[MISSION] Ward Wars: Regaining Control over Bunkyo [1A]

11/11/2021, 22 circa @Bunkyo

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    MISSION 01 SIDE A: Regaining Control over Bunkyo.


    Livello: Medium.
    Tipo: Mission.
    Restrizioni: Investigatori di Secondo Grado.
    Saga: Side Act: Ward Wars (1A)
    Data di ambientazione: 11 Novembre 2021.
    Fato: alyë & Yukari

    11/11/2021, dalle 22 in poi circa.
    Tutto era pronto, ed era finalmente arrivato il momento di procedere con l’Operazione su larga scala. Gli ordini erano stati dati, tutti erano stati istruiti e preparati alle diverse fasi, e infine, erano state formate nuove squadre per l’occasione con relativi abbinamenti in modo da coprire più punti dell’area contemporaneamente. Il giorno, l’11 Novembre, era stato scelto con cura in base a delle statistiche raccolte, doveva essere il giorno con un’alta affluenza ghoul nella circoscrizione. Il momento perfetto per agire ed eliminare e catturare più minacce possibili in modo da rendere Bunkyo nuovamente sicura, oltre che riprendersi l’intero controllo della circoscrizione.



    Gruppi d'Investigatori.
    - Secondo Grado Zhang Hui (alyë) + Primo Grado Yokoyama Masaki (NPC).
    - Secondo Grado Milo Onishi (Ȣheshire) + Secondo Grado Silvestri Francesca (NPC).
    - Secondo Grado Yun-ho Son (yumæchu`) + Secondo Grado Hibiki Mizushima (Cattleya).

    CITAZIONE
    TURNO 01.

    - Hui.
    Il Secondo Grado Zhang Hui viene affiancato dal Primo Grado Yokoyama Masaki (NPC), collega dalla squadra Delta. Durante il loro pattugliamento in una zona della circoscrizione, si sono dunque introdotti in un vicolo dopo aver udito dei rumori sospetti. Ai loro occhi si era presentato un ghoul mascherato con alle grinfie una ragazza umana. Non appena nota la presenza dei due Investigatori, tale ghoul si è sbrigato ad usare la ragazza, chiaramente spaventata, come scudo, prendendola come ostaggio. Sfoderando una kagune di tipo bikaku. Il vicolo è stretto e il lato dove si trovano i due investigatori è l’unica via d’uscita, se non si conta l’alto, oltre che essere poco illuminato. Cosa vogliono fare per mitigare la situazione, salvare l’ostaggio e possibilmente catturare questo conosciuto ghoul?

    - Milo.
    Il Secondo Grado Onishi Milo, della squadra Phi, viene affiancato dal Secondo Grado Silvestri Francesca (NPC) della squadra Delta. Durante il loro pattugliamento in una zona della circoscrizione, sono sopraggiunti in un parcheggio sotterraneo dopo aver udito dei famigliari rumori di scontro, scovando quindi due ghoul già in una brutale lotta tra di loro. Un tipo rinkaku e un ukaku, entrambi ostili. Allertati dalla presenza dei due investigatori, non esitano quindi ad attaccarli. Lo spazio sotterraneo è ampio e sufficientemente illuminato. Oltre a delle colonne, è possibile notare qualche auto sparsa per il parcheggio.

    -Hibiki & Yun-ho.
    Il Secondo Grado Son Yun-ho e il Secondo Grado Mizushima Hibiki, entrambi della squadra Delta. Durante il loro pattugliamento in una zona della circoscrizione vengono improvvisamente attaccati dall’alto da una coppia di ghoul che li stavano seguendo da qualche minuto, aspettando fossero in una strada più isolata prima di agire. I due ghoul sono di tipo bikaku e koukaku. La strada è leggermente illuminata a tratti da dei lampioni, non ci sono zone dove ripararsi, se non entrando negli edifici di cui alcuni sono negozi ed altri abitazioni con civili al loro interno. L’azione inizia immediatamente al primo attacco, che i due investigatori riesco o a parare o a schivare di striscio nonostante la sorpresa.

    ❖ Ogni traccia deve essere completata in un massimo di 5 turni (con un minimo di 2) o almeno essere sviluppata fino ad un punto ottimale per essere idonea. Per cui non perdete tempo! Fate agire il vostro PG e mostrate a tutti le sue capacità in azione!
    ❖ Oltre alla propria quinque, ogni investigatore dispone dei seguenti oggetti: pistola a proiettili Q, una fiala di inibitori RC, caricatore, guanti in lattice, torcia, ricetrasmittente, manette in acciaio quinque. Il PG non dovrebbe avere con sé ulteriori oggetti.
    ❖ Oltre agli NPC stati resi disponibili come compagni di squadra, gli investigatori sono in contatto con un gruppo di assistenti che fa da tramite alla base dell’operazione, cercando informazioni o mettendo in contatto, sotto richiesta con altri Investigatori. Tutti i Caposquadra sono presenti come NPC, idem gli altri membrid delle varie squadre, anche se altrove.
    ❖ Gli NPC compagni di squadra proposti non sono gli unici che fanno parte delle varie squadre e dell'unità operativa in generale ma sono stati introdotti per poter avere qualcuno già impostato con cui interagire e citare.
    ❖ Il tempo limite per rispondere è di 5 giorni dalla risposta precedente alla vostra.
    ❖ Non vi è nessun limite di parole ed è quindi anche possibile rispondere con brevi scritti anche di qualche riga, tutto ciò atto a velocizzare i vari turni per non far allungare di troppo il proseguimento della quest o bloccarla. L’importante è che la risposta contenga tutte le azioni essenziali.
    ❖ Non c’è un ordine di risposta e ognuno può rispondere quando più gli aggrada. Tuttavia, bisogna sempre aspettare la risposta del Fato alla propria azione prima di poter proseguire e, se si è in coppia con un altro PG, bisogna aspettare non solo la risposta del Fato ma che anche l’altro player abbia completato l’azione del turno.
    ❖ Sono ovviamente vietate azioni auto-conclusive o di metaplay. Il risultato sarà scelto imparzialmente.
    ❖ Ricordiamo inoltre che questa quest andrà a influenzare il GdR stesso e i vostri PG, essendo un evento "reale" nella loro vita.
    ❖ Per maggiori informazioni su come procederà in generale la quest, consultare la sezione "Le Quest" in Guidelines e il post di Iscrizione.
    ❖ Per ulteriori chiarimenti contattate uno staffer o utilizzate la sezione "SUPPORT".

    Descrizione NPC compagni.
    - Yokoyama Masaki (Primo Grado): Membro della squadra Delta, nato a Kyoto, appare come un giovane dall’aria sempre imbronciata e scocciata. Comunque sia, tiene in grande considerazione il suo caposquadra, quasi idolizzandolo. Non si fida molto dei suoi colleghi Onishi ma lavora con loro di buon grado, anche se sbuffando. È molto abile nell’uso di lame e guarda caso, la sua quinque è un set di pugnali rinkaku.
    - Francesca Silvestri (Secondo Grado): Membro della squadra Delta, è una ragazza milanese trasferitasi dalla CCG italiana. Non è una così grande chiacchierona ma quando parla lo fa con un marcato accento. La si vede quasi sempre giù di morale, colpa anche del suo forte pessimismo. Nonostante ciò, è molto abile nell’uso delle armi da fuoco. La sua quinque è un fucile a pompa ukaku.

    ❖ Per la durata della quest usate il seguente codice sotto spoiler.
    ❖ Con status si indica lo stato di salute del PG: ogni PG inizia con 100% di salute ma mano a mano che la quest prosegue è possibile che possa perderne un po' per un motivo o per un altro; raggiunto il 40% il pg è incapacitato e raggiunto il 20% dovrà lasciare la quest (non viene contato come abbandono).
    CITAZIONE
    #CODE QUEST
    Il colore personalizzabile a piacere è gold
    Entrambe le immagini sono grandi 200x120 px.
    Tuttavia è possibile utilizzarne una sola, basta togliere l'html della seconda immagine e ingrandire la prima a 200x240 px.
    È possibile inserire ulteriori info nella barra in alto, basta aggiungere:
    CODICE
    <div class="questboh">info extra</div>

    CCG
    Status: 100%
    info extra

    NAME
    nome cognome

    AGE
    XX y.o.

    QUINQUE
    tipo (nome)

    RANK
    rango

    Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Proin facilisis, libero vitae congue cursus, lectus arcu blandit lorem, sed gravida velit est sed urna. Curabitur rutrum vestibulum risus, eget imperdiet tellus iaculis nec. Aenean ultricies placerat nunc, sed commodo orci dignissim vel. Pellentesque in augue eget lacus egestas pellentesque dignissim a nisl. Morbi lacinia, ipsum sed condimentum mollis, felis velit varius elit, nec imperdiet tellus tortor nec metus. Quisque diam tellus, rhoncus ac ipsum commodo, scelerisque suscipit est. Cras ac ipsum metus. Aliquam vel erat suscipit, luctus magna id, elementum orci. Donec lobortis, augue non blandit mollis, nibh dolor dignissim purus, in scelerisque nisi sapien quis massa. Quisque pretium bibendum ultrices. Praesent non nunc in enim efficitur ultrices eget in sem. Interdum et malesuada fames ac ante ipsum primis in faucibus. Ut id ultricies diam.
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    CODICE
    <div class="quest" style="border-left: 10px solid gold; border-right: 10px solid gold;"><div class="questinfo" style="background: gold;"><div class="questboh" style="float: right;">[URL=http://"%20target=][color=#fff]SCHEDA[/color][/URL]</div><div class="questboh" style="background: navy; color: #fff;">CCG</div><div class="questboh">Status: 100%</div></div><div style="float: right"><img style="width: 200px; height: 120px;  object-fit: cover" src="LINKIMG">
    <div class="questname"><div class="questn" style="border-bottom: 2px solid gold;"><div class="questbla" style="background: gold;">NAME</div> nome cognome</div>
    <div class="questn" style="border-bottom: 2px solid gold;"><div class="questbla" style="background: gold;">AGE</div>XX y.o.</div>
    <div class="questn" style="border-bottom: 2px solid gold;"><div class="questbla" style="background: gold;">QUINQUE</div>tipo (nome)</div>
    <div class="questn" style="border-bottom: 2px solid gold;"><div class="questbla" style="background: gold;">RANK</div> rango</div>
    </div><img style="width: 200px; height: 120px;  object-fit: cover" src="LINKIMG"></div><div class="questext"><div style="overflow: auto; height:285px; padding-right: 5px;">TESTO ROLE</div></div></div>




    Edited by alyë - 1/5/2022, 19:14
     
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    Milo Onishi

    AGE
    23 y.o.

    QUINQUE
    Rinkaku (Mazekeen)

    RANK
    Secondo Grado

    Appena aveva saputo della missione che gli era stata affidata, si era assicurato che Junichi ed Echo non si muovessero dalle loro abitazioni, o quanto meno evitassero di passare per quella zona quel giorno, avvisandoli del pericolo incombente. Non voleva che si ritrovassero in mezzo al fuoco, e ci sarebbe stato probabilmente un massacro.
    Sperava di tornare vivo, più andava avanti, più si preoccupava di non poter più rivedere Junichi, ma doveva essere lucido e resistere fino a che non avrebbero avuto la possibilità di scappare.
    Quando si era trovato in mezzo a quella battaglia, non poteva più pensarci, se non concentrarsi per abbattere o rendere inoffensivi i nemici, e non era di certo una cosa facile. La prima cosa che aveva fatto, istintivamente, era stato cercare riparo dietro la macchina più vicina, facendo cenno alla sua collega.
    La sua collega sapeva essere molto più brava di lui a sparare, se avevano una possibilità di usare gli inibitori, sicuramente ce l'aveva lei. Quello che poteva fare era fare da esca per distrarre i ghoul e permetterle di mirare.
    «Posso creare un diversivo, tu cerca di atterrarli» Avrebbe voluto dirle attraverso la ricetrasmittente di scaricare tutto il caricatore se necessario ma non sarebbe stato intelligente sprecare tutti i colpi.
    «Ce li hai sulla linea di tiro?»
    Altrimenti avrebbe dovuto farceli mettere lui, facendo da esca e conducendoli nel punto giusto dove la collega avrebbe potuto mirare. Non avevano molto tempo per decidere, ma in caso di esito negativo ci avrebbe pensato lui ad un'alternativa. Se potevano rallentarli con gli inibitori, sarebbe stato più facile per loro atterrarli senza essere costretti all'eliminazione.


    «Parlato di Milo»
    Pensato di Milo


    Edited by Ȣheshire - 30/4/2022, 12:50
     
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    Zhang Hui (Onishi Hikaru)

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    21 y.o.

    QUINQUE
    Guanyin (Ukaku)

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    Secondo Grado

    Gli ordini erano stati chiari: catturare e sterminare più ghoul possibili e rendere la circoscrizione di nuovo sicura sotto il controllo della CCG. Hui era stato affiancato dal collega Masaki, persona con cui aveva collaborato in precedenza e, essendo anche della stessa squadra, tale fatto avrebbe di certo agevolato la riuscita della loro missione.
    Tutto stava andato liscio, fino a quando, dopo aver udito dei rumori sospetti e aver deciso d'investigare, si erano imbattuti in un ghoul all’apparenza aggressivo che aveva preso una ragazza, apparentemente umana, come ostaggio, tenendo la presa ben salda non appena li aveva notati comparire.
    Patteggiare non era il punto forte di Hui ma era quello che in una situazione del genere era richiesto loro, secondo gli insegnamenti dell’accademia e degli ideali della CCG, salvaguardare i civili era la priorità rispetto alla cattura di un ghoul. Che bestie insulse e vigliacche, era stato il suo pensiero alla scena che aveva di fronte. Non poteva buttarsi e attaccare direttamente, come i suoi istinti di cacciatore gli stavano intimando di fare, con una mossa così avventata avrebbe sicuramente messo l’ostaggio ancora più in pericolo. Non c’era altra scelta, doveva scendere a patti e nel mentre distrarre il ghoul, tanto quando bastava da poter aprire uno spiraglio da cui attaccare in modo da immobilizzarlo. Erano in due, con rispettivamente una quinque ukaku e un set di pugnali rinkaku. Hui scambiò un’occhiata con Masaki, cercando di fargli capire le sue intenzioni senza dover per forza parlare, la bestia li avrebbe di certo sentiti con il suo udito più sviluppato.
    Hui abbassò dunque la quinque, tenendola però sempre ben stretta in mano e spostandosi leggermente ad angolo, l’altra mano che si era spostata sopra la fondina della sua pistola che aveva alla gamba, che aveva precedentemente caricato la fiala di inibitori in modo da poterla usare alla giusta occasione. La sua mira non era perfetta ma tra lui e Masaki era di certo quello più preciso, considerando il suo allenamento nell’uso della sua quinque ukaku, nonostante a volte la usasse in modi inusuali. Al momento era rischioso, non poteva sparare senza rischiare la vita dell’ostaggio. Era indispensabile lasciasse la presa abbastanza in modo da avere la visuale chiara e poter scaricare il caricatore infuso dagli inibitori sulla bestia.
    «Cosa desiderate, se vi chiedo di lasciarla andare inerme?» disse ad alta voce al ghoul, con tono fermo e chiaro nonostante il leggero accento, cercando di catturare la sua attenzione su di sé, in modo da lasciare a Masaki il tentativo di avvicinarsi, essendo tecnicamente il combattente da mischia tra loro due.
     
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    Yun-ho Son

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    QUINQUE
    dvorit (ukaku)

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    secondo grado

    «Mizushima―!»
    Non era stato facile pensare e agire in così pochi istanti. Yun-ho aveva aguzzato occhi e orecchie per non avere la guardia abbassata neanche ad un solo istante, ma non fu affatto semplice riuscire a reagire in pochi, brevi istanti.
    Fortunatamente era stato abbastanza accorto da aver allertato il compagno, il secondo grado Mizushima Hibiki, dell'attacco dei due ghoul alle loro spalle: non aveva tempo, purtroppo, di abbattersi per non essersi accorto prima dell'inseguimento, ma poteva almeno sollevarsi con l'idea che, in fin dei conti, era riuscito a schivare l'attacco di quell'agile ghoul bikaku per tempo.
    Lo sguardo di Yun-ho dardeggiò i dintorni, come per controllare quale fosse la mossa più saggia: la sua priorità era quella di allontanare l'azione il più possibile da case e negozi, per evitare che i civili venissero coinvolti nello scontro. Questo, quindi, portò l'investigatore ad appoggiarsi al muro al suo fianco, per sostenere il proprio peso fuori controllo dall'improvvisa spinta che si era dato per evitare il colpo, evitando di imbracciare la propria quinque fin da subito e, piuttosto, munendosi immediatamente della propria pistola a proiettili Q, sparando due colpi in direzione dei ghoul che li avevano assaliti, nella speranza di poterli colpire anche solo di striscio e guadagnarsi così un minimo vantaggio su di loro.
    Subito dopo, tutto quel che fece fu gettare lo sguardo verso il collega: dovevano evitare che i due ghoul entrassero all'interno di negozi o abitazioni alla ricerca di un riparo, e per farlo dovevano trovare un modo per allontanarli dai palazzi e condurli via da quella strada con la forza.
    Come? Quello era il problema più grosso.
    Si avvicinò repentino ad Hibiki, per evitare che i due ghoul potessero ascoltare quello che si sarebbero detti.
    «Dobbiamo allontanarli da qui, in fretta.»
    Strinse la presa attorno alla propria valigetta: non era semplice usare la propria quinque in condizioni tanto infauste, specialmente considerato che non aveva il tempo di appostarsi per usufruire al meglio di quel fucile da precisione.
    «Idee?»

    «Parlato»
    "Pensato"
     
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    INTERMEZZO


    Turno 02 (Milo, Hui).

    ❖ MILO.
    Per i due ghoul, poter abbattere due investigatori in pattuglia per poi vantarsi del loro trionfo e farsi così valere agli occhi dei loro simili, specialmente a quelli delle gang che si erano formate nella zona o a quelli di rango più alto e riconosciuti da tutti, era di certo un’opportunità più ghiotta rispetto a prevalere sull’altro ghoul della gang rivale. Da rivali a compari improvvisati, il passaggio era stato breve, una questione di una semplice scambio di sguardi d’intesa.
    Non che il loro scontro stesse andando da qualche parte, troppo simili in forza e atteggiamento.
    I due investigatori, notandoli in procinto di attaccare, si erano messi dunque subito al riparo, in modo da almeno smorzare la botta iniziale. Milo dietro una automobile e Francesca dietro una colonna dall’altro lato del collega. Ma non avevano poi molto tempo per agire, perché i due ghoul si erano messi di nuovo in moto.
    «Roger» era riuscita a dire Francesca spostandosi ancora di più dalla zona in cui si era inizialmente riparata, i proiettili di una kagune ukaku che l’avevano presa quasi di striscio da dietro la colonna, con la voce di Milo che gli era arrivata all’orecchio tramite la ricetrasmittente e la linea che condividevano «No» aggiunse poco dopo alla domanda posta dal collega.
    I due ghoul si stavano muovendo rapidamente e in una area del genere, si, aperta, ma comunque piena di ostacoli, per lei era difficile poter mirare con il suo fucile a pompa ukaku senza rischiare troppi colpi a vuoto. Ma aveva deciso comunque di agire e non perdere ulteriore tempo, sparando comunque due colpi con la sua quinque, uno per distrarre i due ghoul abbastanza da permettere a Milo di avere più spazio libero di agire, e uno contro il ghoul più vicino a lei, che la stava osservando con curiosità da sotto la sua maschera, che mancò di striscio sul braccio.
    Ah! Che sciagura!’, era stato il suo pensiero pieno di pessimismo. Dovevano agire bene e con prontezza, altrimenti non sarebbero riusciti a scamparla incolumi, essendo due soli investigatori contro ben due ghoul. Dovevano giocare bene le loro carte, e non farsi sopraffare dalla situazione. A testa avevano una fiala di inibitori, se riuscivano a colpirne almeno uno con la sostanza ed indebolire l’altro fino al sopraggiungimento di una pattuglia di supporto, sarebbe stato per loro un successo.
    Tuttavia, non entrambi i ghoul erano stati distratti da Francesca, vedendo che quello che era saltato sopra l’auto dove si era riparato dietro Milo, era in procinto di attaccarlo di nuovo con la sua kagune di tipo rinkaku, non curandosi molto di cosa stesse facendo l’altro ghoul.

    ❖ HUI.
    A giudicare dalla corporatura e dalla statura ridotta, il ghoul che pare rintanarsi come un topo in fondo al vicolo potrebbe essere una donna o addirittura un adolescente. Peccato che questo non faccia alcuna differenza per una Colomba nera come Zhang Hui, che tenta un primo approccio piuttosto diplomatico.
    Nonostante tutto, la situazione non sembra deporre a svantaggio della CCG: acuendo la vista quanto basta a fendere la penombra del vicolo, infatti, gli Investigatori possono notare come le mani che stringono goffamente la ragazza tremino. Il ghoul ha evidentemente paura e questo può declinarsi in una preziosa occasione per far prevalere la giustizia, oppure in una sciagura annunciata. Tutto dipende da come Zhang Hui e Yokoyama Masaki intendono comportarsi.
    Il ghoul stringe la presa sulla ragazza, che emette un breve lamento a metà tra il dolore e la paura e poi sussurra qualcosa al suo sequestratore. Sfortunatamente gli Investigatori non sono abbastanza vicini da capire che cosa, ma gli occhi rossi del ghoul si assottigliano per un momento, come se non avesse gradito quel che ha sentito.
    «Cosa desiderate, se vi chiedo di lasciarla andare inerme?»
    «Non avvicinatevi. Posate le armi per terra: quinque, pistole, fiale strane, tutto. Toglietevi i cappotti e dimostrate di essere disarmati.» la voce molto giovane conferma che si tratti di un ragazzo, sebbene cerchi di essere più ferma possibile è impossibile non percepire la sfumatura di panico.
    La bikaku è tesa a mezz’aria, pronta ad attaccare al primo passo falso.
    Un solo errore potrebbe essere fatale per l’umana.


     
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    Mizushima Hibiki

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    22 y.o.

    QUINQUE
    Koukaku (Grimm)

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    Secondo Grado

    «Mizushima―!»
    Fu l'unico avvertimento che ricevette, e l'unico di cui aveva bisogno. Del resto era già tanto averne ricevuto uno, e per questo era molto grato al Secondo Grado Son Yun-ho.
    Se Yun-ho era riuscito a schivare, a Hibiki era venuto più naturale parare il colpo. Koukaku contro quinque koukaku, il colpo del mostro aveva impattato feroce contro l'asta della naginata.
    Aveva piantato i piedi per terra, la posizione ben salda e ancorata in modo la forza bruta del ghoul non lo sovrastasse. In quel modo spostava i pesi sulla bilancia perché non diventava più l'uso della forza bruta a contare, ma la tecnica.
    A quel punto Hibiki non sembrava più una Colomba dalle ali così facili da strappare, ma non era un suo problema. In quel modo aveva avuto abbastanza forza per contrastare l'attacco, guardando l'altro dritto negli occhi in segno di pura sfida. Per quello, e perché non voleva mostrarsi debole e impaurito.
    Aveva ringhiato, seppur debolmente, e da un lato si augurò questo lasciasse almeno in parte perplesso il suo avversario. Era un comportamento più da ghoul che da umano, figuriamoci da investigatore della CCG.
    Mostrarsi deboli e impauriti era tra le cose peggiori si potessero fare, e non serviva essere cresciuto come un ghoul per capirlo.
    Aveva provato a contrattaccare, puntando direttamente a distruggere la maschera con l'estremità dell'asta della naginata. Il ghoul aveva schivato, di sicuro non apprezzando.
    E questo diede il tempo a Hibiki di tornare da Yun-ho, in tempo per quando il suo compagno sparò i due colpi di pistola in direzione dei ghoul. Poteva averli colpiti di striscio, o in generale i due investigatori potevano essersi guadagnati un po' di vantaggio in quel momento, ma Hibiki si ritrovò a pensare era un peccato quei proiettili non avessero speranza di ficcarsi dritti nel cranio di quei mostri.
    Ma al momento l'importante era essersi difeso senza riportare ferite gravi. C'era ancora tempo per spargere le interiora di quel ghoul in giro, non doveva agire d'impulso.
    Yun-ho si avvicinò a lui.
    «Dobbiamo allontanarli da qui, in fretta.»
    Un breve sguardo alla valigetta del collega, che la stringeva come se fosse la sua copertina salvavita. E in un certo senso lo era.
    Giusto, Yun-ho era un cecchino.
    Hibiki invece aveva una naginata, ben troppo ingombrante per sperare fosse comoda tenerla in una valigia. Perché altrimenti diventata più pratico tirare la valigia in testa al ghoul di turno e provare a stordirlo così.
    In modo barbaro, ma funzionale.
    Che sarebbe stata la fine della valigetta di Yun-ho, se non trovava come sfruttare il proprio ruolo di cecchino.
    «Idee?»
    Per un momento Hibiki non capì perché dovevano allontanarsi. Aveva paura i ghoul avessero rinforzi? Di solito erano animali egoisti e violenti, ma non mettere in considerazione un raggruppamento sarebbe stato un errore da principianti.
    Poi ci arrivò da solo, al perché.
    Gli investigatori della CCG per bene non mettono in pericolo i civili. Dovevano, tipo, salvarli.
    La sua prima idea fu che, in fin dei conti, i pezzi di ghoul sparsi lungo l'asfalto non possono fare male ai civili.
    Ma per arrivare allo smembramento ce ne voleva.
    Per abitudine si era messo in modo che il suo punto cieco -quella parte di campo visivo gli mancava perché da un occhio non vedeva nulla- gli desse il minor numero di problemi possibile.
    Aveva già ricevuto una brutta sorpresa, non voleva il bis.
    Un'altra cosa che aveva fatto per abitudine, per nulla piacevole, fu il cenno con la mano per aggiustarsi la maschera.
    Come se ce l'avesse ancora, la maschera di Grimm, e stesse ancora lavorando per il ghoul restaurant insieme al resto della squadra delle favole. Provò un brivido lungo la schiena.
    «Può essere una trappola.» disse prima di tutto.
    Magari lo scopo di quei ghoul era proprio portarli da altri compagni in attesa. Le Colombe erano un altro dei loro cibi preferiti.
    «Rischiamo. Ora si stanno concentrando su di noi, forse ci seguiranno.»
    Sembrava una questione personale, non per semplice fame ma perché erano chiaramente due colombe da ammazzare.
    Finché non pensavano ai civili come scudi umani, e quindi finché non avrebbero avuto bisogno di pensarlo, si sarebbero concentrati solo sui due investigatori. Probabilmente.
    «Ti faccio guadagnare tempo?»
    Quello lo disse con un tono di voce persino più basso.
    Qualsiasi persona normale avrebbe dato a Hibiki del pazzo suicida, peccato Hibiki non fosse normale e non ci pensò nemmeno.
    Anche Yun-ho, in effetti, doveva sapere la storia di come Hibiki era stato catturato dalla CCG, quando ancora era conosciuto come Grimm, ghoul di rank B.
    Le storie e le voci giravano, soprattutto se di quel tipo.
    Ma in quel momento Hibiki aveva altro per la mente, ovvero che oltre ad allontanarsi dai civili Yun-ho doveva tornare a essere un cecchino.
    Doveva fare il cecchino.
    Non trovava le parole per dirlo, ok. Era meglio trovare il modo perché i proiettili della quinque di Yun-ho avessero più probabilità di perforare il cranio dei ghoul, invece di limitarsi a stare nel caricatore.
    Così era più chiaro.
     
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    Milo Onishi

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    Doveva tornare vivo a casa, quello era certo, non avrebbe ammesso direttamente, non per la vita che desiderava costruirsi e per cui aveva tanto faticato.
    «Mer**» Gli scappò, seppur in inglese non era così difficile capirlo, ma non credeva che la sua collega si sarebbe scandalizzata da un'imprecazione, che vista la situazione ci stava decisamente tutta.
    Non gli restava che fare da esca, e cercare anche lui di colpire almeno uno dei ghoul con una fiala di inibitori, ma per farlo doveva allontanarsi e soprattutto non farsi uccidere.
    A quanto pare uno dei due era in procinto di fargli "cucù" da sopra l'auto, e non potendo più restare lì, l'istinto gli disse di allontanarsi più velocemente possibile, altrimenti col cavolo che poteva mirare.
    Così cercò di scivolare sul cofano dell'auto visto che il ghoul era saltato sul tetto, in modo che , appena avesse messo piede a terra, oltre a cercare di evitare l'attacco dall'alto che avrebbe avuto rimanendo lì, avrebbe cercato, sfoderando in pochi secondi uno dei suoi karambit , di ferire ad una gamba il ghoul visto che si sarebbe ritrovato ancora girato verso l'interno.
    Per una volta sperava che essere magri e bassi, fosse d'aiuto, di certo lo rendeva più agile grazie all'allenamento, altrimenti sarebbe stato una patata che rotolava sul cofano e neanche lui ci avrebbe fatto bella figura.
    Ovviamente, se non fosse andato a buon fine la seconda parte della sua pensata, anche per attirare la sua attenzione, avrebbe cercato di allontanarsi per cercare riparo altrove, facendo da esca. Magari dietro un'altra macchina poco distante.
    Se ci fosse riuscito ad attirare il ghoul, avrebbe dovuto in seguito, in pochi minuti, estrarre la pistola e sperare di colpirlo con la sua fiala di inibitori, non aveva molta altra scelta se non cercare di atterrare almeno uno dei due, così da poter aiutare la sua collega con l'altro.
    «Che giornata di mer**»
    Certo che tra tutti e due, Francesca era pessimista, lui imprecava e si lamentava, un'accoppiata già particolare di suo. E lui che voleva starsene sul suo divano con il suo fidanzato. Perchè aveva risposto agli ordini...ah giusto.
    Così, appena potè si voltò verso il ghoul di cui sperava di aver attirato la sua attenzione, così infine, avrebbe provato a mirare e sparare, nella speranza di colpirlo per renderlo più debole.

    «Parlato di Milo»
    Pensato di Milo
     
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    Zhang Hui (Onishi Hikaru)

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    Hui aveva un modo tutto particolare di vedere le cose, e il più delle volte andava a cozzare anche con gli Investigatori più “neri” della CCG. Una visione quasi brutale, un nuovo modo di vedere le cose e di agire quasi senza alcuno scrupolo e senza una vera considerazione del prossimo, plasmata non solo dai suoi ideali ma anche da quelli tramandati dalla sua famiglia. Ideali in cui credeva ciecamente, e niente finora gli aveva fatto cambiare idea. Anzi, ogni evento era riuscito solo a solidificarla ancora di più.
    In poche parole, gli importava di più catturare o mietere quel ghoul che di effettivamente salvare l’ostaggio in questione, ai suoi occhi già stupido per essere caduto nelle grinfie di quella bestia. Ma allo stesso tempo sapeva bene che in quella nazione un risultato del genere sarebbe stato visto poco bene, specialmente dal suo attuale compagno di squadra, e non solo dalla CCG o dalla società in generale.
    Ecco, non aveva molte alternative. Fosse stato da solo o con un anima affine, il piano d’azione sarebbe stato di certo diverso. Insomma, chi avrebbe creduto alle parole di un ghoul? In special modo contro la sua?
    «D’accordo» disse dunque Hui con un sorriso serafico ed accomodante sulle labbra «Ma le consiglio di non fare movimenti bruschi, il nostro compare nelle ombre sarà pronto a sparare» aggiunse poco dopo con serietà e sicurezza nelle sue stesse parole.
    Quello che voleva fare era catturare la completa attenzione del ghoul su di sé, in modo da dare a Masaki spazio per agire e attaccare, in modo da provare a mettere sotto gioco il ghoul. Non c’era un terzo membro nel loro gruppo che era stato allertato, nessun cecchino in una posizione vantaggiosa pronto a sparare. Ma questo il ghoul non poteva saperlo, non immediatamente, ma Hui sperò che quel suo piccolo bluff fosse abbastanza per distrarre momentaneamente quella bestia, in modo da appurare la veridicità di quella affermazione, per quei pochi istanti che sarebbero probabilmente basti a Masaki per agire. Insomma, se non ci fosse riuscito, attaccare con una certa prontezza, ne sarebbe di certo stato deluso. Uno spreco di agente della CCG.
    Hui non lanciò un’occhiata a Masaki, ma tendendo invece lo sguardo puntato addosso, si abbassò lentamente a terra, iniziando la scenata posando la sua quinque delicatamente ai suoi piedi, l’altra mano che ancora aleggiava sulla fondina della sua pistola, pronto ad agire al primo movimento. Il fatto che il ghoul non avesse ancora fatto niente di troppo avventato era ai suoi occhi un buon segno. Hui voleva solo una scusa per attaccarlo, se solo la infima bestia avesse più coraggio e li attaccasse direttamente invece di fare il codardo!
     
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    Turno 02 (Yun-ho & Hibiki)

    ❖ YUNHO & HIBIKI
    I due ghoul che avevano attaccato la coppia di Investigatori sembravano più che frustrati dalla prontezza di riflessi dei due umani e dall’insuccesso del loro attacco a sorpresa, chiaro dal ringhio irritato di uno dei due, atterrando poi nello stesso punto della strada asfaltata in cui i due stavano camminando fino a meri istanti prima con un sonoro tondo, le loro kagune ancora sguainate mettendo qualche metro di distanza tra i due gruppi prima di attuare la loro mossa successiva.
    I due ghoul avevano una corporatura molto simile, slanciata ma allo stesso tempo erano entrambi coperti a sufficienza da abiti non troppo attillati e scuri, rendendo difficile poter appurare il sesso dei due ghoul che erano palesemente intenzionati a voler far fuori i due Investigatori, senza curarsi dell’ambiente circostante. Come fosse una missione anche per loro, ma nemmeno le loro maschere erano facilmente riconoscibili.
    Non appena il ghoul di tipo bikaku, quello che aveva in precedenza attaccato Yun-ho, aveva notato il suddetto tirare fuori la sua pistola e puntarla contro di loro, si era apprestato a parare i colpi con la sua kagune, in modo che non andassero a colpire il suo compagno al momento distratto da Hibiki, che si era in precedenza scansato per evitare il colpo alla sua maschera da parte dell’umano. Era stata una mossa avventata, considerando l’esistenza degli Inibitori, ma la fortuna era dalla sua parte vedendo che, nonostante si fosse mosso d’istinto, ciò non gli aveva giocato l’azione, indebolendo solo momentaneamente la robustezza della sua kagune a causa del contatto con l’acciaio quinque dei proiettili, dando giusto qualche istante di vantaggio ai due Investigatori.
    Va detto però, che di certo i due ghoul non avrebbero aspettato che i due confabulassero di più tra loro, non volendo dare loro nessun ulteriore vantaggio. Il ghoul di tipo koukaku fu il primo a muoversi ma invece di provare ad attaccare Hibiki, si era invece fiondato contro Yun-ho mettendo più forza dietro al suo colpo di kagune. L’altro ghoul si mosse poco dopo, agendo invece da diversivo, attaccando Hibiki non con la sua kagune ma tirandogli contro una delle panchine che erano al lato della strada.


    Turno 03 (Milo Status -10%, Hui).

    ❖ MILO.
    Milo era riuscito quindi a schivare il primo attacco di uno dei tentacoli adoperati del ghoul, che andò ad infilzarsi sull’asfalto ma, in reazione al taglio che Milo era riuscito ad infierire alla gamba del ghoul che aveva avuto più vicino durante la schivata sopra il cofano dell’auto su cui si era nascosto dietro in precedenza, era stato poi colpito da un altro al petto facendolo cadere a terra con un tonfo.
    Il ghoul in questione sembrava essersi destabilizzato, ringhiando di dolore alla ferita ora aperta, la rigenerazione che non si era immediatamente attivata per colpa del contatto con la quinque avversaria. Il ghoul, ora nel panico, riuscì tuttavia a schivare di essere colpito dai proiettili sparati da Milo gettandosi a terra e spingendo poi l’auto su cui prima si era saltato sopra contro quella dietro cui si era nascosto l’Investigatore.
    L’altro ghoul, invece, non distratto dalle azioni di Milo e dando fiducia al suo compare, aveva preso dunque ad attaccare Francesca, che si era ora ritrovata in una situazione sfavorevole, non potendo sparare liberamente con il ghoul così vicino a lei e alle sue calcagna, non dandole nemmeno tempo di poter usare la sua fiala di inibitori senza rischiare di danneggiarla.

    ❖ HUI.
    «Benissimo, allora dite al vostro compare nelle ombre di venire allo scoperto.»
    La risposta è brusca, evidentemente poco ragionata e quindi di buon auspicio per i due Investigatori, perché evidenzia un certo grado di impazienza da parte del ghoul. D’altronde bisogna essere dei mostri per mantenere il sangue freddo in una situazione del genere, con una civile a un passo dall’essere crivellata di colpi o infilzata da una kagune. Vero, Hui?
    Troppo giovane per vantare un’esperienza capace di competere coi suoi avversari, il ghoul deve ragionarci un attimo su per giungere alla conclusione che non si fida delle parole di Hui. Lo avevano messo in guardia sul fatto che gli Investigatori circolano sempre in coppia, ma non aveva mai sentito di interi gruppi di agenti se non in situazioni particolarmente gravi. Il sospetto che si tratti di un becero bluff si fa largo nella mente del ragazzo, peccato che non sia nella condizione ideale per appurare la verità senza che la sua testa esploda come un melone.
    Ciononostante, gli occhi del ghoul e della giovane tra le sue braccia vibrano in direzione dei tetti circostanti, alla ricerca di punti di appostamento da cui sarebbe effettivamente possibile mirare senza essere visti. Data l’altezza degli edifici che chiudono il vicolo, l’unica opzione papabile sembrerebbe essere il condominio dall’altro lato della strada.
    La ragazza, forse realizzando prima del ghoul che probabilmente si tratta di un bluff, emette un lamento strozzato.
    L’attenzione del ghoul si focalizza a quel punto di nuovo su Masaki e Hui, quest’ultimo in procinto di appoggiare la propria quinque sull’asfalto.
    La situazione di stallo non accenna a cambiare: da un lato sequestratore e ostaggio immobili in fondo al vicolo, dall’altro i due Investigatori decisamente troppo lenti ad eseguire gli ordini. Anzi, volendo essere precisi soltanto Hui si sta degnando di eseguirli, gli ordini.
    Proprio per questo gli occhi fiammeggianti del ghoul saettano per un momento su Masaki. «Armi a terra.» ripete col tono fermo di chi non vuole perdere tempo.
    La ragazza è ancora immobile nella sua morsa, i suoi abiti autunnali coprono molto bene la figura del ghoul, lasciandone visibili solo braccia, gambe e parte della testa. Il buio, poi, non è di certo d’aiuto a chi è specializzato nel combattimento a distanza e non ha il tempo di prepararsi a dovere. Sembra proprio che finché gli Investigatori non si saranno denudati a dovere la cosa andrà per le lunghe.


     
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    Yun-ho Son

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    dvorit (ukaku)

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    secondo grado

    Yun-ho sapeva bene dell'alto rischio di insuccesso se si fossero mossi per portare i ghoul lontani. Non sapevano delle loro intenzioni e di certo non potevano dare per scontato che questi li avrebbero inseguiti come due cagnolini... ma era anche vero che sembravano particolarmente risentiti, come se in qualche modo ce l'avessero con loro.
    Beh, tutto sommato era normale che se la stessero prendendo con loro: lui ed Hibiki non erano lì per prendersi una tazza di caffé insieme a loro, ma possibilmente per sbatterli dentro Cochlea il più rapidamente possibile.
    E non c'era niente di amichevole in intenti del genere, per cui era normale che i due ghoul sembrassero particolarmente interessati a farli fuori... ma anziché attaccarli, potevano pensare a fuggire. Perché non lo facevano? Perché, piuttosto, si stavano impegnando a tal punto per mettere lui ed Hibiki fuori gioco?
    Yun-ho non aveva troppo tempo per pensare: le azioni erano molto più veloci di quel che avrebbe voluto ed il coreano di certo non possedeva la capacità di rallentare il tempo per permettersi di pensare con più calma. I pensieri dovevano essere formulati velocemente, e ancor più velocemente dovevano essere tramutati in azioni che gli avrebbero permesso di aver salva la pelle.
    Quando il secondo grado Mizushima gli aveva proposto di fargli guadagnare tempo, Yun-ho non ebbe proprio il tempo di pensare a quale razza di scherzo fosse quello: si stava facendo avanti per permettergli di appostarsi e fare il cecchino qual era sempre stato? Probabile.
    Un breve cenno affermativo del capo seguì la domanda del ragazzo, e subito dopo Yun-ho indicò con lo sguardo un posto distante qualche decina di metri che gli pareva fosse ottimale da sfruttare: una panchina da utilizzare come appoggio del fucile posizionata dall'altra parte della strada e che sembrava avere una visuale ottima su gran parte dell'area.
    Ma quel breve attimo fu interrotto dal ghoul dalla kagune di tipo koukaku, che si scaraventò su di lui con forza, colpendolo. I riflessi del cecchino non furono abbastanza rapidi per poter schivare il colpo come avrebbe voluto ed il suo unico appiglio per parare quel colpo di kagune era schermarla attraverso la valigetta. L'impatto fu piuttosto forte, tanto da sentirsi cedere le gambe, con le quali aveva tentato il più possibile di resistere al colpo, ovviamente invano; ciò che però fece, approfittando della distanza quasi nulla tra sé e il ghoul, separati soltanto dalla valigetta con cui si era fatto scudo, fu raccattare quell'unica fiala di inibitori RC che aveva a disposizione ed affondarla nel primo punto scoperto che aveva trovato nel ghoul il più rapidamente possibile, svuotandone il contenuto. Il tutto con un unico pensiero per la testa: "indebolisciti, stronzo."
    Non era sicuramente bravo negli scontri ravvicinati e forse quei due ghoul che li avevano assaliti lo avevano capito, motivo per il quale era stato attaccato in quel modo. Fortunatamente c'era pur sempre Hibiki: sapeva della sua storia, di com'era stato addestrato per rassomigliare ad un ghoul, e proprio per questo sperava che il collega riuscisse a ribaltare la situazione per concedergli la possibilità di usare a sua volta la propria quinque: sapeva di poter fare molto di più di quel che aveva fatto fino ad ora, aveva solo bisogno del giusto... supporto.

    «Parlato»
    "Pensato"
     
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    Milo Onishi

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    Rinkaku (Mazekeen)

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    Secondo Grado

    Si era ritrovato colpito al petto, e dopo essere rotolato qualche metro a terra, riuscendosi però a nascondere, era schizzato via per poter evitare la macchina, non poteva essere schiacciato.
    Avrebbe voluto continuare a cercare di provare a pensare al ghoul, ma aveva visto la sua collega in difficoltà. Avrebbe potuto pensare a se stesso...e dannazione se voleva farlo. Ma una morsa quasi di senso di colpa o di non sapeva cosa lo aveva spinto ad agire in favore di Francesca.
    Forse non era così stronzo ed egoista come lui stesso si reputava, altrimenti non sarebbe andato correndo verso l'altro ghoul, abbandonando il suo bersaglio, per agganciarsi con uno dei suoi coltelli sulla spalla del ghoul , per cercare con l'altra mano libera di sparargli dietro la schiena dei colpi di fiale. In caso se ci fosse riuscito avrebbe dato modo a Francesca di ripararsi, dall'altra avrebbe rischiato di essere ferito ulteriormente ma poteva anche avere una possibilità che le fiale sparate avessero l'effetto di stordire il ghoul.
    Era un rischio che dovevano correre.
    Ed era stata una mossa azzardata, e di fegato forse ne aveva più di quel che pensava, misto al suo istinto di conservazione che gli ripeteva di non dover aiutare la collega come invece stava facendo, rischiando grosso.
    Forse così Francesca avrebbe avuto il tempo di colpire anche lei, o di darsela a gambe lasciando lui nella merda. Il che non era da escludere.
    Sperava che almeno il rischio che aveva corso ne sarebbe valso la pena, senza ucciderlo magari.

    «Parlato di Milo»
    Pensato di Milo
     
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    Zhang Hui (Onishi Hikaru)

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    Guanyin (Ukaku)

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    Ecco, la reazione della bestia non era stata quella da lui desiderata e se non fosse stato un ghoul, avrebbe probabilmente sorvolato sul tono brusco stato usato. Poco male, Hui si sarebbe adattato, non era un problema. Il vero problema, tuttavia, era un altro: il suo collega non era ancora entrato in azione. E qui era nata l'irritazione che stava provando, e che tuttavia non si era palesata minimamente nella sua espressione facciale o postura.
    E l’altro doveva essere un Primo Grado? Bah! Che sdegno, se suo padre fosse stato ai vertici della CCG di Tokyo, gente del genere non avrebbe mai messo piede fuori dall’Accademia, altro che salire di grado. Ogni giorno che passava, la sua lista di agenti da denunciare ai piani alti diventava sempre più lunga. In quella ci contava anche una bella fetta dei suoi cugini, anche se era più difficile da poter proporre. Tranne Hinata, perché tutto sommato lo considerava comunque ancora suo amico. Fin tanto non andasse contro di lui.
    Per cui, alla fine, era stata scelta l’opzione “guerra” e Hui non poteva che esserne più felice. Sorrise solamente all’affermazione dell’altro, che sembrava aver intuito il suo bluf. Certo, gli agenti normalmente agivano almeno in due. Ma di eccezioni ce ne erano tante. Fortuna volle, per così dire, che non erano un gruppo al completo ma solo in due, lì, quella sera in quel vicolo. E le priorità per lui erano chiare: il ghoul veniva prima, l’ostaggio secondo. Se tutto fosse andato storto, lo avrebbe semplicemente trattato come l’ennesimo sacrificio alla sua causa, specialmente se sarebbero riusciti a catturare il ghoul. Era quello l’importante, dopotutto. Non doveva sfuggirli e anzi doveva catturarlo. Beh, se lo si chiedeva a lui avrebbe preferito farlo fuori, ma gli ordini erano ordini. Volevano, se possibile, qualsiasi bestia intatta.
    Quando lo sguardo del ghoul si era momentaneamente spostato su Masaki, che ancora non aveva mosso un muscolo. Hui riprese velocemente in mano la sua quinque, sparando senza esitazione alcuni proiettili contro il ghoul: prima contro il braccio che teneva la ragazza, e poi alla gamba visibile nel mentre si era lanciato avanti, impugnando la sua quinque con entrambe le braccia, pronto ad usarla in quel inusuale modo che adoperava contro le direttive dei ricercatori. Fin tanto che avrebbero potuto ripararla, non vedeva quale sarebbe stato il problema. Una quinque, a detta sua, qualsiasi forma avesse, aveva comunque parti taglienti.
    E se non voleva essere Masaki il primo ad attaccare, lo avrebbe fatto lui. Tra l’altro, con quella sceneggiata, stavano solo perdendo tempo. Un colpo secco al fianco sarebbe stato l’ideale per iniziare. E che l’ostaggio si togliesse di mezzo, era solo d’intralcio. Con sangue freddo, un sorriso beato in volto, il focus completamente sul ghoul e la sua quinque, Hui sferrò quel primo fendente. I tipi bikaku e koukaku normalmente erano molto più facili da gestire rispetto ad un ukaku o rinkaku, specialmente se da soli e ai rank più bassi, vedendo che non riuscivano ancora a plasmare la loro quinque più del dovuto. La scelta era una sola: lo scontro ravvicinato. Tra l’altro, non sapevano nemmeno se il ghoul aveva qualche altro asso nelle maniche. Ed era proprio da Hui volerlo scoprire personalmente sulla sua stessa pelle. L’emozione del combattimento che si accendeva, il sangue che gli bolliva nelle vene.
     
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    Mizushima Hibiki

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    Hibiki era serissimo.
    Poteva essere una soluzione rischiosa e non facile, considerato doveva attirare l'attenzione di ben due ghoul attaccati a loro come avvoltoi sulle carogne, ma era la prima gli era venuta in mente ed era fattibile.
    Non avevano tutto il tempo del mondo per decidere un piano senza rischi -sempre se esisteva- né ce l'avevano per discutere. E un solo attimo di distrazione, in momenti simili, poteva facilmente dimostrarsi fatale.
    Hibiki poteva dirlo bene, visto che era stato "per colpa" di attimi simili se si era ritrovato massacrato e catturato dalla CCG.
    C'era da dire, in ogni caso, che se Hibiki o Yun-ho non fossero stati disposti a correre dei rischi nessuno dei due avrebbe fatto l'investigatore.
    E se uno dei due non si fosse impegnato nello sterminio dei ghoul, a quel punto sarebbe diventato tristemente ovvio quanto gli fosse quasi impossibile reintegrarsi in una società umana.
    Quindi.
    Fu felice di vedere, dal cenno di assenso gli rivolse, che anche Yun-ho era d'accordo. Seguì il suo sguardo fino alla panchina, quella che poi sarebbe stata usata come postazione da cecchino se Hibiki fosse riuscito a guadagnare tempo.
    Anche se non aveva idea di quanto effettivamente fosse, quel tempo da guadagnare.
    Ma al massimo avrebbe dovuto contare sulla sua resistenza, e -cresciuto sfruttato fino all'osso dalle bestie del ghoul restaurant- di quella almeno ne aveva da vendere.
    Quello non avrebbe dovuto essere un problema.
    Per quanto avrebbe voluto quei due mostri morissero in fretta.
    Un vero peccato i ghoul fossero fastidiosi e resistenti a morire quanto scarafaggi.
    Il tempo a disposizione di Yun-ho e Hibiki finì nel momento i cui i due mostri, ansiosi di essere fatti a pezzi una volta per tutte, attaccarono.
    Hibiki, più abituato ad agire prima ancora di ragionare, si ritrovò a tentare di schivare prima ancora di capire cosa gli stava venendo addosso.
    Un modo di fare, quello, che più di una volta gli aveva salvato la vita. Riduceva al minimo il tempo di reazione.
    Poté notare poi, una volta già evitato il grosso dei danni, che quello il ghoul gli aveva lanciato era una panchina.
    Aveva evitato una panchina volante.
    Ma avrebbe riservato lo stupore per dopo, in quel momento non ne aveva il lusso.
    Era già incredibile il ghoul non avesse approfittato di quel tempo -quello che gli era servito per schivare- per attaccarlo.
    Quindi ne doveva approfittare.
    Non ci fu nessun momento a separare un'azione dall'altra, in apparenza nessuna occasione per pensare in maniera lucida.
    Hibiki puntò uno sguardo di fuoco contro il bikaku e caricò, molto semplicemente, come un ghoul affamato avrebbe potuto caricare contro un bambino indifeso.
    Anche se quello che Hibiki puntava era un ghoul che sapeva difendersi molto bene, per questo non aveva abbassato la guardia.
    Non l'abbassava mai, a dire il vero, e almeno in questi casi poteva essere un vantaggio rispetto che un fastidio.
    Avrebbe costretto il ghoul o a schivare o parare il colpo, visto che Hibiki sembrava del tutto intenzionato a decapitarlo di netto.
    Se ci fosse riuscito tanto meglio, ma non era quello che Hibiki si aspettava.
    Ora.
    Il ghoul poteva parare. In quel caso, Hibiki avrebbe approfittato del momento di distrazione per tranciare la kagune.
    Se il ghoul avesse invece schivato, oltre a non volergli dare occasione per allontanarsi di nuovo, il movimento della naginata sarebbe stato diverso ma l'obiettivo lo stesso.
    Quella kagune andava amputata.
    La cosa migliore, in effetti, sarebbe stata se il ghoul avesse deciso di attaccare con la bikaku.
    Attaccare con la kagune era un modo sicuro per far più danno possibile, soprattutto se messi alle strette, ma una cosa che i ghoul pensavano raramente era che al picco della loro offensiva erano anche più esposti. Lo era soprattutto la kagune.
    Poi avrebbe dovuto comunque muoversi a neutralizzare la minaccia, prima il processo di rigenerazione facesse il suo dovere.
    Di combattere una lucertola non ne aveva proprio voglia.
     
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    Turno 03 (Yun-ho & Hibiki)

    ❖ YUNHO & HIBIKI
    Il ghoul di tipo bikaku si sentiva pronto, continuando a scambiarsi fendenti con Hibiki, che era riuscito con prontezza ad evitare quella panchina volante. Il colpo era stato parato con la sua kagune, dando quindi spazio al ghoul di provare a colpirlo in volto con un pugno. La sua kagune non era una delle più robuste e anche se venisse tranciata non sarebbe un problema, poteva sempre rigenerarla in pochi istanti fintantoché avesse avuto le energie necessarie. E, anche per evitare che venisse completamente tranciata, dopo aver tirato quel pugno, il ghoul si era tirato un po’ indietro, mettendo spazio tra loro due in modo da recuperare spazio d’azione considerando la lunghezza della quinque avversaria. Era pericolosa, e quelle piccole ferite che si stavano rigenerando lo dimostravano.
    Nel mentre, dal lato di Yun-ho, bloccare il colpo con la valigetta era stata una buona idea, considerando il materiale con cui era composta non si era distrutta immediatamente all’impatto, fungendo quindi da momentaneo scudo improvvisato. L’impatto era stato comunque abbastanza forte da sbalzare un po’ Yun-ho all’indietro, facendo comunque in tempo a poter infilzare la fiala in un punto scoperto del braccio del ghoul che, ora in panico, aveva proceduto a saltare via e togliersi di dosso quella fiala prima che entrasse completamente nel suo corpo, strappandola via con forza. Il danno era fatto e anche se non era stata somministrata completamente la dose, poteva già sentire i primi moti d'indebolimento, la kagune che a malapena riusciva a rimanere compatta.
    Il suo compagno urlò un “No!” notando la scena, rivelando così la sua voce femminile, con un tono che dal puro panico che stava provando era tramutata in furia, mettendosi quindi tra i due Investigatori e il suo compare che ancora non sembrava intenzionato a battere ritirata nonostante la situazione. Aver attaccato separatamente era stata per i due ghoul una cattiva idea, dovevano agire come fossero stati un tutt'uno nonostante gli avversari fossero due. Come avevano sempre fatto. Gli ordini andavano eseguiti.


    Turno 04 (Milo: Status -5%, Hui).

    ❖ MILO.
    La situazione non era certo delle migliori per il nostro duo di Investigatori, ma allo stesso tempo nemmeno completamente favorevole per i due ghoul. Milo era riuscito dunque ad evitare la macchina che era stata spinta con forza nella sua direzione con frustrazione. La ferita che aveva causato al ghoul, durante gli stessi istanti, si stava lentamente rigenerando. Il ghoul in questione non aveva tuttavia perso di vista Milo, lo sguardo sempre puntato sulla sua figura con l’intenzione di tenerlo il più lontano possibile dall’altro suo compare. Insomma, non voleva di certo che fosse l’altro ghoul a farlo fuori. Il bersaglio era il suo, dopotutto. Tuttavia, sapeva che doveva stare attento e non sottovalutare troppo i due agenti della CCG.
    Milo, infatti, invece di continuare ad attaccarlo, notando la collega chiaramente in difficoltà, si era dunque apprestato a correre in suo soccorso. Il ghoul dalla maschera da leone aveva steso a terra Francesca con un colpo preciso che ella non era riuscita ad evitare, la fiala che le era scivolata di mano nell’impatto era rotolata via, e anche per questo, il ghoul non aveva subito notato Milo avvicinarsi. La pugnalata alla spalla se l’era presa in pieno, come il contenuto della fiala che era stata a lui somministrata. Un grave errore da parte sua, dunque.
    Il ghoul reagì in fretta, dando un colpo di kagune a Milo in modo da allontanarlo da sé, un ultimo atto pieno di energia prima che la sua kagune ukaku si disintegrasse sotto i suoi occhi, le energie che a mano a mano stavano scemando. Fino a quando l’effetto della fiala non fosse entrato completamente in azione sarebbe stato debole, alla pari con un umano. Tanto valeva fare a cazzotti, non l’avrebbe fatta finire così.
    Notando la scena, l’altro ghoul si era fermato di botto prima di attaccare di nuovo Milo, non curandosi tuttavia della fine del suo vecchio avversario. Notò invece Francesca che, dopo essersi alzata, stava cercando di recuperare l’altra fiala. Non poteva permetterle di farlo, per cui, invece di attaccare Milo, era corso nella direzione di Francesca con la kagune rinkaku sguainata.

    ❖ HUI.
    Il Primo Grado Yokoyama Masaki era rimasto immobile durante tutta l’operazione, dapprima restio a intraprendere una contrattazione con un ghoul tanto vile da prendere in ostaggio una giovane, ma giungendo presto alla conclusione che, semplicemente, non avevano altra scelta. Ne andava della vita della ragazza, la quale, per quanto lo riguardava, veniva prima della cattura.
    Fedele all’attitudine per cui era conosciuto, aveva ricambiato ogni sguardo di Onishi Hikaru con la diffidenza - tanto nei confronti del ghoul, quanto in quelli del collega - scritta in faccia. Non si era mai fidato granché di quella famiglia, meno che mai di un qualcuno che, stringendo tra le mani una quinque, rivolga un sorriso serafico a un nemico.
    Era piuttosto palese che Onishi Hikaru fosse imprevedibile, ma Yokoyama Masaki non poteva neanche lontanamente immaginare quanto.
    Gli occhi del ghoul e quelli del Primo Grado si erano incrociati per solo un istante, ma era bastato affinché l’Onishi sparasse a bruciapelo contro il nemico. Senza il minimo riguardo verso l’ostaggio, che ovviamente era rimasto colpito. Ma andiamo con ordine.
    Il primo proiettile esploso colpisce in pieno il braccio del ghoul, non attraversandolo solo grazie alla coriaceità della sua pelle. Lo spavento e il dolore lo fanno sobbalzare e muovere istintivamente all’indietro, verso il palazzo alla sua destra, schivando così in maniera involontaria il secondo proiettile, che si conficca nell’asfalto dopo aver sfiorato la pelle della ragazza e lasciato una piccola mezzaluna di sangue come segno del suo passaggio.
    Anche l’ostaggio urla di paura e dolore a questo punto, venendo liberata dalle braccia del ghoul che mette quanti più metri possibile tra sé e l’Onishi in movimento per raggiungerlo.
    Ed è allora che accade l’impensabile.
    La ragazza, col viso contratto da una furia cieca e una gamba zoppicante, si lancia di peso addosso a Hui vanificando il suo attacco, mirando a dargli uno schiaffo dritto in faccia.
    «Ma ti sei bevuto il cervello, bastardo?! È così che salvate la città, sparando sugli ostaggi? Ma io ti denuncio, potevo morirci per le tue stronzate!» strilla, completamente fuori di sé, e in fondo ha ragione.
    Il problema è che questa reazione non solo funge da diversivo per il ghoul, che ne approfitta per lanciarsi in una scalata dell’edificio con un braccio sanguinante, ma anche la ragazza ha la ferma intenzione di continuare a sbarrare la strada a Hui finché non le chiederà scusa. È anche mezza zoppa, quindi le viene un po’ complicato togliersi di mezzo.
    Nel frattempo Masaki, poco interessato alla lite, è passato all’azione, rivelando parte del motivo per cui è finora rimasto fermo in silenzio: individuare i punti ideali per arrampicarsi nei muri dei palazzi che chiudono il vicolo. Dopotutto, quella è sempre stata l’unica vera via di fuga del ghoul.
    Con inaspettata maestria, egli sembra quasi anticipare le mosse del nemico: i suoi pugnali si conficcano nelle pareti là dove le mani del ghoul stanno per aggrapparsi, costringendolo a perdere tempo e allungare la strada. Sebbene l’oscurità e il bersaglio mobile rendano i tiri abbastanza imprecisi, uno dei pugnali colpisce di striscio e ferisce la kagune, senza però infliggere danni significativi.
    Più sale, anche aiutandosi con la kagune, più il ghoul diventa difficile da colpire. Masaki non può farcela da solo, ha bisogno di Hui per vincere contro il mostro aiutato dal favore delle tenebre. Ma manca pochissimo perché il ragazzo raggiunga il tetto e scappi, troppo poco per mettersi a caricare fiale di inibitori, e non ci sono scale di servizio da usare per inseguirlo.
    Tutto per colpa di quella ragazzina sciagurata.


     
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    CCG
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    Yun-ho Son

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    28 y.o.

    QUINQUE
    dvorit (ukaku)

    RANK
    secondo grado

    A giudicare dal sangue freddo di Hibiki e dalla sua fermezza, Yun-ho non avrebbe avuto di che preoccuparsi. Anche perché, se anche avesse voluto prestare attenzione al collega, sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe potuto fare, ammesso che l'obiettivo del coreano non fosse quello di morire ammazzato molto male da un ghoul che non aveva intenzione di battere in ritirata.
    Yun-ho era stato fortunato, forse, oppure piuttosto astuto: usare la valigietta come scudo era stato l'unico modo che aveva avuto per parare, anche perché se avesse schivato e basta non era certo che ne sarebbe uscito indenne. Oltre al fatto che aver ricevuto un addestramento militare sembrava dare i suoi frutti, visto che si era evitato chissà quale volo all'indietro. E chissà quanto male avrebbe potuto farsi.
    Anche se la fiala non aveva comunque vuotato tutto il contenuto inibitore al suo interno, quel che era entrato in circolo nel sangue del ghoul era sufficiente per aver cominciato a giocargli brutti scherzi: ottimo, adesso erano in vantaggio.
    Dalla valigia ormai rotta dall'impatto, estrasse il fucile. No, non aveva il tempo materiale di pensare a costruire la sua postazione da cecchino provetto, e lo stava comprendendo a sue spese: poteva fare il cecchino anche senza il treppiedi a sostenere l'arma.
    Anche senza doversi necessariamente posizionare e mettendosi comodo in chissà quale anfratto del quartiere.
    Ogni attimo era prezioso e Yun-ho non l'avrebbe sprecato.
    Fu così che, una volta imbracciato il fucile, avvicinò l'occhio destro al mirino e, qualche istante dopo aver tentato di aggiustare la mira, sparò un colpo alle gambe dell'ormai rivelatasi una ghoul, per mettere fuori gioco anche lei.
    Yun-ho si alzò da terra, avvicinandosi con molta calma verso il collega, a cui diede un'occhiata distratta. Sembrava essere tutto intero, fortunatamente, quindi non aveva nulla di che preoccuparsi. Magnifico.
    Non abbassò mai la canna del fucile, che era rimasta puntata verso i due ghoul: la "ragazza" con la bikaku si era frapposta tra il suo compagno inibito dal contenuto della fiala e loro.
    «Arrendetevi» mormorò con voce apparentemente tranquilla il coreano, il tono particolarmente atono e di un volume non troppo alto. «O vi ammazzo.»
    Semplice, conciso e telegrafico. Non aveva tempo da perdere. La ghoul sembrava essere piuttosto arrabbiata per la situazione ― probabilmente erano amici molto stretti o addirittura una coppia? ―, ma questo non impediva al secondo grado di fare il suo tentativo e cercare di prendere le redini della situazione. Non aveva mai allontanato l'occhio dal mirino, le mani imbracciavano il fucile in maniera tale da riuscire a sparare un altro colpo al primo movimento. Non gli avrebbe lasciato fare un altro passo e sapeva che Mizushima sarebbe stato sicuramente dello stesso avviso.

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