttavia, divenne tutto più difficile: il suo atteggiamento era fin troppo neutro, e non lo aiutò a farsi degli amici. Era bravo a scuola, riportava sempre voti eccellenti e questo sembrava bastargli, nonostante la convivenza con gli altri bambini fosse superficiale e ridotta al minimo. Gli altri lo vedevano come uno snob antipatico, nonostante Alexandre fosse proprio all'antitesi di tutto questo. Al tempo stesso, così facendo, attirò l'attenzione di Julian, il ragazzino più popolare della sua classe che, decidendo di entrare in competizione con lui che era il primo della classe, si auto-proclamò suo rivale senza un apparente motivo per poterlo sconfiggere in qualsiasi cosa facesse. E se Romain all'inizio era fortemente infastidito da quell'atteggiamento, alla fine si ritrovò a provare un gradevole piacere in quella rivalità, ed iniziò ad impegnarsi, arrivando persino ad iscriversi al suo stesso corso di nuoto, con l'obiettivo di poter vincere il suo avversario.

    I due poi, finirono in classe insieme sia alle medie che al liceo ed il loro rapporto divenne decisamente più strano e ambiguo. La loro rivalità era sempre accesa, ma assumeva al tempo stesso toni più morbidi e pacati. A volte si trovavano a studiare insieme, o ad uscire nello stesso gruppo, prendendosi in giro, e Alex arrivò persino a chiedersi se davvero potessero dire di odiarsi così tanto come affermavano di continuo.
    Lui aveva compreso da tempo di non essere eterosessuale, tuttavia si domandava se davvero non provasse nei confronti di Julian qualcosa di più di una semplice e stupida rivalità.

    Spaventato da questa consapevolezza, nei primi tempi tentò di reprimere questo suo sentimento, per paura di non essere corrisposto, ma soprattutto perché non era in grado di accettarsi per primo, suo padre non era mai stato di mentalità aperta, e lui ne temeva la reazione. Ma Julian era bello, e vederlo di continuo, in piscina, con quella sua pelle ambrata bagnata dall'acqua, i suoi occhi scuri e con quell'atteggiamento da sbruffone, gli faceva precipitare il cuore tutte le volte.
    Aveva sedici anni quando, durante la festa di compleanno di una loro compagna di classe, si ritrovò da solo in una camera con Julian. Fu il loro primo bacio, quello. Entrambi ubriachi, in una camera di sconosciuti, non molto romantico, vero? Ma si baciarono, sì, un bacio intenso e carnale, che costrinse i due ragazzi a mettere da parte l'orgoglio per la prima volta, forzandoli ad ammettere che fossero attratti l'uno dall'altro.

    La loro relazione durò due anni, Romain la tenne segreta al padre, o almeno, fino al loro diploma. Dopo il liceo Elias iscrisse il figlio, nella speranza che quello servisse, un giorno, a fargli prendere la sua stessa strada, all'accademia della CCG. Il ragazzo intraprese quel percorso un po' a malincuore. Aveva chiesto a Julian di venire con lui, ma il suo fidanzato aveva rifiutato energicamente, cercando invece di dissuaderlo in tutti i modi. L'esistenza dei ghoul, per lui, aveva sempre fatto parte della vita di tutti i giorni, eppure i suoi pensieri al riguardo erano solo... confusi e caotici. Tuttavia non se la sentì di metter bocca nella decisione del padre. Quelli furono i primi mesi in cui la relazione con Julian parve incrinarsi. Scoprire il motivo di quel comportamento, per lui fu un colpo al cuore.
    Non era mai stato stupido ed iniziò a rendersene conto da solo, studiando. Julian non mangiava mai in sua compagnia, quando lo faceva mangiava poco ed andava subito in bagno, era sempre stato fisicamente più resistente di lui, per giunta non aveva mai conosciuto i suoi genitori, il ragazzo aveva sempre vissuto da solo con uno zio che, inspiegabilmente, non c'era mai. Tanti piccoli particolari, a cui prima non aveva mai fatto caso, e che piano piano sembravano andare ad incastrarsi in un piccolo e terrificante puzzle.

    Alla fine, incapace di tenere tutto per sé, il futuro investigatore si espose, e glielo chiese, ottenendo la sua tanto agognata risposta. Julian lo aggredì, erano in casa del ragazzo, e fu la prima volta in cui Romain ebbe davvero paura di morire. Ancora non era un investigatore, non aveva una sua quinque, a dirla tutta era anche la prima volta che vedeva una kagune dal vivo. E che se la trovava stretta intorno al collo. Era anche la prima volta che vedeva gli occhi della persona di cui avrebbe dovuto fidarsi di più al mondo completamente neri e ostili. Incapace di parlare, cominciarono a scendergli soltanto delle lacrime lungo le guance, poi successe. Gradualmente, sentì allentarsi la presa che gli serrava il collo, fino a ritrovarsi a terra in ginocchio, soffocando i singhiozzi fra qualche colpo di tosse. Julian non l'aveva ucciso, e sollevando lo sguardo Alex riuscì a vederlo nella sua stessa identica condizione: ferito e tremendamente solo.

    Dopo quell'evento, il loro rapporto rinacque più forte di prima, fra tutti i detti e non detti, Alexandre e Julian riuscirono ad instaurare una convivenza pacifica e sofferta, l'unica culla di salvezza per entrambi, rifugio per dimenticarsi della vita che nessuno dei due voleva. Julian gli rivelò persino di aver finto di essere ubriaco la famosa sera del compleanno. Si fecero un tatuaggio e Romain continuò la scuola, promettendo a Julian di mantenere il segreto, e che un giorno sarebbe diventato un investigatore capace di far scendere la pace su quel mondo in guerra. Julian, sorrideva, annuiva, ed evitava il più possibile di parlare del suo <i>modo</i> di nutrirsi.

    Eppure non c'era altro modo che chiamarla una tragedia annunciata. Ottobre, la sera del ventesimo compleanno di Julian: Alexandre lo stava aspettando, una busta sottobraccio, con l'ultimo CD del gruppo preferito del ragazzo. Il suo regalo di compleanno.
    Julian era sempre stato puntuale, forse, la mezz'ora di ritardo e la segreteria telefonica avrebbero dovuto insospettirlo sulla via del ritorno.
    Suggerirgli di affrettarsi.
    Ma lui era sempre stato fiducioso, probabilmente si era addormentato, gli capitava spesso. Fu solo quando giunse al suo appartamento, e vi trovo la porta aperta che capì che qualcosa non andava.
    Spalancò la porta, e si precipitò nelle stanze. Una scia di sangue copriva tutto l'ingresso, fino alla loro camera, unica stanza con la luce accesa.
    Quattro colombe, di cui una era suo padre. Julian era sdraiato sul pavimento in un bagno di sangue, lo stomaco perforato, e respirava a fatica. Entrambe le sclere nero pece e le iridi scarlatte. Si sentì crollare il mondo addosso, incapace di comprendere cosa avesse sbagliato e come tutto quello fosse possibile.
    Le uniche parole che suo padre riuscì a rivolgergli furono <i>"Sai che proteggere i ghoul è un crimine? Adesso mi tocca coprirti."</i>
    Romain, dal canto suo, urlò a tutti di sparire da quella stanza, tentò di correre verso Julian, piangendo, solo per vedersi fermare dagli altri membri della squadra del padre. A forza di dimenarsi riuscì a raggiungerlo, ma l'emorragia del ghoul era ormai troppo massiccia: Julian perse la vita lì, tra le braccia dell'amante, facendosi rinnovare la promessa del futuro investigatore. Un giorno le persone come loro non avrebbero più dovuto soffrire.

    Dopo quell'episodio, per settimane, Alexandre si chiuse in un silenzio tombale, barricato nella sua camera. Permettere alle sue ferite di risanarsi faceva un male terribile, non aveva una tomba sulla quale piangere, e nemmeno la possibilità di sapere cosa ne era stato del corpo di Julian. Forse era meglio così. Alla fine il giovane decise di tagliare qualsiasi rapporto con il padre, e la Francia con lui. Non terminò mai il percorso di studi all'accademia. Si trasferì, invece, in Giappone, da sua madre, che sentendo la sua storia lo accolse a braccia aperte, come se non si fossero mai separati, scusandosi per non essere mai stata presente. Romain, ormai ventunenne, decise di continuare a studiare lì per mantenere fede alla promessa fatta a Julian. Si laureò con quasi sei mesi d'anticipo, nonostante le difficoltà con la lingua, specializzandosi in Biologia Molecolare dei Ghoul e cominciò subito a lavorare come ricercatore, alla CCG giapponese, proponendo e portando avanti svariati progetti, ponendosi come principale obiettivo quello di cercare una fonte alternativa di cibo per i ghoul.

    Ovviamente Alexandre non racconta molto volentieri questa storia, perché spesso non viene visto di buon occhio, soprattutto dalle colombe nere.</div></div><div class="pv"><div class="tiporc" style="color: #fff">PV</div> <div class="pv2">Romani Archaman (Fate/Grand Order)</div></div>
    </div>


    Fate con calma ovviamente, zero fretta e grazie mille! Spero d'aver fatto tutto giusto! <3
     
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    CITAZIONE (Ryuko @ 18/8/2020, 18:00) 
    Nickname: Ryuko
    PG: Alexandre
    Modifiche: Helloooo! Vengo in pace i swear, ma ho aggiornato lo scheletro scheda di Alex con quello nuovo e volevo cambiarlo! Ne ho approfittato anche per riscrivere alcune frasi e correggere i typo che ho trovato anche se ce ne saranno ancora, ma in sostanza non è cambiato nulla.

    Lascio qui sotto il codice:
    HTML
    <div class="schedav2" style="border-left: 10px solid lightsalmon; border-right: 10px solid lightsalmon"><div class="sv2car"><div style="overflow: auto; height:285px; padding-right: 5px; font-size: 12px;"><div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left;">CARATTERE</div> A primo impatto Alex assomiglia davvero al ragazzo che ogni padre vorrebbe vedere a fianco della propria figlia: leale, generoso e ligio al dovere, una persona buona dal cuore d’oro. Molto emotivo e sempre disposto a farsi in quattro per aiutare gli altri. Il classico archetipo <i>amico di tutti</i> che nessuno sarebbe in grado di odiare nemmeno volendo e con cui pressoché chiunque sarebbe capace di andare d'accordo.
    Alex però, è molto molto lontano dall'essere il figliol prodigo, quello che suo padre avrebbe realmente desiderato. Non è impeccabile, né tanto meno perfetto: è una persona profondamente ferita e fragile, soffocata e oppressa dal suo passato e dal suo rapporto con il padre, uomo che ha fatto nascere in lui la consapevolezza, errata, di essere nato sbagliato, e dal quale si è sempre sentito tradito ed usato.
    Radicalmente realista, sembra aver paura di legarsi in modo permanente agli altri. La sua è una reazione involontaria, proprio per via dell'enorme dolore che cova nel petto, quasi come se volesse proteggersi. Allontanandosi dalla Francia e da quel legame nocivo, è nettamente migliorato, rimanendo tuttavia molto riservato. Per via di questo, generalmente le persone lo conoscono, ma non sanno molto di lui. Viaggia costantemente con quell'aura di mistero attorno che incuriosisce, ma che pochi sono in grado di superare, come fosse una vera e propria barriera. Quella stessa aura che, quando succede qualcosa, fa dire alle persone "non so perché, ma credo sia colpa di Alexandre". Forse anche perché, quando viene tirato in mezzo ad una discussione o ad un dilemma, ha la cattiva abitudine di finire per scegliere di limitarsi a compiere delle osservazioni neutre senza prendere alcuna decisione o di astenersi totalmente in modo che "lo status quo sia preservato".
    Non bisogna tuttavia confondere questa sua indole con un essere menefreghista o, in qualche modo, remissivo; caratteristiche che non gli appartengono assolutamente.
    Spesso e volentieri si lascia guidare dai sentimenti e dalle emozioni, in grado di prendere e surclassare facilmente la ragione, portandolo a compiere gesti ed azioni anche assurdamente irrazionali.
    Soprattutto se qualcuno a cui vuole bene finisce nei guai.
    In aggiunta, sembra sempre essere lo zimbello di tutti, quella persona che si lascia prendere in giro senza protestare, ed effettivamente... è così. Si guadagna molto facilmente questa fama ed è piuttosto difficile che faccia qualcosa per correggere questa simpatica visione che gli altri sviluppano di lui: ha, tuttavia, anche una forte morale, ed in situazioni problematiche non si farebbe mai mettere i piedi in testa da nessuno, preferendo seguire l'ideale di ciò che è giusto "secondo lui". È estremamente devoto al suo lavoro e consuma gran parte delle sue energie impegnandosi al massimo per svolgerlo. Al di fuori di esso, è una persona estremamente pigra e disordinata. Capita spesso che faccia tardi perché dorma più del dovuto o che passi le sue giornate stravaccato sul divano a non fare nulla.
    </div></div><div class="sv2img">[img]https://i.imgur.com/C1QUFOS.png[/img]</div>
    <div class="sv2asp"><div style="overflow: auto; height:135px; padding-right: 5px; font-size: 12px;"><div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left;">ASPETTO</div> Per l'aspetto fisico, sembra aver ereditato tutto da suo padre. Sua madre era la donna giapponese perfetta, capelli lisci e neri come la pece, occhi a mandorla e scuri come la notte. Anzi, mettendoli uno a fianco all'altra sembra quasi che Alexandre non sia figlio suo. Alto un metro e ottantuno, che per la media giapponese è abbastanza, Romain ha una corporatura magra dalle spalle robuste, con una muscolatura accentuata e tipica di un nuotatore. Ha la pelle bianchissima, che si scotta facilmente al sole ed è notevolmente sensibile al tatto.
    I suoi occhi sono il suo punto di forza. Grandi e luminosi, hanno le iridi di un particolare verde smeraldino, come due gemme preziose, costellate di piccole pagliuzze color oro intenso, che possono essere viste solo se le si guarda attentamente da vicino. Dicono che abbia uno sguardo particolarmente magnetico ed in grado di trasmettere tranquillità.
    Per il resto, il suo viso non ha caratteristiche eccessivamente particolari: le labbra sono abbastanza carnose, gli zigomi alti e il viso dalla forma leggermente ovale. I capelli sono lunghi, rossicci, tendenti all'arancione, e perennemente arruffati, sicuramente uno dei primi particolari che risaltano agli occhi quando lo si guarda. Li ha lasciati crescere fino ad oltre le spalle e, nonostante le apparenze, se ne prende una cura maniacale, portandoli spesso raccolti in una coda.
    Ha anche una bella voce, ma non canta quasi mai, quindi poche persone conoscono questa sua qualità.
    Di solito tende a vestirsi con le prime cose che gli capitano a tiro, ma ama i colori accesi e le cose semplici, indossando maglioni o felpe molto larghe, insieme a jeans piuttosto aderenti che sembra indossare senza imbarazzo. Nella maggior parte dei casi, le sue t-shirt hanno delle stampe molto nerd, con citazioni prese dal web o dalle sue serie preferite. Non disdegna nemmeno le camice o gli abiti un po' più eleganti, ma li indossa più quando "deve" per lavoro o alcune occasioni importanti.
    </div></div>
    <div class="sv2na"style="background: lightsalmon; color: #000; font-family: georgia">Alexandre Romain De Lacroix<div class="sv2bla" style="background: green; color: #eee;">HUMAN</div><div class="sv2bla">27 Y.O</div><div class="sv2bla">RICERCATORE CCG</div></div>
    <div class="sv2img2">[img]https://i.imgur.com/trIzXto.png[/img]</div><div class="sv2info"><div style="overflow: auto; height:180px; padding-right: 5px; font-size: 12px;"><div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left">NAME & SURNAME</div> <b>Alexandre <i>Romain</i> De Lacroix.</b> — De Lacroix è il cognome del ramo paterno della famiglia, semplice, elegante ed, in Francia, piuttosto diffuso. Il nome, Alexandre, deriva dal Greco (<i>Aléxandros</i>) e significa "Difensore del popolo". A sceglierlo è stato suo padre, già al tempo aveva le idee molto chiare su quello che il ragazzo sarebbe dovuto diventare. Per il secondo, invece, bisogna ringraziare il nonno che, ostinato con le tradizioni di famiglia, ha voluto dare al nipote lo stesso nome del proprio padre e quindi suo bisnonno. Lui di solito si presenta solo come "Alex", e si fa chiamare così da amici, parenti ed anche in ambiente lavorativo. Solo i suoi contatti più intimi sanno dell'esistenza di Romain come intermezzo.

    <div class="blapgv2" style="margin-left: 5px; float:right">GENDER & AGE</div> Alexandre è un giovane ragazzo di 27 anni. O almeno, dovrebbe. Non fraintendiamoci, fisicamente li ha tutti, il punto è che non li dimostra nemmeno per scherzo. Molto spesso lo scambiano per una persona più piccola e lo ringiovaniscono di due o tre anni. Non che la cosa lo ferisca particolarmente. Si è offeso molto di più quella sera, quando a diciannove anni, mentre camminava per strada, un tipo gli ha gridato alle spalle "bella rossa", scambiandolo per una ragazza.

    <div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left">DATA DI NASCITA</div> 24 febbraio 1993, è del segno zodiacale dei Pesci, e per via dell'ora in cui è nato si è trovato anche sotto l'ascendente della Bilancia. Insomma, due dei segni più complessati dell'intero zodiaco, e se li è beccati lui.

    <div class="blapgv2" style="margin-left: 5px; float:right">LUOGO DI NASCITA</div> Parigi, la bellissima e caotica capitale francese.


    <div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left">RESIDENCE</div> Già da anni vive, ormai, in Giappone, città natale della madre. Più precisamente a Tokyo, nella 3° circoscrizione (Minato), in un appartamento poco distante dalla baia e dal mare. Non è enorme, ma per una persona sola basta e avanza, si trova all'ultimo piano di un condominio, ed ha una grande terrazza invasa da qualsiasi genere di pianta. Nonostante sia una perfetta abitazione in stile giapponese, presenta molti richiami occidentali, tanto da assomigliare più ad un loft. Le uniche stanze separate sono infatti la camera da letto - già, è totalmente incapace di usare i futon per dormire - ed il bagno, mentre un piccolo divisore separa un cucinotto dal resto della casa.

    <div class="blapgv2" style="margin-left: 5px; float:right">STATUS</div> Molto alto. No, ovviamente si scherza. Nonostante entrambe le famiglie, di suo padre e di sua madre, fossero di estrazione sociale molto alta da generazioni, e Alex, sia da bambino sia da ragazzo abbia sempre avuto più del necessario, non è mai cresciuto viziato. Ora è perfettamente nella norma, tanto che da quando vive da solo, si mantiene senza alcun problema grazie al suo lavoro ed i soldi gli bastano anche per concedersi qualche sfizio.

    <div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left">OCCUPATION</div> Alexandre è... un investigatore "mancato". Mancato non perché gli siano mai mancate le capacità per diventarlo o simile, semplicemente perché, ad un certo punto, ha preso in mano le redini della sua vita opponendosi al padre e mostrandosi fermamente contrario nell'uccidere i ghoul. Dopo ciò, ha continuato il suo percorso di studi ed è diventato un ricercatore specializzato nei ghoul. Tutt'ora lavora come dipendente della CCG giapponese, nella divisione che si occupa dello studio delle cellule RC e della fisiologia dei Ghoul, partecipando allo sviluppo di svariati progetti, tra cui la ricerca di un cibo alternativo per gli stessi.

    <div class="blapgv2" style="margin-left: 5px; float:right">ORIENTATION</div>&#10023; <b>Sessuale</b>: [size=0]Disperatamente[/size] omosessuale. Non ci convive molto bene con questa sua condizione: cresciuto con il padre, che considerava l'essere gay alla stregua di essere malato di ebola, ha sempre preferito tacere il suo interesse per i ragazzi. Davvero, ci ha provato a farsi piacere le donne, ma non ha mai funzionato.
    &#10023; <b>Politico</b>: Non se ne intende di politica, proprio per niente, e non sembra nemmeno interessargli in modo particolare; quindi apolitico sembra decisamente la definizione più adatta per lui.
    &#10023; <b>Religioso</b>: Suo padre ha sempre parlato della religione come una grande cavolata creata per otturare il cervello, Romain tuttavia, è cristiano. Non va in chiesa molto spesso, perché è dell'idea che se uno crede in qualcosa non ha bisogno di dimostrarlo compiendo dei gesti abitudinari. È una cosa poco comune, per uno scienziato, credere in un Dio, lui lo fa perché si è ritrovato ad averne bisogno dopo la morte di Julian, come per appoggiarsi a qualcosa. Per via della madre, conosce anche i fondamenti dello shintoismo.
    &#10023; <b>Allineamento</b>: Caotico Buono (Chaotic Good).

    <div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float:left">TRIVIA</div> &#9658; Ha un tatuaggio sul braccio sinistro. Una scritta medio piccola, con una calligrafia elegante che recita "Ars Nova". Lo ha fatto insieme a Julian, poco dopo aver scoperto il suo essere ghoul. Lo avevano uguale, proprio nello stesso punto, come una specie di codice d'onore. In latino significa Arte Nuova, e nonostante il termine dovrebbe essere sinonimo di un periodo musicale medievale, nel loro gergo assunse il significato di "speranza profana", per rappresentare la loro relazione e sperare nel futuro. Quando è nervoso o stressato ha l'abitudine di stringerselo o poggiarci sopra il palmo della mano destra, sembra esercitare uno strano effetto calmante su di lui.

    &#9658; Gli piace da morire l'acqua, nuota da quando è piccolo ed ha persino fatto agonismo. Ora ha smesso, ma continua regolarmente ad andare in piscina per praticare nuoto libero almeno tre volte la settimana. Questa passione, aggiunta all'influenza della madre biologa marina, lo ha portato a diventare anche un sub ed a prendere svariati brevetti, incluso quello per esercitare la professione da bagnino. Non ha tuttavia mai fatto immersioni in mare aperto o lontano dalle barriere coralline.

    &#9658; È un patito di dolci, ed è rarissimo vederlo mangiare altro o bere qualche bevanda che non contenga zucchero o cioccolata, tanto che spesso la gente si chieda come faccia a sopravvivere - e più che altro a rimanere in forma, e senza un singolo brufolo in faccia. Adora in particolar modo le fragole, se sono sopra una torta è anche meglio, ed i dango.

    &#9658; Ha un enorme gatto di razza Maine Coon dal pelo fulvo, che pesa all'incirca sette chili e mezzo. Risponde, non ironicamente, al nome di Julian. Alexandre lo chiama affettuosamente anche il "suo tesoro".
    </div></div>
    <div class="sv2quote" style="background: lightsalmon; color: #000; font-family: georgia">« THE BEST BLAZE BURNS BRIGHTEST WHEN CIRCUMSTANCES ARE AT THEIR WORST. »</div>
    <div class="sv2img3">[img]https://i.imgur.com/hie1jHf.png[/img]</div><div class="sv2bg"><div style="overflow: auto; height:280px; padding-right: 5px; font-size: 12px;"><div class="blapgv2" style="margin-right: 5px; float: left">BACKGROUND</div> Romain, all'apparenza, sembra proprio quel tipo di persona normale, con niente più che qualche divertente storiella di vita vissuta da raccontare. Tristemente, non è così.
    La sua, di storie, comincia 27 anni fa, in Francia, figlio unico di una rispettabile coppia, Elias De Lacroix, ispettore di prima classe della CCG francese, e Miyuki Sawashiro, una biologa marina giapponese. Una realtà che aveva tutte le carte in regola per assumere la forma di una tranquilla quotidianità, piega che tuttavia, non prese mai.
    I suoi genitori divorziarono quando lui aveva appena sette anni: Miyuki voleva delle certezze che Elias non poteva darle, avrebbe preferito che si ritirasse dal lavoro sul campo, diventando investigatore d'ufficio, e la donna, dopo aver perso la causa per l'affidamento del figlio, incapace di restare con la paura di vederlo crescere come investigatore, uguale all'ex-marito, se ne tornò nella terra del sol levante.

    Al piccolo Alexandre, il padre era sempre sembrato una persona distinta ed impeccabile, al contempo schiva e distante, con quelle espressioni fredde come il ghiaccio e dure come il marmo che pareva, inspiegabilmente, rivolgergli. Nella sua mente da bambino, ne era affascinato, ma al tempo stesso lo temeva e lo rispettava senza rendersene conto. Con l'allontanarsi della madre, questa condizione non fece che accentuarsi. Elias s'immerse nel lavoro, rincasando spesso tardi, ed il rapporto con suo figlio prese ad assottigliarsi via via, fino a divenire quasi inesistente, riducendosi, negli anni della sua adolescenza, ad un solo, e spesso silenzioso, incontro per la cena.

    Con il passare degli anni, Alex si arrese e accettò la sua condizione, decidendo che quella fosse l'unica soluzione per poter vivere serenamente e smise di soffrirne: gli bastava stare da solo nella sua camera, senza disturbare quell'uomo che lo vedeva come una scocciatura, giocare ed immaginare storie fantastiche che lo facevano sognare ad occhi aperti. A prendersi cura della casa ci pensava Elora, una sorta di "domestica", che seppur in origine era stata assunta solo come donna delle pulizie, con il passare del tempo divenne prima una babysitter e poi quasi una seconda madre. Oltre lei, solo la solitudine era sua compagna fidata.

    Quando iniziò le elementari, tuttavia, divenne tutto più difficile: il suo atteggiamento era fin troppo neutro, e non lo aiutò a farsi degli amici. Era bravo a scuola, riportava sempre voti eccellenti e questo sembrava bastargli, nonostante la convivenza con gli altri bambini fosse superficiale e ridotta al minimo. Gli altri lo vedevano come uno snob antipatico, nonostante Alexandre fosse proprio all'antitesi di tutto questo. Al tempo stesso, così facendo, attirò l'attenzione di Julian, il ragazzino più popolare della sua classe che, decidendo di entrare in competizione con lui che era il primo della classe, si auto-proclamò suo rivale senza un apparente motivo per poterlo sconfiggere in qualsiasi cosa facesse. E se Romain all'inizio era fortemente infastidito da quell'atteggiamento, alla fine si ritrovò a provare un gradevole piacere in quella rivalità, ed iniziò ad impegnarsi, arrivando persino ad iscriversi al suo stesso corso di nuoto, con l'obiettivo di poter vincere il suo avversario.

    I due poi, finirono in classe insieme sia alle medie che al liceo ed il loro rapporto divenne decisamente più strano e ambiguo. La loro rivalità era sempre accesa, ma assumeva al tempo stesso toni più morbidi e pacati. A volte si trovavano a studiare insieme, o ad uscire nello stesso gruppo, prendendosi in giro, e Alex arrivò persino a chiedersi se davvero potessero dire di odiarsi così tanto come affermavano di continuo.
    Lui aveva compreso da tempo di non essere eterosessuale, tuttavia si domandava se davvero non provasse nei confronti di Julian qualcosa di più di una semplice e stupida rivalità.

    Spaventato da questa consapevolezza, nei primi tempi tentò di reprimere questo suo sentimento, per paura di non essere corrisposto, ma soprattutto perché non era in grado di accettarsi per primo, suo padre non era mai stato di mentalità aperta, e lui ne temeva la reazione. Ma Julian era bello, e vederlo di continuo, in piscina, con quella sua pelle ambrata bagnata dall'acqua, i suoi occhi scuri e con quell'atteggiamento da sbruffone, gli faceva precipitare il cuore tutte le volte.
    Aveva sedici anni quando, durante la festa di compleanno di una loro compagna di classe, si ritrovò da solo in una camera con Julian. Fu il loro primo bacio, quello. Entrambi ubriachi, in una camera di sconosciuti, non molto romantico, vero? Ma si baciarono, sì, un bacio intenso e carnale, che costrinse i due ragazzi a mettere da parte l'orgoglio per la prima volta, forzandoli ad ammettere che fossero attratti l'uno dall'altro.

    La loro relazione durò due anni, Romain la tenne segreta al padre, o almeno, fino al loro diploma. Dopo il liceo Elias iscrisse il figlio, nella speranza che quello servisse, un giorno, a fargli prendere la sua stessa strada, all'accademia della CCG. Il ragazzo intraprese quel percorso un po' a malincuore. Aveva chiesto a Julian di venire con lui, ma il suo fidanzato aveva rifiutato energicamente, cercando invece di dissuaderlo in tutti i modi. L'esistenza dei ghoul, per lui, aveva sempre fatto parte della vita di tutti i giorni, eppure i suoi pensieri al riguardo erano solo... confusi e caotici. Tuttavia non se la sentì di metter bocca nella decisione del padre. Quelli furono i primi mesi in cui la relazione con Julian parve incrinarsi. Scoprire il motivo di quel comportamento, per lui fu un colpo al cuore.
    Non era mai stato stupido ed iniziò a rendersene conto da solo, studiando. Julian non mangiava mai in sua compagnia, quando lo faceva mangiava poco ed andava subito in bagno, era sempre stato fisicamente più resistente di lui, per giunta non aveva mai conosciuto i suoi genitori, il ragazzo aveva sempre vissuto da solo con uno zio che, inspiegabilmente, non c'era mai. Tanti piccoli particolari, a cui prima non aveva mai fatto caso, e che piano piano sembravano andare ad incastrarsi in un piccolo e terrificante puzzle.

    Alla fine, incapace di tenere tutto per sé, il futuro investigatore si espose, e glielo chiese, ottenendo la sua tanto agognata risposta. Julian lo aggredì, erano in casa del ragazzo, e fu la prima volta in cui Romain ebbe davvero paura di morire. Ancora non era un investigatore, non aveva una sua quinque, a dirla tutta era anche la prima volta che vedeva una kagune dal vivo. E che se la trovava stretta intorno al collo. Era anche la prima volta che vedeva gli occhi della persona di cui avrebbe dovuto fidarsi di più al mondo completamente neri e ostili. Incapace di parlare, cominciarono a scendergli soltanto delle lacrime lungo le guance, poi successe. Gradualmente, sentì allentarsi la presa che gli serrava il collo, fino a ritrovarsi a terra in ginocchio, soffocando i singhiozzi fra qualche colpo di tosse. Julian non l'aveva ucciso, e sollevando lo sguardo Alex riuscì a vederlo nella sua stessa identica condizione: ferito e tremendamente solo.

    Dopo quell'evento, il loro rapporto rinacque più forte di prima, fra tutti i detti e non detti, Alexandre e Julian riuscirono ad instaurare una convivenza pacifica e sofferta, l'unica culla di salvezza per entrambi, rifugio per dimenticarsi della vita che nessuno dei due voleva. Julian gli rivelò persino di aver finto di essere ubriaco la famosa sera del compleanno. Si fecero un tatuaggio e Romain continuò la scuola, promettendo a Julian di mantenere il segreto, e che un giorno sarebbe diventato un investigatore capace di far scendere la pace su quel mondo in guerra. Julian, sorrideva, annuiva, ed evitava il più possibile di parlare del suo modo di nutrirsi.

    Eppure non c'era altro modo che chiamarla una tragedia annunciata. Ottobre, la sera del ventesimo compleanno di Julian: Alexandre lo stava aspettando, una busta sottobraccio, con l'ultimo CD del gruppo preferito del ragazzo. Il suo regalo di compleanno.
    Julian era sempre stato puntuale, forse, la mezz'ora di ritardo e la segreteria telefonica avrebbero dovuto insospettirlo sulla via del ritorno.
    Suggerirgli di affrettarsi.
    Ma lui era sempre stato fiducioso, probabilmente si era addormentato, gli capitava spesso. Fu solo quando giunse al suo appartamento, e vi trovo la porta aperta che capì che qualcosa non andava.
    Spalancò la porta, e si precipitò nelle stanze. Una scia di sangue copriva tutto l'ingresso, fino alla loro camera, unica stanza con la luce accesa.
    Quattro colombe, di cui una era suo padre. Julian era sdraiato sul pavimento in un bagno di sangue, lo stomaco perforato, e respirava a fatica. Entrambe le sclere nero pece e le iridi scarlatte. Si sentì crollare il mondo addosso, incapace di comprendere cosa avesse sbagliato e come tutto quello fosse possibile.
    Le uniche parole che suo padre riuscì a rivolgergli furono: <i>"Sai che proteggere i ghoul è un crimine? Adesso mi tocca coprirti."</i>
    Romain, dal canto suo, urlò a tutti di sparire da quella stanza, tentò di correre verso Julian, piangendo, solo per vedersi fermare dagli altri membri della squadra del padre. A forza di dimenarsi riuscì a raggiungerlo, ma l'emorragia del ghoul era ormai troppo massiccia: Julian perse la vita lì, tra le braccia dell'amante, facendosi rinnovare la promessa del futuro investigatore. Un giorno le persone come loro non avrebbero più dovuto soffrire.

    Dopo quell'episodio, per settimane, Alexandre si chiuse in un silenzio tombale, barricato nella sua camera. Permettere alle sue ferite di risanarsi faceva un male terribile, non aveva una tomba sulla quale piangere, e nemmeno la possibilità di sapere cosa ne era stato del corpo di Julian. Forse era meglio così. Alla fine il giovane decise di tagliare qualsiasi rapporto con il padre, e la Francia con lui. Non terminò mai il percorso di studi all'accademia. Si trasferì, invece, in Giappone, da sua madre, che sentendo la sua storia lo accolse a braccia aperte, come se non si fossero mai separati, scusandosi per non essere mai stata presente. Romain, ormai ventunenne, decise di continuare a studiare lì per mantenere fede alla promessa fatta a Julian. Si laureò con quasi sei mesi d'anticipo, nonostante le difficoltà con la lingua, specializzandosi in Biologia Molecolare dei Ghoul e cominciò subito a lavorare come ricercatore, alla CCG giapponese, proponendo e portando avanti svariati progetti, ponendosi come principale obiettivo quello di cercare una fonte alternativa di cibo per i ghoul.

    Ovviamente Alexandre non racconta molto volentieri questa storia, perché spesso non viene visto di buon occhio, soprattutto dalle colombe nere.
    </div></div>
    <div class="sv2pv"><div class="blapgv2" style="float:right;">PV</div> ROMANI ARCHAMAN (FATE/GRAND ORDER)</div></div>



    Sotto questo spoiler invece lascio il vecchio codice + la vecchia scheda per eventuali controlli o robe future idk
    pWmxRxu
    Nome & Cognome
    Alexandre "Romain" De Lacroix. — De Lacroix è il cognome del ramo paterno della famiglia, semplice, elegante ed, in Francia, piuttosto diffuso. Il nome, Alexandre, deriva dal Greco (Aléxandros) e significa "Difensore del popolo". A sceglierlo è stato suo padre, già al tempo aveva le idee molto chiare su quello che il ragazzo sarebbe dovuto diventare. Per il secondo, invece, bisogna ringraziare il nonno che, ostinato con le tradizioni di famiglia, ha voluto dare al nipote lo stesso nome del proprio padre e quindi suo bisnonno. Lui, di solito si presenta solo come "Alex", e si fa chiamare così da amici, parenti ed anche in ambiente lavorativo. Solo i suoi contatti più intimi sanno dell'esistenza di Romain come intermezzo.

    Genere & Età
    Romain è un giovane ragazzo di 27 anni. O almeno, dovrebbe. Non fraintendiamoci, fisicamente li ha proprio tutti, il punto è che non li dimostra nemmeno per scherzo. Molto spesso lo scambiano per una persona più piccola e lo ringiovaniscono di due o tre anni. Non che la cosa lo ferisca particolarmente. Si è offeso molto di più quella sera, quando a diciannove anni, mentre camminava per strada, un tipo gli ha gridato alle spalle "bella rossa", scambiandolo per una ragazza.

    Data di Nascita
    24 febbraio 1993, è del segno zodiacale dei Pesci, e per via dell'ora in cui è nato si è trovato sotto l'ascendente della Bilancia. Insomma, due dei segni più complessati dell'intero zodiaco, e se li è beccati lui.

    Luogo di nascita
    Parigi, la bellissima e caotica capitale francese.

    Residenza
    Già da anni vive, ormai, in Giappone, città natale della madre. Più precisamente a Tokyo, nella terza circoscrizione (Minato), in un appartamento poco distante dalla baia e dal mare. Non è enorme, ma per una persona sola basta e avanza, si trova all'ultimo piano di un condominio, ed ha una grande terrazza invasa da qualsiasi genere di pianta. Nonostante sia una perfetta abitazione in stile giapponese, presenta molti richiami occidentali, tanto da assomigliare più ad un loft. Le uniche stanze separate sono infatti la camera da letto - già, è totalmente incapace di usare i futon per dormire - ed il bagno, mentre un piccolo divisore separa un cucinotto dal resto della casa.

    Status sociale
    Molto alto. No, ovviamente si scherza. Nonostante entrambe le famiglie, di suo padre e di sua madre, fossero di estrazione sociale molto alta da generazioni, e Alex, sia da bambino sia da ragazzo abbia sicuramente sempre avuto più del necessario, non è mai cresciuto viziato. Ora è perfettamente nella norma, tanto che da quando vive da solo, si mantiene senza alcun problema grazie al suo lavoro.

    Occupazione
    Alexandre è... un investigatore "mancato". Mancato non perché gli siano mai mancate le capacità per diventarlo o simile, semplicemente perché, ad un certo punto, ha preso in mano le redini della sua vita opponendosi al padre e mostrandosi fermamente contrario nell'uccidere i ghoul. Dopo ciò, ha continuato il suo percorso di studi ed è diventato un ricercatore specializzato nei ghoul. Tutt'ora lavora come dipendente della CCG giapponese, nella divisione che si occupa dello studio delle cellule RC, partecipando allo sviluppo di svariati progetti, tra cui la ricerca di un cibo alternativo per i Ghoul. Fa spesso la spola fra gli uffici delle svariate circoscrizioni.

    Orientamento
    ♦ Sessuale: Disperatamente omosessuale. Non convive molto bene con la sua condizione: cresciuto con il padre, che considerava l'essere gay alla stregua di essere malato di ebola, ha sempre preferito tacere il suo interesse per i ragazzi. Davvero, ci ha provato a farsi piacere le donne, ma non ha mai funzionato.
    ♦ Politico: Non se ne intende di politica, proprio per niente, e non sembra nemmeno interessargli in modo particolare; quindi apolitico sembra decisamente la definizione più adatta per lui.
    ♦ Religioso: Suo padre ha sempre parlato della religione come una grande cavolata creata per otturare il cervello, Romain tuttavia, è cristiano. Non va in chiesa molto spesso, perché è dell'idea che se uno crede in qualcosa non ha bisogno di dimostrarlo compiendo dei gesti abitudinari. È una cosa poco comune, per uno scienziato, credere in un Dio, lui lo fa perché si è ritrovato ad averne bisogno dopo la morte di Julian, come per appoggiarsi a qualcosa. Per via della madre, conosce anche i fondamenti dello shintoismo.
    ♦ Allineamento: Caotico Buono (Chaotic Good).

    PARTICOLARITà
    ► Ha un tatuaggio sul braccio sinistro. Una scritta medio piccola, con una calligrafia elegante che recita "Ars Nova".
    Lo ha fatto insieme a Julian, poco dopo aver scoperto il suo essere ghoul. Lo avevano uguale, proprio nello stesso punto, come una specie di codice d'onore. In latino significa Arte Nuova, e nonostante il termine dovrebbe essere sinonimo di un periodo musicale medievale, nel loro gergo assunse il significato di "speranza profana", per rappresentare la loro relazione e sperare nel futuro.
    Quando è nervoso o stressato ha l'abitudine di poggiarci sopra il palmo della mano destra, sembra esercitare uno strano effetto calmante su di lui.

    ► Gli piace da morire l'acqua, nuota da quando è piccolo e questa passione lo ha portato a diventare un sub provetto. Non ha tuttavia mai fatto immersioni in mare aperto o lontano dalle barriere coralline.

    ► È un patito di dolci, ed è rarissimo vederlo mangiare altro o bere qualche bevanda che non contenga zucchero o cioccolata, tanto che spesso la gente si chieda come faccia a sopravvivere - e più che altro a restare in forma, e senza un singolo brufolo in faccia.
    Adora in particolar modo le fragole, se sono sopra una torta è anche meglio, ed i dango.

    ► Ha un enorme gatto di razza Maine Coon dal pelo fulvo, che pesa all'incirca sette chili e mezzo.
    Risponde, ironicamente, al nome di Julian. Alexandre lo chiama affettuosamente anche il "suo tesoro".

    ALEXANDRE "ROMAIN" DE LACROIX
    HUMAN

    CARATTERE
    A primo impatto, Romain assomiglia davvero a quel ragazzo che ogni padre vorrebbe vedere al fianco della propria figlia: leale, generoso e ligio al dovere, una persona buona e dal cuore d’oro. Molto emotivo, e sempre disposto a farsi in quattro per aiutare qualcun altro. L'archetipo "amico di tutti" che nessuno sarebbe in grado di odiare, nemmeno volendo, e con cui chiunque è in grado di andare d'accordo.
    Alex però, in realtà, è molto lontano dall'essere il figliol prodigo, quello che suo padre avrebbe realmente desiderato. Non è impeccabile, tanto meno perfetto: è una persona profondamente ferita e fragile, soffocata e oppressa dal suo passato e dal suo rapporto con il padre, uomo che ha fatto nascere in lui la consapevolezza, errata, di essere nato sbagliato, e dal quale si è sempre sentito tradito ed usato.
    Radicalmente realista, sembra aver paura di legarsi in modo permanente agli altri. La sua è una reazione involontaria, proprio per via dell'enorme dolore che cova nel petto, quasi come se volesse proteggersi. Allontanandosi dalla Francia e da quel legame nocivo, è nettamente migliorato, rimanendo tuttavia molto riservato. Per via di questo, generalmente le persone lo conoscono, ma non sanno molto di lui. Viaggia costantemente con quell'aura di mistero attorno che incuriosisce, ma che pochi sono in grado di superare, come fosse una vera e propria barriera. Quella stessa aura che, quando succede qualcosa, fa dire alle persone "non so perché, ma credo sia colpa di Alexandre". Forse anche perché, quando viene tirato in mezzo ad una discussione o ad un dilemma, ha la cattiva abitudine di finire per scegliere di limitarsi a compiere delle osservazioni neutrr senza prendere alcuna decisione o di astenersi totalmente in modo che "lo status quo sia preservato".
    Non bisogna tuttavia confondere questa sua indole con un essere menefreghista o remissivo; caratteristiche che non gli appartengono assolutamente.
    Spesso e volentieri si lascia guidare dai sentimenti e dalle emozioni, in grado di prendere e surclassare facilmente la ragione, portandolo a compiere gesti e azioni assurdamente irrazionali.
    Sembra sempre essere lo zimbello di tutti, quello che si lascia prendere in giro senza protestare, ed effettivamente... è così. Non ha mai fatto niente per correggere questa simpatica visione che gli altri hanno di lui: ha, tuttavia, anche una forte morale, ed in situazioni problematiche non si farebbe mai mettere i piedi in testa da nessuno, preferendo seguire l'ideale di quello che è giusto "secondo lui".
    È estremamente devoto al suo lavoro e consuma gran parte delle sue energie impegnandosi al massimo per svolgerlo. Al di fuori di esso, è una persona estremamente pigra e disordinata. Capita spesso che faccia tardi perché dorma più del dovuto o che passi le sue giornate stravaccato sul divano a non fare nulla.

    ASPETTO FISICO
    Per l'aspetto fisico, sembra aver ereditato tutto dal padre. Sua madre era la donna giapponese perfetta, capelli lisci e neri come la pece, occhi a mandorla e scuri come la notte. Mettendoli uno a fianco all'altra sembra quasi che Alexandre non sia figlio suo.
    Alto un metro e ottantuno, tanto per la media giapponese, Romain ha una corporatura magra, caratterizzata da una muscolatura appena accentuata, tipica di un nuotatore. Ha la pelle bianchissima, che si scotta facilmente al sole ed è notevolmente sensibile al tatto.
    I suoi occhi sono il suo punto di forza. Grandi e luminosi, hanno le iridi di un colore particolare, verde smeraldino come due gemme preziose e costellate di piccole pagliuzze color oro intenso, che possono essere viste solo se le si guarda attentamente da vicino. Dicono che abbia uno sguardo particolarmente magnetico ed in grado di trasmettere tranquillità.
    Il suo viso per il resto non ha caratteri eccessivamente particolari: le labbra sono abbastanza carnose, gli zigomi alti e il viso dalla forma leggermente ovale.
    I capelli sono lunghi, rossicci, tendenti all'arancione e perennemente arruffati, sicuramente uno dei primi particolari che risaltano agli occhi quando lo si guarda. Li ha lasciati crescere fino alle spalle e, nonostante le apparenze, se ne prende una cura maniacale, portandoli spesso raccolti in una coda.
    Ha anche una bella voce, ma non canta quasi mai, quindi poche persone conoscono questa sua qualità.
    Di solito tende a vestirsi con le prime cose che gli capitano sottomano, ma ama i colori accesi e le cose semplici, indossando maglioni, felpe molto larghe, insieme a jeans piuttosto aderenti, che sembra indossare senza imbarazzo. Nella maggior parte dei casi, le sue t-shirt hanno delle stampe molto nerd, con citazioni prese dal web o dalle sue serie preferite. Non disdegna nemmeno le camice, ma le indossa più quando "deve" per lavoro o alcune occasioni importanti.

    «The best blaze burns brightest when circumstances are at their worst.»

    UZ69WfZ
    BACKGROUND
    Romain, all'apparenza, sembra proprio quel tipo di persona normale, con niente più che qualche divertente storiella di vita vissuta da raccontare.
    Tristemente, non è così.
    La sua, di storie, comincia 26 anni fa, in Francia, figlio unico di una rispettabile coppia, Elias De Lacroix, ispettore di prima classe della CCG francese, e Miyuki Sawashiro, una biologa marina giapponese. Una realtà che aveva tutte le carte in regola per assumere la forma di una tranquilla quotidianità, piega che tuttavia, non prese mai.
    I suoi genitori divorziarono quando lui aveva appena sette anni: Miyuki voleva delle certezze che Elias non poteva darle, avrebbe preferito che si ritirasse dal lavoro sul campo, diventando investigatore d'ufficio, e la donna, dopo aver perso la causa per l'affidamento del figlio, incapace di restare con la paura di vederlo crescere come investigatore, uguale all'ex-marito, se ne tornò nella terra del sol levante.

    Al piccolo Alexandre, il padre era sempre sembrato una persona distinta ed impeccabile, al contempo schiva e distante, con quelle espressioni fredde come il ghiaccio e dure come il marmo che pareva, inspiegabilmente, rivolgergli. Nella sua mente da bambino, ne era affascinato, ma al tempo stesso lo temeva e lo rispettava senza rendersene conto. Con l'allontanarsi della madre, questa condizione non fece che accentuarsi. Elias s'immerse nel lavoro, rincasando spesso tardi, ed il rapporto con suo figlio prese ad assottigliarsi via via, fino a divenire quasi inesistente, riducendosi, negli anni della sua adolescenza, ad un solo, e spesso silenzioso, incontro per la cena.

    Con il passare degli anni, Alex si arrese e accettò la sua condizione, decidendo che quella fosse l'unica soluzione per poter vivere serenamente e smise di soffrirne: gli bastava stare da solo nella sua camera, senza disturbare quell'uomo che lo vedeva come una scocciatura, giocare ed immaginare storie fantastiche che lo facevano sognare ad occhi aperti. A prendersi cura della casa ci pensava Elora, una sorta di "domestica", che seppur in origine era stata assunta solo come donna delle pulizie, con il passare del tempo divenne prima una babysitter e poi quasi una seconda madre. Oltre lei, solo la solitudine era sua compagna fidata.

    Quando iniziò le elementari, tuttavia, divenne tutto più difficile: il suo atteggiamento era fin troppo neutro, e non lo aiutò a farsi degli amici. Era bravo a scuola, riportava sempre voti eccellenti e questo sembrava bastargli, nonostante la convivenza con gli altri bambini fosse superficiale e ridotta al minimo. Gli altri lo vedevano come uno snob antipatico, nonostante Alexandre fosse proprio all'antitesi di tutto questo. Al tempo stesso, così facendo, attirò l'attenzione di Julian, il ragazzino più popolare della sua classe che, decidendo di entrare in competizione con lui che era il primo della classe, si auto-proclamò suo rivale senza un apparente motivo per poterlo sconfiggere in qualsiasi cosa facesse. E se Romain all'inizio era fortemente infastidito da quell'atteggiamento, alla fine si ritrovò a provare un gradevole piacere in quella rivalità, ed iniziò ad impegnarsi, arrivando persino ad iscriversi al suo stesso corso di nuoto, con l'obiettivo di poter vincere il suo avversario.

    I due poi, finirono in classe insieme sia alle medie che al liceo ed il loro rapporto divenne decisamente più strano e ambiguo. La loro rivalità era sempre accesa, ma assumeva al tempo stesso toni più morbidi e pacati. A volte si trovavano a studiare insieme, o ad uscire nello stesso gruppo, prendendosi in giro, e Alex arrivò persino a chiedersi se davvero potessero dire di odiarsi così tanto come affermavano di continuo.
    Lui aveva compreso da tempo di non essere eterosessuale, tuttavia si domandava se davvero non provasse nei confronti di Julian qualcosa di più di una semplice e stupida rivalità.

    Spaventato da questa consapevolezza, nei primi tempi tentò di reprimere questo suo sentimento, per paura di non essere corrisposto, ma soprattutto perché non era in grado di accettarsi per primo, suo padre non era mai stato di mentalità aperta, e lui ne temeva la reazione. Ma Julian era bello, e vederlo di continuo, in piscina, con quella sua pelle ambrata bagnata dall'acqua, i suoi occhi scuri e con quell'atteggiamento da sbruffone, gli faceva precipitare il cuore tutte le volte.
    Aveva sedici anni quando, durante la festa di compleanno di una loro compagna di classe, si ritrovò da solo in una camera con Julian. Fu il loro primo bacio, quello. Entrambi ubriachi, in una camera di sconosciuti, non molto romantico, vero? Ma si baciarono, sì, un bacio intenso e carnale, che costrinse i due ragazzi a mettere da parte l'orgoglio per la prima volta, forzandoli ad ammettere che fossero attratti l'uno dall'altro.

    La loro relazione durò due anni, Romain la tenne segreta al padre, o almeno, fino al loro diploma. Dopo il liceo Elias iscrisse il figlio, nella speranza che quello servisse, un giorno, a fargli prendere la sua stessa strada, all'accademia della CCG. Il ragazzo intraprese quel percorso un po' a malincuore. Aveva chiesto a Julian di venire con lui, ma il suo fidanzato aveva rifiutato energicamente, cercando invece di dissuaderlo in tutti i modi. L'esistenza dei ghoul, per lui, aveva sempre fatto parte della vita di tutti i giorni, eppure i suoi pensieri al riguardo erano solo... confusi e caotici. Tuttavia non se la sentì di metter bocca nella decisione del padre. Quelli furono i primi mesi in cui la relazione con Julian parve incrinarsi. Scoprire il motivo di quel comportamento, per lui fu un colpo al cuore.
    Non era mai stato stupido ed iniziò a rendersene conto da solo, studiando. Julian non mangiava mai in sua compagnia, quando lo faceva mangiava poco ed andava subito in bagno, era sempre stato fisicamente più resistente di lui, per giunta non aveva mai conosciuto i suoi genitori, il ragazzo aveva sempre vissuto da solo con uno zio che, inspiegabilmente, non c'era mai. Tanti piccoli particolari, a cui prima non aveva mai fatto caso, e che piano piano sembravano andare ad incastrarsi in un piccolo e terrificante puzzle.

    Alla fine, incapace di tenere tutto per sé, il futuro investigatore si espose, e glielo chiese, ottenendo la sua tanto agognata risposta. Julian lo aggredì, erano in casa del ragazzo, e fu la prima volta in cui Romain ebbe davvero paura di morire. Ancora non era un investigatore, non aveva una sua quinque, a dirla tutta era anche la prima volta che vedeva una kagune dal vivo. E che se la trovava stretta intorno al collo. Era anche la prima volta che vedeva gli occhi della persona di cui avrebbe dovuto fidarsi di più al mondo completamente neri e ostili. Incapace di parlare, cominciarono a scendergli soltanto delle lacrime lungo le guance, poi successe. Gradualmente, sentì allentarsi la presa che gli serrava il collo, fino a ritrovarsi a terra in ginocchio, soffocando i singhiozzi fra qualche colpo di tosse. Julian non l'aveva ucciso, e sollevando lo sguardo Alex riuscì a vederlo nella sua stessa identica condizione: ferito e tremendamente solo.

    Dopo quell'evento, il loro rapporto rinacque più forte di prima, fra tutti i detti e non detti, Alexandre e Julian riuscirono ad instaurare una convivenza pacifica e sofferta, l'unica culla di salvezza per entrambi, rifugio per dimenticarsi della vita che nessuno dei due voleva. Julian gli rivelò persino di aver finto di essere ubriaco la famosa sera del compleanno. Si fecero un tatuaggio e Romain continuò la scuola, promettendo a Julian di mantenere il segreto, e che un giorno sarebbe diventato un investigatore capace di far scendere la pace su quel mondo in guerra. Julian, sorrideva, annuiva, ed evitava il più possibile di parlare del suo modo di nutrirsi.

    Eppure non c'era altro modo che chiamarla una tragedia annunciata. Ottobre, la sera del ventesimo compleanno di Julian: Alexandre lo stava aspettando, una busta sottobraccio, con l'ultimo CD del gruppo preferito del ragazzo. Il suo regalo di compleanno.
    Julian era sempre stato puntuale, forse, la mezz'ora di ritardo e la segreteria telefonica avrebbero dovuto insospettirlo sulla via del ritorno.
    Suggerirgli di affrettarsi.
    Ma lui era sempre stato fiducioso, probabilmente si era addormentato, gli capitava spesso. Fu solo quando giunse al suo appartamento, e vi trovo la porta aperta che capì che qualcosa non andava.
    Spalancò la porta, e si precipitò nelle stanze. Una scia di sangue copriva tutto l'ingresso, fino alla loro camera, unica stanza con la luce accesa.
    Quattro colombe, di cui una era suo padre. Julian era sdraiato sul pavimento in un bagno di sangue, lo stomaco perforato, e respirava a fatica. Entrambe le sclere nero pece e le iridi scarlatte. Si sentì crollare il mondo addosso, incapace di comprendere cosa avesse sbagliato e come tutto quello fosse possibile.
    Le uniche parole che suo padre riuscì a rivolgergli furono "Sai che proteggere i ghoul è un crimine? Adesso mi tocca coprirti."
    Romain, dal canto suo, urlò a tutti di sparire da quella stanza, tentò di correre verso Julian, piangendo, solo per vedersi fermare dagli altri membri della squadra del padre. A forza di dimenarsi riuscì a raggiungerlo, ma l'emorragia del ghoul era ormai troppo massiccia: Julian perse la vita lì, tra le braccia dell'amante, facendosi rinnovare la promessa del futuro investigatore. Un giorno le persone come loro non avrebbero più dovuto soffrire.

    Dopo quell'episodio, per settimane, Alexandre si chiuse in un silenzio tombale, barricato nella sua camera. Permettere alle sue ferite di risanarsi faceva un male terribile, non aveva una tomba sulla quale piangere, e nemmeno la possibilità di sapere cosa ne era stato del corpo di Julian. Forse era meglio così. Alla fine il giovane decise di tagliare qualsiasi rapporto con il padre, e la Francia con lui. Non terminò mai il percorso di studi all'accademia. Si trasferì, invece, in Giappone, da sua madre, che sentendo la sua storia lo accolse a braccia aperte, come se non si fossero mai separati, scusandosi per non essere mai stata presente. Romain, ormai ventunenne, decise di continuare a studiare lì per mantenere fede alla promessa fatta a Julian. Si laureò con quasi sei mesi d'anticipo, nonostante le difficoltà con la lingua, specializzandosi in Biologia Molecolare dei Ghoul e cominciò subito a lavorare come ricercatore, alla CCG giapponese, proponendo e portando avanti svariati progetti, ponendosi come principale obiettivo quello di cercare una fonte alternativa di cibo per i ghoul.

    Ovviamente Alexandre non racconta molto volentieri questa storia, perché spesso non viene visto di buon occhio, soprattutto dalle colombe nere.
    PV
    Romani Archaman (Fate/Grand Order)




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    <div class="scheda" style="height: 634px;"><div class="img1">[IMG=pWmxRxu]https://i.imgur.com/pWmxRxu.png[/IMG]</div><div class="infopg"><div style="overflow: auto; padding-right: 5px; height: 175px"><div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">Nome & Cognome</div> <b>Alexandre "Romain" De Lacroix.</b> — De Lacroix è il cognome del ramo paterno della famiglia, semplice, elegante ed, in Francia, piuttosto diffuso. Il nome, Alexandre, deriva dal Greco <i>(Aléxandros)</i> e significa "Difensore del popolo". A sceglierlo è stato suo padre, già al tempo aveva le idee molto chiare su quello che il ragazzo sarebbe dovuto diventare. Per il secondo, invece, bisogna ringraziare il nonno che, ostinato con le tradizioni di famiglia, ha voluto dare al nipote lo stesso nome del proprio padre e quindi suo bisnonno. Lui, di solito si presenta solo come "Alex", e si fa chiamare così da amici, parenti ed anche in ambiente lavorativo. Solo i suoi contatti più intimi sanno dell'esistenza di Romain come intermezzo.

    <div class="blapg" style="margin-left: 5px; float:right">Genere & Età</div>Romain è un giovane ragazzo di 27 anni. O almeno, dovrebbe. Non fraintendiamoci, fisicamente li ha proprio tutti, il punto è che non li dimostra nemmeno per scherzo. Molto spesso lo scambiano per una persona più piccola e lo ringiovaniscono di due o tre anni. Non che la cosa lo ferisca particolarmente. Si è offeso molto di più quella sera, quando a diciannove anni, mentre camminava per strada, un tipo gli ha gridato alle spalle "bella rossa", scambiandolo per una ragazza.

    <div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">Data di Nascita</div> 24 febbraio 1993, è del segno zodiacale dei Pesci, e per via dell'ora in cui è nato si è trovato sotto l'ascendente della Bilancia. Insomma, due dei segni più complessati dell'intero zodiaco, e se li è beccati lui.

    <div class="blapg" style="margin-left: 5px; float:right">Luogo di nascita</div>Parigi, la bellissima e caotica capitale francese.

    <div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">Residenza</div> Già da anni vive, ormai, in Giappone, città natale della madre. Più precisamente a Tokyo, nella terza circoscrizione (Minato), in un appartamento poco distante dalla baia e dal mare. Non è enorme, ma per una persona sola basta e avanza, si trova all'ultimo piano di un condominio, ed ha una grande terrazza invasa da qualsiasi genere di pianta. Nonostante sia una perfetta abitazione in stile giapponese, presenta molti richiami occidentali, tanto da assomigliare più ad un loft. Le uniche stanze separate sono infatti la camera da letto - già, è totalmente incapace di usare i futon per dormire - ed il bagno, mentre un piccolo divisore separa un cucinotto dal resto della casa.

    <div class="blapg" style="margin-left: 5px; float:right">Status sociale</div>Molto alto. No, ovviamente si scherza. Nonostante entrambe le famiglie, di suo padre e di sua madre, fossero di estrazione sociale molto alta da generazioni, e Alex, sia da bambino sia da ragazzo abbia sicuramente sempre avuto più del necessario, non è mai cresciuto viziato. Ora è perfettamente nella norma, tanto che da quando vive da solo, si mantiene senza alcun problema grazie al suo lavoro.

    <div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">Occupazione</div> Alexandre è... un investigatore "mancato". Mancato non perché gli siano mai mancate le capacità per diventarlo o simile, semplicemente perché, ad un certo punto, ha preso in mano le redini della sua vita opponendosi al padre e mostrandosi fermamente contrario nell'uccidere i ghoul. Dopo ciò, ha continuato il suo percorso di studi ed è diventato un ricercatore specializzato nei ghoul. Tutt'ora lavora come dipendente della CCG giapponese, nella divisione che si occupa dello studio delle cellule RC, partecipando allo sviluppo di svariati progetti, tra cui la ricerca di un cibo alternativo per i Ghoul. Fa spesso la spola fra gli uffici delle svariate circoscrizioni.

    <div class="blapg" style="margin-left: 5px; float:right">Orientamento</div><b>&#9830; Sessuale:</b> [size=0]<i>Disperatamente</i>[/size] omosessuale. Non convive molto bene con la sua condizione: cresciuto con il padre, che considerava l'essere gay alla stregua di essere malato di ebola, ha sempre preferito tacere il suo interesse per i ragazzi. Davvero, ci ha provato a farsi piacere le donne, ma non ha mai funzionato.
    <b>&#9830; Politico:</b> Non se ne intende di politica, proprio per niente, e non sembra nemmeno interessargli in modo particolare; quindi apolitico sembra decisamente la definizione più adatta per lui.
    <b>&#9830; Religioso:</b> Suo padre ha sempre parlato della religione come una grande cavolata creata per otturare il cervello, Romain tuttavia, è cristiano. Non va in chiesa molto spesso, perché è dell'idea che se uno crede in qualcosa non ha bisogno di dimostrarlo compiendo dei gesti abitudinari. È una cosa poco comune, per uno scienziato, credere in un Dio, lui lo fa perché si è ritrovato ad averne bisogno dopo la morte di Julian, come per appoggiarsi a qualcosa. Per via della madre, conosce anche i fondamenti dello shintoismo.
    <b>&#9830; Allineamento:</b> Caotico Buono (Chaotic Good).

    <div class="blapg" style="margin-left: 5px; float: right">PARTICOLARITà</div>&#9658; Ha un tatuaggio sul braccio sinistro. Una scritta medio piccola, con una calligrafia elegante che recita "<i>Ars Nova</i>".
    Lo ha fatto insieme a Julian, poco dopo aver scoperto il suo essere ghoul. Lo avevano uguale, proprio nello stesso punto, come una specie di codice d'onore. In latino significa <i>Arte Nuova</i>, e nonostante il termine dovrebbe essere sinonimo di un periodo musicale medievale, nel loro gergo assunse il significato di "speranza profana", per rappresentare la loro relazione e sperare nel futuro.
    Quando è nervoso o stressato ha l'abitudine di poggiarci sopra il palmo della mano destra, sembra esercitare uno strano effetto calmante su di lui.

    &#9658; Gli piace da morire l'acqua, nuota da quando è piccolo e questa passione lo ha portato a diventare un sub provetto. Non ha tuttavia mai fatto immersioni in mare aperto o lontano dalle barriere coralline.

    &#9658; È un patito di dolci, ed è rarissimo vederlo mangiare altro o bere qualche bevanda che non contenga zucchero o cioccolata, tanto che spesso la gente si chieda come faccia a sopravvivere - e più che altro a restare in forma, e senza un singolo brufolo in faccia.
    Adora in particolar modo le fragole, se sono sopra una torta è anche meglio, ed i dango.

    &#9658; Ha un enorme gatto di razza Maine Coon dal pelo fulvo, che pesa all'incirca sette chili e mezzo.
    Risponde, ironicamente, al nome di Julian. Alexandre lo chiama affettuosamente anche il "suo tesoro".
    </div></div>
    <div class="infopg2"><div class="nomepg" style="background: Lightsalmon">ALEXANDRE "ROMAIN" DE LACROIX</div><div class="tipopg" style="background: green">HUMAN</div></div>
    <div class="carattere"><div style="overflow: auto; padding-right: 5px; height: 100px"><div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">CARATTERE</div>A primo impatto, Romain assomiglia davvero a quel ragazzo che ogni padre vorrebbe vedere al fianco della propria figlia: leale, generoso e ligio al dovere, una persona buona e dal cuore d’oro. Molto emotivo, e sempre disposto a farsi in quattro per aiutare qualcun altro. L'archetipo <i>"amico di tutti"</i> che nessuno sarebbe in grado di odiare, nemmeno volendo, e con cui chiunque è in grado di andare d'accordo.
    Alex però, in realtà, è molto lontano dall'essere il figliol prodigo, quello che suo padre avrebbe realmente desiderato. Non è impeccabile, tanto meno perfetto: è una persona profondamente ferita e fragile, soffocata e oppressa dal suo passato e dal suo rapporto con il padre, uomo che ha fatto nascere in lui la consapevolezza, errata, di essere nato sbagliato, e dal quale si è sempre sentito tradito ed usato.
    Radicalmente realista, sembra aver paura di legarsi in modo permanente agli altri. La sua è una reazione involontaria, proprio per via dell'enorme dolore che cova nel petto, quasi come se volesse proteggersi. Allontanandosi dalla Francia e da quel legame nocivo, è nettamente migliorato, rimanendo tuttavia molto riservato. Per via di questo, generalmente le persone lo conoscono, ma non sanno molto di lui. Viaggia costantemente con quell'aura di mistero attorno che incuriosisce, ma che pochi sono in grado di superare, come fosse una vera e propria barriera. Quella stessa aura che, quando succede qualcosa, fa dire alle persone "<i>non so perché, ma credo sia colpa di Alexandre</i>". Forse anche perché, quando viene tirato in mezzo ad una discussione o ad un dilemma, ha la cattiva abitudine di finire per scegliere di limitarsi a compiere delle osservazioni neutrr senza prendere alcuna decisione o di astenersi totalmente in modo che <i>"lo status quo sia preservato"</i>.
    Non bisogna tuttavia confondere questa sua indole con un essere menefreghista o remissivo; caratteristiche che non gli appartengono assolutamente.
    Spesso e volentieri si lascia guidare dai sentimenti e dalle emozioni, in grado di prendere e surclassare facilmente la ragione, portandolo a compiere gesti e azioni assurdamente irrazionali.
    Sembra sempre essere lo zimbello di tutti, quello che si lascia prendere in giro senza protestare, ed effettivamente... è così. Non ha mai fatto niente per correggere questa simpatica visione che gli altri hanno di lui: ha, tuttavia, anche una forte morale, ed in situazioni problematiche non si farebbe mai mettere i piedi in testa da nessuno, preferendo seguire l'ideale di quello che è giusto "secondo lui".
    È estremamente devoto al suo lavoro e consuma gran parte delle sue energie impegnandosi al massimo per svolgerlo. Al di fuori di esso, è una persona estremamente pigra e disordinata. Capita spesso che faccia tardi perché dorma più del dovuto o che passi le sue giornate stravaccato sul divano a non fare nulla.</div></div>
    <div class="aspetto"><div style="overflow: auto; padding-right: 5px; height: 100px"><div class="blapg" style="margin-left: 5px; float: right">ASPETTO FISICO</div>Per l'aspetto fisico, sembra aver ereditato tutto dal padre. Sua madre era la donna giapponese perfetta, capelli lisci e neri come la pece, occhi a mandorla e scuri come la notte. Mettendoli uno a fianco all'altra sembra quasi che Alexandre non sia figlio suo.
    Alto un metro e ottantuno, tanto per la media giapponese, Romain ha una corporatura magra, caratterizzata da una muscolatura appena accentuata, tipica di un nuotatore. Ha la pelle bianchissima, che si scotta facilmente al sole ed è notevolmente sensibile al tatto.
    I suoi occhi sono il suo punto di forza. Grandi e luminosi, hanno le iridi di un colore particolare, verde smeraldino come due gemme preziose e costellate di piccole pagliuzze color oro intenso, che possono essere viste solo se le si guarda attentamente da vicino. Dicono che abbia uno sguardo particolarmente magnetico ed in grado di trasmettere tranquillità.
    Il suo viso per il resto non ha caratteri eccessivamente particolari: le labbra sono abbastanza carnose, gli zigomi alti e il viso dalla forma leggermente ovale.
    I capelli sono lunghi, rossicci, tendenti all'arancione e perennemente arruffati, sicuramente uno dei primi particolari che risaltano agli occhi quando lo si guarda. Li ha lasciati crescere fino alle spalle e, nonostante le apparenze, se ne prende una cura maniacale, portandoli spesso raccolti in una coda.
    Ha anche una bella voce, ma non canta quasi mai, quindi poche persone conoscono questa sua qualità.
    Di solito tende a vestirsi con le prime cose che gli capitano sottomano, ma ama i colori accesi e le cose semplici, indossando maglioni, felpe molto larghe, insieme a jeans piuttosto aderenti, che sembra indossare senza imbarazzo. Nella maggior parte dei casi, le sue t-shirt hanno delle stampe molto nerd, con citazioni prese dal web o dalle sue serie preferite. Non disdegna nemmeno le camice, ma le indossa più quando "deve" per lavoro o alcune occasioni importanti.</div></div>
    <div class="citapg" style="background: Lightsalmon">«The best blaze burns brightest when circumstances are at their worst.»</div>
    <div class="img2">[IMG=UZ69WfZ]https://i.imgur.com/UZ69WfZ.png[/IMG]</div><div class="bg"><div style="overflow: auto; padding-right: 5px; height: 135px"><div class="blapg" style="margin-right: 5px; float: left">BACKGROUND</div>Romain, all'apparenza, sembra proprio quel tipo di persona normale, con niente più che qualche divertente storiella di vita vissuta da raccontare.
    Tristemente, non è così.
    La sua, di storie, comincia 26 anni fa, in Francia, figlio unico di una rispettabile coppia, Elias De Lacroix, ispettore di prima classe della CCG francese, e Miyuki Sawashiro, una biologa marina giapponese. Una realtà che aveva tutte le carte in regola per assumere la forma di una tranquilla quotidianità, piega che tuttavia, non prese mai.
    I suoi genitori divorziarono quando lui aveva appena sette anni: Miyuki voleva delle certezze che Elias non poteva darle, avrebbe preferito che si ritirasse dal lavoro sul campo, diventando investigatore d'ufficio, e la donna, dopo aver perso la causa per l'affidamento del figlio, incapace di restare con la paura di vederlo crescere come investigatore, uguale all'ex-marito, se ne tornò nella terra del sol levante.

    Al piccolo Alexandre, il padre era sempre sembrato una persona distinta ed impeccabile, al contempo schiva e distante, con quelle espressioni fredde come il ghiaccio e dure come il marmo che pareva, inspiegabilmente, rivolgergli. Nella sua mente da bambino, ne era affascinato, ma al tempo stesso lo temeva e lo rispettava senza rendersene conto. Con l'allontanarsi della madre, questa condizione non fece che accentuarsi. Elias s'immerse nel lavoro, rincasando spesso tardi, ed il rapporto con suo figlio prese ad assottigliarsi via via, fino a divenire quasi inesistente, riducendosi, negli anni della sua adolescenza, ad un solo, e spesso silenzioso, incontro per la cena.

    Con il passare degli anni, Alex si arrese e accettò la sua condizione, decidendo che quella fosse l'unica soluzione per poter vivere serenamente e smise di soffrirne: gli bastava stare da solo nella sua camera, senza disturbare quell'uomo che lo vedeva come una scocciatura, giocare ed immaginare storie fantastiche che lo facevano sognare ad occhi aperti. A prendersi cura della casa ci pensava Elora, una sorta di "domestica", che seppur in origine era stata assunta solo come donna delle pulizie, con il passare del tempo divenne prima una babysitter e poi quasi una seconda madre. Oltre lei, solo la solitudine era sua compagna fidata.

    Quando iniziò le elementari, tuttavia, divenne tutto più difficile: il suo atteggiamento era fin troppo neutro, e non lo aiutò a farsi degli amici. Era bravo a scuola, riportava sempre voti eccellenti e questo sembrava bastargli, nonostante la convivenza con gli altri bambini fosse superficiale e ridotta al minimo. Gli altri lo vedevano come uno snob antipatico, nonostante Alexandre fosse proprio all'antitesi di tutto questo. Al tempo stesso, così facendo, attirò l'attenzione di Julian, il ragazzino più popolare della sua classe che, decidendo di entrare in competizione con lui che era il primo della classe, si auto-proclamò suo rivale senza un apparente motivo per poterlo sconfiggere in qualsiasi cosa facesse. E se Romain all'inizio era fortemente infastidito da quell'atteggiamento, alla fine si ritrovò a provare un gradevole piacere in quella rivalità, ed iniziò ad impegnarsi, arrivando persino ad iscriversi al suo stesso corso di nuoto, con l'obiettivo di poter vincere il suo avversario.

    I due poi, finirono in classe insieme sia alle medie che al liceo ed il loro rapporto divenne decisamente più strano e ambiguo. La loro rivalità era sempre accesa, ma assumeva al tempo stesso toni più morbidi e pacati. A volte si trovavano a studiare insieme, o ad uscire nello stesso gruppo, prendendosi in giro, e Alex arrivò persino a chiedersi se davvero potessero dire di odiarsi così tanto come affermavano di continuo.
    Lui aveva compreso da tempo di non essere eterosessuale, tuttavia si domandava se davvero non provasse nei confronti di Julian qualcosa di più di una semplice e stupida rivalità.

    Spaventato da questa consapevolezza, nei primi tempi tentò di reprimere questo suo sentimento, per paura di non essere corrisposto, ma soprattutto perché non era in grado di accettarsi per primo, suo padre non era mai stato di mentalità aperta, e lui ne temeva la reazione. Ma Julian era bello, e vederlo di continuo, in piscina, con quella sua pelle ambrata bagnata dall'acqua, i suoi occhi scuri e con quell'atteggiamento da sbruffone, gli faceva precipitare il cuore tutte le volte.
    Aveva sedici anni quando, durante la festa di compleanno di una loro compagna di classe, si ritrovò da solo in una camera con Julian. Fu il loro primo bacio, quello. Entrambi ubriachi, in una camera di sconosciuti, non molto romantico, vero? Ma si baciarono, sì, un bacio intenso e carnale, che costrinse i due ragazzi a mettere da parte l'orgoglio per la prima volta, forzandoli ad ammettere che fossero attratti l'uno dall'altro.

    La loro relazione durò due anni, Romain la tenne segreta al padre, o almeno, fino al loro diploma. Dopo il liceo Elias iscrisse il figlio, nella speranza che quello servisse, un giorno, a fargli prendere la sua stessa strada, all'accademia della CCG. Il ragazzo intraprese quel percorso un po' a malincuore. Aveva chiesto a Julian di venire con lui, ma il suo fidanzato aveva rifiutato energicamente, cercando invece di dissuaderlo in tutti i modi. L'esistenza dei ghoul, per lui, aveva sempre fatto parte della vita di tutti i giorni, eppure i suoi pensieri al riguardo erano solo... confusi e caotici. Tuttavia non se la sentì di metter bocca nella decisione del padre. Quelli furono i primi mesi in cui la relazione con Julian parve incrinarsi. Scoprire il motivo di quel comportamento, per lui fu un colpo al cuore.
    Non era mai stato stupido ed iniziò a rendersene conto da solo, studiando. Julian non mangiava mai in sua compagnia, quando lo faceva mangiava poco ed andava subito in bagno, era sempre stato fisicamente più resistente di lui, per giunta non aveva mai conosciuto i suoi genitori, il ragazzo aveva sempre vissuto da solo con uno zio che, inspiegabilmente, non c'era mai. Tanti piccoli particolari, a cui prima non aveva mai fatto caso, e che piano piano sembravano andare ad incastrarsi in un piccolo e terrificante puzzle.

    Alla fine, incapace di tenere tutto per sé, il futuro investigatore si espose, e glielo chiese, ottenendo la sua tanto agognata risposta. Julian lo aggredì, erano in casa del ragazzo, e fu la prima volta in cui Romain ebbe davvero paura di morire. Ancora non era un investigatore, non aveva una sua quinque, a dirla tutta era anche la prima volta che vedeva una kagune dal vivo. E che se la trovava stretta intorno al collo. Era anche la prima volta che vedeva gli occhi della persona di cui avrebbe dovuto fidarsi di più al mondo completamente neri e ostili. Incapace di parlare, cominciarono a scendergli soltanto delle lacrime lungo le guance, poi successe. Gradualmente, sentì allentarsi la presa che gli serrava il collo, fino a ritrovarsi a terra in ginocchio, soffocando i singhiozzi fra qualche colpo di tosse. Julian non l'aveva ucciso, e sollevando lo sguardo Alex riuscì a vederlo nella sua stessa identica condizione: ferito e tremendamente solo.

    Dopo quell'evento, il loro rapporto rinacque più forte di prima, fra tutti i detti e non detti, Alexandre e Julian riuscirono ad instaurare una convivenza pacifica e sofferta, l'unica culla di salvezza per entrambi, rifugio per dimenticarsi della vita che nessuno dei due voleva. Julian gli rivelò persino di aver finto di essere ubriaco la famosa sera del compleanno. Si fecero un tatuaggio e Romain continuò la scuola, promettendo a Julian di mantenere il segreto, e che un giorno sarebbe diventato un investigatore capace di far scendere la pace su quel mondo in guerra. Julian, sorrideva, annuiva, ed evitava il più possibile di parlare del suo <i>modo</i> di nutrirsi.

    Eppure non c'era altro modo che chiamarla una tragedia annunciata. Ottobre, la sera del ventesimo compleanno di Julian: Alexandre lo stava aspettando, una busta sottobraccio, con l'ultimo CD del gruppo preferito del ragazzo. Il suo regalo di compleanno.
    Julian era sempre stato puntuale, forse, la mezz'ora di ritardo e la segreteria telefonica avrebbero dovuto insospettirlo sulla via del ritorno.
    Suggerirgli di affrettarsi.
    Ma lui era sempre stato fiducioso, probabilmente si era addormentato, gli capitava spesso. Fu solo quando giunse al suo appartamento, e vi trovo la porta aperta che capì che qualcosa non andava.
    Spalancò la porta, e si precipitò nelle stanze. Una scia di sangue copriva tutto l'ingresso, fino alla loro camera, unica stanza con la luce accesa.
    Quattro colombe, di cui una era suo padre. Julian era sdraiato sul pavimento in un bagno di sangue, lo stomaco perforato, e respirava a fatica. Entrambe le sclere nero pece e le iridi scarlatte. Si sentì crollare il mondo addosso, incapace di comprendere cosa avesse sbagliato e come tutto quello fosse possibile.
    Le uniche parole che suo padre riuscì a rivolgergli furono <i>"Sai che proteggere i ghoul è un crimine? Adesso mi tocca coprirti."</i>
    Romain, dal canto suo, urlò a tutti di sparire da quella stanza, tentò di correre verso Julian, piangendo, solo per vedersi fermare dagli altri membri della squadra del padre. A forza di dimenarsi riuscì a raggiungerlo, ma l'emorragia del ghoul era ormai troppo massiccia: Julian perse la vita lì, tra le braccia dell'amante, facendosi rinnovare la promessa del futuro investigatore. Un giorno le persone come loro non avrebbero più dovuto soffrire.

    Dopo quell'episodio, per settimane, Alexandre si chiuse in un silenzio tombale, barricato nella sua camera. Permettere alle sue ferite di risanarsi faceva un male terribile, non aveva una tomba sulla quale piangere, e nemmeno la possibilità di sapere cosa ne era stato del corpo di Julian. Forse era meglio così. Alla fine il giovane decise di tagliare qualsiasi rapporto con il padre, e la Francia con lui. Non terminò mai il percorso di studi all'accademia. Si trasferì, invece, in Giappone, da sua madre, che sentendo la sua storia lo accolse a braccia aperte, come se non si fossero mai separati, scusandosi per non essere mai stata presente. Romain, ormai ventunenne, decise di continuare a studiare lì per mantenere fede alla promessa fatta a Julian. Si laureò con quasi sei mesi d'anticipo, nonostante le difficoltà con la lingua, specializzandosi in Biologia Molecolare dei Ghoul e cominciò subito a lavorare come ricercatore, alla CCG giapponese, proponendo e portando avanti svariati progetti, ponendosi come principale obiettivo quello di cercare una fonte alternativa di cibo per i ghoul.

    Ovviamente Alexandre non racconta molto volentieri questa storia, perché spesso non viene visto di buon occhio, soprattutto dalle colombe nere.</div></div><div class="pv"><div class="tiporc" style="color: #fff">PV</div> <div class="pv2">Romani Archaman (Fate/Grand Order)</div></div>
    </div>


    Fate con calma ovviamente, zero fretta e grazie mille! Spero d'aver fatto tutto giusto! <3

    Sistemato! 👍
     
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    CITAZIONE (Yukari @ 17/5/2021, 15:44) 
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    Modifiche: aggiorno il layout di entrambi e apporto qualche aggiornamento all'aspetto fisico di Lazar.

    Ho aperto entrambe le discussioni! Dimmi quando hai fatto!
     
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