BIRDS FLY IN DIFFERENT DIRECTIONS

Hana DUNBAR & TAKUMI FUJIMOTO 5/04/2021 DALLE 23:00 (SERENO) | tetto di un palazzo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    3,324
    Power-up
    +495

    Status
    Ghost
    Hana Dunbar
    Appena le luci si erano spente in camera, e sua madre era venuta a darle la buonanotte, aveva aspettato di sentire i passi della donna allontanarsi e entrare nella camera matrimoniale: era saltata su come un grillo, già vestita.
    Non era la prima volta che faceva quelle cose: non avrebbe dovuto uscire di nascosto, sapeva che era sbagliato e sopratutto pericoloso, ma era solo in quelle occasioni che riusciva a cogliere l'essenza di quella città.
    Nonostante vivesse male lì, e desiderasse tornare nella sua terra d'origine, cercava di trovare qualcosa di positivo in tutto quello: esercitarsi per scattare delle fotografie decenti, e quella volta, come faceva da un po', era decisa a scalare un palazzo molto alto per avere una visuale migliore.
    Per essere ancora di più nell'anonimato, aveva ben pensato di mettersi la sua tenuta da caccia: così con lo zaino in spalla aveva aperto la finestra dopo aver sistemato dei cuscini sotto le lenzuola ed era scesa furtivamente da lì.
    Appena si era sentita al sicuro aveva indossato il suo passamontagna nero, tirato su il cappuccio scuro della felpa oversize e messo la maschera che le copriva gli occhi fin troppo riconoscibili.
    Posò gli occhiali nello zaino e iniziò a correre, cercando di stare sempre nascosta nell'ombra.
    Ci aveva messo un po' ad arrivare in quel posto, ma sapeva già dove andare: ci era andata di giorno da "umana" per studiare la zona e capire dove potesse essere più facile arrivare.
    Così appena aveva trovato le scale di emergenza sul retro, si era messa a correre per arrivare prima: per essere uno scricciolo era piuttosto veloce ed abile, ma non voleva che qualcuno la vedesse.
    Voleva starsene da sola, in santa pace e con la sua amata fotocamera. Lei e il suo obbiettivo, attraverso cui riusciva a vedere il mondo.
    Alle volte così le sembrava meno spaventoso.
    Appena era arrivata sul tetto, aveva aperto lo zaino , mettendosi la macchina fotocamera al collo, e appena fu certa che fosse legata bene e al sicuro, si era arrampicata dal cornicione ad una gru lì vicino per potersi sporgere e avere una visuale migliore.
    Se l'avessero vista...a sua madre sarebbe venuto un infarto e probabilmente sarebbe rimasta in punizione a vita, ma alle volte sembrava che neanche loro capissero: nessuno sembrava farlo.
    Si era seduta sulla parte più sporgente, con le gambe a penzoloni nel vuoto, e facendo un respiro profondo era rimasta a guardare davanti a sè per un po': perchè una città che sembrava così bella di notte, poteva essere così orribile ? Lei si sentiva un pesce fuor d'acqua e si chiedeva se mai avesse trovato un posto per lei da qualche parte.
    Oramai si era abituata a non guardare giù, altrimenti non sarebbe mai riuscita a fare tutto quello, ma se voleva una borsa di studio in qualche scuola prestigiosa, doveva avere un portfolio pazzesco, e quello era l'unico modo per andarsene da lì.
    Fortunatamente era deserto nella sua zona a quell'ora, il palazzo era piuttosto anonimo, ed era anche per questo che lo aveva scelto: alzò quindi la sua macchina fotografica prendendola a piene mani, impostò lo zoom, e guardò nel riquadro, pronta a scattare.

    «Parlato»
    Pensato
    Ghoul
    17 Y.O
    Rank C
    Student / Freelance Photographer
    Ukaku
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Inactive
    Posts
    37
    Power-up
    +27

    Status
    Ghost

    TAKUMI FUJIMOTO
    STUDENT/PART-TIMER
    20 Y.0.

    Alzò lo sguardo dal pesante libro e controllò il display elettronico della sveglia posta sulla scrivania, le luci dietro lo schermo segnavano le 22.53. Si gettò sullo schienale della sedia reclinabile, sbuffando rumorosamente. Era ormai già da un’ora che non riusciva a concentrarsi sul testo, i suoi occhi passavano i caratteri stampati sulla carta senza riuscire a comprenderne il significato.
    «Perché fra tutto ho dovuto sciegliere Ingegneria Elettrica?» si chiese con tono spossato, lanciando uno sguardo seccato al segno rosso sul calendario. Fra meno di un mese avrebbe avuto un esame di Automatica, e per quanto amasse la facoltà che aveva scelto, detestava studiare quasi ogni parte teorica. Non era il tipo da ripetere fiumi di parole a memoria, preferiva imparare con la pratica, accompagnata da tutti i successi e fallimenti che ne potevano seguire. Si alzò dalla sedia e gironzolò per l’appartamento disordinato, per sgranchirsi un po’ le gambe dopo aver passato qualche ora chinato sui libri.
    Si fermò davanti alla finestra a fissare ciò che si trovava dietro al vetro. Non perché la visuale fosse mozzafiato, anzi poteva vedere solo la strada sotto la sua abitazione, dove correva ancora qualche automobile, e le luci dei condomini dall’altro lato della carreggiata che si stavano spegnendo con l’avanzare della notte. All’improvviso un’idea gli balenò nella mente. Gettò un’occhiata al grosso volume ancora aperto sul tavolo, poi si precipitò fuori dalla porta. Aveva bisogno di rilassarsi, di separarsi per un po’ da quello che era il mondo. Il suo cervello funzionava la maggior parte delle volte in questo modo, casuali e inaspettati picchi di energia, che ogni volta scaricava in modo diverso.
    Si infilò in un vicolo ed, al riparo da occhi indiscreti, si arrampicò sul tetto dell’edificio. L’aiuto del buio gli permise di non farsi notare dai passanti che camminavano una decina di metri più sotto, tuttavia sapeva il rischio stava correndo. Mise istintivamente la mano nella tasca della comoda felpa, come per afferrare la maschera, ma un brivido gli percorse la schiena quando si accorse di averla lasciata nella sua abitazione. Decise di coprirsi il capo con il cappuccio e legarsi la bandana che portava in fronte per coprire alla mano peggio la parte del viso al di sotto del naso. Di certo non un camuffamento eccellente, ma almeno gli avrebbe permesso di non essere riconosciuto al primo sguardo.
    Continuò la sua corsa verso la vicina Minato, dove avrebbe potuto osservare la città da un’altezza più considerevole. Guardare la gente e le auto ridotte a minuscoli puntini, gli permetteva di sentirsi esterno al traffico e alla confusione di Tokyo. I rumori dei clacson e le chiacchiere della folla non riuscivano a raggiungerlo, il tempo pareva scorrere più lentamente e le preoccupazioni finalmente lasciavano la sua testa, consentendogli di riuscire a non pensare a niente. Sarà anche una persona estroversa e socievole, ma amava godersi quei momenti di estrema solitudine e tranquillità.
    Intravide un palazzo e decise che fosse abbastanza alto per potersi isolare, poi cercò di raggiungerne la cima, stando ben attento a non cadere.
    Mentre giungeva sul tetto pregustava la fresca brezza primaverile che lo avrebbe accolto, ma una volta arrivato il respiro gli si fermò quando intravide una figura che gli dava le spalle, sul braccio di una gru poco distante. L’iniziale agitazione si placò una volta che si accorse della minutezza della sagoma, che stava armeggiando con qualcosa nascosto dalla vista di Takumi. Forse l’istinto, forse un brutto scherzo dell’ansia, prima che il ragazzo potesse accorgersene, le parole uscirono incontrollate dalla sua bocca.
    «Hey» disse con tono insicuro, come se volesse constatare che chi stava davanti a lui fosse reale.

    «Parlato»
    Pensato

    « Turn on the light »

    GHOUL
    UKAKU
    RANK B
    TSURU



    Edited by bakadesu - 31/5/2021, 10:11
     
    Top
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    3,324
    Power-up
    +495

    Status
    Ghost
    Hana Dunbar
    Fu catartico per la giovane ghoul il suono dello scatto: catturare ciò che vedeva le dava serenità, l'aiutava a riflettere, a tirare fuori ciò che non avrebbe mai potuto dire.
    Era così persa che non si accorse della presenza a cui dava le spalle:in altre circostanze le sarebbe stato fatale un errore del genere, una cosa irresponsabile.
    Quelle tre lettere furono però in grado di farla scattare come una molla: le cadde quasi la macchina fotografica dalle mani, ma per fortuna se l'era messa prima al collo e in pochi istanti si voltò verso la fonte dello spavento.
    Non era più con le gambe a penzoloni, ma accovacciata su quella gru: per poco non rischiava di cadere giù!
    Avrebbe voluto urlare un "ma sei impazzito?", ma nulla uscì dalla sua bocca, sentiva solo il suo cuore che batteva all'impazzata per la paura, non riusciva ad udire altro in quegli istanti. La presa era salda su uno dei tubi di metallo che formavano quel braccio della gru, e rischiava di spezzarlo: la sua più grande paura era che l'altro fosse un membro della ccg, e questo significava che sarebbe morta...l'unico deterrente che non la fece scappare via, ma che la teneva quasi ghiacciata dalla paura era l'odore dell'individuo.
    Lei per fortuna era coperta, con tanto di maschera, non c'era modo che la riconoscesse: attraverso i vetri scuri e specchiati della sua maschera, cercò di imprimersi più informazioni che poteva.
    Non era nè un umano, nè un investigatore, dall'odore sembrava proprio un altro ghoul...ora però il problema era capire se era una persona ostile o meno...non si era ancora mossa da lì, come se stesse cercando di capire quale fosse la soluzione migliore da fare.
    La cosa che la stranì era il suo travestimento: non aveva una maschera, ma comunque era abbastanza coperto da non farle capire bene il suo aspetto.
    Una cosa era certa: l'aveva spaventata, e lei non era brava a socializzare, per quanto ci provasse...e un po' aveva ancora paura: era così tesa che probabilmente sarebbe scattata via come una molla da un momento all'altro per un passo falso.
    Istintivamente con il braccio libero, coprì in un gesto protettivo la sua macchina fotografica.
    «...H...Hey...»
    Si sforzò di parlare, cercando di superare il panico che sentiva dentro le ossa: non sembrava volerle fare del male, ma l'apparenza poteva sempre ingannare, doveva essere vigile!


    «Parlato»
    Pensato
    Ghoul
    17 Y.O
    Rank C
    Student / Freelance Photographer
    Ukaku
     
    Top
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Inactive
    Posts
    37
    Power-up
    +27

    Status
    Ghost

    TAKUMI FUJIMOTO
    STUDENT/PART-TIMER
    20 Y.0.

    La figura fece un salto dallo spavento, quasi rischiava di cadere verso il lontano suolo. In effetti presentarsi così di sorpresa non era stata una grande idea, se aveva sperato di poter iniziare una conversazione, il progetto era fallito ancora prima di cominciare.
    Non potevo andarmene via e basta? si rimproverò. Eppure i suoi piedi erano piantati al suolo e le gambe immobili dall’intensa ansia provata poco prima.
    Provò a scrutare qualche particolare, ma la sagoma era ben camuffata. Il corpo minuto era vestito da indumenti larghi e davanti al viso era posta una maschera bianca, con decorazioni simili a piume, e gli occhi erano nascosti dietro quelle che sembravano essere delle lenti scure.
    Solamente quando parlò, Takumi capì che il ghoul incappucciato era una giovane ragazza, evidentemente spaventata, vista l’insicurezza nella voce. Il suo corpo era visibilmente irrigidito e la mano stringeva con forza il tubo metallico della gru. Sembrava anche voler coprire con una mano la macchina fotografica che teneva al collo, perché mai avrebbe voluto proteggere un oggetto del genere?
    Sentì il suo cuore riprendere a battere a ritmo regolare, lo sgomento della sua simile lo aveva calmato, evidentemente non aveva intenzioni ostili.
    «Scusami, non volevo spaventarti»
    Il ragazzo cercò subito di allentare la pesante tensione che si era formata, alzando spontaneamente le mani in segno di resa. Portò il suo corpo indietro di qualche passo, tanto per tranquillizzare ulteriormente la ragazza.
    «Scusami ancora, quando vengo qui di solito non c’è nessuno» aggiunse, inclinando leggermente la testa verso il basso e puntando gli occhi verso il cemento, con aria pentita. Probabilmente anche lei stava cercando un posto tranquillo, dove poter restare da sola, e lui l’aveva brutalmente interrotta.
    Perché sei ancora qui?! Vattene e lasciala in pace.
    In effetti sarebbe stata la cosa più saggia da fare, ma forse la natura sociale del ragazzo lo aveva costretto a spiccare parola, anche in un momento poco opportuno come quello. Più o meno come un cane non può fare a meno di scodinzolare quando è contento.

    «Parlato»
    Pensato

    « Turn on the light »

    GHOUL
    UKAKU
    RANK B
    TSURU

     
    Top
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    3,324
    Power-up
    +495

    Status
    Ghost
    Hana Dunbar
    Con sua grande sorpresa, il ghoul davanti a lei non sembrava ostile, anzi, sembrava...voler conversare? Oh no, era una frana anche in quello!
    Suo fratello l'avrebbe presa in giro anche su quello sicuramente, ma lei si era ripromessa che si sarebbe sforzata di essere migliore, di uscire dal suo guscio...anche se era chiaro che meno persone sapevano di lei meglio era...anche se l'anonimato le era sempre stato stretto, anche a scuola.
    Osservò silenziosamente qualche istante il ragazzo, che a giudicare da come si era vestito, sembrava aver improvvisato il suo travestimento: una mossa pericolosa nel mondo in cui vivevano in effetti, ma poteva accadere...o forse aveva pensato che era cibo? Il sol pensiero di essere divorata le faceva accapponare la pelle, ed era quasi ironico visto cosa faceva per vivere.
    «È il tuo territorio?»
    Chiese, come se le fosse venuto un lampo di genio: eppure era certa di non essersi andata a ficcare da qualche parte in particolare, era molto attenta a non immischiarsi in parti pericolose, ma ci poteva sempre essere qualche territorio di cui non era a conoscenza, e molti ghoul erano molto territoriali e aggressivi per questo...ma lui, ancora, non sembrava quel genere.
    Le apparenze forse ingannavano, e non ci si poteva fidare di nessuno di quei tempi: eppure, era una cosa che le andava stretta, un po' come tutto nella sua vita.
    Avendolo visto però indietreggiare pensò che forse non era quello il caso.
    «Non credevo ci venisse nessuno...insomma...sembrava piuttosto anonimo e isolato»
    Aveva ammesso, un po' come lei, era il posto perfetto per una persona simile: un po' le dispiaceva di aver invaso lo spazio altrui, sapeva che poteva dar fastidio.
    Il fatto che fu leggermente più rilassata, si notò da come lasciò andare il pezzo di ferro, seppur restano accovacciata al suo posto, pronta a scattare: fidarsi era bene, non fidarsi era meglio.
    Doveva ancora ben capire chi aveva davanti prima di avvicinarsi.


    «Parlato»
    Pensato
    Ghoul
    17 Y.O
    Rank C
    Student / Freelance Photographer
    Ukaku
     
    Top
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Inactive
    Posts
    37
    Power-up
    +27

    Status
    Ghost

    TAKUMI FUJIMOTO
    STUDENT/PART-TIMER
    20 Y.0.

    La ragazza lo scrutò per qualche istante, prima di parlare nuovamente. L’intento di Takumi era più o meno riuscito, ma la pesantezza dell’aria non era ancora svanita completamente.
    «No, sono solamente venuto qui, non so se ci sia qualcuno che controlla questo posto »
    Evidentemente anche lei non ne era a conoscenza ed il ragazzo era quasi certo che non avrebbe voluto combattere, se non per la sua sopravvivenza. In fin dei conti immaginava che dietro la maschera bianca si nascondeva una giovane ragazza e dai modi non sembrava essere un tipo aggressivo. Anche lui era sempre stato attento a non causare fastidi ad altri ghoul e purtroppo gli era già capitato di entrare nel territorio di un suo simile particolarmente aggressivo, ma come il suo istinto gli aveva sempre suggerito, preferiva filarsela piuttosto che rischiare di lasciarci le penne.
    Anche la ragazza aveva scelto il tetto di questo palazzo per la stessa ragione del ragazzo, a cui le parole risuonarono stranamente nelle orecchie. Fu come sentire i propri pensieri al di fuori della testa, espressi con una voce del tutto diversa rispetto a quella che parla all’interno del cranio.
    Impiegò dieci secondi buoni a realizzare il significato della frase, poi si destò dallo stato di leggero sbigottimento e aprì la bocca.
    «Sì, e-esatto»
    Subito dopo fu pervaso da un’ondata di allegria, può sembrare esagerato in effetti, ma è solito di Takumi esaltarsi per ogni piccola cosa. Per lui in quel momento una piccola connessione si era instaurata fra sé e la ragazza.
    «Non mi sono ancora presentato, io sono Takumi»
    Ancora una volta le parole gli uscirono spontaneamente di bocca, ma non se ne preoccupò troppo. Sapeva che rivelarle il nome non era stata una mossa prudente, anzi probabilmente era una della cose più incoscienti che avrebbe potuto fare, ma qualcosa gli diceva che poteva fidarsi di quella ragazza.


    «Parlato»
    Pensato

    « Turn on the light »

    GHOUL
    UKAKU
    RANK B
    TSURU

     
    Top
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    3,324
    Power-up
    +495

    Status
    Ghost
    Hana Dunbar
    Per fortuna non era il suo territorio, era stato solo un caso la sua presenza lì, e il fatto che qualcun altro conoscesse l'ubicazione di quel piccolo pezzo di solitudine un po' la turbava.
    Non sembrava però ostile, sebbene non volesse abbassare la guardia, se avesse voluto farle del male lo avrebbe probabilmente già fatto: aveva imparato però a non fidarsi troppo, e una così debole come lei senza il suo branco era decisamente un bersaglio facile.
    Strabuzzò gli occhi a ciò che disse: davvero aveva detto il suo nome?? Era impazzito?
    Dubitava stesse mentendo, così come dubitava che avesse potuto vedere la sua espressione sbigottita dalla maschera che aveva. Quello però fu per lei il segnale che il ragazzo forse era...inesperto? Eppure, sembrava più grande di lei...ok, lei era minuscola in confronto a chiunque, ma quello le sembrava un errore da principianti e un po' si preoccupò per lui.
    Lei non lo avrebbe detto a nessuno, non era quel tipo di persona, ma se avesse incontrato qualcun altro che aveva intenzioni malvagie?
    Si avvicinò al ragazzo, sebbene stando ad una certa distanza, ma almeno non era più sulla gru e i suoi piedi avevano toccato il cemento del tetto.
    «Non dovresti dire il tuo nome...insomma...non quello»
    Cercò di ricordargli: o forse non lo sapeva? Non sembrava un ghoul solitario, non aveva l'aspetto di quelli che vivevano per strada, eppure il suo entusiasmo calò un po' le difese e le perplessità di Hana, che iniziò a vederlo un po' più innocuo per la usa incolumità.
    «Lo hai...vero?»
    Chiese, preoccupata, ma forse era il caso di presentarsi...sperava che il ragazzo capisse che non poteva fidarsi così alla leggera del primo ghoul che incontrava.
    «Puoi chiamarmi Swan...» anche se avrebbe preferito il nome da ghoul che la sua famiglia le aveva assegnato, ovvero Eala, cigno nella tradizione celtica.
    Sorrise appena, anche se timidamente: non era brava a fare amicizia con gli umani, figurarsi con i ghoul, era sempre così abituata a sentirsi anonima che uscirne diventava difficile.
    L'altro però sembrava gentile, e quindi alla fine, non ci vide nulla di male ad esserlo anche lei.
    «comunque...non lo dirò a nessuno»
    Gli rassicurò: non poteva sapere per quali motivi avesse fatto quella mossa così azzardata, ma ...tra ghoul ci si aiutava no? O almeno, era quello che pensava.


    «Parlato»
    Pensato
    Ghoul
    17 Y.O
    Rank C
    Student / Freelance Photographer
    Ukaku
     
    Top
    .
  8.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Inactive
    Posts
    37
    Power-up
    +27

    Status
    Ghost

    TAKUMI FUJIMOTO
    STUDENT/PART-TIMER
    20 Y.0.

    La ragazza si avvicinò, non troppo, probabilmente voleva mantenere una certa distanza di sicurezza. Forse un pizzico di imprudenza da parte di Takumi le aveva permesso di fidarsi un po’ di più.
    La preoccupazione di lei gli fece scappare una piccola risata, anche se aveva avuto ottime ragioni per allarmarsi.
    «Sì, anche io ho un alias. È “Tsuru”, se ti interessa»
    La sua voce aveva assunto un colorito più allegro e la bocca, nascosta dal tessuto, si piegò in un sorriso divertito.
    Anche la ragazza gli rispose, con una voce piuttosto timida.
    «Significa cigno, giusto?», spiccò, rimembrando le lezioni di inglese fatte all’università.
    «In effetti la tua maschera sembra proprio fatta da piume»
    Lo disse con un tono meravigliato, forse un po’ infantile, proprio come un bambino Takumi riusciva a stupirsi per qualsiasi cosa, anche la più banale.
    Notò che anche la ragazza sembrava più tranquilla, non si aspettava certo che gli avrebbe rivelato il nome, non tutti sono così avventati (o stolti), ma gli parve di riuscire ad intravedere un sorriso sulla parte di viso lasciata scoperta.
    «Grazie» disse, lanciandole un occhiolino, un piccolo segno di complicità, senza alcuna intenzione.
    Si avvicinò al bordo del palazzo, sotto di lui le persone si godevano la serata, divertendosi nei numerosi e vari locali del quartiere. A Takumi non erano mai piaciuti particolarmente i luoghi tanto rumorosi e affollati, li considerava soffocanti e troppo confusi per potersi divertire per davvero. Una volta era andato con degli amici in una discoteca, era tornato a casa con uno dei mal di testa più forti che avesse mai avuto, tanto da fargli giurare di non metterci più piede.
    Dopo qualche istante, riprese a parlare.
    «Sono entrambi uccelli, i nostri nomi intendo»
    Inspirò l’aria fresca, gustando quei pochi attimi di silenzio.
    «Anche la mia maschera ha dei motivi simili, è un po’ più colorata ed ha una gru sopra, però ecco, hanno pur sempre qualcosa in comune»
    Fece un largo sorriso alla ragazza, augurandosi che riuscisse a recepirlo pur essendo nascosto sotto alla bandana.


    «Parlato»
    Pensato

    « Turn on the light »

    GHOUL
    UKAKU
    RANK B
    TSURU



    Edited by bakadesu - 9/7/2021, 21:07
     
    Top
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    3,324
    Power-up
    +495

    Status
    Ghost
    Hana Dunbar
    «Be'...forse sarebbe meglio usare entrambi gli alias...sai, sarebbe più sicuro»
    Non poteva crederci che stava davvero dicendo lei cosa poteva essere sicuro o meno, però questo le fece solamente pensare che forse nessuno glielo avesse mai detto...che fosse da solo? Possibile? Ne aveva sentite di storie dopotutto, sapeva che lei era una persona fortunata ad avere ancora una famiglia unita...molti della sua razza erano stati decimati per intero, e aveva sempre il terrore che potesse accadere a lei.
    «Ehm...si...un po' banale in effetti»
    In realtà c'era tutto un significato legato alla sua terra, ma appunto, non credeva che ad un completo estraneo potesse interessare, e sopratutto non voleva dare troppo informazioni su di sè, sempre per cercare di restare protetta...per quanto sembrasse innocuo non voleva ancora rischiare per adesso.
    Non che avesse così tanti amici ghoul a cui rivelare la sua vera identità, sebbene di ghoul ne conoscesse visto quanti venivano al ristorante.
    «Sembra bella da come la descrivi...»
    Doveva essere molto pittoresca e particolare: si chiedeva se avesse una storia dietro, e sopratutto se potesse fotografarla...ma dovette reprimere quell'istinto, per quanto fosse affascinata dalla descrizione maschera, anche perchè non sapeva ancora con chi aveva a che fare.
    Oltre al fatto che era un vero disastro con i rapporti umani, e temeva di fare solo una figuraccia oltre che essere un disagio vivente.
    «Mia nonna direbbe che è destino» Stavolta sorrise lei appena, era forse un po' più chiaro che cercasse di fare conversazione e sopratutto che non aveva intenzioni ostili: un po' si rilassò, sebbene si pentì di aver parlato di sua nonna...meno male che doveva cercare di dargli meno informazioni possibili...bel lavoro Hana.
    «Vieni qui spesso?»
    Anche perchè non lo aveva mai visto in zona, ma era anche vero che lei non bazzicava troppo spesso quelle parti e cambiava continuamente posti dove fotografare, però magari ne conosceva qualcuno di interessante...

    «Parlato»
    Pensato
    Ghoul
    17 Y.O
    Rank C
    Student / Freelance Photographer
    Ukaku


    Edited by »¢hë§hî®ë - 7/7/2021, 20:57
     
    Top
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Inactive
    Posts
    37
    Power-up
    +27

    Status
    Ghost

    TAKUMI FUJIMOTO
    STUDENT/PART-TIMER
    20 Y.0.

    «Sì, in effetti non hai tutti i torti.»
    Il suo tono sembrava quello di un ladruncolo che ammette un crimine, se non fosse che concluse la frase con una breve risata.
    In un mondo dove i ghoul sono ricercati come pericolosi criminali, il consiglio che gli diede era uno di quelli che ti senti ripetere continuamente se sei uno di loro, la propria identità doveva rimanere segreta. Ma alla fine, per quanto imprudente fosse stato, un nome era sempre solo un nome, no? Non gli aveva certo dato l’indirizzo di casa o simili, poteva vantare ancora di una certa dose di anonimato.
    «Non credo sia banale, anzi lo trovo molto bello. Dà una sorta di tranquillità.»
    Non amava gli alias macabri o spaventosi che certi suoi simili avevano, per uno come lui, che preferiva una serena convivenza tra gli umani, non erano altro che un grido di supremazia dei ghoul.
    «È un po’ eccentrica, però mi piace lo stesso»
    Non era l’oggetto in sé che lo rendeva speciale, ma i ricordi che lo impregnavano. La madre gliel’aveva donata prima della sua partenza per Tokyo, ed adesso era uno dei pochi ricordi che gli restavano della donna. Omettè questo dettaglio, non tanto perché gli avrebbe causato tristezza, solo che una vocina nella testa gli disse che sarebbe stato meglio se fosse stato zitto. Aveva già rischiato abbastanza con il nome, dare altre informazioni forse sarebbe stato un po’ eccessivo.
    «Beh, chi lo sa? Magari avrebbe ragione»
    Il tono scherzoso gli fece scappare un risolino. Era incredibile come con il passare degli anni molte convinzioni, come molti riti e tradizioni, erano state screditate con tanta facilità, mentre altre, per quanto fantasiose e impossibili, continuavano a resistere imperturbabili nel tempo. Si considerava una persona fedele alla scienza, eppure era affascinato da come certe cose sembravano accadere secondo un qualche collegamento che superava i confini fisici, come se fosse stato deciso fin dal principio.
    «Sì… cioè no, non qui qui, ma a volte mi piace stare su questi palazzi. Da quassù il mondo sembra così distante, lo trovo un posto molto tranquillo»
    Come tutti anche lui aveva bisogno di fuggire dalla realtà. Chi ascolta della musica, chi legge, chi gioca ai videogiochi e chi guarda la tv, ma quando sei una persona come Takumi, niente di tutto ciò sembra mai sufficiente. Aveva bisogno di allontanarsi fisicamente da tutto, per poter staccare la mente dai pensieri.
    «Tu invece? Sei qui per quella?»
    Indicò l'aggeggio che la ragazza portava al collo, chi si portava in giro una macchina fotografica se non per scattare una foto?


    «Parlato»
    Pensato

    « Turn on the light »

    GHOUL
    UKAKU
    RANK B
    TSURU

     
    Top
    .
  11.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    3,324
    Power-up
    +495

    Status
    Ghost
    Hana Dunbar
    Sorrise appena a quel aggettivo, perchè si, eccentrica le piaceva come cosa. Lei che era sempre considerata così invisibile, così anonima: era bello poter essere più che invisibile. Avrebbe voluto pure lei essere eccentrica.
    Lo aveva sempre voluto, ma era sempre stata costretta a volare basso, a incassare ogni colpo. Dopo un po' dicevano che ti abituavi, ma non era mai così, sopratutto per quante volte avrebbe voluto reagire, ma invece era dovuta rimanere a bloccare ciò che era...se veniva scoperta lei, venivano scoperti tutti quelli della sua famiglia. Aveva una responsabilità non indifferente.
    «Da quassù sembra quasi un posto in cui poter vivere»
    Un posto che li avrebbe accettati, un posto da poter chiamare casa, ma che lei stessa non sentiva sebbene era lì da anni: anche per questo, sarebbe voluta tornare in Scozia prima o poi, nel verde, in libertà...o almeno era la sua utopia.
    «be' si...mi piace fotografare da altezze del genere...mi sembra di vedere le cose in maniera diversa» e sopratutto era una delle cose che la calmava, e poi doveva farsi un portfolio...se doveva diventare una fotografa, prima o poi avrebbe dovuto mandare le sue foto a qualche scuola per essere accettata, scappare via da lì...sarebbe stato troppo bello.
    I suoi genitori l'avrebbero uccisa, o meglio, avrebbero dato di matto nel sapere che era uscita fuori di nascosto...di nuovo.
    «Ti interessi di fotografia oltre che di palazzi abbandonati?»
    Sorrise appena, divertita...wow...stava cercando di fare la simpatica? Qualche progresso! La piccola Hana che cercava di essere sociale...un vero evento, o forse le serviva un'occasione per uscire fuori.


    «Parlato»
    Pensato
    Ghoul
    17 Y.O
    Rank C
    Student / Freelance Photographer
    Ukaku
     
    Top
    .
  12.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Inactive
    Posts
    37
    Power-up
    +27

    Status
    Ghost

    TAKUMI FUJIMOTO
    STUDENT/PART-TIMER
    20 Y.0.

    La ragazza aveva ragione, dall’alto Tokyo non sembrava quasi più la stessa. Da quella distanza potevano immaginare di vivere una vita normale, senza che le loro abitudini alimentari rischiassero di condannarli. Per quanto stupido potrebbe sembrare, uno dei sogni più grandi di Takumi era quello di poter mangiare assieme ai suoi amici in totale tranquillità.
    «Sono pessimo negli scatti. Più che fotografia, mi interesso com’è fatta la macchina fotografica, o altri apparecchi elettronici.»
    Rise alla battuta, portando una mano dietro la testa per grattarsi la nuca. Quando provava a fare una foto la maggior parte della volte veniva mossa o aveva un qualsiasi altro difetto che rendeva l’opera in qualche modo sgradevole. Inoltre l’attrezzatura che utilizzava non era delle migliori, il suo cellulare non era di certo uno strumento professionale. Le uniche volte che aveva provato una macchina fotografica degna del nome erano quando doveva ripararne qualche componente per il negozio in cui lavorava, e lì i soggetti si limitavano ai muri della stanza in cui era.
    «Però sono un esperto in palazzi abbandonati»
    Sbottò con tono scherzoso, non era totalmente falsa quell’affermazione. Gli piaceva esplorare dei posti disabitati, gli facevano provare quella leggera paura di trovare un qualcosa di paranormale, come un fantasma in un vecchio parcheggio deserto.
    «Hey, non è che posso vedere qualche tuo scatto? Ho un debole per i paesaggi urbani, come avrai capito»
    Era curioso di vedere qualche foto fatta dalla ragazza, d’altronde aveva detto che faceva foto da altezze notevoli, non poteva non essere curioso.


    «Parlato»
    Pensato

    « Turn on the light »

    GHOUL
    UKAKU
    RANK B
    TSURU

     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    3,324
    Power-up
    +495

    Status
    Ghost
    Hana Dunbar
    «Sei una specie di tecnico?»
    Era lei ad essere un po' più incuriosita: in qualche modo stava riuscendo ad avere una conversazione con un totale sconosciuto, magari ancora con un po' di tensione in corpo, ma almeno per quanto guardinga fosse ancora, stava riuscendo ad instaurare una conversazione senza scappare ed era già un ottimo risultato.
    «Conosci altri posti del genere?»
    La sua attenzione fu chiaramente più evidente e accesa nella ghoul appena nominò della sua conoscenza di posti simili: sarebbe stato utile conoscerne di nuovi per altri scatti. Doveva esercitarsi se voleva avere un buon portolio e scappare da lì, magari in qualche scuola di fotografia all'estero, lontano da quella gabbia.
    Fu sorpresa che lui volesse però vedere i suoi scatti, erano cose che non faceva vedere a nessuno se non a suo fratello, anche perchè non aveva modo di far vedere i suoi scatti...ma pensò che se voleva diventare fotografa, doveva iniziare ad abituarsi all'idea che qualcuno vedesse le sue foto oltre lei.
    «Facciamo così...»
    Le venne in mente un'idea, sembrava quasi un gioco alla fine, ma poteva essere una cosa simpatica barattare una cosa simile, vista la sua timidezza e ritrosia verso persone che non conosceva. Forse Takumi non poteva immaginare il suo sforzo nell'esporsi così, ma probabilmente poteva intuirlo dal suo comportamento.
    «Ti faccio vedere degli scatti...e in cambio mi dici qualche posto abbandonato dove farne altri...uno scambio equo»
    Avrebbe aspettato una reazione dell'altro prima di avvicinarsi, anche perchè per fargliele vedere si sarebbe dovuta per forza avvicinare al ragazzo, ed era un atto di fiducia per una diffidente come lei davvero notevole, sopratutto visto che le ripetevano spesso di non fidarsi mai degli estranei: eppure, il ragazzo non le era sembrato una minaccia.

    «Parlato»
    Pensato
    Ghoul
    17 Y.O
    Rank C
    Student / Freelance Photographer
    Ukaku
     
    Top
    .
  14.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Inactive
    Posts
    37
    Power-up
    +27

    Status
    Ghost

    TAKUMI FUJIMOTO
    STUDENT/PART-TIMER
    20 Y.0.

    «Un tecnico? Non arriverei a tanto, diciamo solo che mi interesso di congegni elettrici e mi diverto a provare a ripararli»
    Durante le ore in laboratorio all’università aveva avuto modo di apprendere il più possibile, non certo senza qualche pasticcio, ma non di sicuro un cortocircuito non bastava a spegnere la passione del ragazzo.
    «Oh,sì qualcuno...»
    Takumi rimase un attimo stupito dal balzo di energia con cui la ragazza pronunciò la domanda, di sicuro il suo interesse in luoghi simili non era affatto scarso. Sorrise appena, quella strana conversazione a cui aveva dato inizio poco tempo fa si stava rivelando più piacevole del previsto.
    «Scambio equo, eh?»
    Era piuttosto divertito dalla piega che aveva preso la situazione, ormai la tensione si era senz’altro alleviata, e Swan aveva iniziato una simpatica contrattazione.
    «Affare fatto»
    Fece come per sistemarsi la cravatta, cercando di imitare al meglio un uomo d’affari dopo un importante acquisto.
    Dalla tasca della felpa tirò fuori il cellulare e cliccò sull’icona delle mappe online, cercando di riconoscere dalla carta le varie strade. Dopo qualche istante di ricerca finalmente lo trovò, un vecchio palazzo abbandonato, ancora non abbattuto. Voltò lo schermo in direzione della ragazza, mostrando il luogo indicato con la solita freccetta rossa.
    «Ecco qua, è nel distretto di Katsushika, a qualche chilometro dal parco Mizumoto»
    Il piccolo riquadro in alto a destra del display mostrava la foto del luogo, per chiunque la guardasse poteva sembrare un edificio malconcio e trascurato, ma Takumi sperava che la ragazza potesse coglierne il suo valore.


    «Parlato»
    Pensato

    « Turn on the light »

    GHOUL
    UKAKU
    RANK B
    TSURU

     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ■■■■■

    Group
    Players
    Posts
    3,324
    Power-up
    +495

    Status
    Ghost
    Hana Dunbar
    Non credeva che avrebbe realmente accettato, ma invece era accaduto: non avrebbe mai creduto che avrebbe conosciuto un suo simile così, in un modo così bizzarro...non tutti erano avvicinabili, ne volevano esserlo.
    Era anche plausibile, quelli come loro erano soli già contro il mondo, non potevano fidarsi anche dei loro stessi simile a volte.
    «Be'...magari ti vedrò lì un giorno di questi»
    Non aveva il coraggio di chiedergli se volesse accompagnarla, anche perchè, a conti fatti, lei era una perfetta sconosciuta, eppure stavano parlando in tranquillità, ed era abbastanza rara una cosa simile secondo lei.
    «Sembra perfetto, potrei farci davvero delle belle foto»
    Altre da scegliere se aggiungerle al suo portfolio, più ne aveva, meglio era per lei, e sicuramente ci avrebbe fatto un salto per vederlo di persona, magari arrampicarsi e anche vedere dentro come fosse messo.
    «È ora della mia parte direi» un accordo era un accordo, ed era una ragazza di parola, così impostò la galleria della macchina fotografica, avvicinandosi di più per poter avvicinare la macchina e fargli vedere dallo schermo sul retro qualche foto, così che potesse fare lo zoom.
    Difficilmente faceva mettere le mani sopra la sua bambina, ma per quella volta si sarebbe fidata: sperava di non doversene pentire, non molti sapevano essere delicati con cose del genere.
    Per sicurezza l'avrebbe tenuta al collo, anche con il rischio di strozzarcisi, meglio essere doppiamente prudenti.



    «Parlato»
    Pensato
    Ghoul
    17 Y.O
    Rank C
    Student / Freelance Photographer
    Ukaku
     
    Top
    .
20 replies since 28/5/2021, 20:19   476 views
  Share  
.