C'est dans le besoin qu'on reconnaît ses vrais amis.

Chihiro Fujioka & Lancelot Moreau @Cherry Passion Love Hotel | 05/08/2021 | 21:40

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■

    Group
    Staff
    Posts
    4,916
    Power-up
    +693
    Location
    Snezhnaya

    Status
    Ghost
    Lance Moreau Calavera
    xDTeaSf
    Sì, era indubbiamente il setting ideale per un romanzo sci-fi. Lance piegò gli angoli della bocca in un piccolo sorriso, in qualche modo rincuorato dal fatto che, nonostante l’evento tragico, Chihiro non avesse perso la sua strampalata attitudine all’ironia.
    Per un attimo sperò che l’umano sarebbe riuscito a farsene una ragione e andare avanti, lasciandosi alle spalle Minoru Morinaga e custodendo i ricordi che li legavano, ma in fondo al cuore Lance sapeva benissimo che non sarebbe andata così. Quel poco che aveva appreso di Chihiro Fujioka parlava di ribellione e coraggio che sfociava in una strabiliante incoscienza: lui ambiva a morire come la farfalla che scopre il fuoco, e di certo non si sarebbe tirato indietro dal farlo se era per qualcuno a cui voleva così bene.
    Faceva male, un po’ come quando si è divorati dai morsi della fame e non c’è niente da mangiare. Faceva male ammettere di essere terribilmente geloso del legame tra quei due uomini. Anche lui avrebbe voluto significare qualcosa per qualcuno, ma non si illudeva che al mondo esistesse nessuno, neanche il maestro, che lo amasse tanto. E mai sarebbe esistito.
    Era una triste verità con cui aveva fatto i conti da tempo, tanto da non permetterle di far appassire quel piccolo sorriso che era riuscito ad abbozzare.
    «Il maestro non mi impedito di avvisarla, ma non era neanche felice che mi esponessi al pericolo.» disse, sincero tanto nelle parole quanto negli occhi cristallini.
    Chiaramente Levon Moreau non apprezzava che le sue proprietà fossero messe in pericolo, soprattutto se questo poteva connettere i puntini e mettere a rischio anche lui. Chihiro si era scontrato nel modo più diretto possibile con la determinazione del maestro nel tenere tutti al sicuro.
    «Quando abbiamo scoperto che Morinaga Minoru era il prossimo in lista, ho chiesto al maestro se potessimo fare qualcosa per prevenirlo.» chinò gli occhi, facendo appello ai ricordi di appena qualche giorno prima. «Ma non c’era motivo per noi di esporci per uno sconosciuto. Così ho chiesto di poter mettere in guardia almeno lei, e il maestro ha acconsentito.»
    Non era certo la cosa più bella da sentirsi dire, ma era la verità e Chihiro Fujioka aveva sempre affermato di volere la verità, anche quando faceva male.

    «Parlato.»
    "Pensato."
    Ghoul
    Is it mad to pray for better hallucinations?
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    fearful necromancer
    ■■■■■

    Group
    Staff
    Posts
    4,866
    Power-up
    +749
    Location
    The Abyss

    Status
    Ghost
    Chihiro Fujioka
    deEUQ9d
    Il ragazzo non sembrò esitare dal dare una risposta sincera alla sua domanda a bruciapelo e Chihiro lo stette ad ascoltare in silenzio, lo sguardo argenteo che non aveva abbandonato per un istante il viso di Lancelot. E appena il ragazzo aveva detto la sua, Chihiro batté le ciglia chiare come a rifocalizzare lo sguardo che poi spostò al soffitto senza esalare nessun suono, e riappoggiando la schiena allo schienale della sedia, ragionando e pensando, cercò di trovare una qualsiasi soluzione al problema che aveva ora di fronte. Era una persona creativa e si reputava anche adeguatamente intelligente e brillante, ma più di tutto, non era il tipo di persona che non si sarebbe fatta fermare da un semplice ostacolo sulla sua via.
    Schiuse quindi le labbra, esalando piano come a recuperare il respiro che non si era accorto stesse trattenendo «Capisco» mormorò lui, riportando poi lo sguardo sulla figura minuta del ghoul dai capelli rossi «Ma dimmi, se vi costringessi a portarmi a chi di dovere della vostra piccola organizzazione? O anche semplicemente a mollarmi lì» chiese infine, la voce roca, con tutta la calma di qualcuno che di certo non aveva fatto una richiesta più che azzardata e a dir poco irresponsabile. Ma se lo si chiedeva a lui, quella era una proposta ottimale: a richiesta eseguita, se la sarebbe dovuta cavare da solo. Ma tanto gli bastava provare.
    HUMAN
    25 Y.O
    WRITER / NOVELIST
    ROBUHO MANAGER
     
    Top
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■

    Group
    Staff
    Posts
    4,916
    Power-up
    +693
    Location
    Snezhnaya

    Status
    Ghost
    Lance Moreau Calavera
    xDTeaSf
    «Excusez-moi?»
    Lance sperò di aver sentito male, ma la speranza morì sul nascere. Quelle che aveva udito erano senza dubbio parole folli, pronunciate da un uomo abbastanza folle da rischiare inutilmente la vita in un’impresa che non avrebbe mai potuto portare a termine.
    Sul viso del ghoul si susseguirono diverse emozioni: l’iniziale confusione lasciò spazio allo sgomento, poi al dolore, infine al panico. Una tavolozza con uno sfondo comune, l’incalzante pallore che rese i colori delle iridi e dei capelli ancor più vibranti.
    Con uno scatto legnoso, avulso della scioltezza tipica dei predatori come i ghoul, Lance scattò in piedi come se quella vicinanza avesse finito per scottare più lui che lo scrittore dall’incomprensibile desiderio di morte. Un paio di passi indietro e, senza rendersi del tutto conto di quanto pazzo doveva sembrare, prese a gesticolare in maniera febbrile e dardeggiare con lo sguardo nei dintorni, come se l’ambiente freddo di una reception avesse potuto suggerirgli come convincere Chihiro a desistere.
    «C'est impossible! C'est absolument hors de question!» sbottò, con sorpresa di nessuno nel francese a cui non poteva fare a meno di tornare nelle situazioni di stress, peccato che Lance fosse sempre stressato.
    Instancabile e dimentico del dolore allo stomaco che di tanto in tanto tornava a colpire, il ragazzino cominciò a camminare avanti e indietro scoccando allo scrittore sguardi terrorizzati.
    «Non so neanche se sia possibile catturare qualcuno che non è stato selezionato, e lei vuole addirittura costringere il maestro? Ha idea di che guai passerei per una cosa del genere? E che guai passeremmo tutti se dicessimo di essere stati costretti a catturarla per rimediare a un nostro errore?»
    In qualche modo la barriera linguistica stava salvando Chihiro dalla sua crisi di nervi, la quale era però visibile in praticamente tutto: dalle mani che tremavano agli occhi acquosi, dai movimenti rigidi alla voce spezzata. Dentro di sé, Lance era una tempesta incapace di sfogarsi.
    «Non è per questo che sono venuto qui…» finalmente si fermò, quasi di spalle rispetto allo scrittore; quando si voltò verso di lui, lo trafisse con uno sguardo rabbioso e occhi che minacciavano di traboccare di lacrime. «Non è per condannarti a morte che sono venuto qui, maledetto idiota!»
    Cervello e bocca avevano scelto un pessimo momento per smettere di comunicare, e così in una sola frase era riuscito a insultarlo, mancargli di rispetto e mandare al diavolo il suo piano. Oh, e mettersi a piangere.
    Ottimo lavoro.
    E non aveva ancora finito.
    Con appena poche falcate, in barba alla sua bassa statura, scartò la distanza che si separava e si fermò nello stesso punto di poco prima puntando l’indice destro contro il naso di Chihiro.
    «Ho passato tutta la vita a servire, a eseguire gli ordini di voi umani e sentirmi comunque uno schifo, perché non ho altra scelta per fare ammenda per essere nato ghoul. Tu non hai idea di quanti miei simili abbia ammazzato e quanti umani abbia visto morire in quei laboratori. Tu non hai idea di quanto il mondo là fuori sia raccapricciante!»
    Quel fiume di parole se lo teneva dentro da chissà quanto tempo, così esplosivo da impedire a Chihiro qualunque tentativo di ribattere finché non si fosse placato.
    «A te probabilmente non frega niente, sin dall’inizio ci hai trattati come un passatempo divertente finché è durato. E lo capisco, non lo condivido ma non mi piace giudicare gli altri e il modo in cui vivono. Hai il diritto di infischiartene se noi rischiamo la vita mentre tu salvi il tuo amico, ma non hai il diritto… non hai alcun diritto…»
    In un attimo il ghoul parve spegnersi: chinò la testa e gli occhi ancora pregni di rabbia e lacrime verso il pavimento, lasciò scivolare le braccia lungo i fianchi e la voce, ancora rotta, tornò a essere un sussurro.
    «Non avevo mai sentito le fusa di un gatto, assaggiato quelle bibite strane che piacciono a tutti, visto un uomo vestito da donna… era strano, ma mi piaceva. Mi ha fatto sentire un po’ normale, anche se per poco.»
    Parlare con un nodo alla gola era doloroso, ma Lance non si lasciò fermare e con un gesto irritato si passò una manica sul volto bagnato.
    «Una volta mi hai detto che non succede niente se ti dico di no. Quindi ti dico di no, non voglio che tu muoia.»

    «Parlato.»
    "Pensato."
    Ghoul
    Is it mad to pray for better hallucinations?
     
    Top
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    fearful necromancer
    ■■■■■

    Group
    Staff
    Posts
    4,866
    Power-up
    +749
    Location
    The Abyss

    Status
    Ghost
    Chihiro Fujioka
    deEUQ9d
    La reazione di Lancelot alla sua richiesta fu immediata. Le labbra schiuse da un’esclamazione che non era riuscito a trattenere, l’espressione del suo volto che mutava in ogni istante che passava, una tela di diversificate emozioni che Chihiro poté ammirare. Sorpresa, panico, sgomento. Quelle erano solo alcune delle tante emozioni che Chihiro poté distinguere sul volto dell’altro, il quale scattò poco dopo in piedi iniziando a camminare e gesticolare con frenesia per l’ufficio, come se, nel panico che stava provando, stesse cercando le parole giuste da lanciargli contro.
    Chihiro deglutì, seguendolo con lo sguardo argenteo, le parole che seguirono in quella lingua che non conosceva benissimo ma di cui aveva imparato le basi, gli scivolarono addosso, il cui significato era chiaro e lampante nonostante il divario linguistico tra loro due. E quando prese a parlare nella lingua comune, lo scrittore stette in silenzio ad ascoltarlo, senza fiatare o fare qualunque altro movimento.
    La sua predica era una che, in realtà, si era aspettato quando aveva pronunciato quella sua cocente domanda. Nessuno sano di mente, dopotutto, avrebbe acconsentito facilmente ad una proposta del genere, idiotica e sconsiderata, vedendo che a repentaglio non ci sarebbe stato solo lui ma anche le persone a cui aveva chiesto aiuto p che lo avrebbero aiutato. In special modo se qualcosa sarebbe andato irreparabilmente storto (anche se, dal punto di vista di Chihiro, già storto qualcosa era andato poiché in pericolo c’era qualcun altro. Tutto andava bene, dunque, se l’unico a rischiare fosse stato proprio lui stesso).
    Tra l’altro, bastava osservarlo per appurare che Lancelot sembrasse essere ad un passo dall’avere una crisi isterica, lacrime di frustrazione gli contornavano gli angoli degli occhi, la voce che si stava ad ogni parola spezzando sempre di più, i tremori delle sue spalle. Dettagli lampanti che, dunque, erano evidenti anche dalla sua posizione un po’ più distante. Gli aveva chiesto troppo e questa volta lo aveva veramente ferito, era ciò di cui si rese presto conto lui. Vederlo così lo faceva… sentire in colpa. Una reazione che spesso nemmeno sentiva o percepiva veramente verso il prossimo. Un’emozione rara.
    Tutto d’un tratto il ragazzo si fermò, le spalle tremanti girate contro di lui come a prendere un respiro per schiarire un attimo la mente, le parole che non sembravano più avere un filo. E lo sguardo che gli lanciò poi lo trafisse, e Chihiro schiuse le labbra che non si era accorto aveva assottigliato. Abbassò per un attimo lo sguardo argenteo, chiuse gli occhi e prese un respiro. Lo risollevò poi pochi istanti dopo, con apparente calma nel mentre osservava le lacrime che scendevano sulle guance del ragazzo. Era raro che qualcosa, o qualcuno, lo toccasse nel profondo, che lo facesse reagire in qualunque modo a lui estraneo.
    E Lancelot si mosse di nuovo, senza dargli tempo di muovere un altro muscolo, questa volta raggiungendolo con qualche ampia falcata per poi puntargli un dito accusatorio contro prima di parlare nuovamente, ritrovato il senso della sua sfuriata nei suoi confronti. E Chihiro lo lasciò sfogare, sempre in silenzio nel mentre ascoltava quelle parole che gli fu subito chiaro il ragazzo si era tenuto dentro per chissà quanto tempo e che mai aveva esternato veramente. Fino a quel momento, fino a quanto lui aveva premuto troppo. Perché quello era quello che succedeva sempre, spingeva troppo dei punti dolenti e poi si sorprendeva del risultato che otteneva.
    L’impeto, la fiamma con cui Lancelot aveva inizialmente fondato il suo discorso si stava affievolendo, e facendo ricadere le braccia ai lati del suo corpo, il ghoul a stento era riuscito a finire quello che voleva dirgli, la voce ancora rotta, gli occhi ora piene di lacrime che non sembravano voler smettere di scendere nemmeno quando era andato ad provare ad asciugarle con la manica della sua maglia.
    Chihiro lo aveva lasciato parlare fino alla fine, senza mai interromperlo. Era il minimo, dopotutto, che poteva fare, considerando quanto il ragazzo si fosse appena aperto con lui. E non appena quell’ultima parola era stata pronunciata, quel sonoro e categorico “no”, decise che non avrebbe più insistito, considerando quando a nudo si fosse messo di fronte a lui, cosa che in pochi avrebbero fatto. Fosse stato Minoru, lo avrebbe preso a schiaffi come era giusto fosse pur di fargli capire stesse sbagliando e quanto egoistiche le sue parole fossero state. A quel pensiero, si portò una mano al petto, un dolore che non sapeva come descrivere si stava facendo sempre più sentire.
    «Tu non ti devi scusare di niente, Lance-kun, tanto meno della tua natura. Sono io che ti devo delle scuse» disse dopo qualche attimo Chihiro, la voce roca dalla gola ora secca, un nodo che si era formato nella sua gola mano a mano che l’altro aveva detto la propria, lo sguardo sicuro ma allo stesso tempo malinconico che era andato a cercare quello dorato do Lancelot. E forse quelle non erano le parole giuste da dire, ma era quello che si sentiva di dover ribadire.
    Si alzò dunque in piedi, allungando una mano nella sua direzione con l’intenzione di posarla sulla testa del ragazzo, in modo da andare ad accarezzargli la testa come era solito fare con la sua piccola Azuki, non sapendo bene, però, come poter consolare. Quando le persone piangevano di fronte a lui, non sapeva mai come reagire. Si trovava sempre paralizzato, la mente vuota.
    «Su su, non piangere» disse quindi sottovoce, per poi andare ad allargale le braccia come a chiedergli un abbraccio, come a chiedergli di trovare conforto in lui «e questa non è la soluzione giusta… va bene. Non posso chiederti di più» aggiunse poi, lo sguardo basso, con il pensiero che se quella non era la soluzione giusto, allora doveva trovare altro. Anche se, in quel momento, non voleva vedere Lancelot soffrire e tormentarsi per le sue parole. Bastava sentisse solo lui quella sofferenza per entrambi, le sue colpe da espiare, un peso che si sarebbe portato sulle spalle da solo. Come sempre aveva fatto, perché mai voleva pesare a nessuno e così aveva sempre vissuto, il suo modo di vita leggera.
    HUMAN
    25 Y.O
    WRITER / NOVELIST
    ROBUHO MANAGER
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    ■■■■■

    Group
    Staff
    Posts
    4,916
    Power-up
    +693
    Location
    Snezhnaya

    Status
    Ghost
    Lance Moreau Calavera
    xDTeaSf
    Come un bollitore che smette gradualmente di fischiare tutta la sua aria compressa, anche Lancelot si ritrovò a fissare con occhi vacui il pavimento. Si sentiva del tutto svuotato di emozioni e pensieri, la gola tanto raschiata dalla voce inusualmente alta e concitata da sembrare perforata da mille spilli. Ora più che mai, percepiva il suo corpo come un contenitore fatto di limiti perfettamente distinguibili, nei quali la rabbia si era dibattuta per esplodere lasciando solo una strana sensazione di formicolio sulle braccia e di vuoto nel petto.
    Non aveva idea di cosa gli stesse accadendo ─ di emozioni non ne aveva mai capito granché ─, tuttavia sperava che finisse presto e al contempo che durasse per sempre. Da un lato smaniava per sentirsi di nuovo padrone di sé, e non un guscio vuoto che faticava a mantenere il contatto con la realtà e a notare le reazioni di Chihiro; dall’altro, però, il pensiero di tornare in balia dei pensieri intrusivi che gli tenevano sempre compagnia faceva troppa paura ora che aveva sperimentato quella strana libertà.
    Aveva buttato fuori… probabilmente tutto, pensò, tutto quel che aveva accumulato in anni di silenzio, dolore e rassegnazione. E l’aveva fatto malissimo, aggrovigliando pensieri su pensieri in una maniera che l’avrebbe reso più simile a un bambino piagnucolone che a un sopravvissuto sull’orlo del baratro, ma ormai era andata e dubitava che Chihiro avrebbe voluto avere a che fare con lui dopo quello scoppio. Si era bruciato l’unica chance di vivere qualcosa di diverso dalla cupa routine di strumento dell’albero della vita, tuttavia… tuttavia non se ne pentiva.
    Quando il silenzio calò come una ghigliottina e a Lance non rimase che una cascata di lacrime da asciugare, un barlume di orgoglio si accese nel suo petto come non ricordava fosse mai accaduto: aveva lottato per sé e non per ordine di altri, per realizzare un suo desiderio e proteggere qualcuno. Non sapeva se ci sarebbe riuscito, anzi, conoscendolo, il maledetto scrittore pazzo avrebbe prontamente trovato un altro modo per rischiare la pelle senza coinvolgere i Moreau, ma averci comunque provato era qualcosa che neanche lui pensava avrebbe mai fatto.
    Tra una lacrima e l’altra osservò le braccia protese di Chihiro, chiedendosi come interpretarle. Sapeva bene che quel gesto era in genere un invito a un abbraccio, ma gli unici abbracci che aveva sperimentato nella sua breve vita risalivano ai tempi in cui la sua famiglia era ancora in vita. Adesso non sapeva bene come reagire, e glielo si poté leggere nello sguardo spaesato e nel lieve rossore che si aggiunse a quello già accumulato per la rabbia.
    «Quindi non mi odia… ?» domandò, timoroso, mordendosi inconsapevolmente le labbra per l’ansia.
    Aveva dato quasi per scontato che Chihiro l’avrebbe rimproverato e cacciato immediatamente: invece non solo gli aveva chiesto scusa, ma gli aveva addirittura appoggiato una mano sulla testa e poi cercato di abbracciarlo. Lance non le capiva proprio, le persone. E Chihiro era pazzo.
    Il ghoul tirò su col naso, le spalle scosse da brividi e tremiti, e finalmente si mosse in avanti per accettare quel briciolo di disinteressato affetto che l’umanità gli mostrava per la prima volta da anni. Inevitabilmente goffo e rigido, anziché ricambiare il gesto si limitò ad avvicinarsi abbastanza da poter posare la fronte sulla spalla dello scrittore.
    «E cercherà comunque un modo per salvare Morinaga Minoru.» completò dopo un breve silenzio, abbastanza di nuovo in sé da ristabilire le distanze formali con l’uomo e ridurre la voce a un filo stentato, arrochito.

    «Parlato.»"Pensato."
    Ghoul
    Is it mad to pray for better hallucinations?
     
    Top
    .
19 replies since 1/11/2022, 17:54   263 views
  Share  
.