[QUEST] Elementary, my dear Ouroboros! [1A]

[MAIN QUEST 01] 17/02/2019 22:00 circa @Zona Residenziale

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    Akihiro Nakamura

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    Koukaku (Gungnir)

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    Secondo Grado

    L'agente Ihara non mi aveva fornito molte informazioni riguardanti il Sig. Nishimura, però mi aveva messo al corrente di alcuni aspetti riguardanti Fukuda Norio. Il fatto che la coinquilina che viveva nella 101 aveva esporto denuncia per delle molestie ad opera di Fukuda mi fece aggiungere un tassello al quadro generale. Inoltre ascoltai anche quello che aveva chiesto Kimiko, quelle informazioni potevano rivelarsi utili anche a me in qualche modo.
    Quando aprii quella scatola nera, al suo interno ci trovai una penna stilografica scarlatta, con delle decorazioni nere e dorate. Insieme alla penna vidi anche una scritta di colore oro sotto il coperchio che recitava: “Alla Signora Tanaka Naoko, per il continuo sostegno. Nishimura O.”. Non ci voleva di certo un genio per capire il motivo di quel regalo indubbiamente costoso, però una cosa mi incuriosì. Di certo per potersi permettere un regali del genere, Nishimura doveva avere un buon stipendio, ma allora perché non aveva ancora pagato l'affitto? Certo, potevano esserci mille motivazioni diverse che non centravano nulla con il caso, ma è meglio non lasciarsi indietro nessun particolare e indagare su tutto.
    Per il momento lasciai la penna nella sua custodia dentro il cassetto e scattandogli una foto, poi mi diressi verso l'entrata e nel mentre tirai fuori uno dei mazzi di chiavi, più precisamente quello con le targhette "Generatore" e "Magazzino". Prima di fare qualsiasi cosa però ascoltai quello che disse Kimiko, era certamente una teoria un po' prematura, ma comunque fattibile, chissà se non vengano alla luce dei fatti interessanti.
    «Ordine a domicilio!»
    Vidi Sora lì appena fuori dall'appartamento e gli consegnai le chiavi, chissà se gli saranno veramente utili.
    «Spero non ci sia bisogno di dirti di fare attenzione con queste chiavi, vero?»
    Uno volta che Sora sarebbe ritornato alla sua zona di indagini, io decisi finalmente di aprire quella porta, volevo togliermi assolutamente il pensiero che all'interno ci fosse qualcosa di potenzialmente pericoloso. Spensi momentaneamente la torcia del telefono, che rimisi in tasca, mi sarei affidato alla luce che entrava dalla porta principale. Feci per aprire la porta con la mano sinistra, mentre con la destra impugnai la mia pistola a proiettili Q, pronto a sparare.

    Foto scattate:
    - Scatola nera con penna stilografica visibilmente costosa


    Edited by alyë - 6/6/2020, 20:22
     
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    Sora Yukimura

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    Salii le scale ed arrivai dinanzi alla stanza 103. Non bussai alla porta tuttavia con una frase poco consona feci comprendere ad Akihiro la mia presenza. Quando il mio collega si avvicinò mi misi sull'attenti aspettando una sua risposta: Spero non ci sia bisogno di dirti di fare attenzione con queste chiavi, vero? Mi scappò una risatina e sottovoce dissi: Stai parlando con l'investigatore che presta suprema attenzione alla prove...piacere, sono l'agente 001! Non aspettai neanche il commento di Akihiro, sapevo che avrebbe iniziato a lodarmi quindi per evitare, mi allontanai. Scesi le scale e ritornai vicino al muro di mattoni posto a sinistra rispetto al condominio, corsi come un toro verso il retro, non vedevo l'ora di scoprire se una delle chiavi trovate da Akihiro potesse aprire la porta della casupola. Per arrivare dinanzi al piccolo edificio ci impiegai davvero poco tempo. In fretta e furia guardai le etichette poste vicino alle chiavi: “Magazzino” e “Generatore”. Secondo me la chiave del Generatore apre questa maledettisima porta...tanto vale provare, nel peggiore dei casi proverò quella del Magazzino, sperando che almeno una di queste possa servire. Presi la chiave del generatore e la misi vicino alla serratura della porta. Sarebbe entrata?


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:58
     
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    FINE TURNO 08 > Inizio turno 09

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    Yuka Shimizu

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    Shimizu fece finta di prendere, con una pacata educazione e rispetto, un sorso del tè che le era stato posto, per poi appoggiarlo nuovamente sul vassoio senza più toccarlo. Prese di nuovo il taccuino e la penna che gli erano stati precedentemente prestati dalla proprietaria della casa -il peso della valigetta delle sue quinque appoggiata per terra e vicino alla sua gamba, le erano di conforto-, per poi andare a porgere la prima domanda ai tre anziani presenti, senza distrarsi dal basso vociare che proveniva dalla sua ricetrasmitente «Eravate famigliari con la scomparsa Tanaka Naoko, la proprietaria del piccolo condominio nella vicinanze?».

    La sua ricetrasmittente tornò di nuovo in vita e il caro assistente Ihara ascoltò con attenzione le parole dell’agente Kimiko «Qui Ihara. Grazie mille per i dettagli, Secondo Grado Takeda, mi metto subito al lavoro sperando in risultati con cui possiamo lavorare, sapere che è stato un acquisto di Code 395 è di grande aiuto» le disse, dopo aver riportato con attenzione ogni dettaglio che ella gli aveva riferito nel suo rapporto, per poi annuire alle sue successive parole «Per scrupolo ho già iniziato a fare ricerche sugli altri inquilini: Harada Manaka, 29 anni, proviene dalla città di Ohara nella prefettura di Okoyama, la sua famiglia è sempre stata stanziata nel luogo. Per cercare fortuna si è trasferita qui, a Tokyo, iscrivendosi ad un corso di infermieristica. Dopo aver cambiato appartamento verso dopo la fine delle vacanze invernale nel 2010, si è spostata più vicina alla sede della sua università, cambiando nello stesso periodo anche lavoro part-time. Fino al suo diploma non ci sono stati incidenti di nessun tipo che la riguardassero. Al momento è sposata e aspetta un bambino con... Toyama Mitsushige, 30 anni, l’ultimo inquilino della 202. Si sono entrambi trasferiti a Kawasaki nella prefettura di Kanagawa due anni fa per lavoro. Lui si è diplomato alla sua stessa università e al momento lavora come uno dei pediatra all’ospedale di Kawasaki. Da quello che risulta da queste informazioni, non c’è niente al di fuori della norma in entrambi i soggetti. Possiamo confermare o smentire tale nozione una volta che li intervisteremmo nelle prossime settimane» furono le informazioni che le recapitò, dopo aver tirato su i vari file che era riuscito a scovare nei minuti precedenti anche grazie ai suoi colleghi che stavano ancora lavorando senza sosta in sede «Inoltre, Secondo Grado Nakamura, ho nuove informazioni su Nishimura Osamu: dopo aver lasciato il condominio in seguito alla scomparsa della padrona, si è trasferito insieme ai suoi due figli ad Adachi. Tuttavia, è stata denunciata la sua scomparsa verso il 2012 dagli stessi, lasciandoli in mano a diversi orfanotrofi, non avendo parenti in vita o prossimi. Trovare altre informazioni su i due è difficile, hanno cambiato varie volte orfanotrofio, ma da qualche parte dovrebbe esserci una pista per trovarli. Passo e chiudo.» aggiunse infine, richiamando l’attenzione di Akihiro con le informazioni che non era riuscita a trovare poc'anzi, prima di lasciar andare nuovamente il pulsante della sua ricetrasmittente.


    dIV9R9c
    gmZ5ar2
    CITAZIONE
    TURNO 09.

    Oggetti trovati:
    - Akihiro: Taccuino e block-notes; Chiavi "101", "103", "201", "202"; 2 chiavi piccole;
    - Kimiko: Bracciale argentato;
    - Sora: Chiavi "Magazzino", “Generatore”;

    Status batteria cellulare: 90% (Akihiro), 95% (Sora);

    Inventario generale (tutti): Guanti in lattice, buste ermetiche, ricetrasmittenti, inibitori RC (Shimizu ed Assistente Ihara).
    Pistole a proiettili Q: Assistente Ihara, Yuka Shimizu, Kimiko Takeda e Akihiro Nakamura.

    Sora ha deciso di provare ad aprire la porta della casupola con la chiave targata "Generatore", tuttavia la chiave è troppo piccola e nemmeno entra perfettamente nella serratura. La porta rimane per il momento chiusa.

    dwBXkO0
    CITAZIONE
    Stanza 101 (Kimiko).

    Kimiko ha deciso di controllare meglio il bagno e a primo impatto non risulta niente d’insolito rispetto alla prima visita. Guardando dall’oblò della lavatrice si può appurare che è vuoto (anche gli altri scompartimenti lo sono, anche se un po’ rovinati dalla mancata pulizia negli anni passati) mentre da sotto il mobile del lavandino, è possibile trovare solo oggetti per la pulizia del bagno, come vecchi detersivi e spugne.

    Tkr1ep4
    CITAZIONE
    Stanza 103 (Akihiro).

    Akihiro ha deciso di provare ad aprire la porta del bagno e quest'ultima si è aperta senza grossi problemi.

    Una volta entrato nel nuovo spazio, quel luogo si conferma essere il bagno: alla destra di Akihiro vi è un lavandino contenuto in un mobile (sopra di esso vi è appoggiato un vecchio portaspazzolino in ceramica bianca con decori di vari fiori, con all’interno un spazzolino rosa) in legno a due ante (chiuse) con sopra uno specchio ancora in buono stato mentre a sinistra vi è un wc che un tempo doveva essere “moderno”. Sempre a sinistra ma vicino alla parte divisoria in vetro semitrasparente, vi è una vecchia lavatrice di colore bianco e sopra di essa vi è un vecchio secchio di colore grigio al cui interno vi è un po’ di acqua putrida e uno strofinaccio sporco. Tra la lavatrice e il wc, è appoggiata per terra una vecchia cesta della biancheria di colore grigio, al cui interno ci sono qualche indumento. Dall’altra parte della porta scorrevole opaca vi è la zona doccia con una vasca vuota attaccata alla parete, sopra di essa e parecchio in alto, vi è una piccola finestra rettangolare (così bassa che non può passarci nessuno oltre che la luce; è possibile aprirla tirando un’asticella lì vicino), il soffione della doccia si trova a sinistra.
    (Passare per la porta scorrevole divisoria non costa nessuna azione)





    Edited by alyë - 18/8/2020, 21:57
     
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    And the curtain fell
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    Cancelleria e taccuino
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    Takeda Kimiko

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    QUINQUE
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    Anche in bagno non avevo trovato niente. Avevo dato, innanzitutto, un'occhiata alla lavatrice. Non seppi dire che cosa mi spinse a controllare quell'elettrodomestico: forse fu uno scrupolo o, forse, non volli lasciare nulla d'intentato, ai fini dell'indagine. Fatto sta che, indipendentemente da che cosa avesse mosso le mie azioni, l'oblò mostrava con chiarezza il contenuto della lavatrice: niente. Avevo perso tempo a guardare un mobile vuoto e l'armadio non mi fu certamente d'aiuto. Esso, infatti, aveva qualche oggetto, all'interno, ma si trattava soltanto di prodotti per la pulizia. Ormai ero lì, quindi decisi di controllarli. Li tirai fuori ad uno ad uno e li esaminai, mentre le parole dette, poco prima, dall'assistente investigatore Ihara mi rimbombavano in testa. Lui mi aveva ringraziata per la scoperta della dedica e mi erano state fornite le informazioni da me richieste riguardo ad Harada Manaka. Avevo segnato, come per tutto ciò che era stato detto prima, tutti i dati utili che l'agente Ihara mi aveva fornito e quelli che erano stati forniti al secondo grado Nakamura, poi avevo continuato l'indagine senza dire una parola. Se fosse stato per me, avrei ringraziato il mio alleato di supporto, ma la mia ricetrasmittente non connetteva solo noi due: anche gli investigatori Shimizu, Nakamura e Yukimura avrebbero potuto aver necessità di dire qualcosa di sensato, magari anche di utile, e non avrei voluto essere io colei che, occupando la linea comune per futili motivi, avrebbe ostacolato la missione, impedendo a dei colleghi con qualcosa da dire di parlare. L'eliminazione di Ouroboros era l'unica priorità. La nostra investigazione avrebbe potuto portarci più vicini a tale evento e ciò aveva molta più importanza di un semplice "La ringrazio, che avrei anche potuto dirgli più tardi, di persona e a missione terminata. In più, la scoperta che avevo fatto era qualcosa che chiunque avrebbe potuto notare, quindi non diedi particolare attenzione ai ringraziamenti a me rivolti.
    Uscii dal bagno, meditando sulle parole dell'investigatore Ihara: ciò che aveva detto non significava che la donna non fosse una ghoul, ma poneva l'attenzione anche su Toyama Mitsushige, l'ultimo coinquilino della stanza 202. Stando all'Accademia, le gravidanze tra un essere umano e un ghoul erano eventi molto rari, che si concludevano ancora più raramente. Per quanto nessuna ipotesi fosse da escludere, le statistiche, sempre che il bambino che la donna portava in grembo fosse davvero figlio di quello che sarebbe diventato il suo padre legale, parlavano chiaro: i due coniugi, nella stragrande maggioranza dei casi, sarebbero stati o due umani o due ghoul. Purtroppo, però, non vi erano né conferme, né smentite sulla natura della coppia. Niente di tutto ciò, quindi, mi tornava utile e avevo bisogno di risposte che solo un intervista ai diretti interessati avrebbe potuto darmi. Tuttavia, c'era anche la possibilità che qualcosa, seppur dopo anni, fosse rimasto nella stanza 202, la vecchia abitazione di Toyama. Avrei dovuto guardare di persona, però, dato che tutti i miei colleghi erano, per quanto mi sembrava, impegnati. Mi andava, però, bene così: non avevo molto altro da vedere nell'appartamento in cui ero e cercare io stessa delle prove mi sarebbe potuto tornare utile.
    Onestamente, non nutrivo molta fiducia nei miei colleghi: Nakamura mi sembrava un agente con la testa sulle spalle, dato il suo modo di trattare gli indizi. Tuttavia, non lo conoscevo molto bene e non sapevo se lui fosse o no un valido elemento, nonostante mi avesse dato l'impressione di sapere ciò che era stato mandato a fare e come farlo abbastanza bene. Non potevo dire lo stesso, però, di Yukimura, che, ad ogni suo intervento, aveva trovato il modo di apparire ai miei occhi sempre meno competente. Una persona capace di sfondare una porta di un edificio non ancora messo in sicurezza era, senza dubbio, l'uomo sbagliato al momento sbagliato. Non conoscevo la CCG da anni, come alcuni agenti, ma non riuscii, in quel momento, ad immaginarmi un momento giusto per uno come lui. Se, invece, fosse stata l'investigatrice di Prima Classe Shimizu a chiedermi di poter investigare al mio posto, mi sarei fatta da parte e non solo per via del suo grado, ma anche perché ammiravo una persona in grado di meritarsi un grado alto quanto il suo alla sua età. Oltre a lei, non conoscevo nessuno capace di averlo fatto e fui portata a pensare, data la mia esperienza come sua sottoposta, che tutto ciò che lei aveva ottenuto fosse meritato. Se lei me l'avesse chiesto, mi sarei messa in un angolo, preoccupandomi solo di segnare ciò che lei faceva e le sue scoperte. Tuttavia, tale richiesta non mi era pervenuta e, quindi, le mie direttive erano ancora fisse sul cercare qualunque cosa per conto mio, cercando di agire come un ottimo investigatore, modello che, secondo me, la mia superiore incarnava alla perfezione.
    «Qui Takeda.» Dissi, nuovamente, attraverso la ricetrasmittente, mentre prendevo il taccuino, intenta a cercare i numeri delle chiavi dettati prima da Nakamura, «Ho terminato l'indagine nell'appartamento numero 101. A prima vista, non sembra esserci altro, oltre a quello che ho trovato. L'unica cosa che non ho controllato è una libreria caduta, che, date le dimensioni, non sembra possibile spostare, almeno per un essere umano da solo. Darò un'occhiata alla veranda, poi mi muoverò verso la stanza 103.» Non m'interessava quella stanza, dato che sapevo chi ci stava già pensando il mio pari grado, ma avevo una pista, seppur avventata e incerta, e volevo seguirla, nella speranza che potesse portare a qualcosa. «Secondo grado Nakamura, è ancora in quella stanza? Se sì, necessito della chiave della stanza numero 202. La verrò a prendere una volta terminato quest'ultimo controllo, se possibile. Passo.» Era vero: l'indagine dell'appartamento era finita, ma mi ero dimenticata della veranda, cosa che avrebbe potuto rivelarsi utile, fino a prova contraria. Non sapevo se lì ci fosse davvero qualcosa ed ero a conoscenza del fatto che in quel punto, ogni oggetto sarebbe stato esposto agli agenti atmosferici e, quindi, sottoposto a un deterioramento accelerato. Tuttavia, la veranda era un posto da controllare e non me ne sarei andata senza averla analizzata. Mi avvicinai, dunque, alla porta finestra, osservando un'ultima volta tutto ciò che avevo notato fino a quale momento, nella speranza che potesse saltar fuori un ultimo dettaglio, capace di cambiare la situazione e di darci una qualunque altra pista, magari più valida di quella che stavo seguendo. Dopo uno sguardo fugace a tutta la casa, quindi, estrassi nuovamente la pistola a proiettili Q e, pronta a difendermi, in caso di necessità, cercai di aprire il passaggio che avevo davanti.



    «Parlato»
    "Pensato"
    «Parlato di Shimizu»
    «Parlato di Akihiro»
    «Parlato di Sora»


    Sintesi azioni:
    Kimiko si segna tutto ciò che Ihara dice, fuorché i suoi ringraziamenti, ritenendoli inutili.
    Una volta fatto ciò, la ragazza apre gli scomparti e nota i detersivi, che decide di esaminare.
    Dopo essere uscita dal bagno, in seguito all'analisi dei detersivi, compie un'ultima riflessione sui dati in suo possesso, fa rapporto e chiede a Nakamura di tenere pronta per lei la chiave della stanza 202.
    Consapevole, quindi, del fatto che le manca solo la veranda e che, poi, avrà finito con la stanza 101, cerca di aprire la porta-finestra che la separa dall'ultima zona dell'appartamento da controllare.

    P.S: Scusa per la copia della sintesi, Nyx.


    Edited by Antoil69 - 5/7/2020, 15:33
     
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    Akihiro Nakamura

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    Una volta aperta la porta, quello che vidi fu, almeno all'apparenza, un vecchio bagno. Dando una prima occhiata non vidi nulla di anormale e quindi rinfoderai la pistola a proiettili Q e tirai fuori nuovamente il telefono per usufruire della torcia. Alla mia destra era presente un mobile con due ante chiuse e che comprendeva un lavandino. Su di esso vi era un vecchio portaspazzolino in ceramica bianca con decori di vari fiori e con all'interno uno spazzolino rosa. Inoltre nel mobile c'era uno specchio in buono stato.
    A sinistra della porta trovai un vecchio wc e in parte appoggiata per terra c'era una vecchia cesta della biancheria di colore grigio, al cui interno vi erano degli indumento. Di fianco al cesto ed al wc c'era anche una vecchia lavatrice bianca con sopra un vecchio secchio al cui interno vi era un po’ di acqua putrida e uno strofinaccio sporco.
    Infine nella stanza era presente anche una grande porta scorrevole e opaca, che aprii per vedere cosa c'era dall'altra parte e potei ipotizzare che quella era l'angolo doccia. Vidi che c'era una vasca vuota attaccata alla parete e sopra di essa una piccola finestra rettangolare. Inoltre il soffione della doccia notai che era posto a sinistra.
    A questo punto avevo controllato praticamente tutta quella stanza, le mie paure che all'interno si potesse trovare qualcosa di potenzialmente pericoloso finalmente svanì. In quel momento mi presi del tempo per ascoltare tutte le informazioni che l'agente Ihara aveva da riferirci. A quanto pare il signor Nishimura scomparve anche lui questa volta nel 2012, lasciando i suoi due figli in degli orfanotrofi.
    "Chissà se riusciremo ad trovare i due bambini... forse loro hanno qualche informazione utile."
    In seguito ascoltai anche quello che aveva da dire Kimiko, tra cui anche la richiesta che mi sottopose.
    «Secondo grado Nakamura, è ancora in quella stanza? Se sì, necessito della chiave della stanza numero 202. La verrò a prendere una volta terminato quest'ultimo controllo, se possibile. Passo.»
    «Qui Nakamura. Secondo grado Takeda, sì sono ancora nella 103. Le consegnerò volentieri la chiave. Passo e chiudo.»
    Una volta risposto al mio collega mi diressi all'entrata del bagno, più precisamente davanti al mobile con il lavandino. Decisi di controllare se al suo interno era custodito qualcosa, quindi sarai andato a spalancare le due ante.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 20:23
     
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    Cercai di aprire la porta della casupola con la chiave del generatore tuttavia quando la avvicinai alla serratura mi resi conto che era troppo piccola. Ma quanto sono sfigato?! Avevo il 50% di possibilità e mi è andata male! Speriamo che con la chiave del Magazzino io riesca ad aprire questa porta così potrò mettere fine alle indagini sul retro. In mano avevo ancora la chiave del generatore, la misi in tasca e subito dopo presi quella del magazzino. Se non dovesse entrare nella serratura, chiamerò personalmente un carro armato pronto a distruggere questa porta! Portai la mano vicino alla serratura della porta e cercai di infilarci la chiave. Questa volta la chiave riuscirà ad aprire la porta?


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:58
     
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    FINE TURNO 09 > Inizio turno 10

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    «Ma certo! Naoko!» disse la signora Sakai dopo aver bevuto un sorso del suo thè, girandosi poi verso i suoi due compagni «Quanto tempo è passato da quando è stata data per scomparsa?» chiese ai coniugi Saito, corrucciando un po’ le sopracciglia.
    «Non sono ormai quasi dieci anni?» le rispose l’uomo, scuotendo la testa con rammarico «Si era sempre opposta all’inglobo del quartiere e guarda alla fine come siamo finiti» aggiunse infine nel mentre sua moglie annuiva con convinzione «Siamo stati sempre amici» aggiunse lei infine, rispondendo alla domanda dell'investigatrice «Possiamo dire che siamo cresciuti insieme».
    «Grazie per la risposta» disse Shimizu dopo aver appuntato i nomi dei presenti e la parola “familiarità” e “amici di vecchia data” sul taccuino che le era stato prestato ma non prima di aver trascritto nel miglior modo possibile le loro parole «Vi ricordate se intorno al periodo della sua scomparsa erano avvenuti avvenimenti strani? Anche delle piccolezze» di sicuro la risposta a quella domanda sarebbe stata presente anche nei fascicoli che avrebbero controllato meglio una volta in sede. Il problema di quella missione, infondo, era che avevano dovuto organizzare tutto in poco più di un giorno e per ricevere l’approvazione per tutto il necessario serviva più tempo. E di tempo loro non ne potevano perdere.
    A parlare per primo questa volta fu il signor Saito «Non ci avevano già chiesto qualcosa di simile la polizia anni fa? Quando ancora c’erano altri residenti» sua moglie scosse la testa «Sta solo confermando, caro» lo ammonì, per poi rivolgersi di nuovo a Shimizu «Ricordo che era un periodo un po’ teso per lei, mi sembra che due inquilini avevano litigato pesantemente in quel periodo... Non era per la ragazza? Com’è che si chiamava? Ah... Harada, si» la signora Sakai, tuttavia, si intromise quasi subito «Non era per la ragazza, era per i due bambini, no? Era successo qualcosa-» la signora Saito la interruppe con un “Ma cosa dici!” a cui suo marito solo sospirò, abituato ai loro battibecchi.
    Shimizu corrucciò leggermente le sopracciglia nel mentre scriveva tutti in fretta e furia, facendo nel mentre una mappa generale della situazione. Sperava che ulteriori informazione potessero venire a galla una volta che avessero chiamato tutti gli interessati in sede nelle settimane seguenti, cercando così di mettere al meglio insieme i pezzi del puzzle «Erano frequenti situazioni del genere?» chiese dunque, dopo un attimo di pausa.


    dIV9R9c
    0KAKLjl
    CITAZIONE
    TURNO 10.

    Checkpoint #2 raggiunto! Obbiettivo non ancora completato...?

    Oggetti trovati:
    - Akihiro: Taccuino e block-notes; Chiavi "101", "103", "201", "202"; 2 chiavi piccole;
    - Kimiko: Bracciale argentato;
    - Sora: Chiavi "Magazzino", “Generatore”;

    Status batteria cellulare: 90% (Akihiro), 95% (Sora);

    Inventario generale (tutti): Guanti in lattice, buste ermetiche, ricetrasmittenti, inibitori RC (Shimizu ed Assistente Ihara).
    Pistole a proiettili Q: Assistente Ihara, Yuka Shimizu, Kimiko Takeda e Akihiro Nakamura.

    Dopo il precedente fallimento, questa volta Sora ha deciso di provare ad aprire la porta della casupola con la chiave targata "Magazzino"... e la chiave gira perfettamente! La porta è pesante e un po' arrugginita, serve un po' di forza per aprirla completamente.

    dwBXkO0
    CITAZIONE
    Stanza 101 (Kimiko).

    I detersivi controllati da Kimiko non sono niente di speciale: uno è un detersivo per la lavatrice quasi finito e un altro è quello per i pavimenti, ancora quasi pieno.

    Kimiko ha deciso inoltre di provare ad aprire la portafinestra che da sulla veranda, tuttavia essa non si muove. Stando alla piccola serratura, è possibile sia stata chiusa. Ma grazie al fatto che la saracinesca è alzata è possibile vedere fuori: dalla sua posizione può notare l’albero con l’altalena caduta e alcuni vasi sul fondo del retro.

    Tkr1ep4
    CITAZIONE
    Stanza 103 (Akihiro).

    Akihiro ha deciso di controllare gli sportelli del mobile sotto al lavandino: è possibile trovare solo oggetti per la pulizia del bagno, come vecchi detersivi e spugne, qualche asciugammo piegato e dei rotoli di carta igienica.

    8vLuJIJ
    CITAZIONE
    Magazzino (Sora)

    Entrando in quello che si è rivelato essere il magazzino, Sora può notare diverse cose: partendo dalla parte a destra dell’entrata possiamo prima di tutto constatare la presenza di una scatola incassata al muro (apparentemente chiusa e che riporta un etichetta con su scritto “Generatore”) e partendo da sotto di essa vi è quello che sembra essere un tappeto arrotolato che arriva fino ad una cassettiera in legno appoggiata sul lato destro al fondo della stanza, appoggiata accanto ad essa vi è un tavolino pieghevole (chiuso); Dalla parte sinistra dell’entrata si possono notare prima di tutto vari attrezzi da giardino e un piccolo tagliaerba, accanto ad essi ci sono delle sedie di plastica accatastate e da quel punto in poi parte un lungo armadietto ad otto ante (ci sono delle serrature per delle chiavi su ognuna di essa), su sei di questi ci sono impressi con delle etichette i numeri dei vari appartamenti; Accanto ad esso, sul fondo della stanza, vi è una cassa in metallo con sopra appoggiato una cassa degli attrezzi piuttosto grande; Verso il centro della stanza, più sul lato destro, vi è un vaso rotto e con vari frammenti sparsi; Sulla parte destra dell’entrata vi è un interruttore della luce.





    Edited by alyë - 18/8/2020, 21:58
     
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    Takeda Kimiko

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    20 y.o.

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    Feci scorrere la portafinestra sui suoi binari quanto mi bastò a constatare che essa non si sarebbe mossa. Istintivamente, provai a mettere un po' più di forza nell'azione e a riprovare, per poi arrendermi al fatto che, se avessi continuato, avrei potuto danneggiare la porta. Smisi di tentare per non modificare l'abitazione e, togliendo la mano dalla soglia, che non si sarebbe aperta, mi misi a osservare l'ostacolo che avevo di fronte: esso non aveva una vera e propria maniglia, ma una piccola concavità, al di sotto della quale si trovava una piccola serratura. La prima opzione che mi venne in mente fu il fatto che la porta avesse potuto essere stata chiusa a chiave, cosa che mi sembrò plausibile, dal momento che l'ingresso principale dell'appartamento, seppur con il dovuto sforzo, si era, infine, aperto. Decisi di segnare nella pianta della stanza la reazione che le due porte avevano avuto al mio cercare di spostarle. Lo feci in piccolo, accanto alle rappresentazioni dei due ingressi. Sarebbe stato utile? Non lo sapevo, ma, nel dubbio, qualunque dettaglio avrebbe potuto fare la differenza. Fedele a questa linea di pensiero, una volta terminato con il taccuino, decisi di dare uno sguardo all'ambiente esterno, pronta ad appuntarmi qualunque cosa avessi potuto vedere attraverso la porta trasparente che avevo davanti.
    Dovetti ammettere che non si riusciva a vedere molto dalla mia posizione. La parte subito davanti a me era in mattonelle, ma, poco dopo, si poteva notare un giardino erboso dall'apparenza non troppo curata. Nello spazio occupato da esso si ergeva un albero, ormai logorato dall'incuria, che aveva ancora attaccata una corda di quello che era rimasto di un'altalena ad uno dei suoi rami. L'altra era adagiata a terra poco più in là, insieme a quello che, un tempo, doveva essere stato l'appoggio. Ancora più indietro, notai qualche oggetto nella parte più in fondo del cortile, che si concludeva con un recinto di mattoni. Mi sembrò che fossero dei vasi, ma ero troppo lontana e l'erba era troppo alta per farmelo dire con certezza, nonostante la luce dei lampioni mi aiutasse nell'identificazione.
    Decisi di segnare qualunque cosa avessi visto dalla portafinestra, compresi i tre oggetti misteriosi, poi, ricontrollando tutti gli appunti presi fino a quel momento, cercai di fare mente locale relativamente a posti che avrei potuto non aver visto. Ricontrollai ogni singola pagina, aggiungendo qualunque cosa mi ricordassi ai miei appunti, poi, dando un ultimo sguardo alle pareti intorno a me, decisi di uscire dalla stanza numero 101, avvertendo gli altri dei miei spostamenti. «Qui Takeda.» Iniziai a dire, con il mio solito tono serio, «Ho terminato l'esplorazione dell'appartamento 101. Approfitterò del fatto di dover uscire dalla mia precedente area d'indagine per dare un'occhiata veloce al giardino di fronte alle porte principali, poi mi dirigerò nell'appartamento 103 per ritirare la chiave da me richiesta. Passo.»
    Non appena uscii dalla stanza, mi ritrovai nel giardino dal quale l'investigazione era partita. A differenza dell'ultima volta, in cui mi ero separata dal gruppo per iniziare per prima ad avviarmi verso la stanza dalla quale ora mi stavo allontanando, ero sola. Non c'era più il Secondo Grado Nakamura, né il mio collega Yukimura, né, tanto meno, la Prima Classe Shimizu. Il giardino avrebbe potuto essere già stato controllato dal mio compagno nella squadra Sigma, ma, dati i suoi modi di fare, preferii non fidarmi di lui e diedi una rapida occhiata in giro. Il giardino era in pessime condizioni per via della sporcizia che lo infestava e della semplice incuria, fattori da tenere in considerazione. Notai, poi, un piccolo parcheggio per bici, che andai ad esaminare con la semplice vista, senza toccarlo. Esso era vuoto e arrugginito, ma si trovava comunque nell'ambiente e, non appena avessi avuto un momento libero, avrei segnato anche quello nei miei vari appunti, insieme a qualunque altra cosa vicino a esso.
    Cercai di fare mente locale su tutto ciò che avevo visto, seppur velocemente, nel giardino, poi andai a cercare il Secondo Grado Nakamura, avviandomi verso l'appartamento numero 103, la cui porta, così come quella della 101, era stata spalancata. Di sfuggita, notai un'impronta simile a quella di una scarpa nell'ingresso tra le due stanze e, istintivamente, sospirai in preda alla delusione. La mia prima ipotesi fu il fatto che essa fosse da attribuirsi al mio collega Yukimura, che, a quanto pare, aveva davvero dato il calcio alla porta. Per un istante, mi chiesi perché proprio lui fosse stato selezionato per l'investigazione su Ouroboros, ma cercai di scacciare il mio dubbio quanto prima, per potermi concentrare meglio sulle indagini. Ormai avevo capito quanto il mio compagno della squadra Sigma fosse incompetente e avrei dovuto avere la mente lucida e libera da ogni pensiero fuorviante se avessi voluto condurre la mia indagine al meglio, nonostante quel membro del personale. Lasciai qualunque decisione futura sul mio collega alla Prima Classe Shimizu, che, in quel momento, era in silenzio, e cercai di procedere con la mia indagine.
    Arrivai alla soglia dell'appartamento numero 103 e, dato che stavo entrando in un ambiente sconosciuto, presi in mano la pistola a pallottole Q, che tenni nella mano che non era già impegnata dalla valigetta. Nakamura era già all'interno, per quanto ne sapevo, quindi la mia sarebbe stata una precauzione inutile, ma sarebbe stato meglio prendere una precauzione di troppo che una di meno, in casi come quello. Non sapevo, inoltre, se Nakamura stesse ancora indagando nella stanza e non volli rischiare che la vista di una sagoma in giro per la stanza lo spaventasse e che lui potesse reagire d'istinto. Dopotutto, se lui avesse avuto la pistola in mano avrebbe potuto spararmi e quello non sarebbe stato il modo in cui avrei voluto morire, potendo scegliere. Per ridurre il rischio d'incidenti al minimo, non entrai, ma dissi, attraverso la ricetrasmittente: «Qui Takeda. Secondo Grado Nakamura, sto entrando nell'abitazione numero 103.» Entrai, subito dopo, nella stanza, cercando di tenere un passo felpato, ma di camminare piano e non fare movimenti bruschi, tenendo la guardia alzata e la pistola pronta, nel caso in cui qualcosa andasse storto. Il mio obiettivo era cercare il mio collega Nakamura e prendere da lui la chiave. Mi mossi, quindi, all'interno dell'appartamento, alla ricerca del mio pari grado e pronta a prendere da lui quello che ero venuta a chiedere.



    «Parlato»
    "Pensato"
    «Parlato di Shimizu»
    «Parlato di Akihiro»
    «Parlato di Sora»


    Edited by Antoil69 - 5/7/2020, 17:33
     
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    Akihiro Nakamura

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    Aprì le ante di quell'armadietto, ma tutto quello che ci trovai furono dei vecchi detersivi, spugne, qualche asciugammo piegato e dei rotoli di carta igienica. Di certo non avevo trovato nulla, tuttavia mi ero tolto finalmente dal pensiero quel bagno. Successivamente ascoltai quello che Kimiko aveva da dire, a quanto pare almeno lei aveva finito la sua ispezione.
    «Qui Takeda. Ho terminato l'esplorazione dell'appartamento 101. Approfitterò del fatto di dover uscire dalla mia precedente area d'indagine per dare un'occhiata veloce al giardino di fronte alle porte principali, poi mi dirigerò nell'appartamento 103 per ritirare la chiave da me richiesta. Passo e chiudo.»
    Aspettai l'arrivo del mio collega e nel frattempo preparai la chiave con l'etichetta "202" da consegnarle. Rimasi per qualche minuto a girovagare nel bagno in cerca di qualunque cosa che potesse minimamente essere interessante, ma niente, nella stanza non c'era nulla che valesse la pena controllare. Inoltre scattai anche qualche foto per immortalare l'interno del bagno stesso.
    «Qui Takeda. Secondo Grado Nakamura, sto entrando nell'abitazione numero 103.»
    Quando lei entrò nell'appartamento, io uscì con calma dal bagno. Le passai la chiave che mi aveva richiesto e ripetei le stesse cose che avevo detto poco prima con Sora.
    «Non credo ci sia bisogno di ribadire l'importanza che ha questa chiave...»
    Da quel poco che avevo potuto notare, Kimiko mi parve una persona molto diversa da Sora, caratterialmente parlando. Inoltre da come aveva parlato fino a quel momento con la rice-trasmittente, mi diede l'idea di un collega affidabile, quindi non mi preoccupai molto per la sorte della chiave.
    Una volta consegnata la chiave, ripensai a quello che dovevo ancora controllare, quindi mi diressi verso il cucinino senza dare troppe attenzioni a Kimiko, avevo cose più importanti da fare piuttosto che perdere tempo a salutare la mia collega. Decisi infine di aprire le mensole che erano poste sia al di sotto che sopra.

    Foto scattate:
    - Foto al bagno


    Edited by alyë - 6/6/2020, 20:23
     
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    Sora Yukimura

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    Avvicinai alla serratura della porta la chiave del magazzino: quest'ultima entrò perfettamente. Con l'entusiasmo a mille mi accingei ad aprirla, dovetti mettere un po' di forza ma nulla di troppo esagerato. Aperta la porta mi ritrovai all'interno della casupola, i miei occhi vollero iniziare a scrutare qualsiasi cosa si trovasse all'interno di quel piccolo edificio tuttavia vennero "fermati" dal buio all'interno della stanza. Dei raggi di luce provenienti dalla porta riuscirono ad illuminare un minimo lo spazio interno della costruzione; grazie ad essi notai solo un vaso in pezzi poggiato sul pavimento. Dovetti accendere la torcia del mio telefono per vedere meglio all'interno, con quest'ultimo alla mano mi addentrai nell'edificio. La prima cosa che notai, fatta esclusione per il vaso, fu una scatola incassata al muro destro della costruzione, sembrava chiusa e sopra di essa vi era una etichetta con su scritto "Generatore". Ahh ecco dove serviva la chiave del generatore! Prima di combinare guai e provare ad aprire questa scatola sarà meglio controllare tutti gli elementi presenti all'interno di questa casupola. Sora per favore fai l'investigatore! Dopo essermi autoconvinto di essere un investigatore capace, continuai ad ispezionare il posto. Potei notare sotto la scatola, leggermente più a destra, un lungo tappeto arrotolato; ancora più avanti una grande cassettiera in legno. Finii di controllare il lato destro della stanza, con uno scatto mi girai verso sinistra, all'estremità vicino alla porta vidi vari attrezzi da giardino ed un tagliaerba. Successivamente ad essi vi erano un paio di sedie di plastica accatastate e un grande armadio formato da otto ante, mi fermai leggermente di più ad osservare quel guardaroba che sembrava essere una cassettiera. Su ognuna delle otto ante vi era una serratura, e su sei di esse erano incisi i numeri degli appartamenti del condominio. Nooo! Ancora chiavi?! Non ce la posso fare! Credevo di svenire tuttavia non successe nulla, continuai ad esaminare ed in fondo alla stanza vidi una cassetta in metallo con sopra una seconda cassa molto più grande contenente vari attrezzi. Controllai di aver "ispezionato" tutto e successivamente spensi la torcia del telefono ed uscii dalla casupola. Attivai il contatto con gli altri attraverso la rice-trasmittente e dissi: Parla Sora, sono riuscito ad entrare nella casupola. Ho fatto un'esaminazione veloce ed ho notato una grande cassettiera con otto ante; sei di queste hanno delle etichette con dei numeri: sono quelli delle stanza del condominio. Vi ho contattato perché non so cosa fare, cosa faccio? Ci sono degli attrezzi, potrei provare a scassinarle! Tolsi il dito dal pulsante sulla rice-trasmittente e rientrai nuovamente nella stanza della casupola con la torcia accessa. Feci un giro di 360 gradi e notai un interruttore della luce, per non saper né leggere né scrivere lo premetti ed aspettai.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:59
     
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    FINE TURNO 10 > Inizio turno 11

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    Yuka Shimizu

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    «Non direi?» rispose dopo un battito la signora Sakai dopo aver lanciato un’occhiata (fintamente) indispettita alla sua vecchia amica «Gli ultimi inquilini erano stati tutti delle brave persone, almeno da quello che avevo potuto vedere» fece una pausa, prendendo un sorso del suo tè «Anche se si, quell’ultimo periodo era stata un po’ teso, no?» quell’ultima parte fu tuttavia rivolta ai due coniugi che annuirono tra loro.
    A riprendere fu la signora Saitou mente suo marito mangiucchiava con lentezza uno dei biscotti «Non so bene cosa fosse successo anche perché in quel periodo non ero riuscita a vedere Naoko. Oh, poverina» scosse la testa, portandosi una mano al petto «Era anche vero che eravamo tutti stressati dall’acquisizione del quartiere».
    Shimizu annuì, finendo di scrivere quelle ultime parole «Per quando ne sapete, qualcuno l’ha mai minacciata? Direttamente o meno, come da vecchi inquilini» chiese, dopo aver passato qualche istante a ponderare quale domanda fosse consona chiedere. Tuttavia non ricevette risposta subito ma notando comunque i loro visi pensosi, aspettò comunque con tutta calma.


    dIV9R9c
    0KAKLjl
    CITAZIONE
    TURNO 11.

    Oggetti trovati:
    - Akihiro: Taccuino e block-notes; Chiavi "101", "103", "201"; 2 chiavi piccole;
    - Kimiko: Bracciale argentato; Chiavi "202"
    - Sora: Chiavi "Magazzino", “Generatore”;

    Status batteria cellulare: 90% (Akihiro), 90% (Sora);

    Inventario generale (tutti): Guanti in lattice, buste ermetiche, ricetrasmittenti, inibitori RC (Shimizu ed Assistente Ihara).
    Pistole a proiettili Q: Assistente Ihara, Yuka Shimizu, Kimiko Takeda e Akihiro Nakamura.

    Per l'uso della torcia nel turno precedente, Sora perde un 5% della batteria totale.

    Sora ha deciso di provare di accendere la luce e ha dunque premuto l'interruttore. Tuttavia non succede niente, nemmeno una misera scintilla.

    Kimiko ha dato un’occhiata migliore al giardino: è difficile scovare qualcosa di nuovo con quell’erba alta, per cui non risulta niente d’insolito. Dal parcheggio delle bici è tuttavia possibile notare quello che rimane di un pezzo di catena, ora arrugginito.

    dwBXkO0
    Tkr1ep4
    CITAZIONE
    Stanza 103 (Akihiro).

    Akihiro ha deciso di aprire le mensole della cucina: le mensole della parte superiore comprende per la maggior parte di cibo che si poteva conservare al di fuori del frigo, come biscotti, pasta, riso e via dicendo (guardando le date, a parte quelli in statola, si può constatare che il resto è scaduto da almeno 8 anni), ma su una delle mensole ci sono svariati bicchieri colorati e delle tazze (una di esse riporta la scritta “I <3 Kyoto”), oltre che una teiera in ceramica; Nelle mensole di sotto ci sono svariati utensili per cucinare, come pentole e casseruole, su uno dei cassetti ci sono anche le posate e svariati set di bacchette, in un’altra mensola un cuoci-riso e uno sbattitore elettrico e in un’altra ancora tutti i tipi di piatti, circa sei per tipo.

    8vLuJIJ
    CITAZIONE
    Magazzino (Sora)

    Grazie alla luce della torcia Sora ha potuto dare un’occhiata migliore alla stanza: non ci sono molti dettagli in più, a parte molta polvere, ma è possibile notare dei graffi sul pavimento; è probabile che si siano creati per il trascinamento dei vari mobili durante il tempo. Vicino al vaso si può notare un po’ di terra e quelli che dovevano essere dei germogli di qualche fiore, ora rinsecchiti. Passando vicino alla cassettiera è possibile notare che ha 4 grandi cassetti.





    Edited by alyë - 18/8/2020, 21:58
     
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    Entrai nell'abitazione e diedi un'occhiata a ciò che avevo intorno. Mi ritrovai in un genkan, come quello dell'appartamento 101, senza, però, dei frammenti di vaso a ostacolare il passaggio. Davanti a me si trovavano quello che, da lontano, sembrava un futon piegato, quella che avrebbe potuto essere una libreria e una finestra scorrevole, simile a quella dell'ambiente da me esplorato poco prima, che illuminava gli oggetti che stavo osservando. Guardando più a destra, notai un mobile pieghevole, forse un tavolino e, continuando a girare lo sguardo, una porta e una scarpiera. Diedi poca attenzione al mobile più vicino alla mia posizione, in quanto notai, poco dopo, l'investigatore di secondo grado Nakamura venire verso la mia posizione.
    Non appena mi raggiunse, lui mi porse la chiave e io, senza aspettare, la presi, esaminando l'oggetto che avevo in mano. «Non credo ci sia bisogno di ribadire l'importanza che ha questa chiave...» Nei pochi secondi che dedicai all'osservazione dell'oggetto, la voce del mio pari grado si fece sentire. Già sapevo che quella che avevo in mano non fosse soltanto una semplice chiave, ma la conferma di tali pensieri non avrebbe potuto che giovarmi. «Ne sono consapevole.» Dissi, in tono serio, per rassicurarlo e troncare una discussione che, da quel momento in poi, ci avrebbe potuto solamente rallentare. Lui mi diede le spalle, muovendosi verso la parte della stanza che non avevo visto e io, senza perdere tempo, uscii dalla sua area d'indagine quanto prima: avevo una pista da seguire.
    Tornai in giardino senza degnare il mio collega di un'ulteriore parola. Normalmente, l'avrei salutato, ma eravamo in missione: limitare le parole al minimo era quasi una necessità. Diedi un'altra occhiata a ciò che avevo intorno, ma non riuscii a trovare niente di nuovo. L'unica cosa degna di nota, in quei due controlli, fu un pezzo di catena arrugginito accanto al parcheggio per le bici. Cercai di non dubitare della sua utilità per l'indagine e memorizzai il fatto di dover segnare anche quel piccolo particolare. Avrei avuto molto da appuntarmi, una volta liberata la stanza 202. Avrei presto avuto modo di aggiornare il mio taccuino, ma avrei prima dovuto arrivare a destinazione. Mi mossi con discrezione verso l'appartamento centrale del piano terra e, stavolta, ebbi modo di notare con più chiarezza l'impronta di una scarpa, proprio mentre Yukimura, l'autore dell'orma che stavo osservando, decise di parlarci di un piano che non volli prendere in considerazione. Cercai di memorizzare il fatto che lui avesse trovato delle ante numerate come gli appartamenti che stavamo esaminando, ma cercai di sorvolare sulla sua intenzione di scassinarle. "Se questo qui prova a scassinarle e non ci riesce..." Pensai, sperando che stesse solo cercando di farci perdere tempo e intasare la ricetrasmittente, "... questa è la volta buona che una delle nostre prove va a farsi benedire per colpa sua." Dato che, a quanto mi sembrava, il buon senso del mio collega doveva essere in pausa, sperai solo che si ricordasse delle lezioni tenute dai docenti dell'Accademia, sempre che lui stesse ascoltando. «Trattate ogni cosa all'interno dell'area da investigare con la massima cura e compromettete i vostri indizi solo in caso di estrema necessità, dopo aver tentato in ogni modo di evitare di farlo e dopo averli catalogati.» Per seguire quelle regole non sarebbe servito che un po' di buon senso: "È possibile che a qualcuno con simili comportamenti sia concesso un posto di lavoro alla CCG?" Sperai solo che il mio compagno di squadra non lo facesse, perché nel mio rapporto, in qualunque caso, non l'avrei difeso. Nel bene e nel male, avrei scritto del suo tentativo di sfondare la porta e della sua intenzione di scassinare quelle ante, incurante delle conseguenze sul mio collega. Avrei provato a essere imparziale, dato che la mia opinione non sarebbe contata, ma sperai comunque di avere a che fare con lui il meno possibile, dal giorno seguente in poi, nonostante non mi sarei opposta se qualcuno più in alto di me mi avesse ordinato di collaborare con lui. Non risposi al suo messaggio, sperando che lui non avesse davvero intenzione di ostacolare il resto della squadra compromettendo prove che, indipendentemente dalla loro importanza, ancora da attribuirsi, sarebbero state da trattare con la massima cura.
    Cercai di rimuovere quei pensieri dalla mia mente e, concentrandomi sull'oggetto che tenevo stretto in mano, salii la scala che mi separava dal mio obiettivo. «Qui Takeda.» Dissi, con il tono che avevo sempre tenuto fino a quel momento, attraverso la ricetrasmittente. «Provo a entrare nell'appartamento 202.» Detto ciò, provai a inserire la chiave che avevo recuperato poco prima nella serratura della porta che avevo puntato fin da quando ero uscita dall'abitazione numero 101. Se ci fossi riuscita, l'avrei girata, nel tentativo di aprire la porta, che, in caso di successo, sarebbe arrivato subito dopo.



    «Parlato»
    "Pensato"
    «Parlato di Shimizu»
    «Parlato di Akihiro»
    «Parlato di Sora»
    «Parlato di un istruttore della CCG, come ricordato da Kimiko»


    Edited by Antoil69 - 5/7/2020, 15:40
     
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    Le mensole sopra al cucinino si aprirono senza nessun problema, al suo interno trovai molte scatole di cibo che si poteva conservare fuori del frigo e in una delle mensole invece vidi svariati bicchieri colorati, tazze e una teiera in ceramica. Nelle mensole sottostanti invece trovai vari utensili per cucinare, posate e svariati set di bacchette, in un’altra mensola un cuoci-riso e uno sbattitore elettrico e in un’altra ancora trovai molti piatti di vari tipi. Insomma, non c'era nulla degno di nota.
    «Parla Sora, sono riuscito ad entrare nella casupola. Ho fatto un'esaminazione veloce ed ho notato una grande cassettiera con otto ante; sei di queste hanno delle etichette con dei numeri: sono quelli delle stanza del condominio. Vi ho contattato perché non so cosa fare, cosa faccio? Ci sono degli attrezzi, potrei provare a scassinarle!»
    Ascoltai quello che Sora aveva da dire e quando parlò di una cassettiera ad otto ante, pensai che forse quelle due piccole chiavi potevano servire per quello, non ne ero certo, anzi era molto facile che mi sbagliassi, ma era meglio fare un tentativo, piuttosto che rovinare delle possibili prove.
    «Sora! Non so se la mia deduzione sia corretta, ma credo che le due chiavi più piccole che ho trovato, potrebbero servire proprio per aprire due di quelle ante.»
    Successivamente nel mentre aspettavo la decisione del mio collega, riflettei a cosa dedicare le mie indagini, quindi sarei andato ad aprire sia il frigorifero che il freezer.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 20:25
     
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    Provai ad accendere la luce all'interno della stanza attraverso l'interruttore tuttavia anche dopo averlo schiacciato non successe nulla. Ormai non mi stupisco più di tanto, probabilmente dovrò attivare in un qualche modo il generatore all'interno di questa casupola prima di avere una visione chiara del tutto. I miei pensieri poco complessi vennero "fermati" dalla voce soave di Akihiro che fin a quel momento mi aveva rivolto la parola solo per pochi secondi. Sora! Non so se la mia deduzione sia corretta, ma credo che le due chiavi più piccole che ho trovato, potrebbero servire proprio per aprire due di quelle ante. Con un tono di voce rauco e profondo risposi:Mio piccolo compagno di avventure, ti aspetto alla mia dimora! Nel mentre aprirò questo generatore con la chiave perché non si vede nulla! Addio! Ripresi dalla tasca sia il telefono che le chiavi del generatore; accesi la torcia e mi fiondai contro la cassetta incassata al muro. Quando rientrai non potei non rinotare il vaso a terra distrutto, vicino a quest'ultimo si poteva vedere un po’ di terra e quelli che dovevano essere dei germogli di qualche fiore, ora rinsecchiti. Sul pavimento inoltre erano presenti dei graffi probabilmente creati per il trascinamento dei vari mobili durante il tempo. Dinanzi alla cassetta cercai la serratura e una volta trovata, inserii la chiave poichè ero intento ad aprirla.


    Edited by alyë - 6/6/2020, 19:59
     
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    Status: 100%
    Inibitori RC & Torcia a LED
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    NAME
    Yuka Shimizu

    AGE
    23 y.o.

    QUINQUE
    Bikaku (Damaris 1 & 2)

    RANK
    Prima Classe

    Alla domanda dell’investigatrice ci fu un attimo di silenzio che gli altri presenti usarono per ponderare al meglio le sue parole, cercando di ricordare dettagli di anni ormai passati. Le voci che provenivano dalla televisione ancora accesa, nonostante il volume fosse stato precedentemente abbassato, faceva di sottofondo alla scena. La signora Sakai scosse la testa, prendendo un sorso della tazza del suo tè «Dire che fosse sempre tutto tranquillo non sarebbe propriamente esatto ma nemmeno l’opposto.» scosse di nuovo la testa, riappoggiando la tazza sul tavolino basso, nel mentre si scambiava un’occhiata con gli altri due «C’erano stati elementi, come dire? problematici in passato ma nessuno l’aveva mai minacciata fino ad arrivare a quel punto» finì, facendo cenno alla cara amica di continuare il discorso mentre il marito di quest’ultima continuava tranquillamente a magiare i biscotti «Litigi ci sono stati, specialmente riguardando danni alla proprietà o all’affitto» disse dunque la signora Saitou «Quell’ultimo gruppo di inquilini era stato sempre molto caro, alcuni erano venuti perfino al suo funerale» riprese annuendo, portandosi una mano al petto. Shimizu fece cenno di aver capito e posando un attimo la penna chiese «Per curiosità, posso avere i nomi degli inquilini che hanno partecipato al funerale?»


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    CITAZIONE
    TURNO 12.

    Oggetti trovati:
    - Akihiro: Taccuino e block-notes; Chiavi "101", "103", "201"; 2 chiavi piccole;
    - Kimiko: Bracciale argentato; Chiavi "202"
    - Sora: Chiavi "Magazzino", “Generatore”;

    Status batteria cellulare: 90% (Akihiro), 90% (Sora);

    Inventario generale (tutti): Guanti in lattice, buste ermetiche, ricetrasmittenti, inibitori RC (Shimizu ed Assistente Ihara).
    Pistole a proiettili Q: Assistente Ihara, Yuka Shimizu, Kimiko Takeda e Akihiro Nakamura.

    Kimiko ha deciso di provare ad aprire la porta dell’appartamento 202 con la chiave targata “202”: questa gira e la porta si apre. Non che fosse stata chiusa dal principio.

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    CITAZIONE
    Stanza 103 (Akihiro).

    Akihiro ha deciso di aprire il frigo e quello che ne esce è un tanfo orripilante: al suo interno vi sono parecchi alimenti scaduti, tra cui verdura e latte oltre che contenitori di avanzi come pasta e riso. Nonostante ci sia cibo al suo interno, il frigo è quasi vuoto. Lo stesso vale per il freezer, non non vi è più ghiaccio e anche lì gli alimenti un tempo congelati, tipo gelato, carne e buste di cibo pronte, sono tutti rovinati. Con una seconda ispezione, è possibile notare che la presa del frigo sia staccata: non emana luce, ne fa rumore ma infondo l'elettricità non sembra esserci. In conclusione, sembra che dopo la scomparsa della signora Tanaka nessuno sia venuto a pulire o sistemare.

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    CITAZIONE
    Magazzino (Sora)

    Sora ha deciso di provare ad aprire il generatore con la chiave targata “Generatore”: la chiave gira e l’anta si apre senza problemi, rivelando il suo contenuto. In totale ci sono 6 interruttori con sotto dei cavi: 6 hanno scritti sopra i numeri dei vari appartamenti e altri 2 riportano le diciture “Magazzino” e “Esterno”, accanto a quest'ultimi due vi è un interruttore di colore diverso, con il simbolo dell’accensione riportato sopra. Tutti gli interruttori sono tirati giù e ogni lucina sovrastante è spenta. Tuttavia, i cavi sotto “102” e “201” sono rovinati, il primo sembra essere stato tagliato mentre il secondo sembra proprio rovinato di suo.

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    CITAZIONE
    Stanza 202 (Kimiko)

    Una volta dentro all’appartamento, Kimiko si è ritrovata nel genkan alla cui destra vi è una scarpiera completamente vuota. Salendo il gradino, sempre a destra, vi è una porta che possibilmente porta al bagno. Poco più avanti può notare una scatola di cartone, aperta, al cui interno sono custodite delle vecchie riviste. Sul muro in fondo, a sinistra della finestra scorrevole che da sulla veranda (la saracinesca è mezza abbassata, rendendo l’ambiente un po’ più buio rispetto alle altre stanza fin’ora visitate), vi è una cassettiera in legno a quattro ante (tutte chiuse). Camminando più avanti, alla sua destra può trovare un cucinino con un bancone con mensole sia inferiori che superiori ed un frigo, di fronte a questi vi è una sedia in legno. Sul lato del muro alla loro destra vi è appoggiato un tavolino pieghevole (chiuso). I pulsanti della luce sono vicino all'ingresso e dopo la porta del bagno. Oltre a ciò vi è molta polvere.





    Edited by alyë - 18/8/2020, 21:59
     
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