Un corpo per uno...non fa male a nessuno.

[INATTIVA] Junko Tachibana & Tsukiko Kurosawa | Vicolo poco trafficato - 04/02/2019 23:00

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  1. Antoil69
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    And the curtain fell
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    Tsukiko Hayashi Kurosawa
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    Osservai la ragazza che avevo davanti, mentre ella si accaniva sul suo pasto con la foga con cui sono noti i ghoul che non mangiano da molto tempo. La cosa che rendeva tale scena particolare era la kagune della mia simile, che si muoveva come se avesse avuto vita e volontà proprie. Lei era ancora una minaccia, per me, ma, dato ciò che avevo davanti, mi sembrava di star guardando un burattino in mano ad un burattinaio un po' troppo esibizionista. In più, ad accompagnare il tutto vi era uno snack piuttosto buono tutto per me, che mi stavo gustando a poco a poco, mentre la parte della mia mente che non pensava al cibo si concentrava su quella coda un po' troppo frenetica. "Non si stancherà, usandola in quel modo?" Pensai, comparando quella che sembrava una coda alle mie ali. Per quanto i miei genitori mi avessero insegnato che, mantenendo lo scontro sul lungo raggio, avrei potuto avere facilmente la meglio su kagune simili, avevo sempre invidiato chi riusciva a muovere la propria per più di una decina di minuti senza aver bisogno di mangiare o fermarsi per ricaricarsi. Avevo sempre invidiato mia madre, mio zio e mio cugino, con i loro possenti koukaku capaci di cambiare forma in base alla necessità, fornendo loro protezione e potenza offensiva. Allo stesso modo, però, invidiavo anche chi, con tentacoli o code, poteva mettere tutto il mio ramo familiare materno in difficoltà ed usare le proprie appendici anche a scopo prensile, per facilitarsi l'arrampicata o per tagliare un corpo con più comodità... Io, invece, ero costretta a tenermi quelle ali, sapendo che l'unico motivo per il quale non ero ancora in terra ad ansimare era il fatto che una non fosse stata sfoderata e che l'altra fosse stata ferma per quasi tutto il tempo. Tutti gli altri avrebbero potuto durare per giorni, mentre la mia efficienza sul campo di battaglia calava esponenzialmente col passare del tempo. "I envy you so much..." Pensai, rivolgendomi alla ragazza che, in quel momento, mi stava sbattendo in faccia il motivo per cui la sua kagune avrebbe potuto essere meglio della mia.
    Dopo le mie parole, che, come al mio solito, notai solo in seguito di non aver pesato troppo bene, notai una risposta da parte della mia commensale. «Meglio così, no? Tra simili che si mangiano, il sapere di fare schifo è una cosa stupenda.» Ridacchiai di gusto a quell'affermazione, concedendomi qualche secondo in cui, forse, lei avrebbe potuto notare il mio apprezzamento per la battuta, ma non le risposi. Preferii, infatti, continuare a mangiare l'arto superiore della mia preda, ormai privo della parte che, in senso stretto, i medici chiamavano "braccio". Mi rimanevano, infatti, solo l'avambraccio e la mano, organi dei quali avrei presto lasciato solo le ossa.
    Mentre mangiavo avidamente la carne che non volevo che finisse nella mani della ghoul dalla coda frenetica, la mia simile riprese a parlare, chiedendomi quale fosse la mia parte preferita del corpo umano. «La mia è la coscia!» Continuò, subito dopo, «Succulenta, vero dura, ma è buona! Poca presenza di ossa e più muscoli, davvero una bontà, mi chiedo come sarebbe farla a fette e poi mangiarla, come se fosse un salume o anche cuocerla, sta di fatto che è una pura bontà!» Ascoltai ciò che lei aveva da dire senza mai smettere di mangiare, cercando d'immaginare che sapore avesse potuto avere la coscia dell'umana davanti a me se preparata nel modo da lei descritto. "Certamente, uno ancora migliore di quello che avrà quando ci arriverò, seppure quello che mi toccherà sarà contaminato dall'acqua..." Dal nostro scambio di battute, per quanto partito da una frase che avrei potuto evitare, la ghoul mi aveva dato l'impressione di essersi ammorbidita un po'. Non sapevo fino a che punto ciò potesse corrispondere al vero, ma il solo fatto che lei avesse voluto iniziare, seppur a debita distanza, una conversazione, mi rese, seppur ancora con cautela, incline a risponderle. «Io sono per le parti da tagliare con più cura...» Incominciai a dirle, non appena ebbi finito anche l'avambraccio, «... nonostante le mie ali, per quanto utili a combattere contro esseri in vita, non siano il massimo per sfilettare un umano. A me piacciono molto i glutei e, se devo essere sincera, anche gli occhi. Mi piace pensare che questi ultimi siano per noi come le caramelle per gli umani, ma loro non devono preoccuparsi di togliere eventuali lenti a contatto dai loro dolciumi...»
    Ripresi, dopo quella risposta, a mangiare il pezzo che avevo tagliato, finendolo completamente e passando all'altro braccio. Decisi di accelerare leggermente il ritmo secondo il quale stavo mangiando, preoccupata per via di un ipotetico mobilitarsi della CCG. In fondo, avevo notato la ragazza proprio grazie a un urlo da lei lanciato e sarebbe stato troppo bello essere stata l'unica ad aver sentito un urlo degno da film dell'orrore. La cosa, però, che più mi spingeva a sbrigarmi era il fatto che, per mangiare, avevo dovuto spostare la maschera, lasciando la maggior parte della mia faccia scoperta. "Nel caso in cui la CCG arrivasse, devo aver mangiato il più possibile ed essere pronta a tirarmi su la maschera..." Fortunatamente, non ci avrei messo molto, in caso di necessità, seppure mi sarebbe toccato riallacciare il cappuccio al meglio delle mie possibilità, per non farmelo svolazzare in faccia.
    Tuttavia, quella conversazione avrebbe potuto portare a qualcosa d'inaspettato e, nel peggiore dei casi, io e quella ghoul, se avessimo maturato un po' di fiducia reciproca, avremmo potuto combattere o fuggire insieme e mettere in difficoltà eventuali investigatori. L'idea non mi piaceva, a dire il vero: avrei preferito fare il più possibile da sola, sia per la scarsa conoscenza che avevo della mia simile, che si traduceva in scarsa fiducia, sia perché avrei comunque preferito cavarmela da sola: "Da quando sono riuscita a conquistare l'indipendenza, sono sempre riuscita a fare tutto: perché le cose dovrebbero cambiare adesso?" L'alternativa, però, sarebbe stata avere contro una mia simile che, preferibilmente, avrei preferito avere al mio fianco, durante una lotta, piuttosto che combattere contro di lei e le colombe insieme.
    «Per curiosità...» Ripresi a dire, per ravvivare la fiamma della conversazione prima che si spegnesse, «...mangi spesso carne cotta o cucinata?» La mia era una domanda banale, forse anche più di quella che lei aveva rivolto a me, ma, avendo lei tirato fuori tale argomento, approfittai di ciò per continuare la nostra discussione su un tema familiare a entrambe. «Io, a dire la verità, sono più per la caccia e consumazione in loco: così non corro inutili rischi trasportando un pasto per troppo tempo e mangiare un corpo ancora caldo, consapevole del fatto di essermi guadagnata la cena, mi dà più soddisfazione. Tu che ne pensi?»
    Dopo averlo chiesto, senza neanche attendere una risposta, portai la donna un po' più vicina a me e, dopo averle posizionato meglio il braccio che le era rimasto, la mia fedele ala tagliò via anche quello. Dopo aver spogliato anche quello dai resti di quello che, fino a poco prima, era stato un vestito, ripresi a mangiare partendo di nuovo dall'avambraccio, rimanendo sempre in posizione di squat. A differenza della mia simile, infatti, la mia posizione, oltre a permettermi di essere pronta in caso d'emergenza, mi consentiva di non bagnare troppo i miei abiti da caccia, per quanto il sangue e l'acqua che mi cadeva sulla testa facessero sì che i miei vestiti non si potessero più considerare puliti.

    When you look at things from above, you realize how meaningless they are

    Ghoul
    Ukaku
    RANK B
    Icarus

     
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11 replies since 7/2/2019, 17:42   371 views
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