[QUEST] 🎄 メリークリスマス – that’s Merry Christmas in Japanese! ❄️

[ROLE EVENTO 05] 12/12/2021 dalle 10:00 circa, soleggiato @Wonder Land Shopping Center

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  1. yumæchu`
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    Shinobu Hanyuu
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    Rivolta a: Nadeshiko & Hana | Luogo: ingresso sud - piano terra.

    Era stata colpita ed inglobata dal turbine Nadeshiko in un tempo brevissimo. Probabilmente la nuova amica aveva stabilito un nuovissimo record di assalto nel minor tempo possibile. Ma a Shinobu questo non risultava affatto imbarazzante, non la metteva affatto a disagio: conoscere qualcuno di così socievole ed energico, che parlasse la sua stessa lingua, era come un sogno divenuto realtà. Poteva evitare di trattenersi, una volta tanto.
    «La cosa è reciproca~» cinguettò felice la bionda, in risposta al caloroso saluto dell'altra ragazza, ricambiando prontamente il suo abbraccio. Era veramente un piacere poterla rivedere dopo così tanti mesi: era un peccato che non avessero più avuto così tanto tempo a disposzione per incontrarsi, ma gli impegni erano pur sempre impegni, e avevano potuto sopperire alla mancanza di un'uscita insieme tramite i social network, mantenendosi in contatto tra di loro.
    «Tutto bene grazie» continuò poco dopo, sciogliendo l'abbraccio e seguendola all'interno dell'enorme centro commerciale, che già solo a guardarlo metteva l'ansia di non riuscire ad esplorarlo tutto in una sola giornata. Fortuna che aveva tanta resistenza per poter sopperire alle lunghe passeggiate che si sarebbero fatte tra un negozio ed un altro. «Un po' spossata per via degli allenamenti, ultimamente ho deciso di frequentare la palestra con più regolarità, e le prime settimane mi hanno uccisa, ma tutto sommato mi sento come rinata! Quindi alla grande. Tu invece, come te la passi?»
    Il sorriso si fece più grande quando, dopo aver camminato e cercato per qualche manciata di minuti, finalmente adocchiarono Hana, alla quale andarono subito incontro. Avete presente la scena dell'incontro tra Alex il leone e Marty la zebra, nel primo film di Madagascar? Ecco, le vibes erano proprio le stesse. Uguali. Non era possibile sbagliarsi.
    Shinobu prese a correre, infatti, per raggiungere la loro amica nel più breve tempo possibile. Non avesse avuto gli stivaletti ai piedi, forse sarebbe stata anche più rapida.
    «Hana-chan~ Sono troppo contenta di rivederti, finalmente!» esclamò con imperturbabile entusiasmo, così colta dall'emozione che mancava solo che ballasse per esprimere tutta la sua genuina contentezza. Ma fortunatamente si trattenne, perché di fare figuracce appena arrivata, in mezzo ad una folla tanto enorme, non era proprio il caso. E poi voleva evitare di mettere in imbarazzo anche Nadeshiko e Hana, perlopiù quest'ultima, perciò ogni guizzo matto le fosse balenato in testa, sarebbe stato opportunamente sopperito, per assicurarsi una giornata priva di "voglio nascondermi per l'imbarazzo".
    Dopo che Nadeshiko ebbe finito con i suoi saluti, arrivò il momento di Shinobu di travolgere la sventurata Hana in un ulteriore abbraccio. Ragguardandosi dal non stringere troppo e non soffocarla, la strinse tra le sue braccia per qualche istante, per poi allontanarsi e darle un attimo di respiro. Era tutto fin troppo bello per lei, in quel momento, e doveva esprimere la sua gioia in qualche modo.
    «Ora che ci penso, in effetti ho un po' di fame.»
    Ecco, appunto. Sarebbe stata una buona occasione per rilassarsi un attimo prima di prendere d'assalto i negozi di abbigliamento. Era arrivato il momento di rifarsi il guardaroba! ... e magari fare qualche regalo, nel frattempo. I suoi fratellini avrebbero apprezzato se per Natale avesse portato con sé qualche pensiero, dopotutto.

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    Hikaru Shiori Serizawa
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    Rivolta a: Risa | Luogo: negozio d'abbigliamento, primo piano.

    Essere riuscita ad entrare in quel negozio, sulle prime, le parve quasi un miracolo. La calca di gente che si era appostata di fronte alle vetrine per guardare che cos'avessero da offrire i vari negozi era a dir poco assurda, al punto che non seppe neanche come riuscì a scivolare tra le persone e superare i detector all'ingresso del negozio. Aveva letto dagli adesivi minuziosamente appiccicati al vetro, assieme alle decorazioni natalizie, che c'erano saldi fino al 70% sulla collezione invernale, quindi doveva approfittarsene subito.
    Immediatamente.
    Senza se e senza ma.
    Così, finalmente, si ritrovò a girovagare per le varie zone allestite, i vestiti messi bene in ordine ed esposti con estrema cura. Ordinati per colore e per taglia, per tipo di capo, per target... insomma, quel luogo aveva un'organizzazione più che perfetta, e ciò non fece che alleggerire la pressione che sentiva attanagliarle le spalle, rilassandone i muscoli... e anche l'espressione corrugata del viso, che fino a poco prima si era impadronita dei suoi connotati facciali, non permettendole neanche un po' di distendere i nervi. Se avesse continuato per quella strada, avrebbe sperimentato il prematuro arrivo delle rughe e fu inevitabile, in quel momento, pensare che magari fare un salto in un qualche negozio di cosmetici sarebbe stato una saggia scelta.
    Dopo aver girato i vari scomparti del negozio, superando la zona uomo ed arrivando finalmente alla zona donna, s'impose di cercare fin da subito il cappotto per sua madre, era entrata lì per quello dopotutto, e non avrebbe permesso a nessun altro capo di attirarla a sé ed allontanarla, di conseguenza, dal suo principale obiettivo. Niente distrazioni, perché quelle avrebbe finito per allungare il tempo in cui sarebbe dovuta rimanere in mezzo a quella gente. E da brava introversa qual era, le sue batterie sociali si scaricavano con una rapidità disarmante.
    Adocchiò uno di quei carrelli per vestiti circolari piuttosto alto, sul quale erano appese diverse varietà di cappotti, divisi opportunamente tra di loro. Quindi si avvicinò per poter dare una migliore occhiata: più che cappotti, dal tessuto sembravano essere più riconducibili alla definizione di blazer, e non era certo quello che stava cercando. Nella sua mente, l'idea era quella di comprarle un bel teddy coat caldo, possibilmente con colori il più neutri possibile, poiché sapeva bene come sua madre e i colori sgargianti non andassero d'accordo... oltre al fatto che doveva essere facilmente abbinabile. Guardandosi intorno, finalmente trovò qualche modello esposto in uno di quegli armadi a muro.
    Si avvicinò e cominciò a passare la mano sul capo, per capire quanto potesse essere morbido e caldo. Non sembrava male, assolutamente, così sperò di trovarne qualcuno che fosse beige, o comunque del colore più neutro che riuscisse a trovare: dopotutto, quello in primo piano era di un marrone fin troppo saturo, e non sembrava convincerla.
    La sua concentrazione, però, fu interrotta da una voce alle sue spalle. Dapprima fu sorpresa, e già si immaginava che una commessa fosse venuta a chiederle se avesse bisogno di una mano, ma, quando si voltò, la sua espressione cambiò radicalmente: dalla reincarnazione terrena del fastidio, gli occhi strabuzzarono appena si posarono su una figura che ci mise poco a riconoscere. La sua memoria non era affatto male e, dopo le parole altrui, ebbe la conferma: era Hasegawa Risa, una delle ragazze che conobbe alla cena con delitto l'anno prima. Interpretava il ruolo di sua figlia, non se lo poteva di certo scordare.
    «Oh, Risa-san, che coincidenza trovarti qui.»
    Davvero. Tokyo era una megapoli, non poteva aspettarsi di incontrare sempre le stesse persone, lo sapeva fin troppo bene. Eppure l'esempio di Hayato Kujo doveva essere molto più che esplicativo, considerate le innumerevoli volte che si erano imbattuti l'una nell'altro nel giro di un anno. Incontrare Risa proprio lì, proprio quel giorno, proprio durante una delle giornate possibilmente più affollate nella storia del Wonder Land Shopping Center, fu quanto di più inaspettato, piacevole e al contempo divertente che mai avrebbe immaginato.
    «E' passato un po' di tempo da quella volta, ma non mi sono scordata. Come stai? Tuo fratello... Ryoga-san, giusto? Come ve la passate?»
    Mai si sarebbe immaginata d'incontrarla nuovamente. Le possibilità c'erano, ma quanto potevano essere alte? Però era veramente contenta di poterla rivedere, alla cena con delitto, dopotutto, le aveva proprio fatto una buona impressione.

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    part-time barmaid
     
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