[QUEST] 🏄 It's summertime! By the pool! With penguins?! 🐧

[ROLE EVENTO 04] 15/07/2021 DALLE 10:00 CIRCA, SOLEGGIATO @SEA BREEZE WATER PARK

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    ROLE EVENTO: 🏄 It's summertime! By the pool! With penguins?! 🐧

    L’estate è arrivata! Mentre le spiagge sono prese d’assalto e frotte di turisti emigrano verso la capitale giapponese, una notizia tanto attesa fa il giro dei social: il Sea Breeze Water Park, uno dei parchi acquatici più amati di Tokyo, è finalmente pronto a riaprire i battenti! Cosa c’è di meglio di concedersi una giornata di relax o divertimento in famiglia o con gli amici?
    - KOKO il Pinguino


    Numeri Lotteria Occupati.
    4 (Hinata Kobayashi)
    5 (Hotaru Shinkai)
    9 (Kyoko Ishikawa)
    14 (Shinobu Hanyuu)
    17 (Ryuji Yamazaki)
    19 (Risa Hasegawa)
    21 (Ninian Erskine)
    24 (Alexandre De Lacroix)
    27 (Evelyn Applegarth)
    31 (Ryoga Hasegawa)
    42 (Eärendil Artorius Van Dyck)
    46 (Nadeshiko Yagami)

    ❖ Questa role evento è a "entrata libera" fino alla sua chiusura, per cui potete partecipare quando volete e con tutti i PG che volete!
    ❖ Lo scopo principale della quest è, beh, divertirsi al parco acquatico! Splash splash! La role evento è ambientata il giorno 15 Luglio a Nerima, duranti i primi giorni dei vari eventi stati organizzati per festeggiare la ristrutturazione del parco.
    ❖ Per entrare al parco serve dunque comprare un biglietto all'ingresso e a ogni cliente verrà dato un numero per partecipare alla lotteria, il cui vincitore sarà estratto a fine evento! Il premio è un bel soggiorno di due giorni a delle famose terme! Ricordatevi, quindi, di segnare nel primo post con il vostro PG un numero da voi scelto tra 1 e 50 in modo da farlo partecipare. I numeri verranno segnati in questo stesso post in modo da evitare sovrapposizioni.
    ❖ Per muoversi all'interno del parco si prega di fare riferimento alle descrizioni fornite nella seconda sezione di questo post introduttivo, così da sapere dove possono andare i vari PG e da cosa è composto il Parco Acquatico stesso.
    ❖ La quest non viene gestita da turni del fato e l’ordine di post è libero, è quindi possibile postare più volte di fila. Tuttavia ogni tot tempo sarà pubblicato un post di “intermezzo” dal fato che definirà lo scorrere del tempo e l'inizio di eventi speciali (es. cambio di band sul palco, una rissa sull’angolo, ecc.).
    ❖ La role evento avrà la durata di un mese e mezzo, quindi fino al 31/08 a partire da oggi, dopodiché verrà chiusa con un post finale riassuntivo degli ultimi eventi dal fato. Tuttavia, se serve del tempo in più per concludere al meglio tutto, è possibile allungare la durata di un'altra settimana.
    ❖ Per questa role evento è possibile ottenere la EXP di partecipazione come ogni normale quest MA bisogna postare almeno due (2) volte. Per spiegare meglio: i primi 50 EXP si ottengono, appunto, dopo aver postato due volte mentre i 50 EXP di conclusione si ottengono una volta che la quest è giunta a conclusione e l'utente è considerato ancora attivo.
    ❖ Ricordiamo inoltre che questa quest andrà ad influenzare il GdR stesso ed i vostri PG, essendo un evento "reale" nella loro vita.
    ❖ Siete liberi di usare codici personalizzati da voi ma più in basso vi proponiamo dei codici appositi per la role evento, per chi non ne dispone di propri. Si prega, tuttavia, di utilizzare il code proposto per indicare verso chi ci si sta rivolgendo con il proprio post, per evitare confusione.
    ❖ Per maggiori informazioni su come procederà in generale la quest, consultare la sezione "Le Quest" in Guidelines.
    ❖ Per ulteriori chiarimenti contattate uno staffer o utilizzate la sezione "SUPPORT".


    Il Sea Breeze Water Park

    Benvenuti al Sea Breeze Water Park* di Nerima!

    Dopo un lungo periodo di ristrutturazione, il parco acquatico ha finalmente riaperto i cancelli per la stagione estiva 2021. Per promuovere il parco sono stati indetti vari eventi speciali a prezzi vantaggiosi, soprattutto per le famiglie. Non perdete questa occasione di visitare non solo il parco acquatico, ma anche l’annesso acquario!

    *Il Sea Breeze Water Park è proprietà di Nakano “James” Satoshi, anche presidente del Club L’Utopie di Shibuya.

    Prezzi.
    Adulti: 1.800¥
    Bambini 3+: 1.200¥
    Famiglie/Gruppi (+4): 6.000¥

    Orari.
    Lun: 10-15
    Mar-Ven: 9:30-19
    Sab-Dom: 9:30-20


    (Le immagini sono solo a scopo illustrativo ed è possibile aprirle in un'altra finestra)


    Eventi.
    Il Sea Breeze Water Park è conosciuto e amato per la capacità di andare incontro ai gusti di ogni clientela, da quella abituale a quella occasionale, dalle famiglie alla ricerca di divertimento per grandi e piccini agli avventori amanti degli scivoli più spericolati, dalle coppiette che vogliono passare un pomeriggio romantico alle scolaresche in gita.

    Nell’occasione speciale di sabato 15 Luglio, gli eventi principali saranno:
    - Ore 12:00, 15:00 e 18:00 - giochi d’acqua e luci nelle piscine più ampie, sia all’esterno che al coperto.
    - Ore 10:00 e 16:00 - spettacoli per i bambini a cui parteciperà anche KOKO il Pinguino, l’amata mascotte del Sea Breeze Water Park.
    - Ore 15:00 e 17:00 - spettacoli con delfini, pinguini e foche nell’acquario.
    - Ore 19:00 - il ritorno di un grande collaboratore del proprietario: DJ Omen, che si esibirà sul palco fino all’evento di chiusura.
    - Ore 21:00 - lotteria (ogni biglietto d’ingresso equivale a un numero) con in palio un weekend per due alle terme

    Struttura.
    Il Sea Breeze è una grande struttura che si divide in due zone principali, quella esterna e quella interna, con un totale di 25 scivoli e 10 piscine di diverse dimensioni.
    Sopravvissuti alle lunghe file alle casse, si entra nell’atrio dove è possibile acquistare souvenir, affittare una cassaforte per i propri effetti personali o fare uno spuntino nell’area ristoro. A questo punto si possono prendere tre uscite: quella centrale porta all’area coperta, quella a sinistra all’area esterna e quella a destra all’acquario.

    L’area coperta è la più estesa, con un soffitto a cupola vetrato che fa entrare i raggi del sole e la maggior parte delle piscine (anche idromassaggio e con le onde). Durante i giorni di pioggia o in altre giornate nel corso dell’anno è l’unica struttura aperta al pubblico. È generalmente utilizzata più dalle famiglie, ciò la rende chiassosa e ricca di vita, nonché sede della maggior parte degli eventi. Ospita il palco, alcune aree a tema (pirati, hawaii e sirene) e la zona dedicata ai bambini, con piscine basse, giostre e animazione.

    L’area esterna, all’aperto, è più piccola e conta meno piscine, ma è apprezzata soprattutto dai giovani per le attrazioni, scivoli per tutti i gusti e roller coaster acquatici. La piscina principale è ai piedi di una grande cascata. A coronare il tutto c’è la ruota panoramica, mentre il luogo di ritrovo preferito è la grande fontana nella zona centrale.

    Annesso al parco acquatico si trova il Sea Breeze Aquarium, sempre di proprietà di Nakano “James” Satoshi. A differenza del Water Park, l’Aquarium non ha subito alcuna ristrutturazione recentemente, ma in occasione dell’evento d’inaugurazione, sono state aperte due nuove sale per delle esposizioni di stelle marine e meduse in piccole teche cilindriche, in una suggestiva atmosfera buia rischiarata da neon colorati. Per la gioia dei più piccoli, all’interno dell’acquario si può anche assistere agli spettacoli degli animali (delfini, pinguini o foche a seconda dell’orario).


    Codici Role

    CITAZIONE
    #CODE ROLE SUMMER
    Possibile cambiare l'emoji (link scheda) con una a piacimento.
    L'immagine è 150x300
    Cambiare "background: TIPOPG" con:
    - "background: darkred" per i ghoul
    - "background: navy" per gli investigatori
    - "background: green" per gli umani

    NOME COGNOME ⛱️
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    GHOUL
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    JOB
    INFO

    CODICE
    <div class="summercode"><div class="summerimg">[IMG]https://via.placeholder.com/150x300[/IMG]</div><div class="summername">NOME COGNOME [URL=http://scheda]&#9969;&#65039;[/URL]</div><div class="summerole"><div style="overflow: auto; height:230px; padding-right: 5px;">TESTO</div></div><div class="summerinfo"><div class="bohrv2a" style="background: TIPOPG; color: #fff;">TIPOPG</div> <div class="bohrv2">XX Y.O</div> <div class="bohrv2">INFO</div> <div class="bohrv2">JOB</div> <div class="bohrv2">INFO</div></div></div>


    CITAZIONE
    Si prega di utilizzare questo codice in cima al proprio post quando si sta interagendo con uno o più PG, onde evitare confusione e sapere sempre chi si sta rivolgendo a chi, e segnalare la posizione attuale del vostro personaggio nel parco.

    SPEAKING TO
    NOME PG
    LOCATION
    DOVE

    CODICE
    <div class="hanapoint" style="border: 5px solid #236e96; background: #ffd700"><div class="hanam1" style="background: #15b2d3">SPEAKING TO</div><div class="hanam2" style="background: #f3872f; color: #111">NOME PG</div><div class="hanapoint1" style="border-top: 5px solid #236e96;"><div class="hanam1" style="float: right; background: #15b2d3">LOCATION</div><div class="hanam2" style="float: left; background: #f3872f; color: #111">DOVE</div></div></div>




    Edited by alyë - 5/8/2021, 19:19
     
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    Evelyn Tiffany Applegarth ⛱️
    Se non ci fosse Ryoga nella sua vita, con enormi probabilità si sarebbe persa un'occasione del genere. Era completamente incapace di scovare eventi carini, il che risultava piuttosto buffo considerato quanto tempo passasse sui social a spulciare eventi di mondanità.
    Fatto stava che ricevere l'ennesimo invito ad uscire da parte di Ryoga le aveva messo un incontrollato sorriso sulle labbra. C'era da aspettarselo, dopotutto era sempre particolarmente felice di incontrare il suo amico. E quando aveva scoperto che ci sarebbe stata anche Risa, il suo cuore si riempì ancor più di gioia. Passare il tempo coi fratelli Hasegawa per lei era una boccata d'aria fresca, l'aiutava a distrarsi dai pensieri più cupi.
    Oltre al fatto che era raro che passasse del tempo in piscina, nonostante fosse piena di costumi da bagno da poter sfoggiare, che indossava poco o niente perché andare in piscina da sola non era bello. Probabilmente l'unica volta che ne indossava qualcuno era per fingere una foto da postare sui social, cosicché la gente che la seguiva non pensasse che fosse semplicemente un topo da biblioteca che stava alla larga dal sole e dall'acqua in estate. Era terribile.
    Fortuna che c'era Ryoga.
    Avrebbe pagato oro per avere un amico come lui quando era più giovane, sicuramente non sarebbe cresciuta con mille dubbi e la paura di interagire con gli altri.
    Rimase decine e decine minuti nella propria cabina armadio a rovistare i cassetti per vedere che cos'avrebbe dovuto indossare. Di certo non avrebbe potuto girare direttamente in costume, ma poi, il lampo di genio. Scelse il suo costume migliore, un pezzo intero di un elegante color carminio, con la zona décolleté che dava proprio l'impressione di non essere un costume da bagno, abbinandola ad una lunga gonna bianca e fresca color avorio, in pendant con il cappello a banda larga che scelse dopo, del medesimo bianco ed adornato da un fiocco in raso della stessa tonalità di rosso del costume. Indossò delle ballerine rosse ai piedi, mentre le ciabatte che avrebbe indossato in piscina finirono dritte dentro la borsa da spiaggia, assieme alla crema solare, una pochette per il make-up d'emergenza, la custodia degli occhiali da sole, le chiavi di casa, il cellulare, qualche elastico e gli asciugamani. Alla caviglia destra, infine, indossò una semplice cavigliera in argento.
    Dopo aver passato un'altra manciata di minuti davanti lo specchio per capire se quel look fosse fattibile per poterci uscire di casa, e constatando che di quel passo avrebbe fatto tardi, si rassegnò all'idea che, convinta o meno della sua mise, sarebbe dovuta uscire di lì a poco, perciò, accompagnata da un sospiro sconsolato, uscì dalla cabina armadio e si diresse all'ingresso al piano inferiore, dove una Sumire piuttosto rilassata la stava aspettando.
    «Possiamo andare?» domandò la donna, alla quale domanda Evelyn rispose solo con un piccolo cenno del capo. La nonna, affacciatasi dal piano superiore soppalcato, agitò la mano con gran vigore, salutando Evelyn ed augurandole di divertirsi.
    «Sta' attenta, nonna» la rimbeccò la più giovane, rivolgendole un sorriso gioviale. «Ora vado, ci vediamo più tardi!»
    Ed uscirono.

    Il viaggio in macchina non fu troppo noioso: Evelyn come al solito sedeva sui sedili posteriori ed una Sumire alla guida era troppo presa dal traffico per rivolgerle parola, se non qualche occhiata dallo specchio retrovisore per accertarsi che la ragazza stesse bene e che fosse tranquilla. Dopo qualche paio di occhiate, constatando che il volto della fanciulla era a dir poco rilassato, si arrese all'idea che non c'era bisogno di controllarla così ossessivamente, perciò guidìò con più tranquillità.
    Circa una mezz'ora d'auto, tragitto allungato dal traffico che si dirigeva proprio verso il parco acquatico, Evelyn giunse alla sua destinazione con estrema tranquillità. Scese dall'auto e salutò la donna alla guida, che si raccomandò di chiamarla per qualsiasi emergenza.
    «Non ce ne sarà bisogno, Sumire, non dovresti preoccuparti così tanto» la prese in giro la corvina, per poi vedere l'auto di servizio allontanarsi dall'ingresso del parco.
    Risa e Ryoga le avevano dato appuntamento all'ingresso del parco, perciò la prima cosa che fece fu avviarsi alle casse per comprare il biglietto.
    Non aveva la benché minima idea ci fosse una lotteria in corso, ma accettò di buon grado: con il suo numero 27 ben stampato sul biglietto di ingresso, superò le casse e rimase lì vicino, appostata al lato destro dell'ingresso per evitare di essere d'intralcio a chiunque passasse. Aspettò, quindi, che i suoi amici arrivassero e la raggiungessero, mentre tamburellava sul cellulare per vedere un po' quale fosse il programma della giornata più nel dettaglio.

    «Parlato»
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    Shinobu Hanyuu ⛱️
    «Vi preeeeego, possiamo andarci? Ci vuole uno stacco da tutto quello studio, vi preeeeego.»
    Shinobu era la più piccola nel suo nuovissimo appartamento a Tokyo e questo voleva dire solo una cosa: fare le lagne per venire assecondata dalle sue coinquiline. In realtà tutte e tre le ragazze le volevano molto bene ed era difficile che le dicessero di no, perciò dopo tanta insistenza ci fu la sentenza finale delle "padrone" di casa: Hanabi e Fuyuko decretarono che Shinobu avesse ragione e che una giornata tutte insieme fuori casa non sarebbe stata poi così male, soprattutta se passata a divertirsi in un parco acquatico come Sea Breeze di Nerima!
    Ancora una volta, Shinobu aveva vinto contro le sue coinquiline.
    Shinobu 1 - coinquiline 0. Il dolce sapore della vittoria le aveva dato talmente tanta energia che aveva preparato la borsa da spiaggia una settimana prima, eccezion fatta per i beni di uso comune come cellulare, chiavi di casa e portafogli.
    Le aveva persino costrette a fare shopping con lei alla ricerca del costume perfetto, i suoi vecchi costumi erano fin troppo datati e sicuramente a Tokyo avrebbe trovato qualcosa di più carino. Alla fine aveva optato per un due pezzi verde pastello con volant sul seno ed una gonnellina sulla mutandina. Era stratosfericamente a-do-ra-bi-le e le dava modo di sfoggiare tutta la sua carineria! Ovviamente aveva optato per un costume che le coprisse quelle grosse cosce il più possibile, anche se era consapevole che più di tanto non sarebbe riuscita a coprire, in fin dei conti si stava parlando pur sempre di un costume da bagno.

    E finalmente il giorno dei grandi divertimenti era arrivato!
    ... peccato che le sue coinquiline l'avessero piantata in asso in un batter d'occhio. Shinobu voleva subito tuffarsi in acqua e provare i migliori scivoli di tutta la struttura, ma Hanabi e Fuyuko l'avevano abbandonata per andare a vedere le due nuove sale con le stelle marine e le meduse dell'acquario, lasciandola da sola. E perché mai era sola, se doveva esserci pure Kaileigh insieme a lei? Ovviamente perché era stata piantata in asso anche da lei per lanciarsi all'inseguimento di un bel fusto che si aggirava col suo gruppo di amici proprio da quelle parti. E, parlandoci chiaramente, Shinobu non aveva voglia di incollarsi alla ragazza come una cozza a reggere la candela mentre assisteva a scambi di battute ambigue e giochi di sguardi suadenti. Oltre che non aveva voglia di stare in mezzo ad un gruppo di soli uomini, non era venuta lì per adescare qualcuno, dopotutto.
    Si sedette sconsolata sulla sdraio dell'ombrellone che avevano prenotato, mise il suo biglietto d'ingresso all'interno della borsa, ricontrollando poco dopo il numero della lotteria: un bel 14. Rovistò nella sua borsa mare per prendere la crema solare e spalmarsela un po' ovunque, così sarebbe stata pronta per tuffarsi in acqua alla prima occasione, una volta assorbita. Però era una gran noia: si era impegnata tanto per riuscire a trascorrere una bella giornata con le sue coinquiline, e invece l'avevano lasciata da sola sotto l'ombrellone. Le guance gonfie e lo sguardo annoiato, circondato dalla frangetta e dai ciuffi biondi che non erano stati raccolti nella piccola codina di cavallo, le davano l'aspetto di una bambina capricciosa che non aveva ottenuto ciò che desiderava. Ed era proprio vero. Mancava solo che ci fosse sua madre a spalmarle la crema solare sulla schiena (il che sarebbe stato molto utile, visto che non ci arrivava e stava avendo parecchia difficoltà ad applicarla) e lei a scalciare come una bambina viziata e nessuno le avrebbe mai potuto dare i suoi meritati 18 anni.
    Che tristezza.

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    Edited by yumæchu` - 16/7/2021, 12:17
     
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    Kyoko Ishikawa⛱️
    La stagione estiva per Kyoko significava due cose: tanto mare e tanti messaggi da parte di sua madre.
    Ogni giorno, la ragazza riceveva immagini di dubbio gusto insieme alle suppliche accorate di Nanako Daidouji. E ogni giorno, Kyoko non le rispondeva e andava a fare una bella nuotata per sfogarsi.
    La donna desiderava che la figlia tornasse a Okinawa almeno nel periodo estivo, per passare le vacanze insieme a lei e al resto della famiglia. L’idea ovviamente era allettante per Kyoko, che ormai da anni non metteva piede sulla splendida isola. Le mancava il mare limpido, la semplicità dei campi di soia e la compagnia dei suoi cugini. Ma il solo pensiero di rivedere i capannoni dell’azienda agricola familiare e sua madre le dava il voltastomaco.
    Il limite venne raggiunto quando Nanako chiamò la figlia, pregandola quasi in lacrime di tornare a Okinawa da lei. La voce flebile della donna si infranse contro quella fredda e perentoria della ragazza, che non ci pensò due volte a rifiutare.
    Amava Okinawa, amava la sua famiglia e amava anche sua madre, ma Tokyo era il luogo per lei più sicuro. Se fosse tornata alla azienda agricola, gli incubi sarebbero ricominciati.
    Nulla però fu utile per tranquillizzarla dopo quella chiamata. Kyoko ripensava sempre alla voce rotta di sua madre, si sentiva in colpa di far soffrire una persona a lei in realtà tanto cara. Per contrastare questo malessere aveva bisogno di qualcosa di più di una semplice nuotata, e la fortuna le sorrise: il Sea Breeze Water Park riapriva i battenti, e lei non si sarebbe fatta sfuggire l’occasione di divertirsi un po’.
    Aveva in mente il piano perfetto per distrarsi: sole, scivoli, divertimenti e bei ragazzi. Andare da sola era fuori discussione ma le venne subito in mente un papabile accompagnatore. Insieme avrebbero fatto grandi conquiste!
    ****
    Mentre aspettava Alexandre, che aveva promesso di andarla a prendere, Kyoko ricontrollò il proprio outfit: costume blu e rosa a suo dire chicchissimo, un prendisole a righe e fiori, sandali e borsa da spiaggia con tutto l’occorrente. Concluse il look con una coda alta ben tirata e, dopo una giravolta su sé stessa, si fece i complimenti per l’ottima scelta.
    Alexandre arrivò puntualmente in ritardo, come le aveva preannunciato. Era stato davvero gentilissimo a essersi offerto di darle uno strappo, e Kyoko non lo fece attendere un secondo di più, facendosi trovare sul marciapiedi all’orario prestabilito.
    Più passava il tempo, e più Kyoko si convinceva che Alexandre sarebbe stato il marito perfetto. Peccato per quel piccolo inconveniente chiamato omosessualità, ma Kyoko era già felice di essere sua amica.
    Salì in macchina con un sorriso raggiante «Buongiorno! Come stai? Pronto per la grande giornata?»
    Era fin troppo entusiasta, ma Kyoko era fatta così. Lei in un parco acquatico non c’era mai stata, e poi avrebbe fatto di tutto pur di dimenticare le lacrime di Nanako. Perciò era decisa a divertirsi in compagnia del suo amico.
    Il viaggio in macchina fu tranquillo, accompagnato dalle note degli idol preferiti di Kyoko. Alexandre doveva farsi una cultura, in particolare sulle boy band. Tutto a scopo educativo, ovviamente.
    Come aveva pronosticato il ragazzo, l’ingresso del parco era gremito di persone. Amici, famiglie e coppie si riversavano nelle lunghe file in attesa del proprio turno, e fu quello il momento in cui Kyoko rimpianse di non aver portato il cappello. La fila durò meno del previsto, sicuramente grazie alla compagnia di Alexandre, e finalmente riuscirono a comprare i tanto agognati biglietti: Kyoko ci trovò sopra un bel 9.
    Finalmente erano arrivati e la tanto agognata meta era solo una: la piscini esterna con la cascata!

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    Hinata Kobayashi ⛱️
    “Per la gioia dei più piccoli, all’interno dell’acquario si può anche assistere agli spettacoli degli animali!”
    Sì, per la gioia dei più piccoli e di Hinata.
    Se l’imminente riapertura del parco acquatico non lo entusiasmava, l’attenzione del ragazzo fu catturata subito dalla presenze delle nuove zone nell’acquario. Hinata non poteva dirsi un abituè del Sea Breeze Aquarium, ma non era raro che si recasse lì per ammirare le creature marine e prenderne ispirazione per i suoi tatuaggi. Rimuginò un po’, temendo che andare al primo giorno di riapertura non fosse una grande idea, ma alla fine le sue passioni ebbero la meglio. Stelle marine e meduse erano soggetti troppo affascinanti per non essere studiati, e in più tatuaggi a tema avrebbero potuto riscuotere successo durante la stagione estiva.
    La mattina del 15 Hinata si alzò di buona lena e si preparò: aveva scelto di mettere il costume, non tanto perché avesse intenzione di fare il bagno, quanto per la soggezione che avrebbe provato se fosse stato l’unico vestito normalmente. Maglietta bianca, scarpe e immancabile mascherina nera nonostante i trentuno gradi e il tasso di umidità al 100%.
    I suoi genitori si offrirono di accompagnarlo ma il ragazzo rifiutò, preferendo la metro alla comoda macchina di mamma e papà. Non poteva farci niente, stare seduto in metropolitana con la musica nelle orecchie lo aiutava a concentrarsi e entrare nel mood creativo. Con lui aveva solo portafogli, taccuino, colori. Un soggetto insomma.
    Arrivato un po’ prima dell’orario di apertura per non trovare troppa calca, si aggiudicò uno dei primi biglietti della lotteria, quello con il numero 4. Pensò che se per altri sarebbe stato un presagio di sfortuna, per lui era normale: la morte lo aveva già toccato una volta e ne era uscito quasi incolume. Ma forse stava giocando troppo con la sorte.
    Hinata si diresse subito all’acquario, trovando un po’ di pace e tranquillità dopo la calca che si era formata all’ingresso. Programmava di aspettare lì per la maggior parte del tempo, beandosi della bellezza degli acquari ricolmi di splendide creature, e di assistere agli spettacoli organizzati con foche e delfini.

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    Nadeshiko Yagami ⛱️
    «Mare, sole, festival! Che bella l’estate, la amo! Sarebbe la mia stagione preferita se non ci fosse la primavera! Come si resiste alla bellezza della primavera? Adoro guardare la neve sciogliersi e i fiori sbocciare. A voi piace? Ah, e l’hanami! Siete stati all’evento dell’anno scorso al Koishikawa Korakuen? Io me lo sono perso perché vivevo ancora in mezzo alle pecore, il mio cuore ancora piange che quest’anno non l’abbiano ripetuto… ah già, ma questa live l’avevo cominciata per parlare dell’estate, che sbadata!»
    Un fiume in piena, il Nadeshiko river. Una nuvola di capelli rosa che sfrecciava iperattiva da un lato all’altro della minuscola camera 21 dell’Okaerii Hotel, due metri di larghezza notevolmente ridotti dai pochi mobili che ormai avrebbe saputo schivare anche ad occhi chiusi.
    «Mi sto preparando per andare al See Breeze Water Park. Quando ho saputo che finalmente riapriva ho pregato un’amica di accompagnarmi, non sto più nella pelle! Che attrazioni mi consigliate? Mi raccomando, se mi vedete avvicinatemi: voglio un selfie con tutte le persone che mi conoscono! Facciamo amicizia! Ah, vi faccio vedere il costume...»
    Davanti la telecamera fece capolino un appendiabiti con un bikini con una texture molto popolare nel mondo anime: si trattava infatti di un costume ispirato all’outfit di un personaggio del manga Demon Slayer. Pur non seguendolo, naturalmente Nadeshiko lo conosceva di fama e non si era fatta scappare l’occasione di mettere le mani su qualcosa di così eccentrico.
    «Ta-daaan! Yep, è una specie di cosplay di Shinobu! Mi dispiace, prometto di cominciare Demon Slayer asap!» era fin troppo gasata da quel costume. «Adesso scusatemi, ma devo proprio prepararmi. Farò qualche story dentro il parco e, se non sono troppo distrutta stasera, magari--... come sarebbe a dire che ci sono i PINGUINI?!»
    Ah sì, il Nadeshiko river.

    Voleva vedere i pinguini, fosse stata l’ultima cosa che faceva. Esibirsi in mezzo agli animali del parco acquatico sarebbe stato un vero e proprio sogno, ma per ovvi motivi non era possibile e Nadeshiko non se la sentiva neanche di provarci. Già in un paio di occasioni la sua amica Ayumi le aveva chiesto di astenersi dai flash mob quando erano insieme, causarle altro disagio era l’ultima cosa che voleva.
    Arrivò al See Breeze in perfetto orario: sottobraccio una borsa da spiaggia con dentro tutto il necessario per la giornata, ai piedi un paio di sandali bianchi che ben si abbinavano al costume, coperto da un prendisole azzurro pastello e, in testa, un cappello a banda larga.
    Solo dopo aver acquistato il biglietto (con annesso numero della lotteria, il 46), lasciato i suoi affetti personali in cassaforte, trovato un paio di sedie da sdraio libere davanti ad una delle piscine nella zona esterna, essersi tolta il prendisole e guardata intorno con un sorriso emozionato, finalmente Nadeshiko prese dalla borsa lo smartphone e…
    Un messaggio nella chat di Ayumi richiamò la sua attenzione: scusa! è accaduto un imprevisto e non posso venire.
    Tragedia tra 3, 2, 1…
    ------------------------
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    Ryoga Hasegawa ⛱️
    Da più di un anno Ryoga Hasegawa odiava l’estate. Per la cronaca, prima di morire era la sua stagione preferita - per un motivo facilmente intuibile, ovvero aveva più tempo libero. Si era ormai rassegnato al fatto che gli altri non mentivano quando affermavano che non ci fosse niente di sbagliato in lui: l’odore di decomposizione, sempre accentuato nei mesi caldi, lo teneva sveglio la notte ma non sembrava essere percepito dagli altri, come fosse stata una strana punizione divina completamente sua. Una persona come Ryoga, non superstizioso ma fermamente convinto dell’esistenza del paranormale, non poteva darsi altra spiegazione, altrimenti avrebbe dovuto ammettere di essersi bruciato ogni neurone rimastogli in un cervello già di natura poco funzionante.
    Ad ogni modo, l’importante era che gli altri non si accorgessero di niente, altrimenti non avrebbe più messo piede fuori di casa per il resto della sua assurda non-vita, altro che invitare Evelyn e Risa all’acquapark. Perché ovviamente l’invito per una giornata fuori dall’ordinario era giunto da lui, che a sua volta ne era stato informato da un gruppetto di clienti dell’host club.
    Aveva atteso quella data come fosse stato l’inizio delle ferie, quando in realtà era solo un giorno libero che con ogni probabilità si sarebbe mostrato sfiancante. Ma era certo che ne sarebbe valsa la pena, anche solo per staccare la spina dai problemi che prima o poi l’avrebbero condotto a un esaurimento. E poi la compagnia era la migliore che potesse desiderare.
    La mattina del tanto atteso giorno era iniziata con la signora Hasegawa che rincorreva per casa il figlio, in costume da bagno, con in braccio la sorellina, anch’ella in costume, diretto verso l’ingresso senza borsa, scarpe o qualsiasi altra cosa.
    «Ma dove stai andando? Non hai preso neanche le chiavi! Ryoga!»
    «Ho già tutto quel che mi serve!»
    «Non fare il cretino e metti a terra tua sorella!»
    Fine dei giochi per il maggiore degli Hasegawa, che con un sospiro affranto, neanche gli fosse morto il gatto, eseguì gli ordini.
    Ovviamente non aveva avuto davvero intenzione di andarsene in giro per Tokyo in quel modo, come minimo l’avrebbero preso, tanto per cambiare, per un delinquente. L’obiettivo di quella sceneggiata era stato solo divertire Risa, che gli sorrise confermando che non potevano uscire così. Ufficialmente per accontentare la famiglia, dunque, aiutò a raccogliere tutto il necessario per la giornata, indossò una maglietta bianca su dei semplici pantaloni scuri e soprattutto delle scarpe, quindi, a braccetto con la sorella, uscì in direzione di un posto di norma troppo costoso per loro, che non aveva una precisa idea di dove si trovasse.

    Era la seconda volta in relativamente poco tempo che Ryoga e Risa partecipavano a un evento sociale un po’ fuori dal loro budget, ed erano di nuovo in compagnia di Evelyn. Nell’arco di un anno la ragazza era diventata un’amica importante per Ryoga, che sperava facesse breccia anche nel cuore di Risa. Non poteva desiderare di meglio per sua sorella: amicizie sane con brave persone.
    Durante il tragitto Ryoga si concesse un po’ di play dumb, fingendosi troppo occupato a portare il borsone per armeggiare col cellulare alla ricerca di un modo per raggiungere l’acquapark. Lasciare l’incarico a Risa magari l’avrebbe fatta sentire utile e l’avrebbe distratta dalla folla attraverso cui dovettero nuotare sui mezzi pubblici.
    Una volta arrivati trovarono Evelyn ad attenderli nell’atrio, subito dopo le casse, presso cui Ryoga pagò per poi consegnare alla sorellina il biglietto della lotteria, tenendo per sé il proprio col numero 31.
    «Good morning!» salutò alzando una mano, saluto che rivolgeva sempre ad Evelyn, date le sue origini europee.
    Nonostante l’arsura aveva finora tenuto a braccetto Risa per farla sentire al sicuro, ma finalmente la lasciò libera di sgusciare via e avvicinarsi all’amica.
    ------------------------
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    Edited by Yukari - 19/7/2021, 15:22
     
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    RISA HASEGAWA ⛱️
    « Non fare il cretino e metti a terra tua sorella! » e giù di risate. Una mattina in cui Risa Hasegawa rideva sinceramente, in realtà non era un evento troppo raro ma era comunque qualcosa da sottolineare; e com’era possibile ogni volta? Ovviamente grazie a Ryoga, un Ryoga in costume che l’aveva presa in braccio avviandosi verso la porta di casa asserendo di avere “tutto ciò che gli servisse” per uscire insieme alla volta della loro destinazione speciale; la dolcezza di suo fratello, i riguardi che aveva sempre per lei, erano un qualcosa di troppo caldo e accogliente per non lasciarsi avvolgere, così come lei gli avvolse il collo con le braccia per dargli un bacio affettuosissimo sulla guancia.
    « E’ vero bruh, non possiamo mica uscire così. » confermò la più piccola con tono ancora divertito, e stava per andare a finire di prepararsi, ma… No, quell’abbraccio così forte non poteva non darglielo, ma subito dopo corse effettivamente a vestirsi: non potevano certo fare tardi, avevano un appuntamento! E che appuntamento… All’acquapark con Evelyn, l’amica di Ryoga conosciuta ad Halloween a quella cena con delitto; chissà se avrebbe visto anche Shiori lì, le era stata simpatica quella ragazza… E chi altri c’era? Il ragazzo ambiguo che era dovuto scappare poco dopo e… Oh sì, quel tipo viscido… Ecco, quell’Haru era meglio non incontrarlo.
    Una volta tanto, Risa si concesse un abbigliamento decisamente femminile: una camicetta bianca a giromanica con le spalle riprese, un fiocco piccolo nero ad impreziosirla sotto la scollatura non troppo profonda, quindi una gonnella nera leggermente svasata, molto semplice, la camicia infilata sotto di essa lasciandola morbida; se la grande novità della gonna al posto dei pantaloncini poteva tollerarla, non riuscì a separarsi dalle sue Buffalo (tarocche) ai piedi, gigantesche come al solito. Sotto all’abbigliamento particolare aveva il costume da bagno a due pezzi comprato qualche anno prima, un due pezzi svolazzante anch’esso, nero con dei disegni sulla parte superiore e riccetti su quella inferiore, e dietro aveva per ciabatte delle infradito di gomma alte sei centimetri come le Buffalo: odiava essere così bassa, e avere un fratello così tanto alto non l’aiutava (ma gli voleva molto bene comunque). Tocco finale: legò i capelli in due piccole codine basse per evitare il gonfiore ai capelli già abbastanza ricci, ci mancava solo l’umidità dell’acqua; il problema era che i capelli erano molto corti, così più che codini, quelle erano piccole palline morbidissime. Beh, a Ryoga sarebbero quantomeno piaciute. La frangia invece la lasciò libera, portandosi delle forcine per eventualmente legarla poi.
    Occhiali da sole tarocchissimi sul naso, appesa al braccio del fratello, e via, verso l’acquapark, l’estate, la vita sociale, le cose belle! Circa.

    Dopo aver dato lei le indicazioni verso la loro destinazione con un “sorriso” divertito e la mano sempre avvolta al braccio del più grande, raggiunsero la loro meta, il Sea Breeze Water Park, ed anche quel posto era pieno zeppo di gente. Fortunatamente non aveva paura o cose simili, solo… Era sempre fin troppo diverso dalla sua camera, o il suo banchetto non troppo popolato (per essere generosi). Ad ogni modo prese il biglietto datole da Ryoga non capendo subito cosa fosse e lo seguì dandovi un occhio: c’era una lotteria, e lei aveva il numero 19, ma cosa si vinceva? Soldi? No, forse soldi no, almeno non direttamente… E finalmente lesse il regolamento con relativo premio: una vacanza per due giorni a delle famose terme! Oh che bello sarebbe stato poterlo regalare a Ryoga e a sua madre, si impegnavano sempre così tanto da non sapere quasi cosa fosse il riposo… Sospirò appena stringendo brevemente il biglietto prima di metterlo via nella borsetta che aveva a tracolla, così da non perderlo: non era affatto una persona fortunata, ma poteva sempre sognare di poter fare lei un regalo a suo fratello, una volta tanto.
    « Good morning! » sentì esclamare suo fratello, e alzando il viso poté scorgere poco più avanti la figura di Evelyn, di una bellezza spiazzante pure con abiti più sobri rispetto quelli che avevano dovuto indossare ad Halloween: non aveva niente di eccentrico, semplicemente una maglietta rossa, una gonna bianca, un cappello in tinta… Era la sua classe a renderla tanto bella, era evidente. E Risa… Risa sembrava sempre la bambina che il fratellone doveva per forza trascinarsi in giro. Un giorno sarebbe sembrata una donna anche lei… Forse. Ma per il momento…
    « ...hola! » fu il saluto di Risa verso la ragazza, del quale si pentì neanche a metà della prima sillaba, ma ormai era troppo tardi per rimangiarsela. Hola?! Ma che problemi aveva?!

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    Fortunatamente l'attesa non fu troppo lunga: Ryoga e Risa arrivarono dopo una manciata di minuti, che non le avevano permesso di leggere del tutto il programma di quella giornata. Gli occhi si spostarono dallo schermo illuminato del cellulare verso la folla, alla ricerca dei capelli biondi dell'amico e di quelli castani della sorella, appena dopo aver udito uno squillante good morning proprio dalla familiare voce di Ryoga. Appena li riconobbe, lasciò scivolare il cellulare dentro la borsa mare, che chiuse poco dopo. Vedere i due amici le provocò la reazione più naturale del mondo: sorridere radiosa. Soprattutto dopo aver visto Risa: era adorabile! Quei codini le donavano un aspetto particolarmente grazioso ed una parte di sé avrebbe volentieri voluto toccarglieli o abbracciarla per quanto fosse carina. Ma si rendeva conto che poteva mettere a disagio la ragazza, e non era sicura potesse essere favorevole ad un comportamento tanto "libertino", per così dire. Poteva prenderla decisamente male, e voleva evitare di metterla a disagio e cominciare così col piede sbagliato. Si erano incontrate e parlate davvero troppo poco per arrivare ad un simile livello di intimità-- non l'avrebbe fatto nemmeno con Ryoga, con cui aveva certamente più confidenza che con la ragazza.
    Ma Risa la salutò con un hola inaspettato, che la fece ridere genuinamente. Non era una presa in giro, anzi: era proprio divertita dalla scelta fatta dalla più piccola del gruppo.
    «Beh, visto il contesto allora direi che posso salutarvi con un bel aloha~» commentò divertita, accompagnando il saluto con un breve cenno del capo, più simile ad un inchino che ad altro. «Come state, comunque? Il tragitto è stato difficile?»
    Sapeva che i due fratelli si sarebbero scomodati coi mezzi per raggiungere il parco acquatico, perciò la sua preoccupazione era piuttosto lecita. Lei era quella ricca che poteva permettersi l'autista personale che la scarrozzasse in giro per la città ogni qualvolta lo desiderasse, per Risa e Ryoga la situazione era decisamente diversa.
    «Se volete possiamo mettere tutto quello di cui non abbiamo bisogno negli armadietti, ne affitto uno per tutti così andiamo sul sicuro» aggiunse poi, con una tranquillità quasi disarmante. Offrire un servizio del genere per lei non era niente di che, e sperava che i due accettassero, dopotutto non voleva far loro pesare niente, ma comprendeva fosse una scelta un po' difficile da prendere. Per quanto ne poteva sapere lei, potevano benissimo evitare e tenere tutto con loro, così come affittarlo e sentirsi ancora più al sicuro.
    «Oppure ci sistemiamo con tutte le nostre cose sotto un qualche ombrellone, ce ne dovrebbero essere di liberi vicino ad alcune delle piscine» concluse poi, attendendo soltanto che fossero loro due a decidere: a lei sarebbe andata bene la qualunque, le bastava solo che Risa e Ryoga si sentissero a loro agio, pronti a divertirsi e a passare una giornata all'insegna del divertimento e del relax. Per lei era davvero la prima volta in un parco acquatico, ed era sicuramente la prima volta che usciva con degli amici in maniera del tutto tranquilla... e questo la rendeva estremamente felice.

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    Sentì il suo cellulare trillare la ricezione di una serie di messaggi, ma con le mani sporche di crema solare era difficile poterlo afferrare per controllare chi la stesse cercando. Fortunatamente, pensò, si trattava solo di qualche messaggio su B-social da parte delle sue coinquiline, che sicuramente volevano farle vedere quanto si stavano divertendo in compagnia o ovunque avessero deciso di andare. Dubitava fosse da parte di Kaileigh: riusciva perfettamente a vederla dalla postazione che avevano occupato, che sguazzava allegramente in acqua circondata da tre ragazzi, con i quali sembrava si stesse divertendo un mondo. Giocavano come bambini a schizzarsi l'acqua come se fosse il più divertente dei giochi.
    Shinobu, per niente gelosa di come Kaileigh si stesse divertendo a fare una cosa tanto stupida, sbuffò sconsolata. Si sentiva anche abbastanza stupida a sentirsi gelosa di una cosa del genere, in fin dei conti non avrebbe voluto di certo trovarsi al posto suo, però... le sarebbe piaciuto divertirsi con le sue coinquiline, così da stringere un solido rapporto. Ma comprendeva bene che avevano interessi diversi dai suoi, e che legare con una ragazza di almeno quattro anni più piccola era difficile. Non poteva biasimarle.
    Sospirò più di una volta, cercando di non pensare minimamente a quello che stava succedendo, e concentrandosi sullo spalmare la crema solare il più omogeneamente possibile, su tutto il corpo.
    Il punto era: neanche la persona con le braccia più lunghe del mondo, o con una flessibilità notevole, sarebbe mai riuscita a coprire anche la zona delle spalle. Quello era assolutamente impossibile. E le sue braccine corte stavano faticando parecchio per raggiungere il punto più vicino a dov'era allacciato il costume, sulla schiena, fallendo miseramente.
    «Uffa!» sbuffò, «almeno poteva aiutarmi prima di andare a sguazzare con quei bellimbusti.»
    Se la sarebbe legata al dito, sicuramente. No, non era vero, non sarebbe mai arrivata a tanto.
    Dopo aver rivolto gli occhi al cielo nella speranza che qualcuno lassù l'aiutasse con quel suo piccolo problema, rivolse lo sguardo attorno a sé, e fu in quel momento che vide la tanto agognata luce in fondo al tunnel: una bella ragazza dai lunghi capelli rosa (ROSA?!) sedeva alle sdraio accanto alle sue. Sembrava da sola e in attesa di qualcuno, per cui se quel qualcuno non fosse arrivato non l'avrebbe disturbata, giusto..? Se la persona che aspettava fosse stato il suo ragazzo (Shinobu dubitava fortemente che una così bella ragazza non avesse la propria persona speciale) sarebbe stata un'eresia interromperla. Perciò approfittò della situazione: balzò giù dalla sdraio e, infradito ai piedi, zampettò verso di lei.
    «Ciao, scusa se ti disturbo» incominciò, mostrandole fin da subito il tubetto di crema solare che aveva tra le mani, «le mie amiche mi hanno piantata in asso e devo ancora mettermi la crema... non è che per caso potresti aiutarmi a metterla alle spalle? Da sola proprio non ci riesco.»
    Mentre parlava si soffermò a guardarla ancora di più e per un momento rimase a bocca aperta.
    «Ma quel costume è stupendo!» esclamò subito dopo. Beh, per Shinobu non era sicuramente difficile attaccare bottone con qualcuno.

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    ALEXANDRE ROMAIN DE LACROIX ⛱️
    Alexandre non capiva come mai fossero tutti convinti che avesse bisogno di un ragazzo. Ormai, però, aveva anche smesso di ribellarsi, ben conscio che soprattutto quando si aveva a che fare con ragazze dal calibro di Kyoko (o non molto ironicamente, di tutte le sue amiche) si finiva solo per sprecare fiato e energie. E, con il fantomatico caldo di luglio, nella metropoli dei grattacieli, c'era ben poco da sprecare di entrambi.
    Con la fronte appena poggiata sul volante della sua suzuki rossa e l'aria condizionata sparata a palla, Alex soffocò un mezzo sbadiglio: sebbene non si fosse svegliato eccessivamente presto e quella fosse, con ogni probabilità, solo la solita stanchezza lavorativa accumulata durante la settimana, forse prendersi un giorno libero era stata la cosa più intelligente che aveva fatto da un mese a questa parte, quasi come l'aver scelto di comprare una macchina con il condizionatore una delle più grandi conquiste della sua vita. Nel caso ve lo steste chiedendo sì, aveva una vita semplice. Che comunque non mancava di essere stravolta dai soggetti più disparati.
    Nello specifico, ad accaparrarsi il merito questa volta era stata Kyoko Ishikawa, una giovane ragazza di Okinawa che Alexandre aveva conosciuto più di un anno prima nelle tiepide giornate dell'hanami ai giardini di Bunkyo, perché lei aveva perso il gatto, lui l'aveva ritrovato e poi erano diventati amici finendo a parlare di idol. Non ridete.
    Era cominciato tutto due giorni prima quando la giovane ginnasta gli aveva fatto scoprire che il sea breeze water park riapriva i battenti dopo la chiusura invernale. Alex non aveva mai fatto Kyoko fan delle piscine o dei parchi acquatici, al contrario suo, ma la ragazza gli aveva chiesto di accompagnarla per mettere in pratica l'operazione.... Manzo Kobe Summer Edition?
    Tradotto in trovare un ragazzo ad entrambi.
    E se quella menzione gli aveva appena fatto storcere il naso, c'era da considerare che convincere Alex ad andare in qualsiasi posto somigliasse ad un mare o una piscina era facilissimo, perché non c'era nessuno da convincere, ma solo il suo grande e sconfinato amore per il nuoto e qualsiasi vasca in cui si potesse entrare e fosse più grande di un acquario. E per quello era anche disposto a sorvolare sul manzo kobe o quel che era.
    Come previsto era puntualmente in orario nel suo ritardo, alle nove e quarantacinque spaccate era in macchina sotto casa di Kyoko, che aveva fatto la cortesia di mandargli il suo indirizzo il giorno prima. Alex si era offerto di darle un passaggio in macchina, perché per quanto fosse alto il suo spirito d'adattabilità non avrebbe mai rinunciato ad una comodità di cui disponeva.
    Sul sedile anteriore stava poggiata la borsa con le sue cose da mare ed il cappello di paglia che lo faceva somigliare al protagonista di one piece, in completo mood da mare, ma almeno aveva avuto cuore di rinunciare alla camicia con i fenicotteri rosa i favore di una un po' più sobria: blu, con una fantasia gialla a fiori, che sovrastava una maglietta azzurrina alla quale stavano già appesi i suoi occhiali da sole e dei pantaloni neri che gli arrivavano al ginocchio.
    «Ehi. — rispose al saluto della ragazza, quando Kyoko salì in macchina, tirandosi su e mettendo in moto, non appena lo sportello si chiuse dietro di lei. — Per niente, ma per il tuo bene lo sarò. Hai preso tutto, vero?»

    ***

    Arrivati al parco e superata l'enorme coda alle casse, per qualche attimo ad Alex parve d'intravedere qualche faccia conosciuta, ma decise che probabilmente si stava sbagliando e tirò dritto, troppo preso dal 24 stampato sul suo biglietto d'ingresso. Non aveva idea che ci fosse una lotteria in corso, ma sperava con tutto il cuore di NON vincere, perché non avrebbe saputo di che farsene di un soggiorno alle terme per due persone. Al massimo poteva regalarlo a Chinatsu e Eiko, che sicuramente si sarebbero divertite più di lui.
    Uscito incolume dagli spogliatoi e riunitosi con la sua amica, arrivato nei pressi della piscina principale, che era sormontata da una gigantesca cascata, Alex ebbe modo di notare come il parco fosse già ghermito di gente, nonostante fosse ancora relativamente presto, e vide i suoi sogni di riuscire ad accaparrarsi qualche ombrellone a bordo vasca infrangersi brutalmente.
    «Uhm, Kyoko-chan, nel tuo grande piano era per caso compreso farsi invitare sotto gli ombrelloni da qualche manzo kobe? Perché non vedo tanti posti liberi.»
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    Nadeshiko Yagami ⛱️
    Direttamente dalla chat privata di Nadeshiko e Ayumi, Summer Days: l’abbandono.
    “EEEEEH??? Ma io sono già qui... e ora cosa faccio da sola??”
    “Se c’è qualcuno che non ha problemi di questo tipo sei tu, io credo in te”.
    “...All around me are familiar faces…...…
    😭”
    Se solo fosse stata una persona vendicativa o perlomeno rancorosa, Nadeshiko non avrebbe dimenticato quella pugnalata alle spalle. Purtroppo però non era vendicativa né tantomeno rancorosa, dunque, appena chiusa la chat e messo il telefono in standby, a prevalere in lei fu lo sconforto, coronato da un sospiro inudibile in mezzo a tanto baccano. Mentre tutti si divertivano, Nadeshiko si chiedeva se avesse senso rimanere lì; era alquanto paradossale che a pensarlo fosse proprio lei, che veniva avvistata da sola con la stessa frequenza con cui si verificano le eclissi solari. Normalmente avrebbe attaccato bottone con chiunque, ma ad un’occasione del genere il rischio di disturbare chi voleva passare una giornata con persone specifiche era molto alto. Si sarebbe volentieri lanciata verso il primo nutrito gruppo di coetanei cercando di fare amicizia, ma sapeva che avrebbero avuto tutto il diritto di sentirsi disturbati da un’estranea appiccicosa. Benché si trovasse in una situazione scomoda, Nadeshiko rimaneva prima di tutto empatica, poi mediamente altruista e poco egoista.
    Lo sconforto e in generale le emozioni negative erano però qualcosa che lei sapeva benissimo tenere a bada, rinchiudendole in un angolino in attesa di potersi sfogare al sicuro da occhi indiscreti tra le pareti domestiche. Non poteva lasciarsi abbattere così, senza aver neanche fatto un tentativo! Non era da lei!
    Così inspirò a pieni polmoni e, alzata la testa con un sorriso carico di buona volontà, decise che avrebbe dimostrato che Ayumi aveva ragione: se c’era qualcuno in grado di affrontare una situazione del genere, era di certo lei!
    “E ora…” decretò, lasciando intanto scivolare lo smartphone nella borsa da spiaggia, alla ricerca della crema solare. “Mettiamoci alla ricerca di nuovi am-...”
    “Ciao, scusa se ti disturbo”.
    Un sentito ringraziamento a chiunque la stava guardando dall’alto dei cieli ed era stato mosso da pietà nei suoi confronti. Gli occhi di Nadeshiko guizzarono dall’interno della borsa alla figura di chi le si era rivolto: un’adorabile ragazzina con uno splendido costume, un tubetto di crema solare in mano e tutta l’aria di chi ha bisogno di aiuto.
    Gli occhi di Nadeshiko si illuminarono di contentezza, come sottolineato dal sorriso che le si allungò sul volto. «Scherzi? Nessun disturbo, siediti pure, cavalier Yagami al tuo servizio!» e proprio come avrebbe fatto ogni vero cavaliere, le fece l’occhiolino.
    Senza perdere tempo fece scivolare le gambe giù dalla sedia a sdraio, accavallandole accanto alla borsa che aveva appoggiato per terra, quindi con un cenno della mano la invitò a sedersi davanti a lei.
    «Anche il tuo costume è una meraviglia, lo amo! Posso chiederti dove l’hai comprato, se non sono invadente?»
    Nadeshiko sprizzava gioia da tutti i pori, non si sarebbe fatta scappare l’occasione per passare un po’ di tempo in compagnia. Attese che le fosse passata la crema solare, ricordandosi solo allora che anche lei doveva metterla.
    «Ah già, ora che ci penso devo metterla anche io. L’ultima volta l’ho dimenticata e non mi sono potuta sdraiare per una settimana, hehe. Mi dai una mano, per favore?»
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    Ryoga Hasegawa ⛱️
    La banda degli svitati era arrivata, yeah! Non c’era modo migliore di annunciarsi se non in un poutpourri di saluti in lingua straniera buttati a caso, ma finché si divertivano spensieratamente senza fare del male a nessuno non c’era alcun problema.
    «Un gioco da ragazzi, ma solo grazie al GPS coi codini.» con un cenno del capo e un occhiolino, Ryoga indicò Risa accanto a lui. Sembrava essersi divertita molto a fare da navigatore satellitare in una città che, pur abitandoci da quando erano piccoli, era decisamente troppo grande per orientarsi senza alcun problema. «Qualche volta dovresti venire all’avventura con noi.»
    Dubitava Evelyn avesse avuto difficoltà a raggiungere il parco, con una famiglia apprensiva e un autista a disposizione. Per quanto fosse certamente un metodo più comodo e sicuro per spostarsi, Ryoga pensava che valesse la pena provare almeno una volta il loro modo di vivere alla giornata, anche solo per sperimentare l’ebbrezza di non sapere se una camminata di svariate ore ti avrebbe portato alla meta o da tutt’altra parte.
    Prima che Evelyn potesse compiere azioni sconsiderate ed imperdonabili come affittare un armadietto per tutti e tre, Ryoga la fermò scuotendo la testa con decisione, ma senza togliersi di dosso il sorriso placido che le aveva finora rivolto.
    «Solo se facciamo a metà.» il tono che aveva usato lasciava bene intendere che non avrebbe accettato pareri contrari. «Se ti serve un motivo… fai finta si tratti di orgoglio maschile.»
    Attenzione, patriarcato? In effetti sarebbe stato più saggio lasciare gli effetti personali al sicuro, già normalmente non si fidava del mondo orribile in cui vivevano, figurarsi quando avevano le chiavi di casa in borsa.
    Se Evelyn avesse accettato, a quel punto si sarebbe diretto verso il bancone a cui affittare gli armadietti, dove ad attenderli avrebbero trovato un’altra fila, stavolta per fortuna decisamente più corta di quella all’ingresso. Incredibile quanta confusione ci fosse...
    «A proposito, preferite che ci sistemiamo nella zona interna o in quella esterna?»
    Doveva ammetterlo, non si aveva minimamente pensato finché Evelyn non aveva portato a galla l’argomento. Non essendo mai stato al See Breeze non aveva idea di che differenze ci fossero tra le piscine interne e quelle esterne, forse le attrazioni erano diverse...
    ------------------------
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    GHOUL
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    Schrödinger


    SPEAKING TO
    Hinata
    LOCATION
    Sea Breeze Aquarium

    LFtN9TN
    Kazuya Shinkai ⛱️
    «Mamy, vorrei portare Hotaru al parco acquatico oggi.»
    Neanche avesse detto la cosa più bella del mondo. La reazione di sua madre era stata scattare in piedi, attraversare la sala da pranzo e abbracciarlo, in uno slancio correlato di acuti vicini alla definizione di ultrasuoni. Kazuya si era ritrovato, suo malgrado, con la mano destra che quasi perdeva la presa sullo smartphone, le guance in fiamme e gli occhi acquosi, ad affogare tra i capelli chiari di Anna alla ricerca di un modo per chiedere il perché di tanto entusiasmo che non fosse attraverso timidi balbettii.
    «Il mio bambino esce di casa!»
    Tutta l’emozione che lo aveva travolto scemò via, lasciando solo un alito di stizza.
    «… sgrunt.»

    Non riusciva proprio a capire che cosa ci fosse di sbagliato in lui. Almeno da questo punto di vista, per il resto Kazuya sapeva fin troppo bene quanto ci fosse di sbagliato in lui. Però non era vero che non usciva: passava quasi tutto il giorno quasi tutti i giorni fuori casa, praticamente rientrando solo per dormire. Eppure i suoi genitori lo trattavano come un recluso, e questo perché passava il weekend chiuso in camera, ma in qualche modo doveva pur recuperare le energie spese in cinque giorni di interazioni forzate col resto del mondo, no?
    In ogni caso non aveva amici con cui uscire a divertirsi.
    Aveva solo Hotaru.
    E gli piaceva nuotare, motivo per cui, mentre scrollava la homepage di B-Social, si era interrotto davanti all’annuncio della riapertura del Sea Breeze Water Park. Naturalmente non ci aveva mai messo piede, ma, appunto, gli piaceva nuotare e gli piaceva passare del tempo con Hotaru, quindi si era convinto che sarebbe stato… carino… andarci insieme, ecco.
    Poi sua madre aveva rovinato tutto, e così Kazuya aveva dato prova di maturità sbuffando finché non erano arrivati all’acquapark. Una volta scesi dall’auto e abbandonati a loro stessi con la raccomandazione di divertirsi, non perse tempo a dare dimostrazione di testosterone prendendo a braccetto la sorella e facendosi carico del borsone. Non voleva dar pesi a Hotaru, metaforicamente e non, e soprattutto non voleva che la confusione la mandasse in tilt.
    Sebbene ne attraversasse a decine ogni giorno, Kazuya non amava le folle. Gli assembramenti lo mettevano a disagio, paradossalmente lo facevano sentire più scoperto e vulnerabile, di conseguenza rifletteva le sue paranoie sulla sorella cercando di tenersela vicina e rassicurandola di tanto in tanto che mancava sempre meno all’entrata.
    Alle casse furono consegnati loro due biglietti numerati e Kazuya si premurò di spiegare che l’evento di chiusura sarebbe stata una lotteria, quindi dovevano conservare con grande cura i loro numeri. Infilò frettolosamente nella tasca della borsa il suo biglietto contrassegnato da un 3 e, con un sospiro sollevato, infine entrò. Per prima cosa dovevano decidere dove stabilirsi per il resto della giornata. La soluzione più logica che gli venne in mente fu consultare la mappa del parco che era stata consegnata loro all’ingresso, dunque l’aprì per bene, avvicinandosi troppo col viso com’è tipico di chi non abbia idea né di dove si trova né di come si usi una mappa.
    «Dovrebbero esserci due zone, quella coperta e quella esterna… in quella esterna sembra esserci un botto di roba… aspetta, che cosa significa questo pallino blu con scritto 5? … oh, è una specie di rollercoaster, che bello! Se però preferisci stare un po’ più tranquilla possiamo stare dentro, a me non dispiace. Facciamo quello che preferisci tu, Rurucchan!»
    Ma quando alzò il naso dalla mappa, Rurucchan si era dileguata. Kazuya guardò prima a destra, poi a sinistra. Poi divenne un beyblade fuori controllo.

    Un beyblade fuori controllo con un borsone in spalla, una maglietta oversize bianca e un costume da bagno nero col sushi stilizzato era giunto nell’acquario facendo un non-si-sa-bene-quale-giro. Aveva completamente perso l’orientamento, la lucidità e si era pure mezzo dimenticato della mappa accartocciata sul fondo del borsone. Aveva importunato chiunque sulla sua strada, ricevendo anche risposte brusche e maleducate, ma Hotaru non si distingueva molto dalle sue coetanee e nessuno sembrava averla notata.
    Così, con non ironicamente le lacrime agli occhi, Kazuya si era avvicinato a ragazzo su per giù della sua età impegnato ad ammirare gli acquari, alzando con timidezza un dito per attirarne l’attenzione.
    «Mi scusi… scusi se la disturbo...» ormai quel modo di esordire era diventato un mantra disperato. «Ha visto una ragazza alta circa così, coi capelli neri e la frangetta?»
    Con questo genere di descrizione l’avrebbe certamente trovata, una giapponese in mezzo ai giapponesi.
    Per amore della cronaca, la realtà dei fatti era che Hotaru, incuriosita un po’ da tutto, si era allontanata solo per una manciata di secondi, più che sufficienti per mandare in tilt il cervello di Kazuya, che andandosene in giro da solo aveva finito per perdersi, mentre lei era tornata nell’esatto punto in cui l’aveva lasciato.
    Quindi era ufficialmente alla ricerca della sorella perduta, ma chi si era perso davvero era lui.
    ------------------------
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    RYOGA & EVELYN
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    ATRIO


    h7PuncA
    RISA HASEGAWA ⛱️
    Evelyn rise alla sua senz’altro fantasiosa uscita, ma non era una risata di scherno, anzi era leggera, spontanea… L’aveva divertita, evidentemente. Quindi figuraccia sventata? Forse, o forse no, fatto stava che Evelyn era proprio tanto bella, era proprio elegante… E i pensieri di Risa sembravano un disco rotto, ma più guardava l’amica di suo fratello e più confermava ciò che pensava di lei. Amica di suo fratello, ma anche sua? No, forse non poteva ancora considerarla amica, forse era troppo presto, troppo pretenzioso da parte sua; insomma, solo perché aveva acconsentito a vedersi con Ryoga e lei non significava che la considerasse sua amica, anzi era molto probabile che la considerasse puramente come la sorellina del suo amico Ryoga… Ma quindi, perché invitare anche lei? Probabilmente perché era stato Ryoga stesso a proporre la cosa e lei si fosse ritrovata costretta ad acconsentire per non dargli un dispiacere- …perché si era messa a pensare a cose simili? Perché non poteva essere solo una persona normale e godersi il momento? Fortuna che questo tipo di pensieri di solito sono voli pindarici dalla durata molto breve, almeno non si veniva scambiati per gente stramba che sta in silenzio a fissare il nulla per minuti, o qualcosa simile.
    Inclinò anche lei il capo per salutare Evelyn per poi impettirsi con orgoglio quando Ryoga le dette il merito del loro arrivo sani e salvi.
    « Heh, sono proprio io. » commentò con un “sorrisetto” soddisfatto, annuendo poi alla proposta di Ryoga verso Evelyn alla quale decise di dare man forte.
    « Vero, finiamo spesso col perderci per strade mai viste vedendo un sacco di cose nuove, posticini carini… E’ un po’ come un’avventura, ma senza troppi rischi perché siamo sempre in città. » spiegò dunque annuendo lievemente alle sue stesse parole come per aggiungervi credibilità; certo, sentire che qualcuno “finiva spesso col perdersi per strada” non doveva essere l’invito migliore del mondo, ma… I fratelli Hasegawa avevano una certa fama: quella dell’avere tanti problemi. ...o no? Ad ogni modo, lasciò i due a “discutere” su chi avrebbe pagato l’armadietto da affittare senza mettersi in mezzo: sapeva che Ryoga non l’avrebbe fatta pagare a priori e non voleva rimanere ancora troppo tempo nell’atrio; aveva piuttosto un’idea molto molto malvagia per pagare qualcosa: offrirgli da bere dal nulla. HAH! Proprio una volpe astuta e maligna, la nostra Risa. Una cosa però volle commentarla.
    « Ah sì il momento patriarcato. » prese in giro il fratello con una piccola risata accompagnata da un tenuissimo sorriso che però era sincero, quindi la faccia non le avrebbe fatto male da subito almeno.
    « A proposito, preferite che ci sistemiamo nella zona interna o in quella esterna? » chiese poi Ryoga, ed ecco un’altra uscita sensata dopo quella dell’armadietto di Evelyn: dove sistemarsi?
    « Oh sì, è il momento della party planner coi codini. » decretò Risa riprendendo il cellulare dalla borsetta e, dopo averci giocato un po’, tornò a guardare i due da dietro gli occhiali da sole dalla qualità che è meglio non notare.
    « Dentro ci sono un sacco di piscine e intrattenimento per i più piccoli, ma anche l’idromassaggio e la piscina con le onde. Fuori invece è più piccolo, ma ci sono gli scivoli, la ruota panoramica, una cascata e soprattutto i roller coaster. » elencò assicurandosi di aver detto tutto dando un’occhiata alla pagina web dell’evento che aveva salvato nei preferiti durante la notte insonne. Per caso, comunque, si notava il suo vaghissimo voler andare su un roller coaster?

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    GHOUL
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    Nadeshiko & Shinobu
    LOCATION
    ZONA ESTERNA: POSTAZIONI SDRAIO




    Hana Dunbar ⛱️
    Un'altra avventura per Hana, che avrebbe tanto voluto portare con sè la sua macchina fotografica, ma suo fratello glielo aveva impedito, convincendola che in un parco acquatico non sarebbe stato il massimo e che sopratutto doveva divertirsi.
    «Mi prometti che non mi abbandoni come l'ultima volta?»
    Detto fatto, suo fratello l'aveva abbandonata con la scusa di dover rispondere ad una telefonata: la sua suoneria era piuttosto strana, sembrava una gallina strozzata, in una lingua che non conosceva...suo fratello le aveva raccontato che era un memino di una parte italiana su qualcuno che vendeva limoni. Se prima era confusa al sentire "Signora i limoni", quando glielo aveva spiegato lo era solo di più. Aveva detto che un suo amico di origini italiane glielo aveva spiegato, ma quale amico non lo sapeva, suo fratello ne aveva fin troppi.
    Senza che potesse fermarlo, si era ritrovata abbandonata circondata da gente che si conosceva o quanto meno sembrava, e lei invece come una povera scema da sola.
    Si sentiva già piuttosto a disagio in costume, non le piaceva scoprirsi, piuttosto coprirsi. Si sistemò nervosamente gli occhiali sul naso e già sapeva che i capelli con quell'umidità l'avrebbero resa ancora più fungo di quello che già era: odiava l'estate quando succedevano quelle cose.
    Si guardò attorno spaesata: forse era meglio fare qualcosa, muoversi, invece di restare lì come una povera fessa. Si allisciò il costume azzurro, sebbene non ce ne fosse bisogno, ma le sue mani non riuscivano a stare ferme.
    Voleva la sua macchina fotografica, si sentiva ancora più nuda senza! Intravide la sua salvezza in alcune sdraio libere e stringendo i manici della borsa da mare si sedette in un silenzio fin troppo imbarazzato.
    Perchè non poteva essere più spontanea? Voleva tanto uscire fuori dal guscio e poi si bloccava così?? Che nervi.
    Poco distante da lei c'erano due ragazze che sembravano così felici e sorridenti! Probabilmente erano anche già amiche, non poteva sapere che non fosse così, e per la prima volta si rese conto che non sapeva come attaccare bottone con dei perfetti sconosciuti.
    Ora si che sentiva l'ansia! Strinse forte i pugni, stringendo anche il numero 34 del suo biglietto...lo avrebbe ammazzato sul serio questa volta suo fratello!
    Distolse lo sguardo dalle due ragazze, ripetendosi di stare calma e trovare una soluzione...forse poteva andare a qualche gioco acquatico? Non voleva sembrare una specie di stalker o tipa strana, già solitamente dava le vibes di una sfigata, voleva evitare di farsi riconoscere subito.
    E sopratutto, non voleva disturbare nessuno con la sua presenza, a quanto pare iniziava a credere che forse era un fastidio: intanto nella sua mente cercava un modo per dire un semplice "ciao"...perchè era così difficile?
    Non sono riuscita a trovare la versione azzurra del costume...quindi immaginate (???)


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    Pensato
    Ghoul
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    SPEAKING TO
    //
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    ATRIO - PISCINE ESTERNE


    Fuyuko Enaga ⛱️
    Come ci era finita lì? Ah si, aveva visto la pubblicità su qualche volantino e alla fine presa dall'entusiasmo aveva deciso di andare: era trepidante nel voler provare anche quel tipo di parco a tema, e così entusiasta del suo biglietto numero 7 era entrata sistemandosi il suo enorme capello di paglia.
    Aveva in quell'occasione un bel costume fatto a maglia, era impazzita appena li aveva visti e quel colore le piaceva ancora di più: ne aveva preso uno anche turchese, ma tono su tono con i suoi capelli forse era troppo in quella occasione.
    Si era vestita per l'occasione, così come si era messa anche una cavigliera con tante conchiglie piccole, la commessa le aveva detto che andavano di moda e le aveva creduto.
    Si guardava attorno con meraviglia, gli occhi le brillavano, avrebbe voluto provare tutto...ma solo in quel momento si rese conto del fatto che non era così brava a nuotare.
    Quello poteva essere un problema in un parco acquatico...ma non voleva andare nella piscina dei bambini...ma forse le servivano dei braccioli! Si, così avrebbe galleggiato! Doveva assolutamente trovarli!
    Qualcuno doveva pur venderli...fu distratta però nell'osservare, imbambolata, alcuni degli scivoli delle piscine e si avvicinò accovacciandosi osservando il riflesso dello specchio d'acqua. Come una bimba incuriosita allungò la mano per vedere i cerchi che si formavano appena sfiorava la superfice.
    Forse non doveva restare così tanto tempo in quel modo, ma doveva trovare quei braccioli! Qualcuno sicuramente all'interno vendeva materassini e braccioli!

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    ''Pensato''

    Ghoul
    22 Y.O
    Morta che cammina
    Everyday you can be an hero that lights up the dark!
     
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    Ryoga & Risa
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    Atrio - stanza casseforti

    rntWQpU
    Evelyn Tiffany Applegarth ⛱️
    Evelyn doveva ammettere che in vita sua non era mai riuscita a "partire per l'avventura". Quando metteva piede fuori casa aveva sempre Sumire ad accompagnarla verso una meta prestabilita... e se Sumire non era disponibile, per qualsiasi motivo, non prendeva i mezzi: c'era sempre un taxi, chiamato apposta per lei, per portarla ovunque dovesse andare.
    Non aveva mai preso un mezzo in vita sua, e non aveva mai sentito la necessità di farlo. Ma sentir parlare Risa e Ryoga di come avrebbe dovuto provare a fare come loro, qualche volta, le fece desiderare immensamente di lasciarsi alle spalle, per una volta, tutti i suoi comfort.
    «Why not? Sembra divertente» aveva detto, prima di trattenere un'espressione di disappunto che sarebbe nata spontaneamente, se solo non fosse sempre pronta ad autoimporsi di non reagire in maniera esagerata. A Evelyn piaceva sperperare soldi, se questo equivaleva ad offrire la qualunque alle persone a cui voleva bene, e lo faceva con immenso piacere. Ma Ryoga s'impuntò, almeno per dividere la tassa del servizio. Non che a Evelyn dispiacesse, però sperava sempre di farli sentire a loro agio━ "Forse", pensò subito, "offrirgli ogni cosa è sbagliato?"
    Probabilmente il disagio lo avrebbero provato lo stesso se lei si fosse imposta. Meno male che c'era Risa, che con una battuta sagace riuscì ad alleggerire la tensione che provava addosso. Scoppiò a ridere, trattenendo le risate solo per evitare di risultare fuori luogo.
    «Capisco, capisco, è il patriarcato che comanda» disse per dar manforte alla battuta di Risa. Ora sì che si sentiva meno appesantita, più tardi l'avrebbe ringraziata come si doveva.
    «Va bene, affare fatto» disse infine, autoconvincendosi che come aveva proposto Ryoga potesse andare, dirigendosi verso la stanza che offriva le casseforti.
    Nel frattempo venne posta un'altra saggia domanda: dove stabilirsi per quella giornata? L'idea di provare di tutto un po' allettava molto Evelyn: era raro che andasse in un parco acquatico, solitamente d'estate partiva per qualche viaggio e la meta preferita dai nonni erano le spiagge private per bearsi del sole e del mare senza troppa gente attorno, per il puro piacere dello stare in pace e non venir interrotti. Era già capitato che qualcuno riconoscesse sua nonna, dopotutto era pur sempre un'attrice famosa ancora in servizio.
    «Per me è uguale» asserì sulle prime, mentre pagava la sua parte di cassaforte, lasciando che poi Ryoga si appropinquasse a pagare il resto, mentre afferrò la chiave che le era stata consegnata, raggiungendo poi la cassaforte. Attese che anche i due fratelli arrivassero, aprendo l'armadietto.
    «Però devo dire che non sono mai stata su un rollercoaster acquatico, e l'idea mi alletta non poco! Voi che dite?»
    Mentre porgeva loro la domanda, per sapere cosa ne pensassero, cacciò fuori dalla borsa le chiavi di casa e il portatessere: aveva comunque il portafogli con sé, con un po' di banconote in caso avvessero bisogno di acquistare qualcosa, quindi non aveva gran bisogno di portare qualcosa di talmente importante con sé.

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    SPEAKING TO
    Nadeshiko & Hana
    LOCATION
    Zona esterna: postazioni sdraio

    RAntHqJ
    Shinobu Hanyuu ⛱️
    Quella ragazza era un angelo sceso in terra! Il suo sorriso, la sua disponibilità, la gentilezza con la quale l'aveva accolta senza battere ciglio, come se aiutare una sconosciuta fosse la cosa più naturale del mondo... si sentì in pace con se stessa. Non l'aveva disturbata, quindi, che sollievo!
    «Ti ringrazio! Sei davvero gentile, cavalier Yagami!» esclamò particolarmente contenta, prendendo posto sulla sdraio poco dopo che la ragazza le fece posto, passandole il tubetto di crema cosicché potesse prelevarne un po' ed applicarla senza problemi.
    «Doppiamente grazie! È nuovo di zecca, comprato proprio la settimana scorsa» le raccontò con fare entusiasta, guardando davanti a sé con sguardo particolarmente contento, poiché contorcersi per guardare la ragazza che sedeva alle sue spalle non sarebbe stato proprio il massimo, nonostante Shinobu fosse una persona per cui il contatto visivo aveva un valore estremamente importante in una conversazione, «l'ho trovato da Forever 21 a Shibuya, ce n'erano di super carini di diverse colorazioni! Dovresti farci un salto~»
    Era incredibile come per Shinobu fosse così facile parlare persino con degli sconosciuti, con lo stesso entusiasmo con cui parlerebbe ad una persona che conosce da tutta la vita. Per lei non era un problema, ma sapeva che per altre persone potesse essere un po' strano, e conoscendo il carattere del giapponese medio, era difficile trovare qualcuno che la comprendesse o che si comportasse come lei.
    Ma quella ragazza sembrava essere super socievole, proprio come lei! Il suo cuore, prima timoroso di essere di disturbo, aveva completamente accantonato quella paura ormai infondata, sentendosi talmente tanto leggera da percepire quella conversazione come un botta e risposta senza fine che avrebbe potuto avere con un'amica di vecchia data.
    «Certo!» esclamò poco dopo, in risposta alla richiesta della ragazza, «Tu stai aiutando me, lo faccio volentieri~ Cioè, l'avrei fatto anche se non mi avessi aiutata, insomma, hai capito.»
    Mentre la ragazza le applicava la crema, lo sguardo di Shinobu era caduto su una ragazza seduta a poche sdraio di distanza, piccola e coi capelli biondi come i suoi, cortissimi, che sembrava avere uno sguardo perso e spaurito.
    "Shinobu no."
    Era solita ammonirsi da sola per le cose più stupide: in quel momento il suo primo pensiero era stato quello di alzare una mano ed urlare a squarciagola per attirare la sua attenzione. Ma se l'avesse messa a disagio? Non poteva permettersi di fa━
    «Ehi, tu laggiù!»
    ... l'aveva fatto sul serio.
    «Tutto okay? Non hai una bella cera, ti senti bene?»
    Come far scappare a gambe levate un introverso: una pratica e facile guida scritta (e applicata nella vita vera) da Hanyuu Shinobu.

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    Alexandre Romain Delacroix
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    Piscina esterna


    krZUQOx
    Kyoko Ishikawa⛱️
    Se già nello spogliatoglio Kyoko aveva dovuto litigare per poter appendere i propri vestiti su un attaccapanni con una vecchia signora dall’età compresa tra i sessant’anni e i mille, la ragazza si fece subito un’idea della ressa che ci sarebbe stata all’esterno. Agghiacciante.
    Dopo essersi cambiata e aver reincontrato Alexandre, baciato dal sole e bello come U degli ONF, i due entrano (o meglio, uscirono) in quella bolgia infernale che era diventata la piscina esterna: uno stuolo di gente sotto gli ombrelloni e altrettanti in piscina, tra bambini urlanti e fischi del bagnino.
    “Uhm, Kyoko-chan, nel tuo grande piano era per caso compreso farsi invitare sotto gli ombrelloni da qualche manzo kobe? Perché non vedo tanti posti liberi.”
    Alexandre aveva ragione. Il suo puntuale ritardo aveva forse compromesso le operazioni?
    Kyoko deglutì mentre si guardava intorno nella speranza di trovare un posticino per entrambi.
    «Certo che sì! Ma… non possiamo bruciare le tappe, ecco. Mmh oh, guarda là!»
    Con l’indice affusolato, la bionda indicò due sdraio apparentemente libere e con un ombrellone vicino. Unico problema: erano quasi dall’altro lato della piscina. E stava arrivando ancora altra gente, non sarebbe stata libera per molto tempo.
    «Quei due posti sono liberi, se faccio una corsa riesco a prenderli! Scusami eh, tienimi questi.»
    Tutti gli averi di Kyoko andarono in mano ad Alexandre, che divenne il portaborse più carino della piscina. Prima di schizzare via coma una scheggia, la ragazza sorrise all’amico. Si sarebbe fatta perdonare di averlo trascinato in mezzo alla confusione e di starlo mollando lì, anche se per poco.
    Scattò, facendo attenzione a evitare tutti gli ostacoli: borse, sdraio occupate, giocattoli, bambini. Era una corsa a ostacoli, e per sua fortuna Kyoko avrebbe potuto spiegare la sua portentosa agilità grazie alla sua preparazione atletica. Abusava un po’ di quella scusa, ma a sua discolpa si conteneva più che poteva nelle dimostrazioni atletiche.
    Arrivò a destinazione e con sua grande sorpresa, scoprì che la sdraio libera era una sola. Per fortuna era la sdraio con più ombra. Si sedette e si sbracciò verso Alexandre per fargli segnale di avvicinarsi. Missione compiuta, più o meno.
    Aspettò che il ragazzo la raggiungesse prima di alzarsi e sorridergli un po’ imbarazzata «Mi sa che dovremo stringerci un po’, ma almeno siamo all’ombra.»
    Sperava che al ragazzo non desse fastidio, ma era l’unico modo per non cuocersi al sole.
    Ormai erano quasi pronti, la missione avrebbe avuto inizio molto presto.

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    "Pensato."
    Ghoul
    23 Y.O
    Tonbo
    Ginnasta
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    SPEAKING TO
    Kazuya Shinkai
    LOCATION
    Sea Breeze Aquarium


    JRSkAw4
    Hinata Kobayashi ⛱️
    Sul taccuino di Hinata erano stati abbozzati una medusa dalle tintee rosee, un anemone marino giallo e un piccolo pesce pagliaccio bianco e nero.
    Il ragazzo si stava lasciando ispirare dalle sue creature predilette, e ogni sketch appena fatto era un potenziale tatuaggio per uno dei suoi clienti. Peccato che Teranosuke gli impedisse di proporre suoi disegni, secondo lui la sua mano era ancora troppo inesperta.
    “Prima di creare, impara a tatuare” ecco cosa gli diceva sempre. E se prima Hinata si sentiva scoraggiato da queste parole, con il tempo aveva saputo apprezzare la fermezza del suo maestro. Non avrebbe mai smesso di ideare nuovi design, ma per il momento avrebbero visto la luce solo su B-Social.
    Era passato alla bozza di una piccola stella marina dalle nuances blu, e pensò fosse adatta a Fuyuko, la ragazza che aveva incontrato a San Valentino. Non aveva dimenticato il suo desiderio di volere un tatuaggio, magari avrebbe potuto mostrarle quel design una volta tornato a casa.
    La matita azzurra tracciava le sfumature dentro la stellina, quando Hinata sentì una voce tremolante e rotta dal pianto. Distolse lo sguardo dal suo lavoro e incontrò un paio di acquosi occhi blu. Era una… ragazza? No, gli bastò una rapida occhiata per capire che si trattasse di un ragazzo.
    “Ha visto una ragazza alta circa così, coi capelli neri e la frangetta?”
    Un ragazzino. Più alto di lui. Mh. Doveva trattarsi di uno quei ragazzini cresciuti a pane e ormoni.
    Hinata si guardò un attimo intorno dopo la richiesta del ragazzino, e per la prima volta si concentrò sulle altre persone intorno a lui. Era stato così preso dal disegno da non essersi minimamente accorto di quante persone fossero arrivato all’acquario dopo di lui. Stando così le cose, non avrebbe potuto vedere la ragazza. E, anche se l’avesse vista, quella descrizione era vaga. Fin troppo vaga.
    «No, non l’ho vista, mi dispiace...»
    Si sentì tremendamente in colpa. La visione di quel ragazzino gli straziava il cuore.
    «... se vuoi però, possiamo cercarla insieme.»
    Addio calma placida dell’acquario. Benvenuta bolgia infernale.
    Hinata trattenne un sospiro, anche se si sarebbe dovuto gettare a capofitto nel caos era per un buon motivo. Sorrise al ragazzino dagli occhi azzurri, per cercare di tranquillizzarlo (e tranquillizzarsi).
    «Io mi chiamo Kobayashi Hinata, e tu?»

    «Parlato.»
    "Pensato."
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    Edited by Mayuyu - 1/8/2021, 13:18
     
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    Non mi ricordo più come si ruola con la gente


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    Sea breeze aquarium


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    Eärendil Artorius Van Dyck ⛱️
    «Se vinco i giorni alle terme spero di affogare.»
    Certe cose non cambiano.
    Fu appena un borbottio, e per fortuna Eärendil non dovette far chissà quanta attenzione sull’essere sentito o meno perché era ancora a casa. Chi poteva sentirlo, al massimo, era Saffron.
    Probabilmente Saffron non era molto d’accordo con il desiderio suicida del padrone, ma alla fine neanche Eärendil era molto entusiasta. Se muori affogato sei inutile, soprattutto quando puoi diventare il pasto di un ghoul ed essere finalmente utile come cibo.
    Ma Eärendil era un hikkikomori, il che rendeva uno scenario simile difficile da realizzare.
    L’estate è chiaramente quel periodo dell’anno dove il tuo umore migliora. In quel caso qualcuno si era dimenticato di Eärendil, con zero intenzione di andarlo a recuperare.
    Non gli piaceva l’idea di uscire.
    Non gli piaceva l’idea di vedere delle persone. Che schifo le persone, sono così… persone.
    Non gli piaceva nemmeno l’idea di uscire con tutto questo caldo, anche se non era un enorme cambiamento rispetto ai due centimetri cubi del suo appartamento. L’aria condizionata si era rotta, ripararla sembrava costare troppo e ci volevano troppi passaggi. Era anche abbastanza sicuro servisse fare un paio di telefonate, e quello era fuori discussione. Perché la gente non accettava i messaggi?
    Però non ricordava nemmeno se l’aria condizionata avesse mai funzionato.
    Non gli piaceva l’idea di andare a un acquapark consapevole che, insomma... non sapeva nemmeno nuotare. Il massimo a cui avrebbe potuto aspirare era la piscina dei bambini, quella che ha anche l’acqua scaldata e almeno eviti di buttarti verso l’ipotermia. Perché non puoi proprio buttarti, basso com’è il livello dell’acqua.
    Si era lasciato scappare un commento online sul fatto che gli sarebbe piaciuto vedere gli spettacoli dei pinguini e dei delfini, anche se il chiaro target erano i bambini, unico motivo per cui sarebbe QUASI uscito di casa quell’estate. Peccato non avesse soldi.
    Non l’avesse mai fatto.
    La sua stream era stata invasa di donazioni, messaggi carini e in generale un sacco di persone che lo invitavano a provare a uscire un po’. Situazioni in cui, a un certo punto, ti ritrovi quasi incapace a dire di no.
    Ovviamente poi il sito viola non ha alcun mezzo per restituire le donazioni, si sarebbe sentito un po’ in colpa a non spendere quei soldi per il motivo per cui erano stati donati. Sigh, chi lo seguiva ormai conosceva Hesperos troppo bene.
    Anche quel giorno i messaggi erano così wholesome e incoraggianti Eärendil poté dire di avere una mezza voglia di vivere. Solo mezza, però, non esageriamo.
    A malapena aveva avuto voglia di alzarsi, quella mattina. Svegliarsi così presto avrebbe dovuto essere illegale.
    Ma alla fine fu proprio questa serie di eventi a convincerlo, facendo finalmente i primi passi fuori dalla sua tana. Non prima di essersi assicurato Saffron avesse cibo e acqua per il resto del giorno. Non sapeva quanto sarebbe stato fuori, anche se sperava non molto.
    Indossava un costume da bagno comprato da poco, che probabilmente poi sarebbe stato buttato nell’armadio e mai più ripreso, e una t-shir che gli stava ormai grande con una stampa di Jirachi.
    All’entrata prese il biglietto numero 42, perché era la risposta alla vita, l’universo e tutto quanto. Lo diceva la guida galattica per gli autostoppisti, ed era, quindi, il numero perfetto per un alieno.
    Ora doveva solo decidere dove andare, cosa fare e come evitare ogni contatto umano fino alla fine. Il che in questo tipo di eventi è sempre impossibile, facile a dirsi e impossibile da farsi.
    La conferma gli arrivò subito dopo.
    La confusione divenne troppo in tempi record, abbastanza perché cominciasse a far friggere i suoi sensi da alieno. Avrebbe adorato fare un giro sulla ruota panoramica, perché era la prima volta che ne vedeva una e quella non è un’esperienza che puoi fare chiuso in casa, ma non sembrava fattibile. Non se la sentiva.
    Prima di avere un attacco di panico, ripromettendosi di uscire di casa solo quando avrebbe trovato un ghoul disponibile a invitarlo per una cena, preferì scappare.
    In direzione dell’acquario, dove l'atmosfera buia consentiva ai suoi sensi di riprendersi un pochino più velocemente.
    Magari lì c’era anche meno gente, era la speranza. Dai, la maggior parte delle persone andava lì per le piscine, era al sicuro, no?
    No. Sapeva anche questo.
    Tutto quello che poteva fare era illudersi.
    Meglio concentrarsi su altro. Le meduse erano carine. Ecco. Sì.
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    Shinobu & Hana
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    Zona esterna: postazioni sdraio

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    Nadeshiko Yagami ⛱️
    Fortuna volle che la ragazza con cui aveva attaccato bottone fosse poco giapponese quanto lo era lei. Alla faccia del nome che portava, Nadeshiko aveva una personalità fin troppo espansiva ed esuberante per non approfittare della situazione per tentare di fare amicizia con una perfetta sconosciuta. Ovviamente non le assicurava che la biondina non se ne sarebbe andata una volta spalmata la crema solare, ma almeno in tal caso avrebbe passato dieci minuti in compagnia. Le regalò quindi un altro sorriso, arretrando sulla sdraio per lasciarle almeno metà dello spazio a disposizione.
    Non appena ella si avvicinò per prendere posto, non senza rispondere a tono alla sua battuta con un sorriso radioso, Nadeshiko poté subito notare qualcosa di curioso: era molto più muscolosa di quanto rivelato da una prima occhiata. La schiena e le braccia, ma soprattutto le gambe, sembravano quelle di un’atleta - o perlomeno di una persona che pratica attività fisica con regolarità. Una vera particolarità, soprattutto considerando quanto apparisse giovane! Peccato non poter chiedere in maniera diretta, non sarebbe stato alquanto cortese.
    «Ci sono stata due… no, tre settimane fa.» cercando di ricordare con esattezza a quando risalisse l’ultima visita al negozio nominato dalla bionda, Nadeshiko commise l’errore di alzare gli occhi al cielo e rimanere abbagliata dal sole.
    Il suo intero campo visivo divenne un fastidioso caleidoscopio di macchie, così, prima di spremere un po’ di crema dal tubetto, cacciò la mano nella borsa da mare per recuperare gli occhi da sole e indossarli. Ora che la trasformazione in Sir Cavalier (?) Yagami Swag era completa, poteva riprendere il discorso.
    «Allora è tempo di farci di nuovo un salto! Adoro questi colori pastello, si intonano così bene ai tuoi capelli!»
    No, non era semplicemente in vena di complimenti: il Nadeshiko river aveva sempre delle buone parole per il prossimo, e quella ragazza le stava solo fornendo ulteriori motivi per non trattenersi. Era davvero adorabile, incredibile che le sue amiche l’avessero piantata in asso! Se l’altra avesse acconsentito, non l’avrebbe di certo lasciata sola!
    «Comunque, se non hai nessuno con cui stare puoi rimanere con me tutto il tempo che vuoi! Anche io sono sola, la persona con cui avevo appuntamento mi ha dato buca.» sospirò affranta, ma fu solo una parentesi di un secondo.
    La bionda aveva infatti fatto cenno ad una ragazza poco più in là - anch’ella bionda, piccolina e batuffolosa, possibile che ci fossero solo ragazze adorabili in quel posto? -, che come loro sembrava abbandonata a se stessa, ma molto più spaesata.
    Mentre stendeva la crema solare sulle spalle della signorina dalla parlantina infallibile, Nadeshiko inclinò la testa e rivolse all’altra un sorriso incoraggiante.
    «Hai bisogno anche tu di aiuto con la crema?»
    ------------------------
    «Parlato.»
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    Evelyn & Risa
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    Atrio

    yjUZoya
    Ryoga Hasegawa ⛱️
    Se solo Ryoga avesse avuto una pallida idea dei pensieri che affollavano la mente di Risa... e invece non solo ne era all’oscuro, ma era persino convinto che tutto stesse andando una favola. Un vero idiota, a cui bastava trovarsi in buona compagnia per rilassarsi. Eppure i suoi occhi continuavano ad essere puntati la maggior parte del tempo su Risa, con il timore latente che potesse essere infastidita dalla confusione a cui non era abituata. Tirare fuori di casa un’adolescente poco socievole per portarla in un posto affollato non era affatto un’idea geniale, ne era consapevole, ma l’aveva fatto con le migliori intenzioni, sperando di riuscire a far funzionare tutto. Avrebbe fatto l’impossibile affinché, a fine giornata, sua sorella avesse ricordato la gita come qualcosa di piacevole, ed era certo che, tra tutte le persone che conosceva, la pacata e premurosa Evelyn fosse la più qualificata per aiutarlo. Glielo aveva confidato qualche giorno prima, quando l’aveva invitata spiegandole che ci sarebbe stata anche Risa. Anche perché se fossero andati da soli sarebbe parso un appuntamento, e l’ultima cosa che voleva era creare fraintendimenti e problemi ad Evelyn.
    Per il momento sembrava andare tutto bene, almeno secondo lui.
    Risa parlava in maniera piuttosto aperta e franca, senza nascondere la sua simpatia per Evelyn, la quale fortunatamente acconsentì a dividere il servizio di cassetta di sicurezza. Sarebbe stato davvero imbarazzante mettersi a discutere su una cosa del genere in mezzo alla folla che sciamava intorno a loro. Non faticava a immaginare che Evelyn fosse davvero disposta a comprare anche la luna per i suoi amici, probabilmente era una delle persone più buone sulla faccia del pianeta, ma non poteva accettare e basta, anche a costo di darle un piccolo dispiacere. In primis perché non amava che fossero gli altri a pagare per lui, che pur essendo povero in canna lavorava sodo per sostenere la famiglia, ma soprattutto perché avrebbe fatto una figura barbina con Risa. Per Risa lui era sempre stato l’asse portante degli Hasegawa, quindi non poteva permettersi neanche un timido scricchiolio.
    Così il gruppo si spostò presso il banco, immolarono i loro sacchi d’oro in favore della sicurezza e riempirono la cassaforte con i loro effetti personali, nel caso di Ryoga solo il portafoglio - qualcosa la tenne comunque con sé, la prudenza non era mai troppa - e le chiavi di casa.
    Si concesse una breve risata in direzione di Risa. «Mi pare di capire che qualcuno sia vagamente interessato ai roller coaster. A me basta una giornata senza uscire cringe, tipo...» si coprì mezza faccia con una mano «sei la terra di mezzo in cui ho lasciato il mio cuore.»
    Oh sì, le uscite cringe che Evelyn e Risa sapevano benissimo essere la sua specialità all’host club.
    «Capitemi, sarei felice anche solo spiaggiato a bordo piscina.» sospirò, per poi sistemarsi in spalla il borsone e dirigersi assieme alle due verso la zona esterna.
    ------------------------
    «Parlato.»
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    Schrödinger


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    Hinata
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    Sea Breeze Aquarium

    LFtN9TN
    Kazuya Shinkai ⛱️
    Era nel panico e glielo si leggeva in faccia. In altre situazioni Kazuya si sarebbe sforzato di prendere un bel sospiro, distendere i nervi e ritrovare la perduta lucidità: era una sequenza di azioni che compiva abitualmente, ad esempio, durante le occasioni in cui era costretto a socializzare. Trovarsi però da solo in un ambiente estraneo, tra persone poco collaborative e avendo perduto tra tutti proprio Hotaru, metteva a dura prova il suo autocontrollo.
    Sapeva che avrebbe dovuto raccomandarle di tenere con sé il cellulare, anzi non avrebbe dovuto portarla proprio in quel posto-
    “No, non l’ho vista, mi dispiace…”
    Al panico si sommò la disperazione, non più percepibile solo nella voce ma anche nel velo acquoso che offuscava gli occhi chiari, immediatamente crollati dal viso dell’interlocutore al pavimento lucido su cui si riflettevano i colori dei neon. Non aveva neanche fatto troppo caso a dove si trovasse, gli sarebbe importato solo nel momento in cui avesse avuto di nuovo la mano di Hotaru stretta nella propria.
    Kazuya sapeva di star esagerando: non le sarebbe potuto accadere niente di male, un acquapark non era certo un posto pericoloso e lei sapeva difendersi benissimo. Ma ciò che lo angosciava realmente era il pensiero che, vedendosi sola tra centinaia di sconosciuti, la sorella potesse sentirsi terrorizzata e piangere.
    Pensare a Hotaru che piangeva gli spezzava il cuore come poche cose.
    Perciò, quando il ragazzo a cui si era rivolto gli propose di cercarla insieme, gli occhi di Kazuya si riaccesero di una speranza tanto palese da sembrare quasi truccata. Mascherare le proprie emozioni al punto da rasentare l’imperturbabilità gli era estremamente difficile, altro elemento che tradiva quanto poco di giapponese ci fosse in lui.
    «… davvero?» cercò conferma con una voce tanto flebile da perdersi nel brusio di sottofondo.
    Regalò a Hinata, come si presentò, il sorriso più grato di cui era capace, in qualche modo rincuorato dalla sua gentilezza.
    «Non so come ringraziarti...» ancora una volta la voce rotta fu a malapena udibile; si schiarì la gola e passò una mano sugli occhi prima di presentarsi a sua volta, volendo eliminare ogni traccia di lacrime. «Shinkai Kazuya. Sto cercando la mia sorellina, l’ho persa poco fa ma non la trovo da nessuna parte...»
    Nell’atrio non c’era proprio, ma tra i vari luoghi del parco era più probabile che l’attenzione di Hotaru fosse stata catturata dall’acquario.
    ------------------------
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    I hadn't thought about living until yesterday
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    SPEAKING TO
    Nadeshiko & Shinobu
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    ZONA ESTERNA: POSTAZIONI SDRAIO




    Hana Dunbar ⛱️
    Era successo sul serio? Si.
    Era chiaramente sobbalzata, per quanto volesse apparire tranquilla e normale, in realtà era un fascio di nervi ed era chiaro a tutti. Si era istintivamente girata dietro di lei per vedere se non si riferissero a qualcun altro, abituata a non essere notata troppo...per quanto un fungo biondo era difficile da non notare, quindi spesso i suoi compagni di scuola lo faceva di proposito.
    Si era anche stupidamente indicata, e alla fine si era resa conto che ce l'avevano proprio con lei!
    Puoi farcela Hana! Sono solo persone! Puoi parlare! DICI CIAO HANA! CIAO! No, da vivo magari!
    La battaglia mentale di Hana durò veloci istanti , che se avessero avuto l'opportunità di leggerle nel pensiero probabilmente si sarebbero fatte due risate.
    «Ciao!»
    Ok, buon primo passo, e anche se a scoppio ritardato alzò anche una mano a segno di saluto. Doveva decisamente migliorare la coordinazione mano cervello.
    Che domanda le avevano fatto tutte e due...? Ah si!
    «Si...circa... ehm...mio fratello mi ha, ecco... se ne è andato e non lo trovo più, ma non credo tornerà prima di stasera, quindi sono da sola..»
    Oh, ce l'aveva fatta a dire una frase di senso compiuto! Questo le fece acquisire più fiducia, e si chiese se potesse avvicinarsi alle due ragazze, che dall'odore sembravano umane.
    Doveva stare anche attenta, insomma, viveva in un mondo in cui non poteva permettersi di mostrare quella parte di sè, e per quanto le stesse stretta, voleva viverci come una persona normale...e poi sembravano totalmente innocue.
    E sopratutto molto gentili, ricordandole che effettivamente forse doveva mettersi la crema...lei non era abituata a condividere certe cose, sopratutto con persone estranee. Era un po' in difficoltà, sapeva che in realtà erano cose normali, ma vista la sua pelle aveva decisamente bisogno di proteggersi, quindi sulla schiena, per quanto coperta doveva pur arrivarci senza fare chiazze bianche.
    Non aveva neanche tanti amici che potevano aiutarla in una situazione simili, e suo fratello neanche era presente, quindi annuì a quella domanda.
    «Credo di si...con la schiena almeno»
    Era un piccolo pezzo di pelle scoperta, ma alla fine andava protetta anche quello, non aveva neanche i capelli lunghi, anche se non era una scusa per non mettersi la crema.
    Così si alzò, stringendo la sua borsa quasi per darsi sicurezza e mosse qualche passo per avvicinarsi alle due ragazze.
    «Posso?»
    Chiese educatamente prima di sedersi vicino a loro, per quanto desiderarsi conoscere nuove amiche, temeva sempre di essere un disturbo.

    «Parlato»
    Pensato
    Ghoul
    16 Y.O
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    That's a girl I find, in my reflection she's smart and kind!



    SPEAKING TO
    Hinata & Kazuya
    LOCATION
    SEA BREEZE AQUARIUM


    Fuyuko Enaga ⛱️
    «Ecco a te i braccioli! Sono per il tuo fratellino?» Fuyuko rimase sorpresa a quella domanda, ma affrontò la cosa come suo solito, nel modo più candido e ingenuo che poteva. «No» sorrise e saluto il perplesso commesso mentre lei camminava e cercava di mettere fiato in quei braccioli. Li aveva scelti con i dinosauri sopra perchè sembravano simpatici, anche se ce ne erano alcuni coloratissimi e per qualche istante non sapeva cosa scegliere. Ecco perchè ne aveva presi altri due per sicurezza, un paio con i fenicotteri, e un paio con le astronavi, così se quelli con i dinosauri si fossero rotti, aveva di riserva quelli. Meglio essere previdente!
    Così mentre camminava, cambiò completamente zona: talmente presa a cercare di gonfiare per bene quei braccioli, come una scema non aveva visto dove si dirigeva, e si era ritrovata in un posto in cui non vedeva piscine. O forse c'erano delle vasche con gli animali? Si illuminò il pensiero pensando che potesse farsi un bagno con qualche delfino o pinguino magari! Aveva visto su internet che qualche parco acquatico faceva qualcosa del genere, quindi perchè non questo?
    Fu attratta quindi dall'entrare e verificare di persona, ma già si era persa...che novità, non che le importasse, era lì da sola alla fine, sebbene avrebbe voluto condividere con qualcuno quell'esperienza.
    E in quel momento, come se qualcuno avesse avvertito il suo desiderio, che sentì una voce a lei familiare: si girò in direzione della voce, riconoscendo la persona che stava parlando. Era proprio...
    «Hinata!»
    Lasciò stare il bracciolo che stava gonfiando, rischiando di far perdere un po' d'aria ma cercò di tenerlo fermo: istintivamente aveva sorriso, si era davvero divertita insieme a lui sulle giostre, e fu quasi divertente pensare che si ero incontrati in parco, sebbene nella versione acquatica.
    Per fortuna il pareo azzurrino era ancora al suo posto così come il cappello e la borsa da mare che teneva sotto al braccio.
    Alzò un braccio per salutarlo o sperare che la riconoscesse: fu in quel momento che lo vide interagire con una persona, sembrava una ragazza. Avvicinandosi però notò la sua espressione spaurita, e molto triste, e questa cosa colpì Fuyuko, forse era successo qualcosa di brutto?
    Forse non era stato il momento di salutare così felice Hinata? Un po' temeva di essere stata fuoriluogo, ma non era abituata ad avere molti rapporti sociali, però le dispiaceva vedere le persone tristi.
    «...Cos'è successo?»
    Chiese preoccupata, dall'odore percepì che la ragazza poteva essere un ghoul e ciò la spinse ad essere ancora più solidale nei suoi confronti. Dall'espressioni che faceva sembrava essere accadatuo qualcosa di spiacevole, anche Hinata non sembrava avere un'espressione felice.
    «Posso aiutarvi in qualche modo?»
    Non sapeva di cosa si trattava, ma fu istintivo chiederlo, e voleva sul serio dare una mano in qualche modo, nel suo piccolo: poco dopo però pensò che forse come al solito si era ficcata in cose che non la riguardavano...sperò di non aver fatto una figuraccia, ma oramai il danno era fatto! E ora che ci pensava non si era neanche presentata alla ragazza!
    «Io sono Fuyuko, mi dispiace se vi ho interrotti»
    era un po' in imbarazzo, ma voleva rimediare in qualche modo!

    «Parlato»
    ''Pensato''

    Ghoul
    22 Y.O
    Morta che cammina
    Everyday you can be an hero that lights up the dark!
     
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