Hereditary

[Conclusa] Risa hasegawa, ryoga hasegawa, Evelyn Tiffany Applegarth, Haru Y. Ueda, Hikaru "Shiori" Serizawa, Hayato Kujo - @Jazz Jin - 31/10/2020 - dalle 20.30, soleggiato

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    7,266
    Power-up
    +438
    Location
    Outer space.

    Status
    Ghost
    Hikaru "Shiori" Serizawa
    Le situazioni sociali in cui doveva forzatamente interagire con più di due persone erano, essenzialmente, ciò che Shiori non masticava come proprio pane quotidiano. Anzi, aveva sempre evitato di prendere parte ad eventi di grande portata, con la consapevolezza di dover in qualche modo interagire con tante persone, proprio perché consapevole che lei e la socialità non andavano di pari passo. Ciononostante, forse anche per il fatto che le persone non erano poi così tante, in quella serata si stava trovando piuttosto bene. Certo, era alquanto turbata dalla facilità con cui Haru si era calato nella parte di quel damerino bifolco del secondogenito di Sir Duca Conte McConaughey, ma non era poi così malaccio. Anche l'interpretazione degli altri era assurdamente di qualità, e ciò la convinse che doveva darci dentro anche lei: doveva mettere tutta se stessa per rappresentare al meglio la primogenita del Duca, quella donna dai forse sani principi che aveva deciso di seguire il proprio cuore, lasciando indietro la famiglia. E per quanto la lingua del "fratello" fosse alquanto tagliente e biforcuta, non doveva lasciarsi affossare da quei commenti denigratori. Nessuno dei personaggi che stavano interpretando meritava così tanto schifo, in fin dei conti. O almeno, era quello che la sua mente fin troppo aperta pensava. Ma doveva pensare come quella donna, e se era ritornata con la figlia per partecipare a quella cena per l'eredità, voleva dire che sotto sotto anche lei voleva spodestare gli altri per accaparrarsi l'eredità del padre. Peccato che tutto il tempo che aveva sprecato a pensare, spezzato solo dal mangiare le portate che venivano servite loro, l'aveva bloccata soltanto nei suoi pensieri, ed i suoi interventi si erano ridotti al minimo indispensabile, atti principalmente ad affossare la figura del fratello che sembrava essere quella più ostile con cui interagire. Era incredibilmente acuto, ed ogni sua parola sembrava rappresentare perfettamente la figura di quel tipo. Gli altri ospiti avevano a loro volta controbilanciato con spiccate osservazioni e battute sagaci, che calzavano perfettamente con l'atmosfera che si era creata, ma lei... lei si era davvero persa in un bicchiere d'acqua.
    "Penso davvero troppo" realizzò in un istante, quando ormai la cena stava volgendo alla parte clou della serata: l'annuncio riguardo il testamento. Durante la serata, tutti avevano dato sfogo delle loro capacità da attori improvvisati, ma quel momento sembrava essere il più importante di tutti. Ecco che "suo padre" annunciò loro le sue intenzioni, facendo ben intendere che erano stati tutti esclusi dal testamento e che non avrebbero ricevuto un solo soldo di quelli che avrebbe lasciato in eredità. Per quanto il sapore di telenovelas indiana non fosse sparito, doveva ammettere che avevano gestito tutto in maniera egregia, si stupiva di quanto dettagliate fossero le informazioni, di come avessero sviluppato la serata... era tutto incredibile. Ma non poteva perdersi ancora, così decise di pensare come il suo personaggio: cosa farebbe una donna con una figlia a carico, di fronte ad un simile affronto, per tentare di sanare la situazione e prendersi almeno parte di quella grande eredità?
    Shiori, istintivamente, scattò in piedi, mettendo su un'espressione quanto più impettita riuscisse. Doveva calarsi nel personaggio e rimediare a tutto il silenzio precedente.
    «Padre, non mi sembra giusto nei confronti di chi, d'altro canto, non ha fatto niente di sbagliato!» esclamò con quanta più enfasi possibile, poggiando le mani sul tavolo, piegandosi leggermente in avanti. «Posso comprendere che non vogliate dare un centesimo a me, ma penalizzare così sua nipote, mia figlia, che non ha fatto nulla di male... non lo trovo giusto! Le spetta qualcosa, anche una minima parte, di quell'eredità. E' pur sempre sua nipote.»
    Pensava che una madre che voleva parte dell'eredità potesse, in qualche modo, utilizzare la carte della figlia innocente per riuscire a mettere mano su quel gruzzoletto... ma non poteva esserne del tutto sicura. Il suo sguardo passò dal Duca Conte a Risa, come se cercasse manforte in quella scenata. Aveva paura di averla messa a disagio-- e in effetti, in quel momento, si sentiva a disagio lei stessa, tanto da essere ritornata piano piano a sedere sulla propria sedia, abbassando il viso, in imbarazzo. Per intervenire e rimediare alla scena muta precedente aveva, forse, un po' esagerato... che imbarazzo.

    «Parlato.»
    "Pensato."
    human | student / barmaid | 20 years old • [ SCHEDA ]

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee

    --------------------------------------------------


    Evelyn Tiffany Applegarth
    Si stava divertendo.
    Evelyn si stava divertendo come non era mai riuscita a fare prima di allora. Era così che ci si sentiva a partecipare di propria spontanea volontà ad attività che coinvolgevano tutti i partecipanti? Aveva dell'incredibile. Era così contenta di esserci venuta con Ryoga e sua sorella Risa, avrebbe senz'altro voluto ripetere una serata simile. Peccato per il lato cibo, che cercava di ingurgitare senza fare espressioni troppo palesi circa il disgusto che provava ad ogni boccone che ingeriva. E dire che era anche abituata, dopotutto ci aveva provato più di una volta a sostenere una dieta umana... arrivando ogni volta a far visita al bagno e disperandosi, ma quantomeno i suoi nonni avevano fatto lo sforzo di acquistare quelle pilloline alquanto utili per cercare di sopperire ai conati. Le usava solo se strettamente necessarie, come serate di quel tipo.
    Parentesi culinaria a parte, il divertimento di Evelyn era sincero: stava anche cominciando a rivalutare l'interpretazione di Haru, togliendosi quel fastidioso dubbio circa la veridicità di quell'atteggiamento. Accusarlo (anche se solo mentalmente) di essere una persona subdola solo per la sua recitazione impeccabile era un po' meschino. E lei non era di certo meschina. Perciò rimase quel sorriso beffardo, cercando di non pensare a nient'altro se non a divertirsi. Sorrise compiaciuta di fronte le risposte di Risa e Ryoga, constatando così quanto anche loro ci sapevano fare. Era... divertente. Non c'era altro modo per descrivere la sensazione che provava in quel momento. Si stava davvero divertendo tanto, ma davvero tanto! Era una sensazione davvero magnifica.
    «Ecco figliolo, hai visto? Non puoi ignorare le parole di questi ragazzi.»
    Si sentiva un po' strana all'idea di doversi comportare come una signora di una certa età, ma stava cercando di prendere come esempio sua nonna, che aveva sempre quell'aria elegante, qualsiasi cosa lei facesse. Era una donna con un portamento incredibile-- anche se non avrebbe dovuto basarsi troppo su di lei, d'altronde non era una furfante con la doppia faccia che cercava di aggraziarsi qualcuno in cambio di favori, mentre alle spalle di quel qualcuno faceva le cose più disparate. In effetti, pensandoci, il suo personaggio non era il massimo dell'onestà e doveva ammettere che non era poi così orgogliosa di interpretarlo.
    Quando arrivò l'annuncio del testamento, però, doveva trasformarsi in un'altra persona. Immaginava di dover essere esterrefatta per quella notizia, perciò l'espressione sconvolta che sostituì il sorriso di prima fu la reazione più veloce che poté offrire. A differenza di Hikaru, non riusciva ad inserirsi così profondamente nel contesto: quella ragazza aveva avuto il fegato di alzarsi e ribattere, lei invece preferiva... una resistenza moderata. Che non seppe definire quanto moderata fosse, ma se quella donna che interpretava aveva avuto atteggiamenti per blandire le attenzioni (e l'eredità soprattutto) del fratello ormai pronto a lasciare questo mondo, doveva continuare con un atteggiamento moderato, ma che spingesse sul tentativo di avere ciò che avrebbe voluto fosse suo. Non sapeva come, ad essere onesti, perché non era il tipo di persona tanto avara da scendere a simili trucchetti, ma un modo l'avrebbe trovato.
    «Oh caro fratello, questa tua decisione mi ferisce» cercò di rimanere calma, rivolgendo lo sguardo a Ryoga e donandogli un sorriso, nonostante dovesse mantenere quella facciata da donna ferita, «non sono forse colei che ha nascosto ciò che di sbagliato hai fatto tu?»
    Sperava che il suo giapponese non fosse così blando da esprimersi come i cani, quantomeno pregava di riuscire a rendere l'idea di aristocratica ben educata ed istruita. «Dopotutto tutti sbagliano e anche tu hai commesso i tuoi errori: tradire tua moglie con la governante, dal quale tradimento è nato un figlio illegittimo... l'hai nascosto a tutti quanti, ed io ti ho aiutato.»
    Così poteva andare? In fin dei conti stava cercando di mettersi d'impegno per trovare delle motivazioni per far vacillare, anche se impossibile, le idee del Duca Conte McConaughey. «E nonostante questo hai anche avuto la faccia tosta di invitarlo a questa cena... ah, sei uno sciocco.» Cercò di esprimere il suo disappunto con ogni parola pronunciata e l'espressione che aveva assunto doveva essere quanto più di sostegno potesse essere per il suo discorso. «Avremo anche fatto i nostri errori, fratello caro, ma tu non sei da meno: perché punire noi, quando anche tu sei stato davvero ignobile nei confronti di quella povera donna?»
    Poteva andare. Non avrebbe proseguito oltre, d'altro canto era difficile interpretare un personaggio come quello, specie se non si pensa una singola cosa di quelle che sono state dette. Sperava di aver reso comunque l'idea e di aver dato, in parte, un piccolo twist a quella serata particolarmente divertente.

    «Parlato.»
    "Pensato."
    [ SCHEDA ] | ghoul • rank b ( Masked Flower ) • majoring in architecture • protect life at all costs

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee
     
    Top
    .
  2.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■

    Group
    Staff
    Posts
    4,963
    Power-up
    +693
    Location
    Snezhnaya

    Status
    Ghost
    Ryoga Hasegawa
    Una battaglia senza esclusione di colpi, ecco cosa si stava svolgendo a quel tavolo. Tra velate allusioni, accuse in piena regola e lo spassoso sottofondo del Sir Duca Conte che sembrava rischiare il soffocamento ad ogni boccone inghiottito, la cena trascorse, almeno secondo Ryoga, liscia come l’olio.
    Beh, parentesi cibo a parte. Ogni forchettata si diffondeva nel suo stomaco come veleno, intensificando il senso di nausea che, per quanto fosse abituato a sopportare stoicamente, lo costringeva a masticare con lentezza e prendersi un momento di pausa tra una portata e l’altra. Nel complesso mangiò davvero poco. I suoi piatti tornavano almeno per metà intoccati in cucina, ma se qualcuno l’avesse fatto presente avrebbe risposto di essere troppo concentrato sull’acting e di avere quindi poco appetito.
    Si stava proprio divertendo e sperava che lo stesso valesse per Evelyn e Risa, alle quali purtroppo, data la tensione della scena che stavano recitando, non poteva rivolgere sorrisi complici o incoraggianti. Ringraziava l’ottima organizzazione della serata per avergli anche fatto intendere che al suo personaggio sarebbe stato fornito un movente: alla parola testamento alzò gli occhi dal piatto per superare le sagome di Hikaru e Haru, incontrando per un breve momento lo sguardo del Sir Duca Conte.
    Ma certo, pensò, eccolo il movente: riguardava sicuramente il testamento! Forse il Duca Conte avrebbe rotto qualche fantomatica promessa di tenerlo in considerazione nella divisione dell’eredità, altrimenti perché in primo luogo invitarlo ad una cena di famiglia, quando era solo il figlio bastardo tenuto nascosto come uno sporco segreto di una notte di passione? Sì, ma quanto drama?
    Come previsto, infatti, la successiva presa di posizione del padrone di casa causò una serie di reazioni meritevoli dell’Oscar. Sembrava proprio che il vecchio spilorcio avesse deciso di invitarli per godersi la sua vendetta fredda e le loro espressioni sbigottite - e nel realizzarlo Ryoga strabuzzò gli occhi fingendosi sorpreso.
    “Ho deciso infatti, di cambiare il mio testamento! Domani mattina, andrò a formalizzarlo.”
    Eccolo: il movente. Quindi tutto sarebbe accaduto prima dell’indomani, probabilmente a fine cena si sarebbe verificato un pretesto per trattenerli alla villa per la notte e la mattina successiva Sir Duca Conte sarebbe stato rinvenuto morto stecchito.
    La farsa cominciava in quel momento, doveva creare le condizioni per non diventare il sospettato numero uno.
    Pertanto, una volta conclusi gli interventi altrui - standing ovation per Hikaru ed Evelyn! -, mentre i camerieri portavano e servivano i piatti con l’ultimo dolce che si sarebbero goduti a spese del vecchio, Ryoga prese il suo bicchiere e fece finta di gustarsi un sorso di vino.
    «Non si angusti, cara zia.» disse, rivolgendosi direttamente ad Evelyn con le parole e con un sorriso. «Non mi aspettavo niente di diverso, perlomeno questa sarà l’ultima umiliazione che subirò da parte di mio padre. Sono abituato a lavorare e continuerò la mia vita come ho fatto finora. Tuttavia...» posò il calice, tornando stavolta a fronteggiare il vecchio. «Condivido che sia ingiusto punire una ragazzina per i peccati di sua madre. O chi per tanti anni ha contribuito a nascondere un segreto che avrebbe irrimediabilmente compromesso la vostra reputazione, sir Duca Conte. Capisco voler punire chi ha tradito la vostra fiducia, ma perché accanirsi su di loro?»
    Eh sì, cara Hikaru. Questo sciagurato ha perorato la tua causa proprio per farti in seguito apparire più sospetta.
    -------------------------------
    «Parlato.»
    "Pensato."
    Don't be afraid of my eyes, I'm blessing you even in my death. • scheda

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee
     
    Top
    .
  3.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Now's your chance to be a [BIG SHOT]
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    2,070
    Power-up
    +199
    Location
    Dalle coccole della mia Delilah ♡

    Status
    Ghost
    Risa Hasegawa
    Sentinella & Veggente
    19 Y.O

    vpHdmdB
    Risa stette ad osservare la situazione mutare all'arrivo del dessert con lo sganciare la bomba del Sir Duca Conte: nessuno degli invitati avrebbe avuto nulla, tutti sarebbero stati cancellati dal testamento. Haru e Hikaru, diretti discendenti, ebbero reazioni più accaldate, con Haru a chiedere se fosse uno scherzo, e Hikaru a fare la parte della madre modello che piuttosto che pensare al proprio tornaconto difendeva Risa stessa, sua figlia... O forse la stava usando come scusa per pretendere subdolamente la sua parte di eredità? In effetti le chiavi di letture sembravano tutte valide, ma Risa decise di appoggiarla anziché remarle contro: anche Hikaru le stava simpatica, voleva fidarsi di questo sentimento; mal che andava poteva inscenare forte dolore per il tradimento: drama, drama ovunque, Ryoga sarebbe stato fiero di lei. Forse?
    Evelyn fu di nuovo una gran signora anche nello spillare il tè sul rapporto avuto con la cameriera madre di Ryoga, il quale dette nuovamente sfoggio delle sue doti attoriali con un che di superiorità nel mentre prendeva le parte della zia che aveva coperto questo intrallazzo e di quella che secondo loro era una vittima di tutto questo: Risa, di nuovo, a discapito di sua "madre" bollata come traditrice dal biondo.
    Oh no.
    Oh no.
    Toccava a lei, giusto? Doveva dire qualcosa, di nuovo. E Ryoga aveva remato contro la posizione che lei stessa voleva prendere. Quindi... Doveva dare contro a suo fratello? No, non voleva, come si faceva? Non potevano star giocando a una sessione di soft air nella stessa squadra o una cosa simile? E invece no, doveva dare fondo alle sue orribili doti diplomatiche senza collaborare con suo fratello.
    Sentiva la cena tornarle su, e non tanto per gli ingredienti quanto più per l'agitazione.
    Deglutì sperando di rimandare il momento bagno e si costrinse a concentrarsi di più sulla situazione che sulle sensazioni che le provocava: non si parlava dei fratelli Hasegawa e tutti gli altri, ma di una messinscena, non doveva andare troppo in là col pensiero, doveva recitare un ruolo, nulla di più. Fortunatamente le sue mani erano già sulle sue gambe, nascoste dalla tovaglia, altrimenti avrebbero impressionato qualcuno per quanto fossero bianche: le stava stringendo decisamente troppo. Ma almeno aveva ritrovato un punto dal quale ripartire. Prese dunque un piccolo respiro e pensò velocemente alla sua posizione e a cosa dire, e la prima cosa che fece ricalatasi nella parte fu sbuffare una risata sarcastica.
    « Oh sì, punire i propri eredi falsi e ipocriti con una buffonata falsa e ipocrita. Complimenti caro nonno, ora sono ancora più contenta che mia madre abbia scelto di allontanarsi da lei. Lei che a quanto pare non è tanto diverso da ciò che recrimina a una sorella fedele, un figlio ingrato, una figlia rinnegata senza motivo e un ennesimo figlio neanche riconosciuto. » decise di emulare suo fratello prendendo il calice e lasciandone ondeggiare lentamente il vino dal colore corposo al suo interno nel mentre si era lanciata completamente nella sua parte, portandolo dunque vicino alle labbra.
    « Dopotutto com'è che si dice? Chi semina vento raccoglie tempesta? O preferisce il detto "il pesce puzza dalla testa"? A lei la scelta, per quanto mi riguarda mi godrò il suo funerale ballando sulla sua tomba. » si impegnò così tanto a sorridere poi in modo malevolo verso il povero attore che capì solo dopo quanto si fosse spinta troppo in là, ma ormai la frittata l'aveva fatta, e probabilmente il suo esporsi a tal punto poteva tornare comodo a Ryoga, che continuava a credere l'incaricato di interpretare anche l'assassino del Sir Duca Conte.
    Mancava però il tocco di classe: il sorso di vino che prese quanto più aggraziatamente possibile, posando poi il bicchiere.
    Faceva proprio schifo, doveva andare in bagno quanto prima.

    « Parlato »
    "Pensato"

    No hope, no love, no glory, no happy ending

    Ghoul
    Koukaku
    Rank B
    Oracle

     
    Top
    .
  4.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    3,320
    Power-up
    +495

    Status
    Ghost
    Haru Y. Ueda
    Inoccupato
    25

    «I miei errori li ho già pagati avendo voi come ''famiglia''» Rispose Sir duca Conte alla ragazza che cercò di metterlo davanti al fatto che si, lui più di tutti aveva fatto errori, ed era il meno santo di tutti là dentro: una risposta del genere in effetti, avrebbe potuto darla anche suo nonno.
    Il pensare che quella poteva essere una realtà molto simile alla sua gli faceva ghiacciare le vene: allo stesso tempo, credo che il vecchio fosse perfettamente consapevole che reazioni avrebbe scatenato nella famiglia...ah, giusto non doveva pensare ai suoi affari personali: stava facendo l'errore di traslare quella serata su se stesso, e no, non era il caso, nè doveva, era lì per divertirsi...eppure, lui non si stava divertendo così tanto, sperò infatti che la morte di quel personaggio avvenisse il prima possibile.
    «Perchè non siete altro che degli arrivisti, non avete nessuna intenzione di legare sinceramente con me, ne io ne ho con voi, non posso più fidarmi di nessuno da tempo oramai! Neanche di mia moglie e di mio figlio, figuriamoci di quelli bastardi o di nipoti spuntate all'improvviso!»
    Oh, lì si stava giocando pesante: Haru apprezzava l'impegno recitativo dell'umano, eppure in quelle parole incrinarono qualcosa dentro di lui, e se rimase in silenzio per qualche istante, ciò che disse non riuscì a tenerselo.
    «Almeno tua moglie si è divertita per una volta» Se avesse mai detto una frase del genere a casa sua, qualche ceffone sarebbe volato, e non solo: doveva finire in fretta quella cena, si stava innervosendo, sebbene fosse abituato da anni a dissimulare come realmente si sentiva, o almeno in parte...
    Notò con piacere che nessuno dei presenti si era risparmiato: forse Sir Duca Conte, o quanto meno l'attore era stupito anche lui dalla bravura dei suoi ospiti e dalla loro interpretazione, tanto che forse aveva voluto alzare ancora di più l'asticella.
    Era chiaro che oramai la cena era finita.
    «Basta così! Adesso, andrò nel mio studio, voi non scomodatevi a salutare»
    Infatti con un gesto piuttosto teatrale, forse troppo, sembrava essersi chiusa una scena: l'attore di Sir Duca Conte se ne andò drammaticamente, allontanandosi dal gruppo, e fu in quel momento che una delle ragazze che li aveva accolti si era avvicinata a loro.
    Era chiaro che non ci sarebbe stata nessuna lettura del testamento, ma piuttosto un omicidio: e se lui quella volta non era il colpevole, chi di quelle persone al tavolo lo era??
    «Molto bene, adesso verrà servito il dolce: appena finito, tra una mezz'ora ci ritroveremo nella stanza accanto, così da illustrarvi la seconda parte della serata, in cui inizieranno anche le vostre indagini»
    La ragazza gentile spiegò, come il narratore di una storia, ciò che sarebbe avvenuto poco dopo, l'inizio vero della serata e da cui lo stesso Haru e tutti i partecipanti forse potevano quasi tirare un sospiro di sollievo: almeno per poco; sarebbero dovuti infatti tornare a recitare stavolta per scoprire un cadavere e indagare.
    Non vedeva l'ora!

    «Parlato»
    Pensato

    Well, maybe you should smile, you're never fully dressed, it's your debut!

    Ghoul
    Bikaku
    RANK B
    Adam(Hebi)

     
    Top
    .
  5.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    7,266
    Power-up
    +438
    Location
    Outer space.

    Status
    Ghost
    Hikaru "Shiori" Serizawa
    Le piaceva come tutti stessero cercando di entrare perfettamente nei loro personaggi: era difficile impersonificare qualcuno avendo solo letto poche righe, perciò si domandava se effettivamente gli ospiti della cena non fossero, dopotutto, proprio come stavano rispondendo. Sembravano tutti particolarmente ferrati nella recitazione, ed era particolarmente sorpresa dal suo vicino di posto, Haru. Lui stava davvero dando il meglio di sé: sembrava proprio il tipico figlio snob con la puzza sotto il naso e la lingua biforcuta. Era talmente calato nei panni di quel suo ruolo da essere curiosa di sapere se non avesse quantomeno frequentato una scuola di recitazione.
    Fu molto sorpresa nel constatare che Risa le diede manforte: non sembrava una persona particolarmente loquace, e dal tempo trascorso immaginava non fosse nemmeno molto espressiva. Ma l'impegno che ci mise nel tentare di dire la sua in quanto sua figlia aveva dell'incredibile: più tardi si sarebbe di certo complimentata, era stata meravigliosa.
    Ryoga, al suo fianco, era stato spigliato abbastanza da aver risposto con tono alle provocazioni. Hikaru era una ragazza sveglia e intelligente, ma in quel caso non si era per nulla resa conto dei reali intenti di Ryoga con quelle affermazioni. Per lei era stato davvero bravo, al punto che se avesse potuto gli avrebbe fatto un applauso. Povera piccola ingenua Shiori, non aveva la benché minima idea del tiro mancino che le era stato rivolto.
    Il Sir Duca Conte, ad un certo punto, si alzò dal tavolo, rispondendo in un modo che sapeva di arrampicata sugli specchi. Non riuscì, infatti, a trattenersi dall'aggrottare la fronte, lanciando un'occhiata dubbiosa all'uomo che interpretava il Duca: era più che sicura che le argomentazioni dei presenti, per quanto volte a condannarlo, fossero più sostanziose e sensate di quello che aveva detto lui. Forse erano stati bravi al punto da averlo spiazzato e portato a rispondere in maniera poco chiara? Shiori era affascinata da tutto quello: era un mondo fatto di improvvisazione, dove non si seguivano dei copioni, ma ogni "attore" recitava come meglio credeva la propria parte. Forse non sapeva come controbattere alle illazioni che gli erano state rivolte? Beh, tanto meglio: Sir Duca Conte McConaughey levò le tende e lasciò soltanto una ragazza a spiegare come sarebbe continuata la serata. Oh, era arrivato il momento del dolce? Tra una cosa e l'altra non ci aveva fatto caso a quanto avesse effettivamente mangiato.
    «Direi che ce la siamo cavata bene, no?»
    Cercò di intavolare un discorso con tutti i presenti, mentre dei camerieri si premuravano di lasciar sul tavolo l'ultima pietanza: della panna cotta guarnita con dello sciroppo ai frutti di bosco, con tanto di pochi frutti freschi a completare il piatto. Era una composizione davvero adorabile!
    «Siete stati tutti bravissimi, non credo di aver fatto bene quanto voi.»
    Non era un tentativo di sminuirsi, piuttosto le sembrava di star constatando il vero: quando l'imbarazzo per il troppo trasporto l'aveva colta alla sprovvista, si era ammutolita e non era riuscita a seguire bene ciò che seguì... e questo sentiva di averla penalizzata.

    «Parlato.»
    "Pensato."
    human | student / barmaid | 20 years old • [ SCHEDA ]

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee

    --------------------------------------------------


    Evelyn Tiffany Applegarth
    Avrebbe voluto complimentarsi con tutti i presenti per la magnifica performance, ma doveva attendere il momento adatto. Era felice che Ryoga avesse cercato di agganciarsi al suo discorso, per quanto molto forzato e forse fallace, per rispondere per le rime a Sir Duca Conte McConaughey, in merito a ciò che si era discusso fino a poco prima. Aveva tentato di dar sfoggio a quelle poche nozioni di recitazione che aveva appreso da nonna Kasumi, quelle volte in cui si perdeva a raccontare di aneddoti sul set di film o drama, abbandonandosi a tecnicismi che le avevano dato modo di apprendere cose del mondo della recitazione che non avrebbe mai pensato di riuscire a far sue.
    Si era davvero impegnata, dopotutto. Non era da lei interpretare il ruolo di una signora su con l'età, abituata allo sfarzo e agli opportunismi. Certo, il fatto di vivere agiata e circondata dai soldi le permetteva di comprendere molto meglio quali fossero le tipiche personalità che popolavano quel mondo fatto di ricchezze, ciononostante era difficile mettersi nei panni di una persona che aveva passato la propria vita a tramare alle spalle di un fratello che aveva cercato di darle tutto. Non biasimava Sir Duca Conte, e quando tentò di giustificare la sua decisione, poco dopo, abbandonandosi ad una scenata particolarmente convincente, pensò che, in fin dei conti, avesse ragione. Se non fosse stata nei panni di una sua "nemica", se così poteva definire il suo personaggio, gli avrebbe stretto la mano e lo avrebbe rassicurato dandogli ragione.
    Ma non ebbe chiaramente il tempo di farlo: l'attore fece intendere quanto adirato fosse Sir Duca Conte per tutta quella situazione e, senza leggere il proprio testamento, abbandonò la sala con una teatralità che avrebbe sicuramente fatto invidia alle soap indiane di Bollywood.
    Ridacchiò sotto i baffi, trovando tutto ciò estremamente buffo, ma cercò di trattenersi al meglio che poteva. Soprattutto perché c'era poco da ridere: il suo stomaco implorava pietà e quando i camerieri servirono quel dolce che aveva tutta l'aria di essere delizioso, ma certamente non per lei e per la maggior parte degli ospiti, tentò di salvarsi in scivolata, mormorando al cameriere un flebile «sono apposto così, la ringrazio.»
    Quest'ultimo apprese che quindi non era il caso di lasciarle il budino? Era un budino, quello?
    ... sì, insomma, compreso di dover saltare Evelyn, si allontanò. Colse la palla al balzo, riallacciandosi a ciò che aveva detto Hikaru: erano stati tutti bravi.
    «Grazie~ In effetti sì, siamo stati bravi.»
    Rivolse soprattutto uno sguardo ad Haru, che forse era anche abituato a quel genere di cene, a giudicare da com'era vestito (quel completo urlava "costo più della casa in cui vivi"), ma fu piuttosto sorpresa di ciò che aveva fatto. «I miei vivissimi complimenti a tutti! Adesso non ci resta altro se non scervellarci per trovare il colpevole.»
    ... che non aveva la benché minima idea fosse Ryoga. Bene.

    «Parlato.»
    "Pensato."
    [ SCHEDA ] | ghoul • rank b ( Masked Flower ) • majoring in architecture • protect life at all costs

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee
     
    Top
    .
  6.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■

    Group
    Staff
    Posts
    4,963
    Power-up
    +693
    Location
    Snezhnaya

    Status
    Ghost
    Ryoga Hasegawa
    Tra colpi bassi e stoccate che neanche l’attore del Duca Conte sembrava più in grado di contenere, la cena si concluse con un ottimo quantitativo di motivazioni per dubitare di ciascuno dei commensali, in particolar modo dei personaggi di Hikaru e Haru. All according to plan, pensò tra sé e sé il demonio dallo sguardo angelico quando, con una drammatica uscita di scena, il Duca Conte terminò il suo ruolo per la serata.
    Peccato solo per Risa, che si era esposta in una maniera tanto drastica che difficilmente più tardi non avrebbe attirato i sospetti di qualcuno. Magari, impegnandosi a fondo, sarebbe riuscito a catalizzare l’attenzione su qualcun altro - e in tutta sincerità, per quanto la più facile da sacrificare fosse Hikaru, avrebbe preferito immolare Haru.
    «Non pensavo che sarebbe stato così difficile essere all’altezza di tutti!» neanche a dirlo, era bastato che la pausa fosse ufficialmente annunciata perché Ryoga tornasse ad essere il gioviale e sorridente ragazzo di sempre. Appoggiato ancora al tavolo con un braccio, allungò l’altro per accarezzare con dolcezza la testolina della sorella. «E tu, miss Bruhollywood! Un angelo dalla lingua biforcuta, sono così fiero di te~»
    Stava fangirlando spudoratamente su sua sorella davanti a tutti, sì. Tipico di Ryoga Hasegawa. Non sapeva se Risa avesse intuito o meno che il colpevole era proprio lui, ma per il momento gli stava reggendo benissimo il gioco.
    E lui naturalmente l’avrebbe retto a lei quando fu servito il dolce - tra una cosa e l’altra non si era reso conto di quanto veloce fosse passato il tempo! -, che guardò con espressione di finta sorpresa e dispiacere.
    «Oh… accidenti a me che non ho letto il menù con attenzione, scusa Risa. Non sforzarti di mangiarlo.» rivolse quindi un sorriso angelico alla cameriera, erano la sua specialità quando voleva ottenere qualcosa. «Chiedo scusa, sa, intolleranze alimentari...»
    L’ultima cosa che gli organizzatori volevano era di certo che qualcuno si sentisse male, almeno così avrebbe potuto evitare a Risa lo strazio di altro cibo umano. Quanto a lui… ci era tristemente abituato a ripetersi che c’era di peggio che poteva finire nel suo stomaco, tipo il brodino di pollo. Sperava almeno che la cena si chiudesse con un caffè.
    A quel punto avrebbe rivolto la sua piena attenzione ai restanti partecipanti, sperando di approfittare di quella mezz’ora per scambiarci due chiacchiere e conoscerli meglio.
    -------------------------------
    «Parlato.»
    "Pensato."
    Don't be afraid of my eyes, I'm blessing you even in my death. • scheda

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee
     
    Top
    .
  7.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Now's your chance to be a [BIG SHOT]
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    2,070
    Power-up
    +199
    Location
    Dalle coccole della mia Delilah ♡

    Status
    Ghost
    Risa Hasegawa
    Sentinella & Veggente
    19 Y.O

    vpHdmdB
    La veemenza con la quale l’attore a capotavola rispose alle varie accuse ricevute senza il benché minimo timore gli resero senz’altro onore: era proprio un bravo attore! Lei invece era rigida come una stecca, voleva nascondersi sotto al tavolo o dietro la schiena di Ryoga… Ma non poteva fare nessuna di queste cose. Sospirò appena, con lo stomaco che brontolava per il disgusto, o contratto dall’ansia da prestazione, o entrambe le cose, non l’aveva sinceramente capito.
    Non prendere le parole del Duca Conte sul personale, ad ogni modo, per una persona sempre scacciata dalla famiglia come lei - e Ryoga per esteso - fu tremendamente difficile, infatti le accusò guardando nel suo piatto e giocherellando pigramente col cibo con le posate pur di dissimulare o semplicemente sfogare lo stress in minima parte, la mente concentratissima nel ripetersi ancora una volta che era una messinscena, stava interpretando una parte, e quelle parole erano rivolte al suo personaggio, non a lei; così concentrata dal non accorgersi dell’uscita del Sir Duca Conte se non quando le venne tolto il piatto da davanti con garbo, facendola quasi trasalire per lo spavento. Ovviamente la sua mimica facciale assente non mostrò nulla del suo turbamento.
    Le signorine dello staff spiegarono loro che sarebbe stato servito il dolce, e tra una mezz’ora avrebbe avuto inizio la seconda fase della serata, il momento clou insomma: l’investigazione e quindi risoluzione del caso. Nessuno disse nulla, fu Hikaru a rompere il silenzio, e nel modo più puro e dolce possibile: facendo i complimenti a tutti per le loro prove attoriali. Risa sospirò sciogliendo le spalle ma senza dire nulla, mantenendo lo sguardo basso perché si sentiva in soggezione, troppo per spiccicare parola; fu Evelyn al suo fianco a risponderle con altrettanti complimenti per tutti quanti, aggiungendo che ora non restava loro che trovare il colpevole.
    Il colpevole, già. In una cena con delitto c’era il colpevole, certo.
    Risa aveva dato immediatamente per scontato che fosse Ryoga il colpevole, e i suoi sospetti erano ancora tutti su di lui perché quelle sue reazioni parlarono chiaro per lei… Ma se si fosse fatta ingannare? Magari non era lui il colpevole, e in quel caso chi era il reale colpevole? Si prese un momento per pensarci: lei non lo era di per certo, Hikaru ed Evelyn si erano comportate sì rispettando la propria parte, ma sempre con un che di dolcezza; l’unico sinceramente risentito era Haru. E al di là del fatto che a lei non piacesse, e se l’assassino fosse proprio lui…?
    I suoi pensieri vennero spazzati via con una dolce carezza ai capelli, alla quale alzò il viso e lo sguardo d’istinto, verso suo fratello, bellissimo e sorridente dall’altra parte del tavolo.
    « E tu, miss Bruhollywood! Un angelo dalla lingua biforcuta, sono così fiero di te~ »
    Miss Bruhollywood.
    Miss Bruhollywood.
    L’aveva davvero chiamata miss Bruhollywood. Ma le aveva fatto i complimenti, era fiero di lei… Era stata davvero brava al punto di meritarli? Si era impegnata così tanto da non aver fatto caso alle reazioni altrui alle sue parole e alle sue azioni, o meglio: non aveva fatto caso se fosse risultata o meno credibile. Evidentemente sì? A dispetto dei suoi pronostici.
    « M-mi sono impegnata quanto più possibile, io… Non credo di essere portata per queste cose. » si cavò di bocca guardando anche gli altri, facendo un cenno d’inchino col capo. « Ma grazie, a tutti. Siete stati tutti bravissimi, sembrava quasi la realtà. » aggiunse, giusto per non fare ulteriormente la figura della disadattata, allungando una mano per stringere quella del fratello per ovviare la voglia rinnovatissima di sprofondare in un suo abbraccio e sparire per sempre.
    Si voltò verso chi le portò la sua porzione di un dolce bellissimo ma dall’odore terribile, volendo seguire la scia del diniego del dolce da parte della sua vicina di posto, ma fu Ryoga a parlare prima di lei, cosa che la fece voltare ancora verso di lui a dir poco sorpresa, quindi con la solita espressione piatta: le aveva chiesto scusa, simulando in breve che lei avesse delle intolleranze alimentari…? Così da non farle mangiare anche il dolce. Risa venne quasi folgorata: non ci aveva minimamente pensato, quanto era incredibile Ryoga?! Ma soprattutto, conoscendolo: quanto si sentiva in colpa per averle fatto mangiare cibo umano? Domanda ironica, perché la risposta era sicura. Ad ogni modo, sapeva che se avesse fatto scena muta - come avrebbe voluto fare per tutto il resto della serata, diciamocelo - sarebbe risultato a dir poco innaturale, così alla svelta si agganciò alle sue parole.
    « Oh, tranquillo… Voglio dire, non puoi ricordarti sempre tutto. » accennò un pallido sorriso, e vide il suo dessert slittare dunque a Ryoga, e fu lei a sentirsi in colpa: finiva sempre così, con Ryoga che si faceva fin troppo carico del suo ruolo da fratello maggiore soffrendo il doppio. Beh, stavolta aveva il potere di fare qualcosa, era in tempo! Pensò subito a un modo per negargli il dolce almeno in parte se non totalmente, ma non poteva usare le allergie perché non sarebbe stato affatto credibile, quindi…
    « Anche tu però non esagerare con i dolci, sai che poi la panna non la digerisci mai la sera: è pesante, ti fa male. » disse col tono quanto più accorato possibile con una nota di ammonimento che ci stava sempre bene. Sperava così di aver quantomeno evitato un po’ la sofferenza al suo caro fratello maggiore, al quale ovviamente lasciò subito la mano per farlo muovere come preferiva nel mentre lei si lasciava sprofondare contro lo schienale della sedia, sospirando nuovamente.
    Solo in quel momento aveva notato di essere meno tesa. Doveva davvero tanto a Ryoga.

    « Parlato »
    "Pensato"

    No hope, no love, no glory, no happy ending

    Ghoul
    Koukaku
    Rank B
    Oracle

     
    Top
    .
  8.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    3,320
    Power-up
    +495

    Status
    Ghost
    Haru Y. Ueda
    Inoccupato
    25

    Fu un toccasana quella pausa dalla finzione, che per lui non sembrava. Pensava di essere più bravo di così, e non di lasciarsi sopraffare, vero anche, che in quel momento desiderava essere totalmente diverso dalla persona che era.
    Erano pochi i momenti in cui riusciva a vedersi esternamente e avrebbe volentieri evitato: avrebbe nettamente preferito stare con una delle sue ospiti, tanto si sentiva soffocare in quel momento.
    Ma era in ballo, e non si sarebbe tirato indietro, l'orgoglio glielo impediva, e dunque l'unica soluzione fu mettere una maschera per proteggersi e tenere insieme tutte le crepe.
    «Davvero complimenti, mi trovo d'accordo con voi...siete davvero bravi, non me l'aspettavo!»
    Sorrise, guardando i presenti. «Spero davvero di continuare ad essere alla vostra altezza!» Finta modestia, ma visto come sembrava tutta una recita la sua vita, non gli fu difficile continuare sebbene le implicazioni emotive che stava affrontando quella sera e che avrebbe deciso di ignorare.
    «Per essere una cena con delitto, è davvero alto il livello, dovremmo essere fieri di noi! Ma sopratutto, spero vi stiate divertendo quanto me...»
    Per quanto non avesse voglia di stare male, ma si era preparato e aveva preso precauzioni in caso avesse ingerito cibo umano, il fatto stesso di insozzare il suo corpo con quella roba lo seccava, ma non poteva certo fare altrimenti, sarebbe stato maleducato.
    Sperava che ciò che aveva preso lo aiutasse a proteggere il suo stomaco, al massimo sarebbe dovuto recarsi urgentemente al bagno, alternativa che avrebbe voluto evitare.
    Appena la mezz'ora fu passata, sarebbero stati invitate dalla ragazze per l'atto principale: sarebbero stati guidati vero la sala accanto, che doveva rappresentare un salone nobiliare, molto grande e pieno di cianfrusaglie dal gusto - secondo Haru- discutibile.
    Era davvero così che vedevano le persone aristocratiche?
    C'era talmente tanto oro da fargli male agli occhi.
    Una delle gentili signorine, cercò di attirare la loro attenzione spiegando ciò che sarebbe successo di lì a poco.
    «Siamo arrivati alla parte più importante della serata! A questo punto della storia, il cadavere del povero Sir Duca Conte è stato ritrovato da una delle domestiche nel suo studio! La polizia è stata chiamata ed è arrivata, ma per il mal tempo siete tutti costretti a rimanere in casa senza possibilità di andare via, forse per tutta la notte: tra di voi c'è un assassino! Per la sala ci saranno indizi, e se volete, potete chiedere ulteriori informazioni agli agenti o all'ispettore Dargon, che a seconda delle domande che gli farete, potrà darvi qualche indizio in più... come sapete ognuno di voi ha un ruolo, di conseguenza, anche gli altri concorrenti possono avere indizi utili a farvi risolvere il caso. »
    La faccenda si faceva decisamente interessante...chissà chi poteva essere il colpevole, e per una volta che non era lui, gli risultava molto divertente provare a stare nei panni di colui che doveva investigare, chissà se sarebbe stato abbastanza bravo da riuscire a capire.
    C'erano anche altri attori che dovevano interpretare ispettore e agenti di polizia! Si erano davvero organizzati bene...meno male che era tutto finto.
    «Avete un'ora e mezzo di tempo! Una volta scaduto il tempo, ognuno di voi dovrà scrivere colpevole, movente e arma del delitto! Chi indovinerà vincerà un premio a sorpresa! Dunque diamo inizio alle indagini e divertitevi, restiamo a disposizione per qualsiasi cosa!»
    Sarebbe stata dura in un'ora e mezza, ma magari facendo le domande giuste e trovando degli indizi sarebbe arrivato ad una conclusione! Non aveva intenzione di lasciare il suo foglio in bianco, doveva decisamente darsi da fare!

    «Parlato»
    Pensato

    Well, maybe you should smile, you're never fully dressed, it's your debut!

    Ghoul
    Bikaku
    RANK B
    Adam(Hebi)

     
    Top
    .
  9.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    7,266
    Power-up
    +438
    Location
    Outer space.

    Status
    Ghost
    Hikaru "Shiori" Serizawa
    Doveva ammettere che era dura mantenersi al passo con gli altri: i complimenti per la recitazione non erano certamente di circostanza, Hikaru aveva trovato le performances altrui veramente tanto convincenti e d'effetto, tanto che per tutta la cena si era quasi esclusivamente concentrata su quanto gli altri fossero sul pezzo e tenessero testa a quello che doveva essere un attore professionista, piuttosto che concentrarsi su una strategia per capire chi dei presenti fosse l'assassino. Già, perché per quanto avrebbe voluto farlo, essendo il suo primo obiettivo, aveva completamente abbandonato il pensiero nel constatare quanto il livello dei concorrenti fosse assurdamente alto. Lei, dal suo canto, non aveva dimostrato chissà quanto talento..? Per non contare il fatto che Ryoga, senza che lei se ne accorgesse, l'aveva messa nella posizione tale per essere la prima sospettata: ora sì che avrebbe dovuto lottare a denti stretti per dimostrare che lei non c'entrava assolutamente nulla con l'assassinio di Sir Duca Conte.
    Osservò in silenzio i fratelli andare d'amore e d'accordo, mentre sul suo volto si formò un delicato sorriso: avrebbe sorriso di più se non fosse preoccupata di vedere quanto tosta sarebbe stata la manche successiva: era abbastanza intelligente da capire da sola che le sue doti investigative rasentavano il livello "c'è una mela morsa e l'unica persona nella stanza è tizio b: chi l'ha mangiata?".
    O forse la sua era finta modestia, o peggio, totale incapacità di riconoscere il proprio valore per quello che era realmente.

    ***

    Dunque vennero accompagnati nella stanza accanto, addobbata come se fosse una vecchia residenza di qualche famiglia di altissima aristocrazia. Qualcosa che lei aveva potuto ammirare soltanto nei film o nei documentari. L'aspetto era alquanto ricercato, forse troppo, e sicuramente molto pacchiano: qualsiasi oggetto all'interno di quella stanza, che fosse decorativo o d'arredamento, era segnato da dettagli in oro. Per quanto Hikaru potesse capirci di arredamento, era certa di una cosa: trovava il gusto dei ricchi decisamente troppo sfrontato e privo di logica, come se si cercasse disperatamente di ostentare quanti soldi ci fossero nel loro conto bancario. Per una come lei, quel posto era decisamente nauseante.
    Ma decise di non concentrarsi su com'era stata allestita quella stanza (ovviamente con copie fasulle di articoli vintage), piuttosto concentrò tutta la sua attenzione sulla spiegazione di chi stava illustrando loro il passo successivo: Sir Duca Conte McConaughey era stato assassinato, e questo equivaleva a dire che qualsiasi persona all'interno di quella villetta era sospettata del suo assassinio. Erano bloccati lì, in soldoni.
    Hikaru si guardò attorno, cercando di carpire qualche reazione dai presenti: non osava immaginare se il cartellino con scritto "assassino" fosse capitato a lei, ma probabilmente se fosse stata l'assassina sarebbe stato palese. Per quanto fosse perfettamente capace di non far trasparire emozioni, in una situazione del genere era difficile trattenere qualsiasi reazione che avrebbe potuto ingannarla. Quindi applicò quello che sarebbe valso per lei anche sui suoi compagni: osservò con la coda dell'occhio i suoi compagni di cena, cercando anche solo il più piccolo dettaglio che potesse incastrare il vero assassino.
    Ma finita la spiegazione, si arrese all'idea che o i suoi compagni erano estremamente bravi a fingere, o lei era troppo scema per capire quel genere di cose. Nice try.
    «Adesso arriva la parte difficile, eh?»
    Era assolutamente incapace di attaccare bottone come una persona normale avrebbe potuto fare. Ma in un modo doveva comunque cominciare ad indagare e parlare con gli altri partecipanti, forse, avrebbe potuto aprire un varco verso la scoperta del colpevole, quindi non si sarebbe lasciata sfuggire l'occasione. Fortuna che in giro per le stanze allestite avrebbe potuto trovare qualche indizio.
    Non avrebbe fatto squadra con nessuno: l'assassino si sarebbe potuto approfittare della sua voglia di collaborare per depistarla ed impedirle di capire chi realmente fosse... quindi era meglio lavorare per conto proprio.

    «Parlato.»
    "Pensato."
    human | student / barmaid | 20 years old • [ SCHEDA ]

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee


    Evelyn Tiffany Applegarth
    Era decisamente felice di constatare non fosse l'unica a non poterne più di ingurgitare cibo umano: anche solo l'odore di quella cosa budinosa le aveva aumentato la nausea, se fosse stato possibile sarebbe scappata in bagno quanto prima. Ma decise di trattenersi al tavolo soltanto per continuare a conversare prima che il momento della caccia all'assassino iniziasse.
    Voleva imparare a conoscere i partecipanti, voleva capire chi potesse essere l'assassino prima ancora che venisse introdotto il nuovo round, e quale miglior occasione per fare conversazione, se non quella? Ma prima di aprire bocca si concentrò ad osservarli uno ad uno, facendo uno scan mentale ad ogni figura. Haru non le dava l'idea di essere una persona tranquilla, ma forse si era calato fin troppo bene nella parte. E il fatto che le trasmettesse energie negative non faceva che alimentare i sospetti su di lui. Forse era dannatamente bravo e li stava ingannando tutti... e il fatto che potesse essere così le fece sorgere il dubbio: e se gli fosse stato chiesto nel biglietto di sembrare quanto più sospetto possibile, proprio per rendere il gioco più difficile e godibile? Non poteva metterci la mano sul fuoco, ma l'avrebbe tenuto d'occhio.
    Hikaru, invece, sembrava quella finita inconsciamente nella trappola di Ryoga: i sospetti che fosse lei l'assassina erano veramente molto bassi.
    Ryoga, d'altro canto, era quello che aveva volutamente messo in difficoltà Hikaru, ma il proprio bias personale le impediva di dare per scontato che l'assassino fosse proprio lui. E se invece lo fosse stato..? Doveva tenere gli occhi aperti anche per lui.
    Risa era possibilmente una sospettata adeguata, secondo i suoi ragionamenti: per come aveva risposto non aveva capito se fosse un commento nato da sé o se fosse calcolato. Avrebbe tenuto d'occhio anche lei.
    Aveva pensato anche ad Hayato, in effetti, e una parte di sé sperava vivamente che non fosse lui l'assassino, altrimenti il gioco si sarebbe fatto ancor più complicato.

    ***

    Dopo qualche manciata di minuti spesi a chiacchierare e rilassarsi (più o meno, le sue analisi le avevano rubato parecchio tempo), vennero finalmente accompagnati nella stanza adiacente, dove spiegarono come si sarebbe svolta quella parte del gioco. L'assassinio di Sir Duca Conte era stato consumato e ora erano bloccati nella villa, divenendo a tutti gli effetti i perfetti sospetti per l'assassinio. In quel momento cominciò a pensare a come avrebbe agito lei se il ruolo dell'assassino fosse stato suo: probabilmente si sarebbe resa meno sospettabile possibile, anche se la recitazione da sola non sarebbe bastata, visto che delle prove della sua colpevolezza sarebbero state sparse in giro per rendere il gioco più godibile. Ma cos'avrebbe fatto? Probabilmente si sarebbe accoppiata con qualcuno, avrebbe chiesto di collaborare, proprio per, eventualmente, contaminare le prove e renderle inefficaci per chi avrebbe indagato insieme a lei.
    «Già, sarà tosta.»
    Evelyn rivolse un sorriso pacato e cordiale a tutti i suoi compagni, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro.
    «Che ne dite di fare squadra? Cercare insieme ci aiuterebbe a trovare il colpevole più in fretta.»
    La sua proposta era nata proprio per quello stesso ragionamento che aveva applicato poco prima: se lei fosse l'assassina, si sarebbe messa a collaborare con qualcuno. Chi sapeva di non potersi fidare di altri avrebbe risposto di «no», cercando per conto proprio: per lei quello sarebbe stato un segnale quasi infallibile che la persona che si rifiutava era, con molte probabilità, pulita.

    «Parlato.»
    "Pensato."
    [ SCHEDA ] | ghoul • rank b ( Masked Flower ) • majoring in architecture • protect life at all costs

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee
     
    Top
    .
  10.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■

    Group
    Staff
    Posts
    4,963
    Power-up
    +693
    Location
    Snezhnaya

    Status
    Ghost
    Ryoga Hasegawa
    La fiera dei complimenti, ecco dov’erano finiti; il vero interrogativo era quali fossero sinceri e quali frutto di una mascherata che non si era fermata neanche per la pausa. Ryoga non aveva l’ardire di definirsi abbastanza intuitivo da capirlo, ma almeno per quanto riguardava Risa ed Evelyn era certo che, di forzato, ci fosse solo lo stretto indispensabile. Non gli era infatti sfuggita l’antipatia negli occhi della sorellina per l’uomo di nome Haru, e conoscendola dubitava che gli avrebbe riservato altro se non occhiatacce in una qualunque altra circostanza.
    Quanto a lui… beh. Ryoga era una persona semplice, gli bastava sapere che le persone a lui care si stavano divertendo. Non se la sarebbe certo presa per qualche parola un po’ pesante volata durante una recita. Davvero un peccato per l’ultimo partecipante, costretto ad abbandonarli senza godersi il divertimento.
    Il momento del dolce, durante il quale i fratelli Hasegawa si ressero il gioco nel modo più spudorato possibile, fu concluso da un gruppo di inservienti che invase la sala da pranzo per condurli nel salone adiacente. Ryoga fu più che felice di alzarsi dal tavolo lasciando parte del dolce intonso, altrimenti il suo stomaco avrebbe implorato pietà dopo appena un paio di bocconi.

    [...]

    Giunti nel salone, fu quasi abbagliato dalla sontuosità di quei pochi metri quadrati: naturalmente si trattava di semplice oro falso e bigiotteria che uno zelante lavoro di sospensione dell’incredulità avrebbe dovuto trasformare in opulenza, ma era lampante quanto gli organizzatori si fossero impegnati per rendere tutto il più realistico possibile.
    L’indomani non avrebbe mancato di assegnare un numero adeguato di stelline all’associazione.
    Si era istintivamente posizionato al fianco di Risa, incrociando le braccia al petto mentre ascoltava la spiegazione della fase successiva: come da classico, il delitto era avvenuto durante le ore in cui i personaggi erano stati impossibilitati a lasciare l’abitazione a causa del maltempo, motivo per cui erano tutti sospettati. Per la prossima ora e mezza avrebbero avuto a disposizione una serie di indizi e persino un NPC a cui rivolgersi in caso di difficoltà. Buon per gli altri partecipanti, meno buono per lui che doveva uscirne pulito.
    Non si era mai sentito tanto affine all’uomo nero che simboleggiava l’assassino generico di Detective Conan.
    Era però abituato ad ostentare una falsa sicurezza in se stesso, a far finta che andasse tutto per il meglio anche quando avrebbe voluto trovarsi da tutt’altra parte. Quella sera non sarebbe stata diversa, perché aveva dalla sua il potere della faccia di culo.
    “Adesso arriva la parte difficile, eh?”
    Oh sì, cara Shori.
    «Speriamo che la parte dell’assassino non sia toccata all’unico invitato che ha abbandonato.» sorrise, con una vena di imbarazzo nel prendere parola. La proposta di Evelyn invece lo colse impreparato. Si portò una mano sotto il mento, riflettendoci sopra. «Hm… unire le forze non mi dispiacerebbe in effetti, le mie capacità deduttive sono pari all’istinto di sopravvivenza dei panda… ma se io fossi l’assassino ne approfitterei per cercare di manipolare i miei collaboratori... credo? D’altro canto, è anche vero che non confrontandoci potremo perdere molto più tempo e finire per sospettare di tutti, ma non di qualcuno in particolare. Hm… voi che ne pensate?»
    Guardò prima Risa e poi Haru, esprimendo con lo sguardo sincero interesse verso le loro opinioni.
    -------------------------------
    «Parlato.»
    "Pensato."
    Don't be afraid of my eyes, I'm blessing you even in my death. • scheda

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee
     
    Top
    .
  11.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Now's your chance to be a [BIG SHOT]
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    2,070
    Power-up
    +199
    Location
    Dalle coccole della mia Delilah ♡

    Status
    Ghost
    Risa Hasegawa
    Sentinella & Veggente
    19 Y.O

    vpHdmdB
    Quella pausa dai giochi durò decisamente troppo poco per lei: voleva andare in bagno, ma non appena si decise a farlo arrivarono le persone dello staff a indirizzarli verso la prossima location, ancora più pacchianamente sfarzosa della precedente, dove dissero loro come sarebbe proseguita la serata: il Sir Duca Conte era stato trovato bello che stecchito, e dopo un’ora avrebbero dovuto scrivere il colpevole, il movente e l’arma su un foglietto.
    Un’ora. Lei doveva vomitare pure l’anima, altro che un’ora.
    Ad ogni modo, dopo aver smesso di fissare alcune decorazioni in particolare - dei pendagli a forma di goccia colorati e sagomati in modo da sembrare di cristallo, ma lei scommetteva che fossero di plastica; voleva tamburellarci sopra con le unghie e godere del suono molto ASMR - prese a dare attenzioni agli altri: la povera Hikaru si era messa a buttare un occhio su tutti quanti, sembrava un pelino agitata; Evelyn fece lo stesso ma in modo più discreto, sicura di sé; Ryoga era bellissimo e perfetto e meraviglioso nonché il miglior fratello del mondo, nient’altro da dire; Haru voleva prenderlo a pugni.
    Risa si impose di riconsiderare con un occhio meno soggettivo e più oggettivo gli unici maschietti tra i partecipanti.
    Hikaru, nel mentre, disse letteralmente la prima cosa che le venne in mente per rompere il ghiaccio, alla quale Evelyn rispose con classe e proponendo un’alleanza: più la guardava, più Risa trovava Evelyn una bella persona, le piaceva come si poneva, oltre al fattore bellezza disarmante. A meno che non fosse una farsa anche quella? Ma suo fratello non reagì in un modo che potesse lasciar trasparire stupori o simili, quindi no, non era una farsa.
    Per inciso trovava anche Hikaru una persona squisita. Su Haru è meglio non esprimersi.
    « Speriamo che la parte dell’assassino non sia toccata all’unico invitato che ha abbandonato. » buttò lì suo fratello, Risa ci pensò un momento su.
    « Non penso, immagino che ci avrebbero riassegnato i ruoli nel caso: come potremmo giocare senza l’assassino presente? » disse la sua guardando distrattamente un po’ tutti. Per quanto riguardava l’alleanza, invece, ascoltò poco di quel che dissero prima Evelyn e poi Ryoga: cominciava ad avere i crampi allo stomaco, doveva andare in bagno e pure di corsa, ma si accorse che Ryoga aveva guardato anche lei oltre che Haru. Oh no, le aveva chiesto qualcosa?
    « Ah… Ci penso un attimo, prima devo allontanarmi un momento, scusate. » fece un mezzo inchino e si allontanò a chiedere a qualcuno dello staff dove fossero i bagni, ringraziò la ragazza che la accompagnò alla porta del bagno delle ragazze, e una volta dentro a uno dei cubicoli… Beh, disse addio alla cena cercando di fare meno suoni possibile, annaspando poi tra i dolori e il fiato corto: dannato cibo umano, lo detestava con tutta sé stessa.
    Decise di sostare ancora un po’ in bagno per riprendersi per bene e tornare in sala come se nulla fosse accaduto: se si fosse presentata così dolorante e trafelata sarebbe stata fin troppo sospetta, oltre al fatto importantissimo che avrebbe fatto preoccupare Ryoga… No, non se ne parlava nemmeno.

    « Parlato »
    "Pensato"

    No hope, no love, no glory, no happy ending

    Ghoul
    Koukaku
    Rank B
    Oracle

     
    Top
    .
  12.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    3,320
    Power-up
    +495

    Status
    Ghost
    Haru Y. Ueda
    Inoccupato
    25

    I sospetti già iniziavano, quanto meno per Haru...chissà se poteva entrare nella mente di un assassino, essendolo lui stesso.
    Teoricamente non dovrebbe essere tanto difficile, ma si parla sempre di un'altra persona dopotutto, c'erano per lui troppi pochi indizi. Intanto una delle ragazze si era momentaneamente allontana e poteva ben capire il perchè.
    «Speriamo non fosse lei l'assassino e non stia scappando dalla finestra» Giusto una battuta per rompere il ghiaccio anche lui, sembravano tutti molto tesi, o forse molto concentrati per scovare il fantomatico assassino.
    La ragazza però aveva ragione secondo lui, non avrebbe avuto senso far andare via il colpevole, avrebbero riassegnato i ruoli. «Ma sono d'accordo con ciò che ha detto, il colpevole è ancora tra noi» Sembrava effettivamente una frase ad effetto da film, e in un certo senso era tutta finzione quella.
    Ciò che lo insospettì però, fu ciò che disse Evelyn: perchè proporre di fare squadra? Forse voleva tenere d'occhio le mosse degli altri e non far ricadere la colpa su di lei? Che fosse lei l'assassina?
    Mossa intelligente in effetti, come si diceva...? Tieniti stretti gli amici e più vicini i nemici? Era quella la sua tattica? Aveva però ancora troppi pochi indizi, ma per ora il sospetto lo aveva.
    Hikaru da parte sua, sembrava completamente innocente... e se fosse stato tutta una recita? Anche lui spesso recitava quella parte.
    Potenzialmente, tutti potevano essere il colpevole, anche lui stesso, o anche Ryoga o Risa. Tutti avevano un muovente.
    Solitamente si uccideva per tre motivi, o almeno così aveva sempre sentito dire: soldi, amore e potere. E alcune volte tutti e tre. Stare per una volta dall'altra parte era strano per lui, fare davvero la persona innocente...solitamente lui recitava quella parte ogni giorno, ma chissà come sarebbe stato esserlo davvero, effettivamente quella era l'unica volta in cui era realmente innocente.
    «Io credo sarebbe utile cercare degli indizi, o avere altre informazioni...sappiamo effettivamente troppo poco, anche gli uni degli altri, ad esempio, sarebbe utile sapere se ci sono delle dichiarazioni dei domestici o dove eravamo all'ora effettiva del delitto»
    Dopotutto dovevano trovare anche un'arma e un movente: conoscere anche gli altri sarebbe stato utile...potevano fare un errore e scoprirsi, o anche dare un dettaglio che li avrebbe portati al vero colpevole! O magari...qualcuno avrebbe mentito su una di queste cose, anche su dov'era all'ora del delitto e ci sarebbero state delle incongruenze!
    Questo gioco lo intrigava!
    «Se preferite, possiamo dividerci e cercare»
    Da qualche parte dopotutto, dovevano pur iniziare. Se il colpevole era tra di loro, c'era da supporre che non avesse avuto tempo di disfarsi dell'arma...quindi doveva essere ancora in giro in quella stanza. Altrimenti non avrebbe avuto senso chiedere anche di mettere l'arma...e se dovevano chiedere proprio agli investigatori qualcosa? Magari potevano dare degli indizi su come fosse morto Sir Duca Conte!

    «Parlato»
    Pensato

    Well, maybe you should smile, you're never fully dressed, it's your debut!

    Ghoul
    Bikaku
    RANK B
    Adam(Hebi)

     
    Top
    .
  13.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    7,266
    Power-up
    +438
    Location
    Outer space.

    Status
    Ghost
    Hikaru "Shiori" Serizawa
    Hikaru si sentiva improvvisamente sotto pressione. Sapeva che il suo personaggio era innocente, per cui era circondata da possibili "assassini". Per quanto quello fosse un gioco, la verità era che l'atmosfera risultava fin troppo suggestiva, al punto da aver cominciato a sentire una pressione addosso non indifferente. Era opprimente.
    Più lanciava occhiate agli altri partecipanti, più il suo corpo s'irrigidiva: riconoscendo la propria innocenza, aveva timore a fidarsi di ognuno di loro, perché ai suoi occhi chiunque lì in mezzo poteva essere l'assassino.
    Osservò Risa, in quel gioco sua figlia, allontanarsi per andare in bagno ed un senso di preoccupazione la pervase: non sapeva se a primeggiare fosse la paura che non stesse bene (non l'aveva vista mangiare molto quella sera, così come altri partecipanti), o se quella era la prima mossa da vera assassina del Duca Conte. Una volta che vide la sua figura sparire dietro una porta, decise che per il momento era meglio lasciar perdere Risa e concentrarsi su chi era ancora in quella sala.
    Stette ad ascoltare gli altri, cercando di interpretare le loro parole, leggere tra le righe, capire se quel che stavano dicendo era un modo di depistare gli altri: in mezzo a loro c'era un assassino, e l'avrebbe scovato!
    «Mi associo a Ueda-san» commentò poco dopo, mostrandosi evidentemente molto più favorevole alla ricerca in solitaria, piuttosto che unirsi ad un qualche gruppo indefinito. Nella sua testa, l'idea di Evelyn aveva tutta l'aria di essere il malvagio piano dell'assassino. Ma non voleva impuntarsi su di lei, perché fissarsi solo su di lei l'avrebbe potenzialmente potuta condurre fuori strada: se Evelyn era davvero l'assassina tanto meglio, ma concentrarsi solo su di lei avrebbe potuto distrarla da potenziali indizi sugli altri concorrenti.
    «Sappiamo veramente troppo poco, e cercare ognuno per conto nostro ci aiuterebbe. E poi, come dice Ryoga-san, creare un gruppo darebbe un'opportunità maggiore all'assassino di portarci fuori strada. Non mi fido, preferisco fare ricerche per conto mio.»
    Un po' si sentiva in colpa, ma le opzioni erano due: o risultava fredda come il ghiaccio, tenendosi a debita distanza da tutti, oppure si sarebbe unita al potenziale assassino e non ne sarebbe uscito nulla di buono.

    «Parlato.»
    "Pensato."
    human | student / barmaid | 20 years old • [ SCHEDA ]

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee


    Evelyn Tiffany Applegarth
    Quando Risa abbandonò la stanza per andare al bagno, l'espressione di Evelyn assunse un'evidente nota di preoccupazione. Lanciò un'occhiata preoccupata a Ryoga, come se volesse chiedergli tacitamente se fosse tutto okay, o se era il caso di lasciarla andare da sola. Ma non voleva dare un'idea sbagliata agli altri partecipanti: sapeva di dover ponderare bene le sue parole, perché qualsiasi cosa avrebbe pronunciato sarebbe passata sotto lo scanner mentale degli altri concorrenti, e avrebbero potuto analizzare cose che non stavano né in cielo né in terra. Avrebbe potuto usare quella scusa per far accanire gli altri su parole prive di significato per il gioco, ma decise di rimanere zitta. Sapeva di essere fin troppo guardinga, ma meglio quello che accanirsi inutilmente su dettagli a dir poco futili.
    Dalla sua proposta, comunque, uscirono reazioni contrastanti, come c'era d'aspettarsi: era probabile che qualcuno avrebbe potuto sospettare di lei, ma non le importava, fintanto che sapeva di essere innocente non aveva nulla di cui preoccuparsi. Ci sarebbero stati gli indizi a scagionare il suo personaggio da ogni possibile accusa. Per quello non si era fatta problemi a proporlo: sapeva di essere innocente, d'altronde, e se lei era pulita non avrebbe dovuto temere qualsiasi azione che avrebbe commesso, perché non ne avrebbe minimamente risentito.
    Ma analizzando le reazioni altrui, qualcosa non le tornava: escludendo Risa che era momentaneamente fuori dai giochi, l'unico che aveva quasi risposto come se avesse abboccato al suo amo era stato Ryoga. Ma non voleva dar per scontato che l'assassino fosse lui, non poteva basarsi su una cosa tanto stupida. Hikaru ed Haru, che sembravano voler sostenere la stessa strategia, avevano modi di porsi completamente diversi: dall'altra parte c'era la razionalità di Haru, che giustamente aveva fatto notare quanto poco sapessero gli uni degli altri, e sprovvisti di indizi non potevano permettersi di andare in giro in gruppo a segarsi mani e piedi da soli, dall'altro il cinismo di Hikaru, che aveva ammesso di non fidarsi di nessuno. Hikaru, per il momento, fu quella più plausibile nella sua testa, a non essere l'artefice dell'assassinio del Duca Conte McConaughey.
    Haru, invece, sembrava estremamente intelligente, e temeva che lo fosse a tal punto da essere perfettamente in grado di depistarli con qualche parolina di circostanza. L'avrebbe tenuto d'occhio, assolutamente.
    Ryoga, dal canto suo, aveva dato voce al suo stesso ragionamento: questo voleva dire che Ryoga poteva essere l'assassino o che semplicemente la pensava al suo stesso modo. E questo le rendeva le cose più difficili.
    Si lasciò andare ad un sospiro, scrollando elegantemente le spalle.
    «Io la penso come Ryoga-san» ammise con un sorriso, «ma ammetto che il punto di vista di Haru non fa una piega.»
    Evelyn voleva che l'assassino si unisse a lei, lei non stava aspettando altro. Perché se l'assassino avesse creato un gruppo con lei, lo sviluppo non era solo quello dell'assassino che la depistava: si sarebbe potuta benissimo guardare le spalle a sua volta, e carpire informazioni dalle sue parole o dalle sue azioni. Non era così stupida da permettere all'assassino di condurre i giochi.
    «Quindi Ueda-san, Serizawa-san» disse infine, con fare estremamente gentile, «se volete cercare per conto vostro per me non c'è nessun problema~ Io preferisco aspettare Risa-san e chiederle cosa vuole fare.»
    I due le sembravano piuttosto fermi sulla loro decisione, per cui sapeva che sarebbe risultato difficile smuoverli dal voler cercare indizi da soli, ma se il suo destino era quello di cercare da sola, avrebbe prima voluto avere conferma da Risa, in quel momento assente.

    «Parlato.»
    "Pensato."
    [ SCHEDA ] | ghoul • rank b ( Masked Flower ) • majoring in architecture • protect life at all costs

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee
     
    Top
    .
  14.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■

    Group
    Staff
    Posts
    4,963
    Power-up
    +693
    Location
    Snezhnaya

    Status
    Ghost
    Ryoga Hasegawa
    Ovviamente Ryoga prese l’allontanarsi inatteso della sorella come se un pazzo armato di mitra avesse fatto irruzione nella sala tentando di uccidere tutti; in tal caso solo la povera Hikaru ci avrebbe rimesso la vita, essendo l’unica umana del gruppo, ma la sensazione che Ryoga ne avrebbe tratto era di certo la stessa.
    Seguì dunque con lo sguardo la sorella finché non fu scomparsa oltre la porta, restando poi a rimuginare tra sé e sé ignorando gli altri, che nel frattempo erano andati avanti con la mascherata. Non voleva dare una brutta impressione di sé, meno che mai sembrare scortese, ma quando ti viene cucito addosso il ruolo di uomo di casa a neanche sette diventa inevitabile allarmarsi ad ogni segnale. Poco importava che Risa fosse ormai abbastanza grande da poter essere definita adulta: per Ryoga rimaneva una ragazzina totalmente sotto la sua responsabilità.
    Immaginò che si fosse diretta al bagno. Non avendo spesso necessità di fingersi umana ingerendo cibo per lei tossico, Risa non era abituata quanto lui a mantenere i nervi saldi nonostante il disgusto e i crampi. Mentre lui sarebbe riuscito a dissimulare il disgusto fino a casa, sopportando il pessimo sapore in bocca, lei doveva aver sentito l’incalzante necessità di vomitare.
    Doveva essere chiaro a tutti quanto fosse preoccupato - dopotutto lui e Risa si erano presentati come fratelli -, la parlantina si era spenta e lo sguardo si era abbassato.
    Ryoga era troppo abituato a fingere per percepire la pressione psicologica del dover tenere in piedi una sceneggiata. Avrebbe giocato fino alla fine il suo ruolo, senza alcun rancore nel caso in cui lo avessero beccato, ma aveva assolutamente bisogno di un momento per sincerarsi delle condizioni di Risa.
    “Io preferisco aspettare Risa-san e chiederle cosa vuole fare.”
    Senza saperlo, Evelyn gli diede il pretesto perfetto per tirare fuori il discorso.
    «Concordo. Spero di non offendervi se vi abbandono anch’io per un momento. Sapete, sono quel tipo di fratello apprensivo che richiama finché non rispondi...» chiaramente scherzava, non voleva andarsene creando altro allarmismo. Mentre usciva dalla sala, una mano in tasca e di nuovo un sorriso accattivante sul volto, aggiunse goliardico: «Se non torno sapete chi è l’assassino! … o forse l’assassino sono io e sarò già scappato dalla finestra.»
    Si stava divertendo a cercare di confonderli, sì. In effetti, se l’avessero scoperto avrebbe davvero potuto inscenare un salto dalla finestra… sarebbe stato un finale coi fiocchi!
    Ma per il momento doveva rintracciare Risa, cosa per niente difficile considerando che avrebbe potuto semplicemente seguire l’odore di ghoul. Per non fare però la figura dell’individuo inquietante preferì chiedere allo staff, che cortesemente gli indicò che la sorella si era diretta verso i bagni, esattamente come sospettava.
    Una volta davanti alla porta del bagno delle donne, Ryoga si guardò intorno per accertarsi non ci fosse nessuno nelle vicinanze prima di entrare. Così, senza alcun riguardo per le regole. Caotico malvagio.
    «Risa?» la chiamò con voce contenuta. «Tutto bene? Vuoi che ti tenga la testa?»
    Forse non scherzava sull’essere il tipo di fratello che richiama finché non rispondi.
    -------------------------------
    «Parlato.»
    "Pensato."
    Don't be afraid of my eyes, I'm blessing you even in my death. • scheda

    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee
     
    Top
    .
  15.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Now's your chance to be a [BIG SHOT]
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    2,070
    Power-up
    +199
    Location
    Dalle coccole della mia Delilah ♡

    Status
    Ghost
    Risa Hasegawa
    Sentinella & Veggente
    19 Y.O

    vpHdmdB
    Mai si sarebbe aspettata di stare così tanto male per un motivo simile: un ghoul, una creatura dalla forza spaventosa - anche se lei era una mezza calzetta, ma contava comunque nella categoria ghoul - messa in ginocchio da del cibo. Del disgustoso, ripugnante cibo, che non faceva più parte di lei ed era finito giù nello scarico. “Meglio fuori che dentro”, dicevano.
    Aveva ancora una mano poggiata alle piastrelle del bagno, la testa china e il fiato corto come se avesse corso, lo stomaco ancora dolorante, la bocca con un saporaccio inenarrabile; sinceramente non aveva modo di mettersi a pensare a cosa rispondere alla proposta di Evelyn, doveva riprendersi prima, e magari aprire la finestra del bagno così da far uscire qualsivoglia odore eventuale così da non dare ancora più sospetti circa la propria identità e quella di Ryoga.
    « Risa? » sentì chiamare subito dopo aver sentito la porta del bagno aprirsi « Tutto bene? Vuoi che ti tenga la testa? »
    …Ryoga era entrato nel bagno delle ragazze. L’aveva fatto davvero. Per lei, che sorella degenere.
    « Sto… Sto bene, bruh. » gli rispose con voce mogia sforzandosi almeno di aggiungere il nomignolo col quale lo chiamava ormai da anni. Si fece forza, e uscì dal cubicolo piuttosto pallida, ma almeno si sentiva meglio, almeno un pochino.
    « Non volevo farti preoccupare, scusami. » sospirò sfilandosi i guanti per potersi dare una sciacquata alla bocca, guardandosi anche allo specchio già che c’era: doveva controllare di essere almeno in ordine, e sembrava esserlo. Doveva solo riprendere colorito, e con i crampi che si erano calmati poteva certamente farlo; approfittò dell’attesa per fare ciò a cui aveva pensato almeno un milione di volte: abbracciare suo fratello, attenta a non sprofondare di faccia contro di lui come faceva di solito per non macchiargli il vestito col trucco. Erano a noleggio!
    « Sto meglio, davvero. Aspetto solo di non sembrare un fantasma e torno subito. Se vuoi tornare fai pure. » gli “sorrise” allontanandosi, dunque recuperò e indossò i guanti guardando il biondo. Pensandoci, aveva avuto il dubbio che fosse stato lui l’incaricato di interpretare l’assassino, ma doveva chiederglielo? O meglio, poteva chiederglielo? Per un momento le venne istintivo pensare di sì, insomma, erano complici nei loro giochi e passioni, era normale che condividessero un segreto… E fu proprio questa considerazione a fermarla: lì non erano Ryoga e Risa Hasegawa, ma i parenti del Duca Conte che si confrontavano su un caso di omicidio. No, non doveva chiederglielo, avrebbe rovinato il gioco altrimenti; e poi suo fratello l’avrebbe comunque accontentata rivelandole se i suoi sospetti fossero giusti o sbagliati… No, non doveva proprio chiederlo.
    Avrebbe scoperto con i suoi mezzi chi era l’assassino, lasciando da parte anche il suo conoscere il modo di fare di suo fratello; ma il primo passo era sicuramente quello di tornare in sala, e l’avrebbe fatto non appena avesse riacquistato colorito, scusandosi quindi con tutti quanti.

    « Parlato »
    "Pensato"

    No hope, no love, no glory, no happy ending

    Ghoul
    Koukaku
    Rank B
    Oracle

     
    Top
    .
38 replies since 31/10/2020, 23:16   843 views
  Share  
.