Posts written by Kanny

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    Le risposte di Neko erano vacue, come la coda alla posta a metà mese quando i pensionati hanno già recuperato tutta la loro pensione. La piccola Noctissina era leggermente presa da quella questione, era qualcosa che non si aspettava, ovvero che Neko si prendessa cura di quella domanda e le rispondesse anche, si sentiva da "wow", avrebbe potuto gridarlo al cielo, ma di certo poteva appoggiarlo, di certo quel messaggio non era per loro. Non erano abbastanza famoso per Ouroboros, il grande fantasmagorico posizionatore di enigmi all'interno delle fogne. Era probabilmente la prima o la seconda nella fila, ma di certo non si rese conto di quello che stesse facendo Rouge, visto che ormai l'intelligenza di Noctissina era stata ampiamente dimostrata dai grandi scienziati di tutto il mondo, anche dai meno esperti. Persino Einstein nei suoi racconti sulla fisica, parlava di una figura umana in grado di ampliare il concetto di idiozia, ed era tutto nelle mani della giovane Noctissina, la ragazza che sapeva mettere in difficoltà anche Ouroboros con il suo essere fatalmente pericolosa. Quando arrivarono dinanzi all'entrata, poté osservare l'esibizione danzante di Neko. Era come nel lago dei cigni, nello schiaccianoci o in ogni danza classica, era come osservare una principessa che sembrava danzare con i fantasmi dell'etere della bellezza artistica. Se si fosse mostrata senza maschera, Noctis avrebbe fatto vedere i suoi occhi estasiata e concentrati sulle movenze di Neko passione ballerina. Era così bravo nel muovere i piedi, nel piroettare e alzare una gonna del tutto invisibile, era così gay che sembrava aver spodestato il gruppo LGBT giapponese a suon di sculettate possenti e distruttive.
    «Nekolettona-chan, lei è troppo bravo! Come fa a mostrare una cotanta bellezza di passi e prestidigitazione di piedi che sembra davvero di intravedere un Houdini in versione schiaccianoci, di certo lei è la risposta di cui abbiamo bisogno per sconfiggere Ouroboros! Dimostri tutta la sua bravura nel fare a pezzi i suoi nemici a suon di Beethoven e Bach!» erano molto no sense, ma di certo si era capito che la ragazza era stata presa da quell'esibizione come una teenager che viene rapita da dei tangero latini super muscolosi. La stanza sapeva che sarebbe stata un incubo per Echo, difatti rimase al suo fianco per tutto il tempo, per paura si facesse prendere da un attacco di panico, ma in realtà era lei che aveva paura di rimanere da sola con quelle casse, per paura che potesse trovarsi dinanzi ad un'altra Kagune trappola, non gli piaceva avere addosso altre ferite, avrebbe preferito tenersi la sua pelle attaccata ai msucoli ancora per un po' di tempo. Aveva anche sentito parlare di Echo in merito ai Raptors e la Coltre, le conosceva entrambe lei, ma non abbastanza da uscirsene con "Io so tutto eheheh", no sapeva poco, ma di certo quel che sapeva era che la banda dei Raptors era abbastanza pericolosa. «Sì, sia i Rappetteroni che gli Smog club sono alquanto... ehm... singolari, come gruppo... beh che dire, ehm.. Ecchalla-chan, ti seguo.» disse seguendo a passi lenti e decisi il suo compagno di squadra, intravedendo la moltitudine di casse all'interno della stanza. Alcune poste una sopra l'altra e altre più piccole, una distrutta e delle assi, troppa roba e troppo pericolo. Unica cosa che potesse fare, oltre che distruggerle, era prende appunti su tutto quello che vedeva, soprattutto ora che si stava scrivendo sul taccuino tutto quello che aveva visto in precedenza, compreso di immagini di tarocchi e delle scoperte fatte, era come una sorta di diario, di certo se fosse caduto n mani sbagliate, quel taccuino sarebbe stato rappresentato come una sorta di riepilogo a tutto quello che avevano visto, ma anche una prova tangibile per mettere in contrasto un qualcuno che avrebbe potuto distorcere il tutto con menzogne. «In caso ti serva una mano, dimmelo pure Ecchechioma-kun!» nel mentre era presa dal descrivere ciò che si trovava all'interno della stanza e della danza di Neko, del sedere di Echo e del carisma di Rouge e di ogni cosa potesse tornargli utile poi nel futuro.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:46
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    L'esplorazione all'interno della prima stanza continuava senza intoppi, anche se forse uno ve ne era, anche se Neko adesso li aiutò come meglio poté a dare una spiegazione in merito al carro rovesciato, anche se probabilmente non c'era molto da fidarsi. Insomma quanta fiducia si può dare a qualcuno che ti lascia morire e nel mentre se ne sta vicino ad una porta a godersi lo spettacolo? Eh beh bisogna riconoscere che sapeva proprio farsi odiare quel soggetto. Noctissina, dal canto suo, aveva dato la sua idea di carro rovesciato, anche se le sue conoscenze in merito non erano mai state così grandi nella lettura dei tarocchi, ancor di più in quella rovesciati e fu proprio a quel punto che il Nekuroretto-kun entrò in scena, a passo di danza nello stendardo dell'arte borghese, eccolo accavallare quelle sue espressioni facciali nascoste da quella maschera, per esternare il suo amore nei confronti di quel team che in un certo qual senso lo stava maltrattando come se fossero i suoi schiavetti. Secondo le spiegazioni del loro traghettatore di sfiga, il carro al rovescio significava un mancanza di direzione, di controllo, una perdita del proprio successo personale per via delle proprie ossessioni, in balia delle avversità. Secondo le parole di Neko poteva non essere il significato certo, ma almeno era più credibile di quello di Noctissina che con sguardo perso, dietro la sua maschera, ascoltava interessata a quelle parole che il ragazzo stava dicendo.
    «Signor Nekkola-chan, quindi lei pensa che tali tarocchi siano stati lasciati per noi? Oppure sono stati fatti per qualcuno in particolare? Oppure posizionati completamente a caso? Sì probabilmente rispondere ufficiosamente è alquanto difficile, visto che potrebbero esserci tantissime possibilità, probabilità sia una perdita di tempo, forse quel carro rovesciato, come spiegato da lei, potrebbe essere la fine della nostra missione, ovvero, una sconfitta su tutti i fronti. Troppo impegnati a cercare una risposta, finiamo per capovolgerci semplicemente per seguire la nostra ossessione, qualsiasi essa sia. Proseguiamo il nostro viaggio! Avanti tutta!» disse alla fine la piccola ragazza, rialzandosi velocemente da terra, dalla zona dei tarocchi, per seguire i suoi compatrioti (partigiani) in direzione della prossima stanza. Ormai andavano avanti di stanze su stanze, rendeva il tutto più eccitante e formidabile e sembravano dirigersi in un dungeon profondissimo dove nulla sembrava uscire se non qualcosa di negativo. Li avrebbe seguiti fino alla fine, alla fin fine lei era lì per aiutare il loro team e risolvere quei problemi, o almeno provare a comprendere cosa stesse succedendo.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:45
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    La sua decisione di scalare quella montagna di rocce era stata una decisione troppo repentina e forse poco azzeccata, eppure la curiosità era troppa e lei oltre ghoul era anche umana e la curiosità è un pregio/difetto degli uomini. Scalando quella montagna, alla ricerca di un foro dal cui poter spiare o notare qualcosa di importante al suo interno, ecco arrivare una folata di sangue, ma non era per niente umano! Era sangue di ghoul, l'odore che arrivava era pesante al suo interno, nella stanza, flebile all'esterno ed era fresco. Era dannatamente, fresco! Chi c'era dietro quella stanza? Una famiglia di ghoul? Jack the ripper? Non si sapeva, ma di certo vi era qualcosa di veramente pericoloso al suo interno. Non si poteva vedere nulla di perfetto al suo interno, anzi, era tutto oscurato e vi erano alcuni pezzi di cemento ad oscurare la visuale. Notò l'arrivo del gruppetto, sentendo la voce di Neko, di Rouge e quella di Echo, ma sia presa da quelle parole che dal resto, ecco che mettendo il piede sul piano sbagliato, la ragazza si ritrovò distaccata da quella montagna di macerie, volando per pochi secondi al suolo. Nonostante i movimenti atletici, la ragazza si ritrovò comunque con il fondoschiena a terra e la testa leggermente confusa, tastandosi un po' il capo, come se avesse subito danni lì, ma così non era. Era più che altro una sensazione situazionale, nulla di davvero dannoso al capo. Dopo quella caduta, ecco che arrivò in soccorso della principessa, il bellissimo principe, muscoloso, dal polpaccio prominente e dal braccio sudato e muscoloso che afferrò o comunque si prodigò ad aiutare Noctissina ad alzarsi da quella situazione indecente che mirava alla sua bellezza da donna ferita.
    «Echorinello-sama.» con il fiato strozzato in gola e accolse quell'aiuto, stringendogli la mano dolcemente e alzandosi da terra, sistemandosi poi dopo il vestito, scostandosi quella polvere in eccesso che non serviva a molto. Neanche il tempo di alzarsi che ecco che accadde qualcos'altro. Rouge entrò all'interno della prima stanza, quella sulla sinistra, ecco partire un'altra trappola e senza rendersene conto, Noctissina si aggrappò al corpo di Eco, richiamando a sé la sua kagune per difendersi sia per sé che anche Echo, non sarebbe stato chissà quanto utile, ma era uno stimolo più che altri irrazionale, dettato dagli istinti. Nulla di così tanto importante, difatti, se lui avesse accettato quella prima stretta, lei si sarebbe poi distaccata in tutto il suo micro potenziale per riprendersi da quello schock e riprendersi anche dal dolore che aveva subito. Entrò all'interno di quella stanza, dopo Echo, per chiudere meglio la fila e cercando di non venir colpita da qualcos'altro, per paura di morirci. Sentiva ancora i danni dalla caduta di prima, stava però cercando di farcela a non venir presa dalla paura di sentirsi inutile. L'interno era formato da un tappeto al centro, anche molto bello esteticamente, con sopra delle carte, secondo Echo erano dei tarocchi, ma la ragazza non era propriamente brava in quelle cose, il suo massimo sarebbe stato cercato di comprendere lo stile artistico utilizzato per fare quelle figure sulle carte, così come l'estetica del tutto. Il giovane ghoul maschio sapeva un bel po' di roba lì in mezzo, ma non sapeva cosa significasse il carro rovesciato e lì ecco presentarsi il genio incommensurabile della ghoul più geniale dell'ultimo secolo. «Forse il carro al rovescio significa che è successo un incidente, forse il conducente ha avuto un problemino. Avrà bevuto troppo. Insomma se è al rovescio significa che è successo un incidente, no?» datele 5 yen e un mango, sicuramente mangerà i soldi e pagherà con il mango. Fece di no con la testa, quando Echo disse "attenzione a non toccarli..". Era ancora con il risentimento del dolore in testa,dunque sarebbe stato meglio stare con le mani in alto e girare così per tutta la missione.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:45
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    Noctissina caparbia e coraggiosa rimase in quel vicolo sulla destra dell'entrata delle fogne, osservando per benino ogni piccolo dettaglio potesse trovarsi lì. Aveva mandato notizie al suo gruppo usufruendo della ricetrasmittente che Nekoruretto gli aveva dato loro, ma poi aveva iniziato a guardarsi intorno in modo solitario. Le sue attenzioni ricaddero sulla composizione di quest'ultime. Le rocce erano cadute dall'alto ed erano anche abbastanza grandi, soprattutto quella alla base, mentre tutte intorno vi erano varie altre rocce più piccole di grandezza. Da alcune di esse sporgevano fuori dei pali in metallo, leggermente scurito, erano i classici a bastoncino, servivano per tenere le strutture ben ferme oltre che dare una forma allo stampo del cemento. Era molto probabile che l'umidità delle fogne e la scarsa cura degli architetti di quella zona e di chi si prendeva cura della zona sotterranea avesse portato a quel crollo. Un'altra cosa da richiamare all'attenzione erano la pericolosità delle rocce stesse, di certo non erano facilmente movibili e si rischiava di causare un'altra caduta di massi, visto che sapendo la sua resistenza dovuta dalla sua razza, di certo avrebbe avuto delle chance in più rispetto ai comuni umani.
    «Mh... forse con Echo e Rouge potremmo riuscire a spostare alcuni massi e crearci una sorta di entrata, solo che bisogna comprendere se c'è la possibilità di un totale crollo, oppure no.» disse, voltandosi in alto ad osservare come meglio poteva se la montagna di rocce fosse compatta oppure pericolante e se sostenesse una parete pronta a cadere, oppure non reggesse nulla se non la sua forma. «Devo trovare un modo per rendere questa porta accessibile, altrimenti ci perderemo sicuramente qualcosa di importante, ma prima vediamo cosa c'è dentro, se riesco a spiare qualcosa.» a quel punto la sua unica opzione era cercare di salire sopra quel cumolo per spiare all'interno dagli spiragli, anche vedere qualcosina di certo non avrebbe rifiutato, doveva affidarsi al meglio che poteva capitargli, altrimenti non avrebbe mai portato a termine qualcosa di sostanzialmente perfetto per l'intero gruppo, quindi Noctissina, dovevi darti da fare!


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:44
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    PLAYER
    - Nick: Karma Kanny
    - Età: 22
    - Occupazione: Studente Universitario a tempo (perso) pieno
    - Città: Salerno
    - Cose che ami fare: Guardare le nuvole, leccare il ghiaccio, osservare le formiche che si arrampicano sui miei vasi da fiori, scrivere, leggere, pizza time, nerdare perché ho il pc PUTENTE, sfottere i filosofi, sfottere i letterari (quindi anche me), sfottere le materie scientifiche, litigare con le lingue orientali, insultare Hemingway ogni volta che posso.
    - Cose che odi fare: Ripetere a tutti che studiare solo "Marx" non ti renderà un soggetto adatto alla politica se poi non studi il suo BFF, cioè Bakunin. L'inno russo sparato a palla mentre vedo i meme, lo amo, ha una bel suono, ma non sparato a palla, mortacci vostra. Sentire gli studenti di Lingue vantarsi del loro abile poliglottismo e poi vederli incagliarsi nel non sapere coniugare un verbo in italiano. Non poter insultare gli studenti di Filosofia quando ho la bocca occupata dal cibo. Non poter fare la linguaccia a quelli di Giurisprudenza perché sennò mi citano in giudizio. Non poter abbracciare gli alberi quando c'è qualcuno che ci studia sotto. Non poter fumare quando sto studiando in biblioteca.
    - Amici: Tutti quanti <3
    - Nemici: Tutti quanti.. </3
    - Rapporto con la famiglia: Mh... come la pizza alla fragola di Prezzemolo (bellissimo cartone). Bella da vedere, orrenda da assaggiare.
    - Situazione sentimentale: Innamorato perso...(di me stesso)
    - Ambizioni: Diventare uno scrittore di fama mondiale scrivendo libri su un supereroe italiano che percula tutti... o insegnare storia.

    PERSONAGGIO
    Nome: Junko Tachibana (per Echo... solo.. Junkina.. <//<)
    Età: 21 anni
    Occupazione: Studentesse universitaria della facoltà d'arte!
    Città: Tokyo! Tokkyno-chan!
    Cose che ami fare: Vedere Star Trek, Star Wars, musica vintage, invasioni aliene, Asimov e Lovecraft.
    Cose che odi fare: Mangiare carne umana cruda, il più delle volte vorrei farmi un bel paté d'umano. Non poter vedere almeno un episodio della serie di Star Wars. Dover studiare per troppo tempo l'arte, senza metterla in pratica. Andare a trovare i miei quando non ho voglia.
    Amici: Ecchino-dono, Rouge-dono, Nekorinerellorunadello-senpai! Juichi-san, Origami-dono, Paula-senpai e tanti amici dell'uni!
    Nemici: Ouroborosinorissimorolo-chan!
    Rapporto con la famiglia: >Voglio tanto tanto tanto tanto bene alla mia family, senza di loro, adesso starei meglio (ihih..)
    Situazione sentimentale: Una leggera cotta, leggerissima, ma...non si può dire (ihih..)
    Ambizioni: Disegnare la faccia della Monnalisa sul Buddha Amida (ihih..)

    CONFRONTO

    - Ti senti a tuo agio nei panni del tuo pg? Diciamo di sì, avrei amato studiare arte e mangiare carne umana, così levavo un paio di persone dalla faccia della Terra.
    - Pensi che il tuo player sia alla tua altezza? Oh beh è più alto di me, credo! Però... sì penso sia perfetto a guidarmi, anche se mi rende più cretina di quel che sono!
    - Se fosse reale, che rapporto avresti col tuo pg, secondo te? Mh... amici intimi/fidanzati.
    - Se lo incontrassi, che rapporto avresti con il tuo player? Un rapporto di solo amore fisico, dopo due giorni lo scarico, perché siamo troppo simili.
    - Potresti sentire il tuo pg come parte della tua famiglia? Mh... sarebbe nella scala della mia famiglia, tra la nonna e il cane.
    - Cosa ti piace del tuo pg? Diciamo il suo comportamento goliardico, in ogni situazione, anche nella più pesa. Semplicemente mi permette di poter essere libero da varie catene di comportamento, pur sapendo che ad ogni azione c'è una reazione uguale e contraria, non mi privo dal rendere le role in cui c'è lei, uno spasso per gli altri.
    - Saresti il tuo pg per un giorno? Certamente, per un giorno va anche bene.
    - Saresti il tuo player per un giorno? Ovvio, ho bisogno di soldi e la prostituzione maschile è perfetta (ihih..)
    - Ti diverte ruolare questo pg? Tantissimo! Posso fare tante cose, posso far divertire tantissimo me prima di tutto ed è una cosa che ogni player dovrebbe fare, ovvero, far divertire chi scrive, perché a quel punto ogni post scritto ti piacerà di sicuro. Non implica che non m'importa chi leggerà il mio post o che non mi fregherà di ciò che diranno, ma se a me piace, perché non dovrei gestirlo in quel modo? Non si creano personaggi con lo stampo.
    - Ti diverte stare con il tuo player? Abbastanza, sapete è così difficile da prendere. A volte mi fa sembrare una ciarlatana, altre volte una cretina e raramente seria, è lunatico, è pazzo. Chiama lo 088 74 53 219, numero verde anti Junkinismo.
    - Se fosse un cane, che cane sarebbe il tuo pg? Mh... Husky o per il colore dei capelli, un Jack Russel.
    - Se fosse un cane, che cane sarebbe il tuo player? Un meticcio, perché non riesco a vedere in lui una razza vera e propria.
    - Se fosse un alcolico, quale sarebbe il tuo pg? Un bellissimo B52, bellissima da vedere, difficile da gustare in pieno se non con il tempo.
    - Se fosse un alcolico, quale sarebbe il tuo player? È sfigato, è depresso, è un umanistico. Assenzio, give me the fuc**** powaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
    - Se dovessi uccidere il tuo pg, come faresti? Mh... sotto un treno che viaggia a velocità ridotta, mi piacerebbe sentire il rumore delle ossa che si rompono una per una e vederle esploderle gli occhi, sarebbe intenso e perfetto. Non so perché, ma se voglio vederla morta, voglio sentire i suoni e le sensazioni.
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    Andare in avanscoperta era il metodo migliore per diminuire il tempo perso e nello stesso momento varcare meandri non ancora esplorati. Il corridoio di destra era per i quattro protagonisti di questa avventura, un mistero non ancora svelato che Noctis avrebbe leggermente scoperchiato, come uno dei tappi trovati sui tanti barili lì in giro. Le stanze erano tre anche qui, come sempre vi erano delle stanze accessibili e altre no, o meglio, non facilmente varcabili, visto che nulla avrebbe fermato i tre ghoul! L'interno del corridoio era simile a quello di sinistra, stessa sporcizia, stesso tanfo e stessa caricatura di paura dettata dalla poca visibilità che senza la torcia di Echo, dava i suoi problemi. Le attenzioni iniziali vennero dedicato alla stanza 3B, inaccessibile per alcune macerie, tali erano posizionate come se fosse avvenuto un crollo, ma non sapeva dire se esso fosse accidentale o intenzionale. Le macerie continuavano ad esserci anche ai piedi della porta e nella zona a sinistra, segno di qualcuno passato di lì per spostarle e posizionarle in modo contorto, di certo non aiutato dalla natura degli eventi, la mano artificiale si era poggiata su quelle. Posizionata la stanza in secondo piano, la ragazza si concentrò sulle altre due, partendo da quella in fondo, osservandone l'interno restando tranquillamente fuori, quindi pur avendo un raggio visivo diminuito, i suoi occhi potevano osservare quel poco che l'illuminazione consentiva e notare che l'interno era stranamente vuoto, forse vi erano altri oggetti sparsi nei meandri e contorni della stanza, però... vi era un tappeto ben steso a terra, anche se non ne era sicura. La scarsa luce poteva creare perfette illusioni agli occhi della ghoul, inesperta in campo investigativo. Sopra tale tappeto dei fogli radunati, ma l'unico modo per sapere cosa fossero e cosa contenesse, era entrarci e tale opzione non poteva essere ancora fatta, era meglio andare insieme. Ultima stanza rimasta era quella in fondo che presentava qualcosa che avrebbe spaventato a morte Echo, la presenza di casse. Aveva visualizzato ogni cosa, quando ecco che arrivò la voce di Echo dalla ricetrasmittente, giusto in tempo per portare le "scoperte" anche al resto del gruppo.
    «Ecchinorellonirodellopillo-kun! Sì... ci sono tre stanze! La prima sembra presentare un tappeto, credo.. e dei fogli, ma non sono entrata all'interno, quindi posso solo dire ciò che i miei occhi vedono. La seconda è bloccata da delle macerie e l'ultima beh... ho trovato qualcosa che non ti piacerà...» rimase alcuni secondi in silenzio, tornando dinanzi all'entrata di 3B. «Adesso provo a constatare la qualità delle macerie, se sono ben bloccate e se possono essere tolte di mezzo.» da lì chiuse il segnale, avvicinando le sue mani sulla "porta" fatta di macerie, cercando di comprendere la gravità di quella frana e la qualità della pietra.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:43
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    Junko Tachibana
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    Il corpo di quell'uomo si stava rivelando lungo, in ambito di tempo per mangiarlo, quanto di ottimo qualità. Noctis osservava Marina lavorare a dovere con la testa dell'uomo, staccando in modo accurato le labbra dal viso, prima di tutto, in seguito arrivò il turno del naso e delle orecchie, per gli occhi l'operazione era più complicata, non poteva semplicemente tagliare la zona interessata, avrebbe portato a problemi con il cervello, essi sarebbero stati lasciati per ultimi. Rimuovendo la cute dell'uomo, con un incisione che correva da parte a parte della testa, come una circonferenza, per rimuovere la parte più esterna e i vari settori che madre natura aveva donato agli esseri umani e ogni altro essere per proteggere il cervello. Dopo aver rimosso i pochi collegamenti che tenevano il cervello fuori eccolo privo di un legame alla testa, venendo estratto con cura e adagiato sull'asfalto.
    «Ottimo Marina, queste sono le parti che ci servono per il pranzo di domani.» osservò la sua kagune avvicinarsi ad ella per legarsi al suo collo come un abbraccio. In seguito Junko si interessò nuovamente alla persona presente lì vicino, l'altra ghoul intenta a divorare il corpo della donna. «Scusami se non ti ho dato ancora risposta. Stavo giusto osservando il lavoro della mia compagna di vita, abbiamo bisogno dei cervelli belli e in forma. Per un crudista proporrei di farlo adeguare lentamente a del cibo cotto. Per farti un esempio, vedi questo cervello? Sapevi che gli umani, le donne in realtà, mangiano le cervella di maiale? Dicono che faccia molto bene al bambino quando sono in stato interessante, una sorta di toccasana. Ecco, noi possiamo fare lo stesso, con il cervello degli umani, ha il medesimo effetto e bisogna semplicemente cuocerlo in acqua, diciamo bollire a bagnomaria o semplicemente bollire. Dopodiché raffreddare e condire, l'alimento sarà pronto, disinfettato e ottimo. Poi se vuoi inoltrarti c'è anche involtino di rene con pezzi di intestino e fegato, riempi il rene e lo cuoci, dopodiché durante la cottura, aggiungi del buon sangue che fai evaporare in seguito, lasciando il tutto con un buon sapore e poi, se proprio vuoi, aggiungi del succo gastrico ben fermentato.» dopo quella conversazione si spicciò a finire il braccio e poi richiamò l'attenzione di Marina per occuparsi di trancia il torso dalla parte inferiore, così da ritrovarsi in seguito con la gamba che era rimasta da mangiare. «Ti dirò, il cibo crudo non è male, ma mangiarlo sempre crudo non trascende la giusta arte che c'è da dare al corpo degli umani.» si alzò dal cadavere, schioccando le mani e la sua Kagune, dopo aver svolto il primo lavoro, si apprestò ora a staccare il braccio che era rimasto e cederglielo. «Grazie cara. Beh, cucinerò quel cervello con parsimonia, per il resto è tutto da finire ora.» iniziò velocemente a divorarne le dita, staccandole quasi con passione e un certo gioco mentre la sua Kagune si poggiò sulla sua testa, in cerca di un meritato riposo. «Marina, copri il cervello con il tuo corpo, la pioggia potrebbe liquefarlo, susu.» ancora una volta la coda non perse tempo ad assecondarla, coprendo il cervello dalla pioggia e attendendo che la sua padrona finisse di divorare quel corpo umano.

    Non sono un'assassina, devo semplicemente vivere. Un po' come gli umani, l'unica differenza è che i maiali non hanno una CCG anti-umani.

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    Il ritrovamento del famoso taccuino aveva portato a galla l'ipotesa di Noctis, nulla che fosse tanto sciocco, quanto vera. Difatti sia Rouge che Echo ammisero che nonostante l'ipotesi potesse essere buona, di certo non potevano fasciarsi la testa con quella. Non aveva abbastanza prove, in realtà, erano ancora a zero, perché trovavano solo oggetti che invece di rispondere alle domande, ne creavano soltanto in eccesso e di certo non erano messi molto bene. Le nozioni scritte su quel taccuino erano di un esperimento fatto su una kagune, le parti iniziali erano in inglese mente le successive erano in giapponese. La scrittura sembrava essere la medesima, ma il cambio di scrittura, o meglio, lo spessore dei caratteri era diverso, probabilmente la parte giapponese era stata scritta in un altro momento. Avevano anche le chiavi, ma cosa aprivano? Fino a quel momento capire cosa aprissero non era passato nella mente di Junko, anche perché non avevano trovato serrature che permettessero una chiave al loro interno, dunque a cosa servivano? Probabilmente il tempo lo avrebbe detto, ma per ora sarebbero rimaste ben al sicuro nelle tasche dei suoi indumenti, dove di certo avrebbero aleggiato insieme ai dubbi della ragazza. Sorrise alle parole di Neko, o meglio, annuì con la testa per ricambiare quell'incitazione, di certo non potevano vederla con quella maschera completa. Ultimo fra i tanti era la parola che sembra essere scritta in modo sbagliato, sia Rouche e Echo si fecero eco tra loro, o meglio, la prima lo fece ed Echo arrivò ad una conclusione. Probabilmente quel termine era di origine slava. In russo stava a significare "serpente", ma inteso più come mitologico, quindi qualche creatura fantasy e non realmente esistente.
    «Uh! Quindi è una sorta di alias o qualcosa del genere. Tipo Alien, Predator, Anaconda, Godzilla, wow! Molto bella come cosa, oltre che aver forse risolto qualcosa, forse.» rispose lei, inserendosi nell'argomento, pur non sapendo che altri pesci prendere e vedendo che ormai anche quella stanza era analizzata, di certo avrebbero potuto optare per andare altrove. «Se non vi spiace, io mi appresto a raggiungere l'altro corridoio. Continuano a restare qui, perderemo solo tempo e non abbiamo trovato uno stralcio di inizio realmente importante da scioglierci qualche dubbio, anzi... ci siamo solo addentrati in altri dubbi e problemi. Andrò in avanscoperta, se non mi troverete, avrete la prova di non essere da soli qui, quindi qualcosa di buono ci passa per le mani. OHOH.» risata finale sia per smorzare le sue parole fin troppe serie che tranquillizzare lei stessa. Senza attendere oltre, sarebbe uscita da quella stanza per dirigersi al corridoio di destra. Si sarebbe avvicinato al primo angolo per affacciarsi almeno inizialmente solo con il viso, sporgendosi abbastanza per vederci qualcosa, prima di fare pochi passi per vedere meglio il suo interno come fosse strutturato e se ci fosse realmente qualcosa nel corridoio, prima di tutto.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:42
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    L'antico taccuino andava cercato ed effettivamente la cosa non tardò ad arrivare con le sue notizie. Ricavano quel prezioso oggetto, insieme ad Echo e Noctis, vi era anche Neko che ormai si trovava dietro di loro come un avvoltoio in attesa che la preda muoia definitivamente o prima di dare l'ultimo abbraccio alla morte.
    «Nekorokinerello-dono, la vedo molto interessato a questo oggetto!» apprestandosi a leggere, ecco che il suono di attacco fece sobbalzare Noctis che indirizzò uno sguardo a Rouge colmo di "EH CHE ACCADE?!" e "È già suonata la sveglia?", alcuni secondi a fissarla prima di leggere con la compagnia (dell'anello) della missione ciò che stava inciso sopra, ma prima, poté condividere con Echo la bellissima colonna sonora di Zelda, o meglio il piccolo suono incorporato, ridendo con lui vicino. Il contenuto del loro tesoro, o meglio, di ciò che avevano trovato era appunto uno stralcio di prova di qualcosa appartenente ad un esperimento. Sicuramente la kagune in questione era stata analizzata in laboratorio, sia dal campo fisico che mentale, ovvero, come si sviluppava e sotto quali emozioni essa veniva rilasciata e come si comportava in preda a vari stati emotivi. Erano appunti, essendo scritti su un taccuino e ritrovati lì di certo appartenevano ad uno scienziato, che fosse Ouroboros o l'individuo che si trovava qui insieme a lui? «E se...mh... avete mai visto quei film in cui la bestia cerca il suo creatore? Tipo Frankenstein? Finendo per ucciderlo? E se quegli appunti non appartenessero ad Ouroboros, ma lui stesso abbia cercato chi gli aveva fatto ciò che negli appunti dicono? Se Ouroboros non fosse che la cavia di cui si parla qui dentro? Spiegherebbe la presenza di umani, del cibo degli umani e del sangue, spiegherebbe che il ghoul stesso sia andato alla ricerca di chi in passato lo aveva vivisezionato, o meglio studiato.» non era brava ad esprimersi ed infatti non perse tempo per fare il gomitino ad Echo, quasi scongiurandolo di aiutarla nell'argomentazione, anche andarle contro era ok, ma almeno parlare e dire qualcosa. «Ecchino-dono, ehm... tu..tu cosa ne pensi?» disse e poi ricordò che non erano da soli in quella stanza e di certo il fiatone di Neko sul collo lasciava molto ad immaginare. «Rouge-chan Nekorokinerello-dono? Voi cosa ne pensate di questo intrigantissimo mistero?» (ohhh spruzzate dell'aria scusa e tenebrosa, siamo alla scena della scoperta dei colpevoli da parte della Mistery&Co. e del loro stupido cane).


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:40
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    Noctis

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    KAGUNE
    Bikaku

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    Terza stanza, salve, siamo i benvenuti? Sembrava di sì, non c’era anima viva e il sangue sembrava raccontarne abbastanza. (ops, pessima battuta) Noctissina si guardò bene intorno, prima di concentrarsi appunto sul barile. Echo si era interessato ai letti accatastati infondo alla parete mentre Rouge si era munita di ispezionare il letto impregnato di sangue. Lei, invece, aveva intenzione di analizzare il barile e non perché era sicura di trovarci qualcosa, ma niente poteva essere lasciato al caso o all’abbandono, no? Avevano fino ad ora distrutto e aperto due casse, quindi perché non analizzare un barile arrugginito e aperto? All’interno c’era della cenere, in realtà, ancor prima di affidarsi alla torcia di Echo, sentendo la materia al semplice tatto, comprese che vi era qualcosa di farinoso e strano, ma anche senza luce, se avesse guardato dentro, avrebbe notato in caso di sostanza bianca, in realtà era ben altro. Con Ecchino-kun, si arrivò alla conclusione che quel barile era stato usato come camino per bruciare qualcosa, semplice riscaldarsi o eliminazione di prove? Non si tardò ad arrivare alla risposta, infatti al suo interno vi era quel che rimaneva di un taccuino o almeno si sentiva leggermente al tatto, ormai in parte bruciato e in uno stato alquanto destabilizzato.
    «Vuoi provare a prenderlo tu Ecchino-dono? Va bene! Ganbare, Ecchino-chan! Ganbare!» il suo tono era per incoraggiarlo, come la pacca dolce che gli diede sulla testa mentre chinata sulle ginocchia e vicino al barile, osservava le movenze delicate e complesse, appropriate ad un modo armonioso, simile ad una danzatrice del ventre che ha perso i genitori nella guerra e che ora si ribella e mostra le se bellezze nei fianchi e nella determinazione di chi continua a combattere. Echo era così. Una danzatrice del ventre. «Echo-senpai, non arrenderti! Le tue mani sono come libellule nelle paludi, silenziosi e pungenti! Come il calore del thé troppo caldo che ti scotta la gola! Sei bravo! Sei forte! Ganbare Echo-kun, io… confido in te!» (forse ora stava esagerando) la ragazza osservava tutta quella scena come se stesse vedendo film che aveva raggiunto il suo climax, come la fuga da un killer in un horror, il combattimento finale contro l’antagonista o anche il massimo di romanticismo raggiungibile in un film d’amore, ecco gli occhi di lei era completamente presi da ciò che Echo stava facendo. (fiato sul collo by Noctissina). Lei di suo non avrebbe potuto fare altro se non visualizzare poi con egli ciò che il taccuino riservava, ciò che era rimasto di scritto.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:40
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    La reazione di Echo al mangiare di Noctissina, quella delle palline di polistirolo, la fece leggermente arrossire, perché una cosa di questo tipo non se l’aspettava proprio. Avrebbe voluto abbracciarlo e scusarsi per aver ingerito quel cibo che a breve l’avrebbe fatta ammalare delle peggio scorie radioattive, ma almeno sapeva che lì c’era qualcuno che teneva a lei. (Echo-kun daisuki) A parte quella scena, la stanza era stata completamente esplorata ormai, non c’era più altro da aggiungere, indi per cui non rimasero molto a lungo all’interno. Si parlò sì dei volantini e della locazione che essi stessi dichiaravano, dove nella 18a Circoscrizione venivano “cacciati” le persone che si toglievano la vita, indi per cui era molto semplice cercarsi del cibo, senza dare origine a problemi con la CCG o gli umani stessi che, senza farsi problemi, potevano porsi domande o altro. Come sempre Noctissina uscì per ultima dalla stanza, era tipo lei a chiudere la coda, anche perché da come erano disposti, sarebbe di certo uscita per ultima, a meno che si mettesse a correre, superando tutti gli altri e lasciando il resto del gruppo nella polvere. (Sayonara! Minna!) L’interno dell’ultima stanza, dove si trovavano i materassi, era alla fine giunta! L’interno, come sempre buio, presentava alla fine della stanza i giacigli posti uno sopra l’altro, sporchi per l’ambiente in cui si trovavano e par altro, un altro in piedi sulla sinistra all’angolo in fondo e un altro ancora a sinistra subito dopo l’entrata.
    «Una stanza da riposo per… quattro persone, credo…» disse Noctissina, osservando di primo acchito quei materassi ben buttati nell’angolo. I suoi occhi seguivano la luce di Echo che come una falena, cercava di non allontanarsi mai da essa. Sulla destra vi erano due casse e dopo di loro, un barile. La struttura delle stanze sembrava ripetersi il che faceva intendere che quel luogo oltre che usato come nascondiglio era anche un magazzino (anche se si era capito già da prima, ma vabbeh). «Echo… ti spiace darmi un po’ di luce per il barile, vorrei capire meglio se è simile a quello precedente oppure ha qualcosa di diverso, inoltre le tracce di spostamento lo fanno sembrare che fosse proprio al centro o simile… beh… vediamo se contiene qualcosa di interessante, sempre meglio di analizzare prima le casse...credo» avrebbe detto rivolgendosi al suo compagno di avventure (le bizzarre avventure di Echo, Rouge e Noctissina). A quel punto il suo primo passo sarebbe stato analizzare l’esterno del barile, se fosse stato nuovamente colpito o altro. Come il precedente presentava tracce di ruggine sul corpo e con le mani, la ragazza, avrebbe cercato di ruotarlo su sé stesso, come aveva fatto precedentemente, muovendolo con una determinata delicatezza. Dopodiché avrebbe controllato il coperchio del barile, sperando di poter trovare come prima una facile apertura.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:40
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    La decisione finale alla fine fu presa! Avrebbero sfasciato, distrutto e messo fine alla vita di quella cassa, era davvero una scelta saggia? Ma sì, finché le mani (pardon.), le kagune volavano, a chi importava di fare domande. In realtà dopo la prima esperienza (perché le prime esperienze si ricordavano sempre hehe..anche quelle brutte) di certo adesso non potevano agire come se niente fosse, dunque senza attendere oltre Junko, Eco e Rouge (si trasformarono in sailor-) usarono i loro attacchi più potenti per portare alla fine vitale della cassa di legno, leggermente sporca di sangue. Sfortunatamente per loro, il contenuto era vuoto, se non il rilascio di palline bianche di polistirolo. Junko, anche se sconfortata da quella situazione, rimase comunque felice, ma per un altro motivo.
    «Marina! Nessuna Kagune-trappola! Stai bene!» ehssì, senza ombra di dubbio, abbracciò la sua kagune, con tanto di gamba alzata all’indietro (che scena patetica…Ouroboros inizia a tremare, abbiamo Marina.). Nonostante questo, la ragazza tornò immediatamente a mettersi composta, richiamando dentro di sé la sua kagune e osservando meglio la scatola, prima di rispondere. «Queste palline di polistirolo...sono buone…! Ihih!» (qualcuno la fermi, per dio!) era troppo tardi. La ragazza aveva ingerito due piccole palline bianche di polistirolo, nonostante sul suo palato il sapore fosse tipo pari al nulla, lei immaginava il gusto come pari a del fegato fritto in salsa di sangue di cervella ed interiora, con spruzzatina di grumi sanguigni leggermenti insaporiti da capelli di uomo di mezz’età. (Gordon Ramsay, levati, Junko è il nuovo chef che distruggerà il Regno Unito.) Alla fine di quella splendida...ehm… visione angelica di Noctissina che rideva sotto la maschera per il gusto delle palline, riprese di nuovo la serietà persa (e mai più ritrovata) che serviva per mandare avanti l’indagine. Secondo i volantini trovati, non era importante ciò che mostravano, bensì i luoghi in cui avvenivano tali eventi o insomma, i luoghi in cui si trovavano tali strutture atte ad adibire quello che dovevano pubblicizzare. (l’idiozia di Junko mi ha fatto perdere la bravura da narratore) La prima era ad Akihabara, sfortunatamente, era un luogo fin troppo sorvegliato e anche se vicino a dove abitava lei, era letteralmente un parto trigemellare rimanere in quella Circoscrizione senza essere beccati o sentirsi lo sguardo di fin troppe persone addosso, la seconda Arakawa era la 18a Circoscrizione, un luogo che Noctissina non conosceva perfettamente, ma da quanto aveva sentito dai suoi genitori era un bel luogo dove recarsi per cacciare in “armonia”, il che per lei unire umani che muoiono e armonia, la portava ad immaginare gli umani morire sorridendo. (Kill me Ghoul-senpai o una cosa del genere) In realtà era fin troppo piccola quando i suoi genitori gli parlavano di queste “morti armoniose” che avvenivano in quella zona, quindi non comprendeva perfettamente la metafora (anche ora che ne ha 21 continua a pensare che gli umani di Arakawa muoiano sorridendo, quando in realtà sono armoniose perché nessuno se li magna, na volta tanto). «Da quanto ne so io, almeno in merito a ciò che mi dissero i miei genitori quando avevo all’incirca 4/5 anni di età, è che gli umani di Arakawa subiscono le cosiddette “morti armoniose”, ancora non ne ho compreso il significato però.» erano state davvero le sue parole (Ouroboros, cos’hai da ridere, dovresti tremare. Questa ragazza ti distruggerà!), ora poteva tranquillamente rilassarsi e seguire Echo e Rouge nella stanza successiva (tanto anche in questa aveva lasciato la sua impronta, purtroppo…).


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:40
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    GHOUL
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    Noctis

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    Bikaku

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    Le opzioni in quella stanza si stavano lentamente riducendo di numero. Noctis cercava come poteva di aiutare sia Echo che Rouge. Per lei aveva iniziato a scrivere ciò che diceva, vedendo cosa fosse importante da lasciare inscritto e cosa invece era meglio evitare di scrivere. Secondo le sue parole, il cadavere o pezzi di esso erano stati spostati e portati altrove, in un modo o nell’altro, all’interno di quella camera, ciò che era successo rasentava una scena passata per quella che doveva essere una brutale uccisione o un dissanguamento. Che la vittima fosse stata lasciata lì a dissanguarsi? Oppure era rimasta lì, ferita gravemente e aveva cerca di scappare via e spostarsi? Per ora erano congetture, tutte fatte da Rouge e di cui Noctis si stava prendendo cura scrivendo tutto su quel suo taccuino. Di certo non immaginava di poter arrivare a qualche congettura, la sua mente artistica non stava elaborando alcun filo in quella trama che s’infittiva man mano che il tempo andava avanti. Dopo aver preso appunti, come Echo, anche lei si ritrovò ad ascoltare alla ricetrasmittente ciò che stava accadendo, cioè, ciò che stavano dicendosi in merito a quale kagune fosse quella che era uscita fuori. Vi era il bivio del dubbio tra Koukaku e Rinkaku, anche se Neko aveva comunque affermato che poteva trattarsi di tutto. Probabilmente non aveva visto bene e dopo la scenata di prima, Noctis non voleva più alzare la voce su quella persona, né sugli altri, anche se non lo aveva ancora fatto. Rimase come si suol dire in disparte, questa volta, non avendo nulla da poter offrire come aiuto ai suoi alleati, ma di certo non poteva farlo per sempre. Prese i due volantini, consultandoli con Echo. A quanto sembrava uno ritraeva uno sconto di 24 ore ad Arakawa e gli altri di un maid café ad Akihabara. Erano alquanto malconci, normale, ma al tempo stesso leggibili ed era strano anche questo.
    «Sono gli stessi che vi erano nel barile… da notare che non sono in chissà quali cattive condizioni e sono tanti. Che la vittima di tutto quel sangue, fosse un addetto al volantinaggio? Oppure è collegato in qualche modo ad Ouroboros? Sembrano aver ricevuto un trattamento alquanto… rispettoso, se così possiamo dire. Cosa ne pensi tu Ekkino-kun?» disse Noctissina, rivolgendosi al suo compagno che in quel momento si era avviato all’esplorazione completa della stanza, notando anche da parte della ragazza, della presenza di punti in cui la polvere era leggermente minore, rispetto al resto. Di certo erano stati spostati altri oggetti, non serviva di certo un genio per capirlo, ma tutto quel da fare per spostare oggetti e lasciare casse, volantini… perché Ouroboros era così sadico da voler per forza che qualcuno lo seguisse? Un maniaco delle attenzioni? Oppure inscenare un gioco che il trio stava calcando, come un pennarello, i contorni della loro stessa disfatta? (Per chi se la sta chiedendo, la frase l’ho trovata su una citazione di Instagram...quella del pennarello.) Noctissina era ormai alla ricerca di una dovuta risposta in quella stanza, dovuta più che altro all’aiutare tutti e a rendersi utile. L’unica cosa che mancava, era la cassa, nonostante la paranoia, sapeva che avrebbe dovuto aiutare i suoi alleati per aprirla, stavolta però, avrebbe cercato di distruggerla, più che aprirla con tranquillità e kagune di fata.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:40
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    Benvenuta Plebe! Spero tu possa trovarti a tuo agio qui e nell'agiatezza, possa tu scoprire e ricoprire ciò che il ceto che porti sia il ceto dei forti! So cosa significhi essere impegnati per via dell'Uni come molti del resto qui e quindi tranquilla, la nostra empatia verso di te è bella presente! Per tutto il resto, goditi il gdr e tutto ciò che ha da offrire
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    Junko Tachibana
    Studente universitaria
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    9b0cecfb9e26ea247299c10bce34f8d3__1_
    La discussione sotto la pioggia continua ancora e ancora e ancora, s’intende la pioggia. Le due ghoul continuavano a cibarsi degli umani da loro trovati, diciamo non tanto a fatica per la seconda, ma comunque salvatrice di una situazione che sarebbe potuto divenire in seguito scomoda. Continuava a divorare ciò che restava dell’arto inferiore dell’umano, con la bocca leggermente libera per potersi cibare e scambiando battute e parole con l’altra persona che si trovava dall’altra parte del vicolo. Secondo le loro nozioni di cucina ghouliuniana(?), l’altra persona lì presente espresse la sua idea di cucina e in un certo senso su come avesse voluto cibarsi degli umani, sul come cucinarli o tagliarli, come in quel caso. Espresse anche le parti del corpo che maggiormente preferiva, i glutei e in particolar modo gli occhi. Quest’ultimi erano per Junko non un alimento favorito, diciamo che la dava fastidio la sensazione che gli dava alla lingua e in bocca.
    «Diciamo che anche i glutei sono buoni da mangiare, sfilettati, una volta tolta tutta l’acqua in eccesso e tipo trasformati in dei buoni cotechini. Una volta ne mangiai uno a Natale e al posto delle lenticchie vi erano crema di cervella fritta per contorno. Una delizia, ovviamente, usando il grasso della carne umana per friggere.» mentre parlava, la sua bikaku sembrava guardarsi intorno con fare guardingo, prima di infilzare il corpo dell’umano per tenerlo sospeso a mezz’aria, come fosse un piccolo spiedino. «Marina… abbassa quell’umano, non è un giocattolo. Non si gioca con il cibo.» disse Junko, rivolgendosi alla sua Kagune che lentamente mise a terra il corpo dell’umano…senza una gamba e un braccio. Quando concluse anche di mangiarsi la parte restante della coscia, la sua coda non perse tempo a decapitare l’uomo. «Perfetto, brava Marina, estrapola il cervello e i vari organi, strappa orecchie, labbra, naso…insomma fai quel che devi e posiziona tutto a terra. Io ho da mangiare l’altro braccio.» così facendo, senza attendere oltre, strappò via il braccio dalla donna e si concesse un momento per dargli una rapida annusata e iniziare a mangiarlo. La decomposizione non era ancora iniziata, il cadavere era ancora bello fresco. Adoperandosi a mangiare, Noctissina sentì le parole seguenti del ghoul che si trovava dall’altro lato della strada, in merito al se mangiasse spesso carne cotta, effettivamente l’adorava meglio cotta che cruda, ma il trasporto era la parte noiosa, come effettivamente diceva il suo compare di mangiate. «Diciamo che la preferisco cotta la carne umana, anziché mangiarla come una barbara, come sto facendo adesso. Il trasporto rende tutto troppo difficile purtroppo, ma diciamo che con un’organizzazione migliore, sarebbe facile il trasporto e gustarsi del buon spezzatino di polmone e milza.» mangiava le dita del braccio mentre la sua kagune sfilettava le varie parti della testa dell’uomo, come se fosse una sorta di addetta alla cucina. «Marina togli per ben il cervello, mi raccomando, non lasciare incisioni su di esso, ci serve perfetto.» Noctissina fissava il lavoro che stava facendo la sua coda, come se fosse una seconda persona, probabilmente ironizzava un po’ troppo o il suo legame con la Kagune era davvero tanto intenso da considerarlo come quello tra sorelle.

    Non sono un'assassina, devo semplicemente vivere. Un po' come gli umani, l'unica differenza è che i maiali non hanno una CCG anti-umani.

    Ghoul
    Bikaku
    RANK B
    Noctis



    Edited by alyë - 1/11/2020, 23:09
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