Pre-summer vibes

[INATTIVA] PRIVATA: FUYUKO ENAGA & Kyoko Ishikawa -@Spiagge di kamakura - 27/04/2020 - SOLE (24°C)

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    FUYUKO ENAGA
    Non poteva crederci: il giorno fatidico era davvero arrivato! Ci era voluto un po' per organizzarsi, prendere il costume con Kyoko era stato divertente, ma ora avrebbe potuto sfruttarlo, ed era assolutamente felice dell'occasione!
    Voleva godersi appieno l'esperienza!
    La decisione alla fine era ricaduta sulle spiagge di Kamakura, già famose per essere a quanto pare molto affollate d'estate, e chissà se in quel periodo sarebbe stato altrettanto vero! Di certo, le condizioni climatiche lo permettevano, e non sapeva bene cosa aspettarsi: si era informata su internet, o quanto meno ci aveva provato, sulle cose che si potevano fare in spiaggia.
    Così aveva comprato anche paletta e secchiello, desiderosa di fare un castello di sabbia appena arrivata: non aveva mai fatto nulla del genere e tutto le sembrava una meravigliosa avventura.
    Si erano date appuntamento alla stazione di Tokyo, e tramite la JR Yokosuka Line sarebbero arrivate direttamente alla Kamakura Station: ciò significava1 ora di viaggio circa, e già quello la emozionava.
    Non aveva potuto dire la verità su dove andasse, anzi, ai suoi genitori non piaceva che lei uscisse così spesso ultimamente, perchè viste le sue condizioni per loro non aveva senso, ma Fuyuko voleva vivere appieno il poco tempo che le rimaneva in quel mondo.
    Era stata vaga, inventandosi qualche scusa, non le piaceva mentire, ma i suoi genitori non le avrebbero mai permesso di allontanarsi da Tokyo, così aveva messo il cambio da mare in uno zaino e vestendosi normalmente come se dovesse andare a zonzo per la città, si era allontanata di mattina presto, a costo di aspettare le ore per l'appuntamento in stazione.
    Si era seduta su una panchina, aspettando tra il nervoso e l'emozionato la sua amica, guardandosi ripetutamente attorno, come se si sentisse quasi osservata.
    Non vedeva l'ora di vedere un posto nuovo al di fuori di Tokyo: quella forse sarebbe stata la prima e l'ultima volta che avrebbe potuto "viaggiare". Ok, forse non era proprio un vero viaggio, ma per lei era la cosa più simile che esistesse.
    Ricontrollò di non essersi dimenticata niente: era stata dura mettere paletta e secchiello dentro, ma ci aveva ficcato lì il suo cambio, e le altre cose, per sfruttare più spazio possibile e non far insospettire troppo i suoi genitori.
    Le batteva forte il cuore all'impazzata.

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    Kyoko Ishikawa
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    A Okinawa si faceva il bagno persino d’inverno, ma andare a mare a Tokyo ad aprile era strano!
    Kyoko aveva raccontato alle sue compagne di squadra cosa avrebbe fatto quel week end e loro l’avevano guardata come se fosse stata un’aliena. Perché era così strano fare il bagno in quella stagione? Faceva già caldo a Tokyo e le giornate si erano allungate, non godere di tale fortuna sarebbe stato un vero spreco. In realtà, il desiderio tanto forte di Kyoko di andare al mare non era unicamente per suo puro piacere personale, quanto la voglia di far provare a Fuyuko qualcosa di nuovo! Dopo ciò che le aveva raccontato, Kyoko era decisa ad aiutare la sua amica a conoscere ogni angolo di mondo per farle apprezzare le meraviglie che la società aveva da offrire.
    Quella mattina si era alzata di buona lena e, dopo i suoi soliti esercizi, aveva preparato il bento per entrambe: fettine di coscia arrostite con scaglie di ossa bollite e un pezzo di tofu umano. Kyoko aveva rispolverato una vecchia ricetta di famiglia, più per fare una sorpresa a Fuyuko che per reale bisogno di mangiare. Per fare quel piccolo pasto si sarebbero dovute nascondere, ma poco importava, voleva che Fuyuko assaggiasse qualcosa di tipico della sua terra.
    Ormai pronta per uscire, la ragazza diede un bacio a suo padre, oggi a casa per il turno di riposo, e fece due grattini a Onigiri. La gatta rispose con un miagolio offeso e Kyoko capì di doversi fare perdonare. Sulla strada del ritorno le avrebbe comprato del pesce, anche se quella puzza terribile le avrebbe dato la nausea per giorni.
    Arrivò tutta trafelata in stazione e cercò con lo sguardo Fuyuko. Era sicura fosse arrivata lì all’alba, troppo emozionata per dormire e restare chiusa in casa ed aspettare. Non ci volle molto infatti per trovare quella testolina azzurra tra la folla, e Kyoko si avvicinò accelerando il passo.
    «Ohiiii, Fuyuko-chan!»
    Kyoko era una persona distinta e formale, merito di un’educazione tradizionale, ma le bastava poco per sciogliersi nella ragazza vivace che era in realtà. Fuyuko poi le aveva proprio rapito il cuore, non riusciva a essere distaccata con lei.
    Appena arriva, la bionda fece un piccolo inchino, sedendosi poi accanto all’amica «Ti ho fatto aspettare tanto? Ti prego scusami!»
    Le sue scuse vennero coperte dal fischio del treno in arrivo. Che fortuna, se avesse fatto qualche minuto di ritardo lo avrebbero perso!
    «Ecco il nostro treno! Sbrighiamoci!»
    E, presa Fuyuko per il polso, le due si incamminarono sul treno che le avrebbe portate a Kamakura.

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    FUYUKO ENAGA
    Alla fine Kyoko arrivò: la travolse con il suo entusiasmo, facendola sentire ancora più carica di prima! Amava quel suo modo di fare, era decisamente intenso e le metteva il buon umore, ora aveva decisamente meno paura. La ragazza era sicuramente più esperta del mondo di Fuyuko e quindi per lei era una sorta di guida e punto di riferimento costante in quella riscoperta che stava facendo.
    «Mannò! Figurati!» cercò di tranquillizzarla anche perchè in effetti era lei ad essere nettamente in anticipo sulla tabella di marcia, ma non voleva assolutamente che qualcosa andasse storto o che le impedissero di andare, quindi aveva pensato di prendere tutte le precauzioni del caso.
    «Oh! Va bene!»
    Fu colta impreparata da quel fischio che sentì, sebbene non era il primo che aveva avuto modo di ascoltare nel giro di quell'attesa, un po' però la spaventava sempre. Meno male che ora c'era Kyoko con lei! Era talmente emozionata! Avrebbe potuto fare un bagno a mare per la prima volta, vedere la spiaggia, toccare la sabbia...quante cose c'erano da fare!
    Aveva sempre troppo poco tempo.
    «Tu ci sei mai andata su queste spiagge?»
    Chiese, mentre mostravano il biglietto e salivano sul treno: anche quella fu un'emozione nuova, tanto che le tremavano le mani per quanto era eccitata!
    «Ti...Ti ringrazio di essere venuta con me» Sussurrò alla fine, un po' più timida: poteva anche non farlo, non era tenuta a farle vedere tutte quelle cose, e invece era stata così gentile.
    Pensò che sicuramente Kyoko le sarebbe mancata quando non ci sarebbe stata più...si chiedeva se sarebbe mancata anche a lei, ma non era il momento di pensarci e rovinarsi la giornata!
    Dovevano vivere una splendida giornata insieme! Così, si fece forza e si andò a sedere, chiedendo se potesse stare vicino al finestrino, così avrebbe potuto vedere fuori. Adorava farlo anche quando era in metro, sebbene vedesse ben poco.

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    Kyoko Ishikawa
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    Come sempre Fuyuko sembrava un po’ spaesata tra la folla ma sempre con il suo solito sorriso sulle labbra.
    Kyoko conosceva bene la paura di essere scoperta in quanto ghoul, ma l’idea che all’amica fosse stato privato di vivere una vita normale per questa paura le faceva sempre venire la pelle d’oca. Notò subito che la ragazza non indossava abiti adatti al mare e la scrutò, un po’ confusa. Aveva uno zaino con sé, in cui probabilmente teneva tutto l’occorrente, ma Kyoko non capì il perché. Doveva persino nascondere i luoghi in cui si recava? Che vita orrenda.
    Appena arrivato il treno, le due amiche presero subito posto e Kyoko cedette volentieri il posto finestrino. Lei aveva tenuto il naso appiccicato a quel vetro per anni, ora era il turno di Fuyuko per godere della vista.
    «Oh, ma figurati! Sai che adoro il mare!»
    Solo una come lei avrebbe accettato di andare al mare ad aprile, troppo legata ai suoi ricordi di infanzia a Okinawa.
    «Quando ero più piccola, mio padre trovava il tempo per portarmi a Kamakura. Ammetto di non andarci da un po’.»
    Nel primo periodo in cui Kyoko era venuta ad abitare a Tokyo, suo padre era stato estremamente presente. La accompagnava e la andava a prendere a scuola e in palestra, la portava al mare e cucinava per lei. Voleva essere vicino alla sua bambina, che era stata troppo a lungo lontana da lui e aveva bisogno di supporto in un momento delicato come quello. Con il tempo però quelle premure si affievolirono e il signor Ishikawa venne sommerso dal lavoro e dalla stanchezza e Kyoko ricambiò il favore, prendendosi cura della casa. A lei non dispiaceva, sapere di star aiutando suo padre le rendeva i lavori più leggeri.
    «Bene! Direi che è il momento di pianificare il nostro piano di attacco!»
    Tutta entusiasta, Kyoko aveva battuto le mani, Voleva che tutto, quel giorno, fosse perfetto e per farlo avrebbero dovuto parlarne.
    «Dimmi tutto ciò che vuoi fare oggi, ogni minima cosa!»
    Kyoko voleva regalare a Fuyuko una prima volta al mare degna di questo nome e per farlo doveva sapere tutti i desideri che l’amica voleva realizzare!

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    FUYUKO ENAGA
    «Mi sarebbe piaciuto andarci anche da piccola, ma non me lo permettevano...piuttosto uscivano loro ma io dovevo restare a casa» Commentò, come se fosse una cosa normale, mentre guardava fuori dalla finestra. Dopotutto era inutile uscire se eri destinato a morire, ma quel dettaglio non l'aveva ancora rivelato alla sua amica. Temeva che se avesse saputo della maledizione l'avrebbe persa per sempre.
    Alla fine, le maledizioni erano brutte e facevano paura, e aveva desiderato così tanto tutta quella parvenza di normalità, che non voleva buttarla via.
    L'entusiasmo di Kyoko contagiò Fuyuko, che rizzò la schiena, dritta e attenta con un'iperattività che stava per scoppiare da un momento all'altro.
    Era pronta!
    «Allora...» non ricordava tutto, per questo aveva scritto su un altro foglio del suo quaderno dove teneva la lista delle cose da fare prima di quel compleanno fatidico. Non fu difficile trovarla, e aveva ancora un sacco di caselle da spuntare.
    Era la prima volta che si faceva vedere con quel quaderno, temeva sempre di essere presa in giro, ma credeva che Kyoko non avrebbe mai potuto farlo, quindi era stato quasi naturale tirarlo fuori davanti a lei.
    «Voglio fare una passeggiata sulla spiaggia, fare un bagno, buttarmi da una scogliera, fare un castello di sabbia, giocare a ping pong, essere sommersa dalla sabbia con solo la testa fuori, stendermi sull'asciugamano a terra, stendermi sul lettino, mangiare in spiaggia, prendere il sole, usare il materassino, fare foto subacquee....o anche andare a caccia di tesori! Oppure prendere uno di quei cocktail con gli ombrellini!Fare stand up paddle, fare le parole crociate, leggere un libro sotto l'ombrellone, correre sulla spiaggia per la sabbia che scotta, far volare un aquilone...» si rese conto però che forse stava vomitando un mare di parole, ma voleva fare davvero troppe cose. «Scusa...» Sorrise in imbarazzo appena se ne rese conto, forse alcune cose erano anche stupide, ma per lei che non le aveva mai fatte erano tutte importanti e non sapeva cosa scegliere. «Insomma possiamo anche non farle tutte...» Sperava di non aver spaventato l'amica con tutta quella lista infinita di cose che voleva fare!

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    Kyoko Ishikawa
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    Come sempre, tra le parole di Fuyuko c’era un sottinteso che Kyoko non riusciva a cogliere.
    Quelle frasi buttate così, come fossero scontate, quando in realtà racchiudevano terribili verità di cui però la bionda non capiva il significato più profondo. Eppure, da come Fuyuko parlava, era evidente che la sua vita non fosse stata quella di una “semplice” ghoul soffocata dalla sua famiglia fin troppo protettiva. C’era dell’altro, altro che Kyoko però non riusciva a comprendere.
    Neanche l’interminabile elenco di attività proposte da Fuyuko riuscì a distogliere l’amica da quei pensieri amari, la quale però sorrise nel vedere l’entusiasmo accendersi in quel volto ancora tremendamente fanciullesco. Certo che ne avevano di cose da recuperare, un solo giorno sarebbe bastato? Poco male, se non avessero finito tutto sarebbe dovuto ritornare.
    «Ehi ehi, abbiamo solo una giornata! E se non riusciremo a fare tutto, mi vedrò costretta a riportarti a Kamakura un altro giorno. Un vero sacrificio, ma per te sarei anche disposta…»
    Kyoko parlava con fare teatrale, palesemente sarcastica. Non aveva bisogno di buoni motivi per andare al mare, lei sarebbe rimasta a mollo tutta la vita se avesse potuto! Altro che ginnasta, doveva fare la nuotatrice.
    «Però pongo una condizione» e dicendolo, Kyoko alzò il dito indice con aria solenne «faremo tutto ciò che vuoi, ma in cambio io voglio sapere di più della tua vita. Della tua famiglia.»
    La sua espressione era mutata velocemente, facendosi seria tutta d’un colpo. Per quanto cercasse di stemperare, Kyoko era davvero preoccupata per le sorti della sua amica e voleva vederci chiaro. Sapeva quanto la vita dei ghoul fosse dura, parte della sua famiglia era stata sterminata ed era un miracolo che suo padre si fosse salvato, ma questo non impediva loro di vivere una vita integrati fra gli umani. C’erano ancora clan che decidevano di staccarsi dalla società umana e di vivere lontani dalle loro prede, ma questo non era il caso della famiglia di Fuyuko. A quanto sembrava, loro erano liberi di vivere come umani normali ma non Fuyuko: lei era costretta a nascondersi dal mondo e a vedere tutto e tutti da lontano. Questo non c’entrava nulla con la loro natura ghoul, c’era ben altro sotto.
    Non voleva mettere a disagio l’amica ma se stava vivendo qualcosa di terribile doveva dirlo. Quando Kyoko era ragazzina e ancora preda degli incubi, tutto ciò che voleva era che qualcuno le tendesse una mano e la aiutasse, magari per Fuyuko era la stessa cosa.

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    FUYUKO ENAGA
    Fu sorpresa dalle sue parole, ma sorrise dolcemente. «Sarebbe bello poter tornare»
    Dolce ma amaro, si perchè chissà se sarebbe stata ancora viva per allora.
    Si irrigidì però appena a quello scambio: non poteva di certo rifiutarsi, sebbene ora sentiva il cuore che voleva uscirle dal petto...come avrebbe potuto parlare della sua famiglia? Come poteva evitare di menzionare la sua maledizione?
    Poteva dirle...quel segreto?
    Istintivamente si ritrovò a giocare in modo nervoso con il bordo del vestito, e ad abbassare istintivamente lo sguardo, come per nascondersi, non riuscendo a sostenere quello di Kyoko.
    Non credeva che quel giorno sarebbe arrivato tanto presto, ma sapeva che l'altro meritava la verità, ma se fosse scappata ? Una maledizione faceva paura, ma con lei sarebbe tutto finito, la sua famiglia avrebbe smesso di soffrire.
    Era giusto così, lo sapeva, eppure...non voleva andarsene, c'erano certi momenti in cui la paura si impadroniva di lei e desiderava solo scappare, ma non poteva lasciare tutto e sopratutto permettere che terribili sciagure si abbattessero su di loro.
    «Cosa vuoi sapere?»
    Chiese esitante, tergiversando ancora.
    «Insomma, non credo ci sia molto da dire... loro...» Cosa poteva dire ? Neanche lei sapeva bene come descrivere la sua famiglia. Si era interrotta, e in quel momento realizzò che non aveva realmente niente di buono da dire, e ciò la turbò. Davvero era così isolata dalla sua stessa famiglia da non sapere cosa dire su di loro? Non sapeva i loro gusti, nè cosa pensavano, forse l'unico che conosceva meglio era uno dei suoi fratelli, ma anche loro non volevano avere a che fare con lei. «...loro non vogliono avere molto a che fare con me» E lo sputò alla fine: la gola era come se le si fosse stretta in una sensazione spiacevole, lo sguardo ancora basso e ora era le mani che si stava torturando.
    «So di essere importante per il bene della famiglia, ma ....alle volte credo che non avrebbero mai voluto che io nascessi, per quanto dicano che sia stata una benedizione nella sfortuna»
    Quello aveva fatto male anche ammetterlo: si rese conto però di quanto si stesse sentendo più leggera iniziando a cacciare piano piano le cose fuori. Non sapeva se era la cosa giusta da fare, insomma...poteva davvero parlare male di loro? Avevano ragione dopotutto, no?

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