Hana yori dango

Eärendil Van Dyck & Onishi Shinsuke - 27/03/2020 @Koishikawa Korakuen Garden (dalle 21:00, Sereno)

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    Eärendil Van Dyck
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    Non gli piaceva molto quando il discorso andava a soffermarsi troppo su se stesso, ma ormai Eärendil ci era abituato. E comunque non avrebbe potuto farci nulla, non era come quei geni sapevano cambiare argomento come volevano, appena quello attuale non gli andava più a genio.
    In genere, però, quel tipo di discorsi li faceva in live. Dove, a parte rispondere ai commenti nella chat dello streaming, avrebbe potuto lanciarsi in incredibili monologhi e non preoccuparsi neanche un po'. In quei casi mancava la maggior parte degli elementi in un'interazione, il feedback che può dare il linguaggio del corpo, e si sentiva più tranquillo con relazioni simili.
    In quel caso Eärendil stava tenendo d'occhio le reazioni di Shinsuke nemmeno fosse sotto esame, e una sua sola reazione apparentemente negativa avrebbe segnato la bocciatura. Dall'esistenza.
    Se mai fosse successo, avrebbe avuto la sicurezza di aver fallito nelle relazioni sociali pure quella volta. Sarebbe stato altrettanto veloce a fuggire, prima la situazione diventasse davvero brutta e dolorosa.
    Ma non stava dando segni di poter diventare brutta, quella situazione, il che aiutava a rilassarlo, ma lo confondeva comunque molto. Perché non si limitava a vederlo come un ragazzino strano con un nome ancora più strano, e lo trattava di conseguenza?
    La gentilezza gli era troppo estranea per pensare potesse essere gratuita, data così senza essersela nemmeno dovuta guadagnare un po'.
    «Eärendil... La stella della speranza.»
    Ma, alla fine, non riuscì a nascondere la reazione di sorpresa. Per niente, non quando aveva dato persino per scontato non sarebbe stato riconosciuto, come accadeva il più delle volte. E anche quando accadeva, il commento su quanto fosse assurdo come nome da dare a un bambino.
    Avrebbe aspettato quel commento.
    Che non arrivò mai.
    «Ai tuoi genitori deve piacere molto la letteratura.»
    Onishi Shinsuke doveva essere lì, e non c'era altra spiegazione, per andare contro le sue convinzioni il mondo esterno fosse un posto ostile. Il mondo esterno era ostile e le relazioni sociali tremende, lavoro in più e stress che poteva evitare.
    «Anche a te, per capire le citazioni.»
    Aveva di nuovo evitato lo sguardo di Shin, come se potesse bastare per nascondere i commenti gli avevano fatto piacere. Stava più spesso con lo sguardo puntato verso il cielo, privo di stelle, tanto non stava nemmeno provando a guardare Shinsuke in volto. Figuriamoci negli occhi, quello non lo aveva fatto mezza volta da quando l'aveva disturbato.
    Sembrava stesse davvero facendo attenzione al possibile arrivo degli alieni, pronto a scattare in ogni momento. Non era vero, gli piaceva solo il cielo di notte.
    Se quello era aspettare, poi, non lo si aveva ancora visto durante la notte delle stelle comete.
    «Non credo ti abbiano costretto a leggere Tolkien, almeno.»
    ... che specifica era? Detta in un mormorio molto più timido, quasi si fosse accorto solo in quel momento di aver detto qualcosa di male. Tentando di rimediare subito, giusto per non incontrare chissà quale rancore.
    Anche se si stava preoccupando la sua compagnia stesse diventando un peso. Insomma, Shinsuke sicuramente aveva meglio da fare che seguire i tentativi, a dir poco imbarazzanti, di un sedicenne alle prese col mantenere una conversazione. No? No.
    Cose strane. Strane e inspiegabili.
    "A te va di farmi compagnia per esplorazione e dolci?"
    ... in realtà non ne era convinto.
    L'attimo di esitazione fu evidente, un po' come quando si era costretto a uscire di casa e ci aveva messo secoli per decidersi.
    Ma era già uscito di casa, non poteva rendere tutto inutile perché continuava ad andare nel panico.
    Annuì, cercando di sembrare convinto. Ma non lo era sembrato per niente, non facendo un singolo passo.
    Quanto si odiava quando faceva così.
    «Poi se incontriamo gli alieni offriamo anche a loro dei dango, va bene? Anche gli alieni hanno diritto ai dolci terrestri, se possono mangiarli.»
    Non pensava ci sarebbero stati problemi. Li aveva offerti a lui, quindi andava bene, pensava.
    «Si parte alla scoperta.»
    "Per la scienza!"
    Ma almeno aveva cominciato ad andare, muovendo i primi passi e prendendo l'iniziativa. Dopo quelli Eärendil si era girato per controllare Shinsuke lo stesse seguendo, ma comunque.
    L'iniziativa era durata già tanto.

    All the butterflies have broken wings

    human



    Edited by Cattleya - 5/5/2020, 18:51
     
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0 replies since 5/5/2020, 16:41   87 views
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