Hereditary

[Conclusa] Risa hasegawa, ryoga hasegawa, Evelyn Tiffany Applegarth, Haru Y. Ueda, Hikaru "Shiori" Serizawa, Hayato Kujo - @Jazz Jin - 31/10/2020 - dalle 20.30, soleggiato

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    Indizi che si hanno fino ad ora:
    -Sir Duca Conte, è stato ritrovato nel suo studio, morto.

    Dovete ipotizzare:

    -Movente
    -Arma
    -Nome Assassino

    Potete interagire per ulteriori indizi con:

    - Ispettore Dargon (si trova vicino al tavolo)
    - Agente 1 (si trova vicino la finestra 1)
    - Agente 2 (si trova vicino alla tv)
    -Domestica 1 (piange, visibilmente spaventata, si trova vicino alla libreria)
    -Domestica 2 (seccata, indifferente della cosa, si trova vicino al caminetto)

    Posti con cui potete interagire nella stanza:

    -Libreria ( Potete controllare uno a turno: Scaffale 1 a destra, Scaffale 2 al centro, Scaffale 3 a sinistra, si trova sulla destra in mezzo a finesta 1 e finestra 2)
    -Caminetto (Potete controllare due cose a turno: sopra il caminetto, a destra del caminetto dove ci sono i ferri, e a sinistra del caminetto dove c'è un lume molto alto)
    -Tv e videoregistratore (infondo alla sala, vicino tappeto persiano e la tv)
    -Tavolo con fioriera (al centro della stanza)
    -Finestra 1(all'inizio della stanza, vista sul giardino)
    -Finestra 2 (altezza circa al centro della stanza, vista sul giardino)
    -Finestra 3 (infondo alla stanza, vista sul giardino)
    -Tappeto Persiano (vicino ai divanetti e la tv)
    -Vassoio alcolici (assortimento di bottiglie di vetro e bicchieri, all'angolo destro infondo la stanza)

    Sotto Spoiler segnate:
    CODICE
    <b>Posti visti:</b>
    <b>Oggetti trovati:</b>
    <b>Informazioni trovate e da chi:</b>
    <i>Arma:</i> da compilare solo quando e se siete sicuri;
    <i>Movente</i>: da compilare solo quando e se siete sicuri;
    <i>Nome Assassino:</i> da compilare solo quando e se siete sicuri;
    <i>Ipotesi finale:</i> da compilare solo quando e se siete sicuri. Descrivete in poche righe come secondo voi sia andata la situazione, annunciando Arma, Movente e Nome dell'Assassino.


    NB. Ad ogni inizio turno ci sarà sotto spoiler, per ognuno, un recap su cosa avete trovato, così da poterlo segnare/descrivere al vostro post.



    Haru Y. Ueda
    Inoccupato
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    Alla fine, tutti, o quasi, sembravano d'accordo sul ricercare in modo separato: le motivazioni di entrambe le parti sembravano corrette, eppure Haru iniziava a sospettare in particolar modo di Evelyn che aveva proposto la cosa, ma forse era troppo scontato? Avrebbe dovuto cercare di trovare qualche indizio se voleva uscire fuori da quella situazione.
    Ryoga intanto si era allontanato: non riusciva a capire l'apprensione da fratello maggiore, non aveva mai avuto un fratello una sorella, e i suoi cugini...be'...non ci era proprio legato, per quanto vivessero tutti nella stessa villa di famiglia, cosa che gli stava stretta.
    Quindi lo guardava quasi incuriosito da quella reazione così...umana? Non sapeva bene come descriverla, era una cosa che sentiva distante o quasi un vecchio ricordo, sopratutto sul tenere così tanto a qualcuno da preoccuparsi.
    «Ma certo, va' pure»
    Apprezzò il suo modo di scherzare, sebbene anche quello poteva risultare sospetto, ma perchè farlo? Non avrebbe avuto senso, a meno che non fosse fatto di proposito per farglielo credere...no, decisamente così non ci siamo, doveva trovare indizi o sarebbe arrivato a fare ipotesi su tutti, perchè a conti fatti, anche lui stesso poteva avere un forte movente.
    - Ecco a voi un paio di fogli dove poter segnare tutto, sopra ci sono riportati anche i luoghi da poter vedere nella stanza!Buona caccia!-
    Disse una delle ragazze che avevano parlato prima, distribuendo a tutti i partecipanti due fogli e una matita. Haru ringraziò con un cenno, prima di tornare a prestare attenzione alle due ragazze rimaste.
    «Bene, allora se volete scusarmi inizio a fare un giro»
    E con un leggero inchino della testa, salutò le ragazze, guardandosi per un attimo attorno, prima di decidere dove dirigersi, ovvero alla libreria: era stracolma di libri e cianfrusaglie, e guardando nuovamente sul foglio decise di vedere lo scaffale 1 a destra.
    Notò che i posti da poter vedere erano segnati con un piccolo post-it colorato per facilitare i concorrenti, meglio così. Iniziò a spostare qualche libro e notò che alcuni era bloccati, e cercò di vedere se qualcuno lo poteva aprire.

    «Parlato»
    Pensato

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    Posti visti: Libreria (scaffale 1 a destra)
    Oggetti trovati: //
    Informazioni trovate e da chi: //
    Arma: da compilare solo quando e se siete sicuri;
    Movente: da compilare solo quando e se siete sicuri;
    Nome Assassino: da compilare solo quando e se siete sicuri;
    Ipotesi finale: da compilare solo quando e se siete sicuri. Descrivete in poche righe come secondo voi sia andata la situazione, annunciando Arma, Movente e Nome dell'Assassino.
     
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    Hikaru "Shiori" Serizawa
    Non trovò affatto strano che Ryoga avesse sentito l'urgenza di controllare che la sorella stesse bene, forse l'avrebbe fatto anche lei al posto suo. Sembrava un fratello davvero apprensivo, ma quel pensiero la fece intenerire di fronte a quella scena: si vedeva lontano anni luce quanto ci tenesse a Risa, perciò un sorriso, seppur vagamente accennato, curvò le sue labbra.
    Annuì semplicemente, quindi, quando il biondo si scusò ed uscì dalla stanza, per raggiungere la sorella ai bagni, prima di volgersi a guardare una delle due cameriere che li avevano accompagnati sino a lì, accettando di buon grado il foglio con le istruzioni, quello dove segnare i luoghi visitati e gli indizi trovati e la penna. Rimase per qualche istante ferma ad osservare le regole scritte sopra il primo foglio, cercando di fare mente locale staccando gli occhi solo per confermare che ciò che era riportato sul foglio fosse accurato: ogni cosa era al suo posto, perciò non fu un problema cominciare a pensare ad una strategia. Doveva, prima di ogni altra cosa, capire da dove avrebbe dovuto iniziare.
    Osservò Haru quando si scusò con lei e Evelyn, che si era diretto verso la libreria.
    "Allora per il momento la evito" pensò tra sé e sé la ragazza, per poi rivolgersi ad Evelyn, rimasta lì in attesa dei fratelli. Probabilmente la ragazza era venuta lì con loro e non voleva staccarsi da loro, godendosi la serata e partecipando tutti insieme. Ma quella era solo un'ipotesi, che mantenne per se stessa.
    «Allora... comincio anche io.»
    E si allontanò. La sua prima meta era stata decisa: il camino. Aveva pensato di poter controllare quel che c'era da quelle parti, convinta che il caminetto di quella stanza poteva rivelarsi il perfetto nascondiglio per oggetti contundenti. E poi c'era quella cameriera dall'aria scocciata nei paraggi, dopo un'occhiata avrebbe potuto chiedere informazioni anche a lei.
    Prima di tutto dette un'occhiata sopra il caminetto, dove sostava qualche soprammobile: una candela e due statuette che avevano tutta l'aria di essere delle bomboniere riciclate da qualche matrimonio o occasione importante. Non credeva che quello che stava lì sopra poteva essere granché utile, aveva anche provato a spostare gli oggetti per vedere se sotto di essi poteva trovare un indizio utile, ma niente di che. Così si accovacciò, facendo attenzione alla propria gonna, per controllare tra i ferri per il camino: li prese in mano uno ad uno, prestando attenzione a qualche possibile dettaglio. Fu lì che realizzò che uno di questi era leggermente smussato, ma non poteva essere sicura al cento percento che significasse qualcosa, magari era così e basta..? D'altronde non aveva mai avuto un camino in vita sua, perciò non sapeva bene come si comportassero certi oggetti, e non dava per scontato che la cura dei dettagli fosse stata lasciata al caso. Per sicurezza, però, riportò nel foglio che aveva trovato proprio uno di quei ferri smussati, che per lei equivaleva ad una piccola possibilità. Chi poteva dirlo? In occasioni come quelle era meglio segnarsi ogni papabile possibilità, anche la più remota... e non voleva credere che si trattasse di mera coincidenza.

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    Posti visti: Caminetto.
    Oggetti trovati: ferro del camino smussato.
    Informazioni trovate e da chi: //
    Arma: //
    Movente: //
    Nome Assassino: //
    Ipotesi finale: //


    Evelyn Tiffany Applegarth
    Ammetteva di essere molto preoccupata delle condizioni di Risa. Non sapeva quanto fosse abituata a fingere di mangiare cibo umano, perciò la preoccupazione fu inevitabile quando vide Ryoga scusarsi e seguire la sorella nei bagni. L'espressione sul volto di Evelyn, già contratta in un sorriso cordiale forzato, perse ogni piccola briciola di volontà a sorridere rimastale, lasciando che i muscoli delle guance si sciogliessero, facendo scomparire il sorriso che stava esibendo controvoglia. Non sapeva bene perché, ma l'idea che Risa si fosse sentita male le balenò in mente all'improvviso e questo le bloccò lo stomaco già sottosopra di suo. Le pasticche miracolose fungevano solo da aiuto a sopportare i crampi, e l'esperienza nel mangiare cibo umano l'aveva resa più abile nel sopportare quel genere di dolore, ma l'ansia provata in quel momento non stava aiutando per niente.
    Quando una delle due ragazza si avvicinò per consegnarle il materiale di cui avevano bisogno, cercò di ringraziarla nel miglior modo che riuscisse, sforzandosi di mostrare un sorriso gioviale e tranquillo. Tuttavia, quella macchia di preoccupazione non se ne andò, e le sopracciglia contratte in quell'espressione preoccupata avevano completamente rovinato la sensazione che voleva dare alla ragazza, che le chiese, in un attimo di sconforto, se stesse bene.
    «Oh sì, m-mi scusi» mormorò Evelyn colta alla sprovvista, che per scusarsi ulteriormente chinò il capo più di una volta. La giovane donna che aveva di fronte la rassicurò.
    «Può dare a me il materiale per gli altri partecipanti» la interruppe poco dopo, tirando un sospiro per distendere i nervi ormai a fior di pelle per l'agitazione. Fu un momentaneo toccasana, tanto che sentì la tensione sulle spalle mollare, anche se di poco, la presa. «Sono certa che a breve torneranno.»
    E così fece. Evelyn si rigirò tra le mani i fogli e le penne che le erano state date e, ormai impaziente di sapere che fine avessero fatto i fratelli Hasegawa, si avvicinò alla porta che dava al corridoio che collegava quella stanza ai bagni. Era troppo agitata per pensare anche a giocare, e non aveva molta voglia di procedere senza Risa e Ryoga, per cui rimase lì, a pochi passi dall'uscita, nella speranza di veder riapparire le facce dei suoi amici il più presto possibile. Non avrebbe potuto fare altro se non quello, dopotutto.

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    Posti visti: //
    Oggetti trovati: //
    Informazioni trovate e da chi: //
    Arma: //
    Movente: //
    Nome Assassino: //
    Ipotesi finale: //
     
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    Ryoga Hasegawa
    Ryoga non aveva alcuna fretta di tornare in mezzo ai morti, quindi avrebbe aspettato con tutta la pazienza del mondo che Risa rovesciasse tutto e si facesse abbastanza coraggio da uscire dal suo cantuccio. Non doveva essere facile per lei, ma finché non fosse stato solo Ryoga preferiva credere che il gioco valesse la candela, altrimenti sapeva già che avrebbe finito per addossarsi ogni colpa per i malesseri e le difficoltà che la sorella stava vivendo.
    Risa era… delicata, per usare un eufemismo. Per quanto cercasse disperatamente di ripeterselo e comportarsi di conseguenza, coniugare delicatezza e bisogno di vivere il mondo esterno era davvero difficile.
    Dopo aver aperto la finestra per far arieggiare, si appoggiò con una spalla al muro facendo attenzione a non sporcare l’abito. Non che il bagno fosse sporco, anzi la qualità generale era stata finora impeccabile, parentesi cibo a parte e non per colpa della gestione. Gli era però già capitato una volta di sporcare inavvertitamente un vestito noleggiato e non voleva ripetere quella tragica esperienza.
    Il viso pallido di Risa fece capolino da dietro la porta poco dopo, sembrava stare tutt’altro che bene come affermava.
    «Non ti scusare. Dai, vieni a darti una rinfrescata.»
    Ryoga fece un cenno di diniego, accompagnandola al lavandino perché potesse darsi una sciacquata sotto il suo sguardo vigile, pronto a raccoglierla nel caso le gambe avessero ceduto. Non che Risa sembrasse stare così tanto male, era un po’ pallida e lo sforzo le aveva lasciato il fiato corto, ma lui era un fratello ampiamente apprensivo e paranoico. Sapeva che non sarebbe passato molto tempo prima che gli altri partecipanti, soprattutto Evelyn, si fossero preoccupati abbastanza da chiedersi che fine avessero fatto, ma non avrebbe messo fretta alla sorella.
    Quando la vide protendersi verso di lui l’accolse prontamente tra le sue braccia, anche lui attento a non appoggiare la giacca contro il viso truccato. Aveva fatto bene a raggiungerla, era evidente che avesse bisogno di un po’ di coccole, che lui non esitò a elargire accarezzandole piano i capelli vaporosi.
    «Smettila di cercare di essere edgy, quello è il mio compito. Piuttosto, sei sicura di voler proseguire? Possiamo tornare a casa se non te la senti.»
    Ovviamente non sarebbe tornato dagli altri finché non avesse avuto la certezza che Risa fosse in grado di proseguire. Si trattava dopotutto di un gioco, niente che non potessero interrompere con un pretesto.
    -------------------------------
    «Parlato.»
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    Don't be afraid of my eyes, I'm blessing you even in my death. • scheda

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    Risa Hasegawa
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    vpHdmdB
    Che suo fratello fosse un angelo era risaputo, un angelo sempre un passo avanti a lei per aiutarla e proteggerla; d’altronde se erano lì insieme, quella sera, era proprio perché Ryoga aveva trovato l’ennesimo espediente per farla uscire di casa. Non che le dispiacesse, anzi gli era grata, ma non era stupida e l’aveva capito, solo non l’aveva detto per evitare stupide incomprensioni a suo dire inutili.
    Anche in quel bagno, Ryoga era un passo avanti a lei aprendo la finestra che avrebbe voluto aprire poco dopo aver sciolto l’abbraccio nel quale si stava quasi lasciando sprofondare, chiudendo brevemente gli occhi e prendendo fiato grazie anche alle coccole del fratello maggiore. Ridacchiò alla battuta sull’essere edgy e trovò la forza di separarsi da quel piccolo luogo sereno anche chiamato abbraccio, prendendogli comunque le mani.
    « Sì, tranquillo. Voglio stare qui con te, ma solo se lo vuoi anche tu. » gli disse dunque più serena, non preoccupandosi di sorridere: sapeva che Ryoga conosceva la sua ridottissima gamma di espressioni facciali, confidava nel suo saperla comprendere. « E’ un po’ difficile per me, non sono brava a recitare… Ma non mi dispiace, ecco. Non mi sento a disagio, anche perché non dovremmo mangiare più niente a quant’ho capito. » decise di dilungarsi nelle spiegazioni permettendosi pure una pseudo-battuta, sperando di rilassare il fratello che quasi sicuramente si stava facendo divorare dai sensi di colpa: sapeva di essere vista come una bambolina di porcellana carina e finissima, e le dispiaceva non riuscire a cambiare in tal senso, anche per questo non stava accettando la sua proposta di tornarsene a casa, perché sperava di dimostrargli di non essere diventata pure sociopatica nel frattempo. Ci mancava solo quello.
    « Mi sento meglio, comunque. Grazie per essere venuto qui. » stavolta sorrise anche se solo in modo accennato, lasciandogli le mani per chiudere la finestra aperta dal maggiore, quindi lo prese per mano e si avvicinò alla porta del bagno, ma prima di aprirla si fermò un istante, sorridendogli in maniera più estesa con un certo sforzo.
    « Grazie per avermi portata qui, sei il fratello migliore del mondo. »

    Tornati nella stanza dove stavano giocando, Risa fu sorpresa nel vederci solo Evelyn e qualche cameriera dello staff che si sincerò subito che tutto fosse a posto; Risa rispose subito di sì scusandosi per il disagio con una certa fretta perché volle rivolgersi alla castana dall’espressione preoccupata.
    « Evelyn-san tutto bene? » le chiese dunque con un che di apprensione, non immaginando che fosse proprio lei il motivo di quella faccia preoccupata. « E dove sono finiti tutti? »

    « Parlato »
    "Pensato"

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    Haru Y. Ueda
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    La ricerca a quella specifica parte della libreria non aveva portato a niente, sospirò un po' seccato, doveva assolutamente trovare qualcosa che lo aiutasse o che lo facesse andare almeno per esclusione, così appena vide quella che doveva essere una delle domestiche si avvicinò per poter chiedere informazioni.
    «Mi dispiace disturbarla in un momento così delicato...ma potrebbe aiutarmi? Per caso ha visto qualcosa di strano poco dopo la cena?» Nelle istruzioni infatti, tutti teoricamente in quel lasso di tempo avrebbero potuto avvicinarsi allo studio di Sir Duca Conte, visto che secondo copione (sebbene in realtà stessero finendo la cena) i personaggi da loro interpretati in diversi momenti forse non erano stati visti, bisognava solo trovare la combinazione adatta a quel punto.
    La domestica gli rispose dopo un po', quella donna doveva essere entrata davvero nella parte...anche se Haru era chiaramente distratto da altro, tipo i suoi occhi--no, non doveva! Doveva rimanere concentrato.
    «Non saprei...sembrava tutto normale...insomma, nessuno della famiglia amava sir duca conte, ma ...era un brav'uomo» Seh, certo, salutava sempre, come no. Ma quello fu un pensiero suo personale. «...però ho visto sua moglie dirigersi in giardino» Peccato non ci fosse stato il ragazzo che se ne era andato, ma guardando la mappa della casa che era stampata in modo semplice dietro ad ogni foglio, sarebbe potuto passare dallo studio per andare in giardino, forse avrebbe potuto avere una qualche occasione? Decisamente forse sarebbe stato utile sapere se era stato trovato qualcosa di insolito nello studio.
    «C'è altro che potete dirmi?»
    «Be'...ho sentito il detective dire che la porta dello studio era chiusa a chiave» Be' quello sicuramente era strano: forse la moglie aveva utilizzato il giardino per entrare nello studio e uscire poco dopo il delitto?
    «be', grazie allora...» Non sapeva cos'altro chiederle al momento, avrebbe sempre potuto ripassarci più tardi. Di certo aveva acquisito qualche informazione in più.

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    Recap:
    -Per Hikaru: Il ferro del caminetto è una delle possibili arme del delitto, da tenere in considerazione. Tutte le armi che possono essere state usate eventualmente, sono segnate da un piccolo bollino rosso. Inoltre c'è la possibilità di poter parlare con la domestica che è proprio a pochi metri, per vedere se sa qualcosa che può tornare utile alla tua ipotesi.
    -Per Evelyn: //
    -Per Ryoga: //
    -Per Risa: //
    -Per Haru: Nella libreria (scaffale 1 a destra) non c'è niente di rilevante, peccato! Ritenta, sarai più fortunato! Puoi però interagire con una delle cameriere per vedere se sa qualcosa.

    Plus:

    -Per la mappa:
    La sala da pranzo è il punto di partenza.
    Da lì si può accedere sia al giardino che circonda la casa, (altri due accessi al giardino sono lo studio di Sir Duca Conte e tre delle quattro camere da letto) sia al corridoio che da accesso ad ulteriori stanze. Una è lo studio di Sir Duca Conte, le quattro camere da letto, una del proprietario con la moglie, una del figlio, e due degli ospiti. Sempre dal corridoio si può accedere alla piscina interna, alla rimessa per le barche, la sala da biliardo e alle cucine. La sala da biliardo e la piscina sono stanze comunicanti, così come le due stanze degli ospiti(una con ingresso al giardino e una senza).
    È possibile inoltre accedere a due bagni, uno per gli uomini e uno per le donne.

    ---------------------------

    Posti visti:
    -Libreria (scaffale 1 a destra) = niente di rilevante.
    Oggetti trovati: //
    Informazioni trovate e da chi:
    - Ha visto la moglie dirigersi in giardino dopo la rivelazione shock di sir duca conte; da Domestica 1
    - Sembra che la porta dello studio di Sir Duca Conte fosse chiusa a chiave; da Domestica 1
    Arma: da compilare solo quando e se siete sicuri;
    Movente: da compilare solo quando e se siete sicuri;
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    Ipotesi finale: da compilare solo quando e se siete sicuri. Descrivete in poche righe come secondo voi sia andata la situazione, annunciando Arma, Movente e Nome dell'Assassino.
     
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    NB ― Il breve timeskip che avviene nei post è stato concordato con tutte le roler!


    Hikaru "Shiori" Serizawa
    Hikaru era rimasta a ponderare molto sull'importanza di quel ferro, su quanto potesse rivelarsi rilevante alla risoluzione del caso o meno. L'aveva guardato e riguardato più volte, soffermandovicisi forse fin troppo, ma alla fine si era appuntata sul suo foglio che quello era sicuramente un oggetto importante.
    Il passo successivo era quello di chiedere più info a qualcuno di esterno ai giocatori, e la domestica posizionata poco distante dal camino faceva proprio al caso suo. Non aveva molta voglia di cercare per conto proprio e, per quanto in momenti come quelli il suo essere una persona introversa le mettesse i bastoni tra le ruote, non poteva di certo fare affidamento al suo fallace acume. Il volto contrito in un'espressione seccata della domestica, comunque, le aveva messo un po' di soggezione.
    "Sono tutti così bravi, si vede che si tratta di professionisti."
    Il suo unico pensiero venne, comunque, interrotto dalla voglia di carpire quante più informazioni potesse. Di conseguenza, si avvicinò alla domestica, che le lanciò un'occhiata fulminante. Hikaru, colta alla sprovvista, arrestò la sua avanzata, rimanendo per qualche momento a fissare la domestica, senza emettere un singolo suono e trattenendo il respiro per qualche attimo.
    «Desidera?»
    Si riprese soltanto quando, poco dopo, la voce atona della domestica interruppe la coltre di pensieri.
    «Oh, mi scusi» aveva mormorato la ragazza dai capelli acquamarina, riprendendo la propria avanzata verso la domestica, per evitare che il loro tono di voce fosse troppo alto e che, di conseguenza, anche gli altri giocatori potessero sentire quello di cui stavano discutendo. «Ha qualche informazione da darmi in merito all'incidente con il Duca Conte?»
    La domestica, seccata come non mai, distolse lo sguardo e schioccò la lingua con fare innervosito.
    «Non ne so molto» borbottò poco dopo, le braccia conserte al petto, appena sotto il seno, mentre uno dei piedi batteva irrequieto contro il pavimento. «Ma ho udito Sir Duca Conte McConaughey e la sorella discutere in maniera molto accesa prima della cena.»
    "La sorella?"
    Hikaru si guardò attorno, buttando uno sguardo in giro per ritrovare poco dopo la figura della bella ragazza che giocava nei panni della sorella del duca, Evelyn. Non aveva ancora preso a giocare, stando a quello che aveva avuto modo di constatare, vista la riunione tra lei e i fratelli Hasegawa.
    "In effetti avrebbe senso..."
    «Mh, capisco. Sa dirmi altro in merito?»
    «No» aveva sbottato la domestica poco dopo, senza mai rivolgere lo sguardo alla ragazza, «gliel'ho detto: non ne so niente. Sua sorella era solita chiedere continui prestiti al duca conte, perciò era uno dei loro soliti battibecchi sul "solo un'ultima volta" e il no secco di Sir Duca Conte, che di recente le aveva tagliato i fondi. Essendo abituata a questo genere di discussioni, ci ho fatto molto poco caso e ho tirato dritto, non voglio essere coinvolta in queste situazioni assurde, a maggior ragione ora che il signore ha tirato le cuoia.»
    Se fosse stata una scena reale, Hikaru avrebbe sicuramente cominciato a sospettare di lei. Non per altro, ma quell'atteggiamento freddo ed evanescente non gliela raccontava giusta. Ma era un gioco e sapeva perfettamente che l'assassino era uno dei suoi compagni di cena, perciò sospettare della domestica era fuori discussione.

    Alla fine si era allontanata, rifugiandosi in un angolo remoto della stanza, per poter tirare le somme per conto proprio. Forse era stata influenzata dalle parole della domestica, ma ammetteva che non aveva la benché minima idea di chi altri potesse essere se non Evelyn. Era una persona estremamente attaccata al denaro, che non aveva avuto il successo che il fratello, invece, aveva ottenuto. Aveva passato la sua intera vita a domandare prestiti e favori al fratello, senza mai ritornargli anche solo parte di quelle cifre, che con il passare del tempo si erano accumulate fino ad indebitarla di una somma troppo grande per poter essere risanata in poco tempo.
    "A maggior ragione, se io avessi dei debiti così grandi e fossi molto attaccata al denaro, farei di tutto pur di cancellare quel debito, anche macchiarmi le mani di sangue pur di mettere mano su un patrimonio del genere."
    Le tormentose acque in cui navigava la sorella, d'altronde, erano un motivo ben più che sufficiente per pensare che il colpevole fosse proprio lei.
    Alla fine, Hikaru aveva raggiunto la sua ipotesi definitiva. Non poteva essere altri che lei, Evelyn, con un'ossessione talmente grande per i soldi e i beni materiali da aver peccato non solo di avarizia, ma di omicidio. Nella mente di Shiori, i nodi erano arrivati al pettine, aveva collegato tutti i puntini tra di loro ed era riuscita a giungere ad una conclusione che la soddisfacesse, al punto che ne era profondamente convinta.
    Scrisse la sua ipotesi finale nel foglio che era stato dato loro e, dopo un po' di riflessione, si era avvicinata alla ragazza che orchestrava il gioco, consegnandole il foglio piegato, mostrandole un flebile e timido sorriso, per poi ritornare al suo posto, in attesa che anche gli altri giocatori facessero lo stesso. Ormai quel gioco era giunto alle battute finali, ma doveva ammettere che era stato davvero divertente. Peccato che Kujo Hayato avesse dovuto abbandonare la cena inavvertitamente, si sarebbe di certo divertito anche lui.

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    "Pensato."
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    © yumæchu` | find it on falling down › yume lee


    Posti visti: caminetto.
    Oggetti trovati: ferro del camino smussato.
    Informazioni trovate e da chi:
    - quella sera, prima della cena, domestica 2 ha udito un'accesa discussione tra Sir Duca Conte McConaughey e sua sorella (Evelyn).
    Arma: ferro del camino smussato.
    Movente: debiti e favori mai risanati.
    Nome Assassino: Evelyn.
    Ipotesi finale: Evelyn, dopo una lunga vita passata all'ombra di Sir Duca Conte McConaughey, indebitatasi con lui tra prestiti e favori mai risanati, ha deciso di appropriarsi del suo patrimonio. Arrabbiata e sconvolta dalla notizia sull'eredità del fratello, quindi, ha preso il primo oggetto a portata di mano e, una volta trovatasi nello studio dove si era ritirato il Duca Conte, lo aveva percosso con il ferro del camino, fino a togliergli la vita.


    Evelyn Tiffany Applegarth
    Quando vide i due fratelli fare ritorno dal bagno, il cuore di Evelyn accelerò la frequenza dei battiti, colta all'improvviso da uno strano senso di agitazione misto a sollievo. Il suo respiro si fece, al contrario, più tranquillo, anche se fino ad un istante prima era in preda ad un'involontaria apnea, il respiro trattenuto che ogni tanto riprendeva a tirare, per ovvie necessità quali la sopravvivenza.
    Insomma, nel volto di Evelyn si leggevano preoccupazione e sollievo al tempo stesso, gli occhi quasi le brillavano dopo aver rivisto i volti dei due fratelli.
    «Sì, io sto bene» mormorò, non trattenendosi dal mostrare quanto fosse sollevata anche attraverso il tono di voce particolarmente rincuorato, «piuttosto tu stai bene?»
    Gli occhi di Evelyn erano passati dal guardare Ryoga al posarsi sul viso leggermente pallido di Risa. Poteva solo immaginare cosa fosse successo e, abituata com'era a situazioni come quelle ― visto come ormai da circa dieci anni non facesse altro che partecipare ad eventi che brulicavano di umani, dove aveva imparato a mimetizzarsi tra di loro in maniera quasi impeccabile, senza mai dimenticarsi delle miracolose pasticche che le permettevano di sopportare anche i crampi più lancinanti ―, non poteva far altro che essere doppiamente preoccupata per la ragazza. Chissà come doveva sentirsi, sia fisicamente che psicologicamente...
    «Ueda-san e Serizawa-san hanno cominciato a giocare» li aveva quindi informati dopo che Risa le aveva chiesto che fine avessero fatto, «ma non me la sono sentita di cominciare a giocare sapendo che... insomma...»
    Non era carino rimarcare quanto sospettava fosse avvenuto, sia perché non era un argomento piacevole, sia perché non poteva immaginare come la stesse vivendo Risa, o persino Ryoga, che aveva dimostrato ampiamente quanto fosse apprensivo nei confronti della sorella più piccola. Il che era comprensibile, anche Evelyn si sarebbe comportata allo stesso modo se al posto di Risa ci fosse stata Roselyn. Per quanto ci fossero dissapori tra lei e la sua famiglia, Roselyn rimaneva sempre la sua adorata sorellina, a cui voleva un mondo di bene.
    «Se state bene e ve la sentite, possiamo cominciare a giocare» continuò poco dopo, rivolgendo ad entrambi un cordiale sorriso, ora molto più rilassato di quanto non fosse prima. Sicuramente vedere di nuovo i volti di entrambi aveva alleviato molta della tensione che l'aveva resa vittima di tutta quella preoccupazione.

    Alla fine, anche Ryoga, Risa ed Evelyn si erano immersi nel gioco. Evelyn aveva deciso di controllare un po' per tutta la stanza, scoprendo una corda vecchia ed usurata nascosta dietro il televisore alla bell'e meglio. Una corda poteva essere un buon oggetto per far fuori qualcuno, bastava giusto un minimo di forza e chiunque avrebbe potuto far fuori, in maniera decisamente meno caotica, qualcuno. Certo, se la vittima rimaneva cosciente ci sarebbe sicuramente stata una certa resistenza, con il tentativo di liberarsi e salvarsi, ma il rumore sarebbe stato ridotto al minimo.
    Per quanto riguardava il colpevole, non aveva trovato molti indizi. Aveva fatto qualche domanda all'agente che si trovava proprio nei pressi della tv, senza cavarne un ragno dal buco. Giustamente, era un agente chiamato appositamente dopo il ritrovamento del corpo morto del duca, si sarebbe sorpresa se avesse avuto informazioni utili oltre a mere supposizioni, o indizi nati da una prima analisi della scena del crimine. Insomma, era rimasta con nientemeno che un pugno di mosche in mano, l'amarezza di non aver trovato niente sull'eventuale colpevole che aveva contrito il viso sempre disteso di Evelyn in un'espressione piuttosto dubbiosa.
    "Ma chi potrebbe essere?"
    Ed ecco che, quindi, aveva deciso di dar fondo alle sue analisi, basandosi sulle informazioni che poteva avere dei vari personaggi e su alcuni dei suoi ragionamenti, che poteva considerare abbastanza efficienti.
    Insomma, dopo aver valutato tutto quello che poteva avere in mano ― cioè il nulla ―, Evelyn aveva arbitrariamente deciso che il colpevole di quel delitto era proprio Ryoga. La motivazione principale che aveva spinto Evelyn a pensarla in quel modo era, ovviamente, il suo aver deciso di unirsi a lei nelle ricerche, cosa che un assassino avrebbe fatto, secondo la sua ineffabile logica. Avrebbe potuto sospettare anche di Risa, ma non credeva che la ragazza davvero potesse essere l'assassina. Ryoga, al contrario, le sembrava la persona più adatta: oltre allo sciocco motivo che l'aveva spinta a crederlo colpevole, c'era il suo essere un ragazzo ― perché si sa, uomo uguale più forza. Il che poteva anche puntare verso Ueda Haru, ma che aveva escluso sempre perché "aveva deciso di cercare per conto proprio". Ineffabile logica parte seconda.
    E poi, Ryoga interpretava il figlio illegittimo del duca conte, una persona che, oltre ad essere stato sfortunatamente graziato del sangue dell'uomo ormai morto, non aveva fatto nient'altro. Era nato da una relazione extraconiugale con un membro della servitù, insomma, che colpe ne aveva lui? La colpa era proprio di Sir Duca Conte McConaughey! Per lei era una motivazione più che sufficiente per sentirsi spinto ad un'azione tanto drastica.
    Perciò, dopo i suoi ragionamenti, alla fine scrisse i suoi pareri ― evitando di menzionare il "Ryoga-san ha deciso di unirsi a me per le ricerche, cosa molto sospetta" ― ed aveva consegnato il suo foglio alla ragazza.
    Poco dopo si rivolse di nuovo a Risa e Ryoga.
    «Avete fatto?»

    «Parlato.»
    "Pensato."
    [ SCHEDA ] | ghoul • rank b ( Masked Flower ) • majoring in architecture • protect life at all costs

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    Posti visti: mobile della tv con videoregistratore.
    Oggetti trovati: corda vecchia e usurata.
    Informazioni trovate e da chi: non è risultato niente di rilevante dalle domande poste all'agente 2.
    Arma: corda vecchia e usurata.
    Movente: ingiusta esclusione dal testamento.
    Nome Assassino: Ryoga.
    Ipotesi finale: Ryoga, in quanto figlio illegittimo di Sir Duca Conte McConaughey, si è sentito ingiustamente escluso dall'ereditare un patrimonio che, in quanto pur sempre figlio del duca conte, gli spetterebbe di diritto. Perciò, armandosi di corda e facendo il possibile per risultare silenzioso, si è armato di corda e ha strangolato il duca conte nel suo studio, fino a farlo morire asfissiato.
     
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    No, non era decisamente il fratello migliore del mondo, ma non lo stupiva che Risa lo pensasse.
    Dopotutto ella non poteva sapere delle sue innumerevoli insicurezze, delle tante volte in cui non aveva agito nel migliore dei modi, dei momenti di debolezza in cui aveva odiato loro padre per averlo lasciato da solo a prendersi cura di madre e sorella, delle rarissime occasioni in cui aveva desiderato di essere figlio unico. Pensieri di cui si era ovviamente pentito all’istante, ma che nella foga del momento erano sorti spontanei.
    Risa non poteva sapere quanto le responsabilità lo facessero sentire ingabbiato. E non l’avrebbe scoperto, a qualunque costo.
    In risposta a quell’adorabile commento sorrise con falsa leggerezza, aprendo la porta per farla uscire per prima.

    «I sospettati sono tornati!»
    E si sparò una Jojo pose, mettendosi di lato con un dito puntato contro la stanza… vuota. Già. Trovarci solo Evelyn fu alquanto triste per il povero assassino, che emise un mugugno simile a un lamento per la mancata entrata in scena ad effetto. Ci aveva sperato ma era andata male, così si avvicinò all’amica notando come sembrasse stranamente agitata; forse la loro assenza l’aveva messa in agitazione?
    “Sì, io sto bene. Piuttosto tu stai bene?”
    Eccola. Benché si stesse impegnando per nasconderlo, Ryoga la conosceva abbastanza da notare la sfumatura apprensiva di chi è rimasto col fiato sospeso. Non ne fu per niente sorpreso: Evelyn era una delle persone più follemente altruiste che conosceva e la sua infinita dolcezza riusciva sempre a strappargli un sorriso intenerito.
    Almeno finché non si ricordava di essere Ryoga Hasegawa e quel sorriso dolce assumeva la sua caratteristica aura irriverente, sormontato dalle sopracciglia sollevate in una chiara espressione beffarda. «Stiamo bene, onee-san, non è successo niente di grave.» disse.
    Non aveva intenzione di prendere in giro la dolce Evelyn, che anzi si stava dimostrando oltremodo premurosa. Più tardi avrebbe trovato un modo per farsi perdonare per averla fatta preoccupare, magari offrendo sia a lei che a Risa un caffè o una bevanda calda per chiudere in bellezza la serata e togliersi lo spiacevole sapore del cibo umano dalla bocca.
    Poco dopo, gli ultimi tre giocatori si riunirono al gruppo e le investigazioni poterono finalmente cominciare in via ufficiale. Essendo stato con la testa altrove, Ryoga realizzò solo allora di doversi necessariamente inventare qualcosa: dopotutto era lui l’assassino, non poteva mica trascrivere una confessione sul foglio che gli era stato consegnato!
    Decise di fingersi confuso e concentrato tanto quanto gli altri, vagando un po’ a caso per tutta la stanza e analizzando più di un punto d’interesse. Aveva colto con la coda dell’occhio Evelyn, ormai sua vittima preferita della serata, analizzare una corda usurata trovata dietro la televisione, e con passo felpato l’aveva raggiunta lanciandole uno sguardo carico di finto sospetto.
    «Dicono che l’assassino torni sempre sul luogo del delitto… magari per cancellare le prove.» sussurrò, per poi tornare al suo giro.
    Probabilmente era proprio lui che più di tutti gli altri si stava divertendo, lanciando di tanto in tanto piccole esche che confondessero ancora di più i poveri partecipanti. Non si risparmiò neanche una bella chiacchierata con la domestica scontrosa, che non sembrava avere belle parole proprio per il personaggio interpretato da Evelyn. Che deliziosa coincidenza.
    Fu però davanti al vassoio con gli alcolici che ebbe la sua epifania, al termine della quale il suo foglio recitava che l’assassina era indubbiamente Evelyn, frustrata dai debiti accumulati col fratello, e che l’arma del delitto era stato un ultimo brindisi avvelenato di rancore. Un modus operandi tipicamente femminile. Per non farsi mancare niente, a lato del foglio disegnò un crewmate di Among Us.
    Al termine di tutto si riunì a Risa ed Evelyn, sorridendo smagliante alla domanda dell’amica.
    «Naturalmente.» annuì tutto convinto, incrociando le braccia al petto. «Non vedo l’ora di scoprire le ipotesi di tutti.»
    Era già pronto all’eventuale uscita di scena dalla finestra, il volo dell’angelo edgelord.
    -------------------------------
    «Parlato.»
    "Pensato."
    Don't be afraid of my eyes, I'm blessing you even in my death. • scheda

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    Posti visti: televisione e vassoio con gli alcolici.
    Oggetti trovati: bicchiere avvelenato (cit).
    Informazioni trovate e da chi: Evelyn non era contenta dei debiti contratti col duca conte, dalla cameriera scorbutica.
    Arma: veleno.
    Movente: debiti ed esclusione dal testamento.
    Nome Assassino: Evelyn Applegarth.
    Ipotesi finale: Dopo una vita passata nell'ombra di Sir Duca Conte, Evelyn, sommersa di debiti ed esclusa dall'eredità, ha deciso di giocarsi il tutto per tutto assassinando il suo creditore. Dopo la cena ha raggiunto Sir Duca Conte nel suo studio, fingendo di non provare rancore nei suoi confronti e proponendo un ultimo brindisi insieme prima che le loro strade si dividessero per sempre. Così facendo lo ha avvelenato, assicurandosi di ripulire tutto prima di abbandonare la stanza dalla finestra per non rischiare di essere vista.
     
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    Peccato, le loro JoJo pose così perfette erano andate a vuoto… Eppure si era impegnata tanto nell’assumere la posa di Joseph Joestar, con la mano aperta davanti al volto così (in)espressivo… Sospirò dando qualche piccola pacca alla schiena del fratello per rincuorarlo nel mentre si avvicinavano a Evelyn, la quale sembrava quasi nel panico per lo spavento. Risa ne rimase colpita: non si aspettava di aver turbato tanto la sconosciuta, o meglio non si aspettava che ella potesse preoccuparsi per lei, specialmente a quella maniera. Per un attimo si sentì spaesata, e fu proprio in quel momento che Ryoga rispose per lei rassicurandola… E chiamandola sorellona. Risa portò il viso inespressivo a girarsi verso il più grande sbattendo più volte gli occhi, quindi di nuovo verso Evelyn.
    « Sì, tutto bene. Scusami per averti fatta preoccupare. » disse facendo anche un piccolo inchino: almeno quell’uscita “da Ryoga” era servita a darle un momento di raccoglimento; ascoltato il resoconto di Evelyn e preso il proprio foglio, la ringraziò e cominciarono le danze. Danze nelle quali Risa non sapeva minimamente da dove partire: era brava con i puzzle game, ma se c’era lei in mezzo, proprio non riusciva ad essere fredda al punto di non lasciarsi traviare dalle brutte impressioni avute dalle persone piuttosto che pensare unicamente ai personaggi interpretati… Sì Haru, si parla di te, te che hai rivolto quella singola incisiva occhiata a Ryoga che ha messo fin da subito Risa sull’attenti; ma non poteva certamente incolpare il personaggio di Haru solo perché le stava antipatico l’interprete, si disse camminando pensosa per la sala tamburellando le labbra con la matita.
    Casualmente i passi la portarono vicino alla finestra che dava sul giardino, dove c’era Haru; arricciò per un breve momento il naso, cambiando strada e andandosene poco lontano, ossia verso la libreria. Decise di esaminare quella a sinistra, guardando ogni libro lì presente e scoprendoli quasi tutti finti: niente di sconvolgente, insomma, erano su un set, non in una casa vera… E nonostante fosse tutto spolverato con cura, provando a scostare i libri ne trovò uno vero, con una delle punte della copertina rigida blu stranamente macchiata, e stava per passare il dito guantato sulla macchia ma la paura che potesse macchiarsi la bloccò, passando a passarci la matita di piatto; la matita scivolò e ne uscì pulita, ma la macchia scura, color vinaccia, le aveva dato da pensare: in una casa piena di domestici, una macchia del genere veniva pulita in un attimo, e invece era lì, nascosta per giunta… Prese appunti al riguardo, e pensò bene di andare a chiedere a qualcuno, ma non volle appellarsi agli agenti, no: ci voleva qualcuno che ci lavorasse lì dentro, così andò dalla prima domestica che trovò, ossia quella piangente lì vicino.
    « Mi scusi, ho una domanda da farle. » chiamò la sua attenzione con un tono talmente piatto che l’elettrocardiogramma di un morto aveva più onde, e l’attrice si voltò con gli occhi pieni di lacrime e sofferenza; Risa la invidiò: riuscire a trasmettere così tanto un’emozione, fittizia poi…
    « Sì, mi dica. Chiedo scusa, è che è stato tutto così… » farfugliò con voce tremula, e Risa annuì.
    « Si figuri, lo capisco. » disse con lo stesso tono di prima e la faccia completamente impassibile « Comunque, mi chiedevo: ho trovato un libro macchiato nella libreria, possibile che nessuno l’abbia mai notato? » chiese dunque facendo un breve cenno del capo verso la libreria più a sinistra; la domestica parve cadere dalle nuvole.
    « Quale macchia? Non ne so niente. » fu proprio la risposta che si aspettava di sentire.
    « Capisco. La ringrazio della collaborazione. » si inchinò brevemente e tornò alla libreria, dove riprese il libro e solo dopo notò che narrava della “gloriosa storia di famiglia”; Risa compilò il foglio nel modo più logico che le venne in mente, ossia accusando Haru di aver atteso il momento in cui erano soli per prendere il libro della storia di famiglia per colpirlo ripetutamente a morte con esso. No, non la convinceva affatto, ma non riusciva a pensare a nulla di meglio.
    Una volta tornati tutti nella stessa stanza, sperò solo che non venissero letti tutti i biglietti ad alta voce.
    « Già… Sì… Le ipotesi di tutti… » borbottò la piccola Hasegawa, sospirando poi e a quel punto sperare solo che l’eventuale figuraccia per il biglietto stupido durasse quanto meno tempo possibile.

    « Parlato »
    "Pensato"

    No hope, no love, no glory, no happy ending

    Ghoul
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    Posti visti: Libreria, scaffale 3
    Oggetti trovati: Libro sulla storia di famiglia macchiato di sangue??? alla punta
    Informazioni trovate e da chi: Sospetti aumentati dalla Domestica 1
    Arma: Libro sulla storia di famiglia
    Movente: “Si sono scoperti gli altarini” (cit.)
    Nome Assassino: Haru
    Ipotesi finale: Il Sir Duca Conte deve aver scoperto che Haru, suo figlio, ha avuto una tresca con la giovane moglie, e con in mano il libro di famiglia ha avuto un raptus omicida colpendo a morte il Conte.
     
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    Haru Y. Ueda
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    Il tempo era ormai agli sgoccioli, di conseguenza non era riuscito ad ottenere ciò che gli interessava: probabilmente aveva tergiversato troppo, e forse neanche si stava impegnando troppo, distratto com'era dal ritorno in sala del giovane ghoul.
    Quanto avrebbe voluto mettere mano a quegli occhi! Non poteva, doveva andare avanti e non pensarci, non era un umano che poteva facilmente soggiogare, e quello gli fece pensare che una volta tornato a casa, avrebbe desiderato iniziare una nuova opera d'arte, ciò significava tornare a cercare una nuova preda umana.
    Il sol pensiero lo fece distrarre abbastanza da non ragionare troppo sugli avvenimenti e con i pochi indizi che aveva si ritrovò ad incolpare l'unico sospettato su cui aveva più indizi: avrebbe dovuto approfondire e lo sapeva, anche perchè niente poteva essere come sembrava! Poteva aver sbagliato!
    La cosa in effetti gli avrebbe un po' bruciato, ma era comprensibile . Magari qualcuno era riuscito ad avere l'idea vincente! Si era infatti prima avvicinato all'ispettore Dargon per poter ottenere qualche indizio in più: sembrava infatti che quelli della scientifica avessero trovato un'abrasione al collo della vittima. Quindi doveva essere stato strangolato, ma con cosa? L'arma non era ancora stata ritrovata, ma poteva essere una qualche corda di fortuna, magari una di quelle delle tende? Possibile?
    Così anche una donna avrebbe potuto, con un po' più di forza, fare fuori Sir Duca Conte.
    Alla fine, aveva così deciso di buttare giù la sua ipotesi.
    «Tempo scaduto!»
    Trillò la voce di una delle organizzatrici. «Cortesemente terminate di scrivere le vostre ipotesi e consegnate i fogli, potete poggiarli sul tavolo! Dateci qualche minuti ed eleggeremo il vincitore per questa serata di giochi!»
    Fu così che appena furono consegnate tutte le carte, si presero dei minuti per leggere velocemente e concordare segretamente chi si fosse più avvicinato.
    «Bene, abbiamo un vincitore!» Disse la donna, entusiasta, forse qualcuno aveva davvero indovinato l'assassino?«Il giocatore che si è avvicinato di più all'ipotesi è stato...Evelyn Applegarth! Congratulazioni!»
    Non era stato lui, peccato! Era strano perdere ogni tanto, anche per gioco, ma non disse nulla, anzi volle lasciare alla ragazza il suo momento di gloria.«Complimenti! Ottimo lavoro» Le sorrise in modo tranquillo.
    «La signorina Applegarth ha indicato come sospetto il figlio illegittimo di Sir Duca Conte, che sentitosi ingiustamente escluso dal testamento lo ha strangolato nel suo studio cercando di restare nell'anonimato!»
    E così la verità fu rivelato: in effetti guardando meglio il giovane Ryoga poteva risultare perfettamente un assassino con quel volto angelicato, nessuno avrebbe potuto mai sospettare di una persona così!
    «Facciamo tutti i complimenti alla signorina Applegarth! Come ricompensa oltre alla gloria della serata, avrà come premio una bottiglia di vino particolarmente pregiata oltre ad un piccolo trofeo come migliore detective della serata da portare a casa!»
    Non sembrava finito qui, perchè una delle domestiche aveva portato una piccola confezione che aveva regalato a tutti i giocatori. «Per gli altri concorrenti invece, c'è un piccolo premio di consolazione! Una piccola coppa di partecipazione e un ticket gratuito per la nostra prossima cena con delitto da spendere quando volete! Speriamo che vi siate divertiti a giocare con noi, e vi auguriamo buona serata! Potete ritirare i cappotti e le borse all'ingresso»
    Non sembrava male come premio di consolazione, di certo il ticket avrebbe potuto spenderselo per una serata futura, e chissà! Magari avrebbe incontrato altre persone interessanti, tutto sommato si era divertito, anche se sperava in un tema diverso la prossima volta.

    «Parlato»
    Pensato

    Well, maybe you should smile, you're never fully dressed, it's your debut!

    Ghoul
    Bikaku
    RANK B
    Adam(Hebi)



    Posti visti:
    -Libreria (scaffale 1 a destra) = niente di rilevante.
    Oggetti trovati: //
    Informazioni trovate e da chi:
    - Ha visto la moglie dirigersi in giardino dopo la rivelazione shock di sir duca conte; da Domestica 1
    - Sembra che la porta dello studio di Sir Duca Conte fosse chiusa a chiave; da Domestica 1
    -Sir Duca Conta sembra essere stato strangolato, l'arma non è ancora stata ritrovata; da Ispettore Dargon
    Arma: Corda della tenda
    Movente: per la tresca con il figlio è stata esclusa dal testamento.
    Nome Assassino: Hayato
    Ipotesi finale: Per essere stata esclusa dal testamento per una notte di passione con il figliastro, la moglie non ci ha visto più per l'ingiustizia e andando in giardino, è entrata dalla finestra del balconcino, e dopo una discussione con il marito presa dalla rabbia lo ha strangolato con la corda che teneva legata la tenda. Ha buttato la corda da qualche parte per poterla riprendere in seguito e sbarazzarsene, ed è tornata dal giardino nel salone dove erano tutti, lasciando la porta chiusa a chiave.
     
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38 replies since 31/10/2020, 23:16   843 views
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