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.Yoko FujiwaraAspirante Restauratrice23La giornata sembrava essere iniziata piuttosto bene per Yoko, sebbene era, di nuovo, fuggita alla velocità della luce a colazione, prendendo la prima cosa che riusciva, e con una scusa si era dileguata.
Le avevano detto che la settimana dopo non ci sarebbero stati per un impegno importante con la CCG, ed lavorando a stretto contatto oramai da generazioni, sarebbero dovuti essere presenti: a lei non poteva che importare di meno, era meglio così, che andassero loro, lei non ci teneva a fare la figlia di rappresentanza, magari con il rischio che avrebbero cercato di farle conoscere qualcuno.
Oramai stava ben attenta ad evitare quelle piccole trappole, e quando poteva tirarsi indietro, lo faceva; ecco il motivo per cui aveva deciso che in quella settimana sarebbe stata irraggiungibile, così non avrebbe creato nessuna occasione ulteriore per essere messa con le spalle al muro.
In settimana sarebbe passata in università, anche se si era laureata da poco, aveva un bando in sospeso a cui era particolarmente interessata, e visto che il suo professore sembrava molto propenso a darle una lettera di presentazione niente male, non ci avrebbe pensato due volte ad accettare qualsiasi incarico, anche fuori dal Giappone, così da poter finalmente scappare.
Intanto doveva tenersi occupata con qualche aiuto extra che poteva dare facendo da assistente al suo professore, ma meglio di niente.
Tutto per avere più esperienza e sopratutto, stare lontano dalla sua vita per qualche ora: sapeva di essere in qualche modo fortunata, ma allo stesso tempo si sentiva in trappola nella sua stessa esistenza, e non era una cosa a cui si sarebbe mai abituata, per quanto sua madre insistesse.
Era, ingenuamente convinta, di poter fare fino alla fine ciò che desiderava, che sarebbe riuscita a convincere i suoi genitori e a prendere la sua desiderata indipendenza, forse le bastava vincere quel bando, andare via e non farsi più trovare.
Al momento però non era possibile, motivo per cui quella giornata aveva deciso che sarebbe andata a fare shopping per distrarsi: era infatti entrata in una gioielleria per prendersi un braccialetto che stava adocchiando da un po' e alla fine, aveva deciso di premiarsi per il duro lavoro che aveva fatto fino a quel momento studiando, sarebbe stato il suo auto-regalo.
Certo, la laurea era passata, ma non era mai troppo tardi per farsi un regalo, e poi...lo desiderava tantissimo, tanto che se l'era subito messo al polso prendendo comunque la bustina con la custodia, ed era uscita estremamente felice e soddisfatta.
Tiffany faceva davvero un sacco di cose carine, oramai quando poteva passare andava sempre per prendersi qualcosa, e oramai al negozio di Ginza la conoscevano abbastanza bene da capire i suoi gusti.
Stava decidendo dove mangiare e facendo dunque un recap mentale, fino a passare davanti ad una vetrina che attirò subito il suo sguardo: la prima cosa che vide fu il suo riflesso, e poco più sopra, la scritta che indicava che quello era un negozio di antiquariato.
Si era avvicinata attratta come una calamita, notando già da lì, o quanto meno, cercando di sbirciare più che poteva, che forse potevano avere qualcosa di interessante.
Magari che quello fosse il suo giorno fortunato tanto da trovare qualcosa da portarsi a casa?
Non aveva infatti resistito alla tentazione di andare in mezzo a tutti quegli oggetti per cercare di trovare qualcosa che urlasse ''MIO'': forse in quei contesti applicava un po' troppo la sua stessa strategia quando faceva shopping con l'ultimo paio di scarpe...ma alle volte anche quella poteva essere una guerra, seppur diversa.
Quindi, senza più esitare aveva passato la maniglia della porta, che fece squillare la piccola campanella che avvertiva il suo ingresso.
«Salve! È permesso?»
Chiese, anche se non stava più nella pelle, sentì una voce provenire dal retro del negozio che le diceva di entrare e guardare ciò che voleva, che sarebbe arrivato subito, e così fece: i suoi piedi sembrarono muoversi in automatico verso una sezione di libri, tra l'altro all'apparenza tenuti in ottimo stato.
Non voleva però rovinarli, e forse anche per deformazione professionale, aveva preso dei guanti che oramai portava sempre con se, per poter vedere meglio uno di quei pezzi da vicino.
Forse in mezzo a tutto quello, avrebbe fatto jackpot quella giornata! Ma si sa, non tutto va sempre come programmato, e quel giorno lo avrebbe decisamente provato sulla sua pelle.
«Parlato Yoko»
''Pensato Yoko''
My name isn't Alice, but I'll keep looking for Wonderland ♪Human. -
.VICTOR KRIEGER
Edited by Ryuko - 17/7/2020, 17:56. -
.Yoko FujiwaraAspirante Restauratrice23Era talmente concentrata che neanche si era curata dello sguardo irritata di qualcuno all'interno del negozio, ma aveva notato che non era la sola interessata a quella libreria.
Stava continuando a consultare il testo con attenzione e delicatezza, ma quando appurò che non era quello che poteva interessarle, ripose con cura il libro da dove lo aveva preso.
Per le orecchie dell'uomo accanto a sè doveva essere stato un sollievo perchè aveva smesso di parlare, ma allo stesso tempo, non sarebbe durato a lungo: lo sguardo della ragazza si era posato su un libro in particolare, che purtroppo era davvero in alto.
Non ci sarebbe mai arrivata da sola, decisamente!
Ci provò comunque, e con tutti i tacchi neanche ci riuscì, una cosa frustrante in effetti: avrebbe dovuto aspettare e chiedere al proprietario, anche perchè non vedeva una scala lì vicino, oppure...avrebbe potuto chiedere all'individuo vicino a sè.
Era però lo stesso che l'aveva guardata male appena era entrata, forse era un rischio chiedere, ma l'aveva squadrato senza volere, e sembrava abbastanza alto da arrivare allo scaffale che desiderava.
Provare non costava nulla, e poi...perchè avrebbe dovuto dirle di no?
Yoko decisamente non aveva la minima idea con chi stava per confrontarsi: avrebbe ricordato quel giorno come quello in cui il destino aveva deciso di giocarle un bruttissimo scherzo.
Si risistemò gli abiti dopo aver visto chiaramente di non arrivarci, prima di rivolgersi all'altro: be' con la gentilezza di solito si risolveva ogni controversia...
«Mi scusi...»
Iniziò, seppur a voce più bassa, ma pensando che non l'aveva sentita, aveva deciso di alzare un po' di più il tono, avvicinandosi anche all'altro.
«Mi scusi? Salve..ehm...non è che potrebbe aiutarmi?» Aveva chiesto pacatamente, con un leggero sorriso.
«Vorrei prendere quel libro rilegato in blu, su quello scaffale...ma è troppo alto per me...»
Spiegò, indicandogli il libro interessato con la mano guantata: se gliel'avesse preso avrebbe potuto consultarlo senza più alcun problema, ma poi ne aveva visto anche un altro lì vicino...ma forse era troppo chiedere per un ulteriore libro, decise che si sarebbe accontentata di un libro...per questa volta.
«Non è che potrebbe prendermelo...per piacere?»
Chiese infine, esponendo la sua richiesta: più osservava l'altro, più le sembrava uno di quegli uomini d'affari decisamente poco incline alla conversazione, aveva infatti una strana sensazione al riguardo.
Cercò di non perdersi in ulteriori pensieri, speranzosa in un aiuto.
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.VICTOR KRIEGER
Edited by Ryuko - 17/7/2020, 17:56. -
.Yoko FujiwaraAspirante Restauratrice23A quanto pare la richiesta di aiuto era stata completamente fallimentare, l'altro non sembrava intenzionato a darle una mano, anche se non gli sarebbe costato nulla allungare il braccio. Probabilmente gli pesava farlo, ma la cosa non le piacque comunque.
Non avrebbe dovuto aspettarsi qualcosa di diverso dal figlio di Dracula.
Si, aveva deciso di etichettarlo così in quel momento, sopratutto perchè, le era piaciuta ancora meno l'aggiunta che aveva fatto, come se lei non sapesse che fosse roba fragile! Aveva studiato per quelle cose!
Di sicuro, ne sapeva più di lui, ma non volle entrare nel merito...no ok era più forte di lei.
«Lo so benissimo che sono fragili, e la ''roba'' è quella di casa propria, non di certo questi libri»
Era stata pungolata nell'orgoglio, facendola arrivare alla spietata conclusione del ''se volevi una cosa, dovevi fartela da sola, come al solito'', già, perchè a quanto pare la gentilezza non era di casa quel giorno.
«Ma grazie comunque, vorrà dire che ci penserò da sola»
commentò, non si sarebbe di certo tirata indietro adesso: inoltre, il proprietario sembrava ancora perso chissà dove nel retro, e non aveva intenzione di aspettare, anche perchè dopo aveva altro da fare.
Di conseguenza, non avendo una scala a portata, aveva deciso di appoggiarsi ad uno dei ripiani per darsi la spinta sufficiente ad arrivare al famigerato libro.
C'era quasi.
Era così vicino.
''Ce l'ho fatta!''
Pensò trionfante quando riuscì ad acciuffare il volume, ma la sfortuna quel giorno sembrava decisa a farle scontare il fatto che fosse contenta per una volta e che stesse andando tutto troppo bene...tanto che per tirare fuori il libro, uno era scivolato, e la traiettoria era proprio il figlio di Dracula!
''oh...merda...''
Fu il primo pensiero che le venne in mente, ma che non pronunciò tornando con i piedi per terra e il suo libro fra le mani: di certo sentiva di aver fatto una figuraccia ma...un po' non poteva dire che se la rideva.
Un pochettino-ino-ino-ino se lo meritava.
Infatti doveva cercare di non ridere, nonostante fosse preoccupata comunque se l'altro si fosse fatto male o meno.
«Ehm...mi scusi...tutto ...bene?»
Non sapeva esattamente come riformulare la frase, perchè per quanto fosse buona educazione accertarsi che stesse bene, una parte di lei sentiva che tutto quello sarebbe stato solo il preludio di un probabile quarto d'ora poco piacevole.
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Edited by Ryuko - 17/7/2020, 17:55. -
.Yoko FujiwaraAspirante Restauratrice23Per quanto le bruciasse particolarmente dare ragione a quel tipo sul suo approccio sbagliato, e no, non avrebbe ceduto, non aveva intenzione di abbassare la testa, non l'aveva mai fatto, perchè iniziare ora?
Il suo sguardo sembrava proprio volerla provocare a rispondere, e più i secondi passavano più ne era certa, e se c'era una cosa tremendamente sbagliata da fare era darle la possibilità di farlo: anche perchè, Yoko non si tirava mai indietro a qualcosa del genere.
«È stato un incidente» Commentò, a braccia conserte, e non le piacque neanche il fatto che lo aveva rimesso al suo posto, ora come faceva a riprenderlo?? Avrebbe dovuto senza dubbio chiedere al proprietario o una scala, perdendo ancora più tempo, ma alla fine sarebbe stata la soluzione migliore.
«Se lo avessi fatto di proposito, avrei preso meglio la mira»
Ah, giusto, certe cose non se le sarebbe tenuta neanche un po', e quel tipo non è che le ispirasse tutta questa simpatia visto come si era precedentemente rifiutato di aiutarla.
Ricambiò quel leggero sorrisetto, se credeva che avesse trovato qualcuna timorosa...be' aveva fatto male i suoi calcoli.
«Inoltre non avrei dovuto fare da sola se foste stato un pi' più... gentile» E si, avrebbe detto tutto, non si sarebbe tenuta qualcosa dentro, sopratutto se credeva di avere ragione.
E poi andiamo...dopo quella risposta....se lo meritava eccome secondo lei.
Il karma aveva agito in suo favore.
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.VICTOR KRIEGER
Edited by Ryuko - 17/7/2020, 17:55. -
.Yoko FujiwaraAspirante Restauratrice23Lo sguardo di sufficienza che le diede non le piacque per niente, più ci passava del tempo, più intuiva che non avrebbe portato a nulla di buono continuare quella conversazione, ma di essere messa sotto non gli andava per niente.
Di ritirarsi dunque, non se ne parlava: non aveva idea di chi aveva di fronte, e più avanti forse avrebbe pensato che il destino aveva un pessimo senso dell'umorismo, ma per il momento credeva che non lo avrebbe mai più rivisto.
Aveva assottigliato gli occhi, non proprio felice di vedere come aveva riposto nuovamente il libro, tanto valeva darglielo! La stava provocando di proposito? Probabilmente.
«Allora gira i tacchi, il negozio è grande abbastanza»
Aveva risposto a braccia conserte, ma con calma e pacatezza, anzi forse sembrava pure gentile se non fosse che le sue parole cozzavano con il suo tono; che fargli spazio e chinando pure la testa non se ne parlava: con chi credeva di avere a che fare?
Forse era un po' irresponsabile, dopotutto non sapeva chi aveva di fronte, ma non era nella sua natura essere così docile e accondiscendente come avrebbero desiderato i suoi...in questo senso suo padre aveva sempre ripetuto che era stata una disgrazia, che avrebbe voluto una figlia dal carattere più docile, anche se lei pensa intendesse ''manipolabile'', ma se l'era tenuto per sè.
Doveva proprio passare di lì? Dove c'era lei?
Era ovvio che lo stesse facendo di proposito, e probabilmente ci era cascata con tutte le scarpe, perchè sembrava troppo bello che potesse finire così facilmente tutto quello...
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Edited by Ryuko - 17/7/2020, 17:55. -
.Yoko FujiwaraAspirante Restauratrice23Il figlio di Dracula sembrava decisamente convinto che sarebbe riuscito a spostarla facendo il gradasso, ma quello che non si sarebbe aspettata era il fatto stesso che l'aveva realmente afferrata per spostarla: già dalla stretta avrebbe dovuto capire che era abbastanza forte da non metterci molto nel riuscirci, ma istintivamente aveva impuntato i piedi e nel cercare di togliere la mano dalla sua spalla successe l'inevitabile.
Il suo nuovo braccialetto era rimasto infatti impigliato nel cappotto dell'altro.
«Mollami subito! E stai...» stava per dire ''attento'', ma l'altro aveva ben pensato di strattonare più forte e anche lei senti lo strappo ma non solo...anche di qualcosa cadere a terra con un tintinnio inconfondibile.
Il suo polso fu di nuovo libero ma a caro prezzo, in tutti i sensi: il suo nuovo bracciale era spezzato e a terra, dire che le stava salendo il sangue al cervello tutto di un colpo era un eufemismo.
«Il mio bracciale! Guarda che hai combinato!»
Le parole gli uscirono senza neanche pensarci, e sopratutto per niente felici dalle sue labbra: aveva una vaga idea di quanto costasse?
Ora si che era arrabbiata, ma a quanto pare non sembrava l'unica con un problema del genere, ma quasi quasi sarebbe stata contenta se il cappotto si fosse strappato, la punizione perfetta per averla scostata in modo così rude e averle anche rotto il suo regalo!
«Un elefante avrebbe fatto meno danni»
Aggiunse bruscamente, e se prima era l'altro ad avere uno sguardo ostile nei suoi confronti, ora era Yoko che lo mostrava senza nessuna remora.
Nel frattempo ne aveva approfittato nel cercare di prendere tutti i pezzi del bracciale che ora erano tristemente sul pavimento, anche se temeva che qualcuno si sarebbe perso, e sopratutto non avrebbe potuto recuperarlo, ed era un vero peccato, le piaceva così tanto quel bracciale!
Dire che le bruciava era poco, e avevano fatto scattare il suo umore, decisamente in irritato all'ennesima potenza, e non era sicura che fosse una buona cosa...
Si rialzò guardandolo con uno sguardo assottigliato, pronta per litigare, perchè si, ora ne aveva decisamente voglia e sarebbe stato l'unico modo per sfogarsi da quel brutto colpo.
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.Yoko FujiwaraAspirante Restauratrice23«Molto maturo devo dire...ma non credevo avessi cinque anni»
L'aveva guardato con un sopracciglio alzato e le braccia conserte: davvero credeva di colpire su qualcosa come il peso?
Certo non le aveva fatto piacere, ma allo stesso tempo sapeva di non doversi vergognare di sè, era consapevole di essere una bella ragazza, e non si sarebbe fatta intaccare l'autostima da uno sconosciuto cafone.
Le bruciava ancora di più il fatto che il suo bracciale fosse a pezzi oramai, non voleva neanche comprarne un altro, per lei ogni pezzo era speciale... probabilmente lo avrebbe conservato da una parte nella speranza di poterlo un giorno rimettere insieme.
«Ma vista la tua intelligenza forse è vero»
Ecco, gli aveva praticamente dell'immaturo, anche se le sarebbe piaciuto dire molto peggio, ma non le era stata data un'ulteriore possibilità, perchè il figlio di Dracula l'aveva sorpassata, probabilmente con l'intento di uscire.
«Idiota»
Sbuffò, quello proprio non era riuscito a trattenerlo, idiota e scontroso, immaturo...e chissà che altro! Non ci teneva a scoprirlo, grazie al cielo sarebbe stata l'ultima volta che lo avrebbe visto, non osava immaginare chi ci aveva a che fare tutti i giorni...probabilmente sarebbe arrivata a massacrarlo piuttosto che farsi trattare sempre così, chi avrebbe mai potuto sopportare tutto quello?
Se solo avesse saputo.
Se solo avesse potuto immaginare.
Peccato che non credeva che il destino fosse così crudele, credeva di avere ancora una qualche possibilità di poterlo cambiare e decidere da sola cosa fare della sua vita...peccato che il peggio doveva ancora arrivare, e ne era completamente ignara.
Ora aveva anche lei voglia di andarsene, sentiva gli sguardi della coppia allibita addosso, e non le piacevano: aveva fatto una figuraccia di certo, ma pensava che non fosse colpa sua, forse doveva semplicemente andarsene alla velocità della luce, ma a testa alta e sopratutto non insieme a quell'elemento.
Era altrimenti un po' come dargliela vinta, e non era quella la sua intenzione! Non lo avrebbe fermato, per quanto avesse iniziato a maturare in pochissimi minuti l'istinto di dargli un pugno, ma no, doveva essere superiore...alle volte però era davvero difficile quando si aveva a che fare con certi elementi.
Guardò per qualche istante i pezzi di quel bracciale, quella giornata di certo non se la sarebbe dimenticata, sebbene non per ciò che avrebbe voluto lei.
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